sabato 28 giugno 2008

I SETTE SEGNI DELL’ESTATE URBANA

E’ estate nell’Urbe quando:

  1. Passeggiando per strada, hai l’impressione di camminare in un gigantesco phon
  2. In tv iniziano le repliche della signora in giallo e del commissario Rex
  3. Improvvisamente, sei felice di andare in ufficio (a meno che l’aria condizionata non sia rotta)
  4. A Testaccio si trova parcheggio il sabato sera
  5. I Tg si riempiono di immagini di turisti sudati che si lavano i piedi nella fontana di Trevi
  6. Le zanzare tigre prendono servizio
  7. Gli autobus iniziano l’orario estivo, che consiste nell’espletare un numero inferiore di corse: una a giugno, una a luglio e una speciale per ferragosto

Risultati del sondaggio-per un pugno di voti

Anzi, solo per uno..ma abbiamo trovato un'utile e nobile occupazione ai nostri bravi soldatini: essi saliranno sugli autobus, occuperanno tutti i posti liberi e poi li cederanno alle vecchiette che salgono. Un'occupazione finalmente utile e degna dell'esercito italiano.
Vi aspettiamo

mercoledì 25 giugno 2008

La guerra dei mostri

Sono anni che impazza nell’Urbe.
Sempre più cattiva e selvaggia. I cittadini assistono impotenti.
In questa città non abbiamo case, scuole, asili nido. Ma c’è più o meno un enorme centro commerciale ogni 20 abitanti. Cose da pazzi.
E ognuno di questi mostri è sempre più grosso dei precedenti: ci sono più negozi, più parcheggi, più ristoranti, più supermercati, più offerte, più piani, più riscaldamenti, più aria condizionata, più sale cinematografiche, più stucchi, più marmi, più colore, più luce, più finestre, più bar, più carrelli,più scale mobili, più ingressi, più sorveglianza, più cestini della munnezza. Io ho paura, il prossimo che nasce dovrà avere più dei precedenti e ormai non so cosa possano inventarsi di più.
Io spero sempre che prima o poi, invece di partorire i mostri, il comune decida di partorire case popolari o magari asili nido ma pare che i mostri facciano tendenza. Forse vogliamo vincere un primato e arrivare al punto in cui ogni cittadino dell’Urbe avrà un suo centro commerciale privato, dove potrà parcheggiare la macchina dove gli pare e fare acquisti in solitudine. Io poi, per puro scopo professionale naturalmente, ogni tanto me li vado a vedere.
Per raccogliere materiale per il blog.
Mica perché m’incuriosiscono.
Ci mancherebbe.
Dunque oggi sono andata a vedere un neo mostro, che tra l’altro mi infastidisce per principio perché ha imbutato di traffico la strada che faccio per andare al lavoro. Dunque, il neo mostro, ovviamente, è più grande dei precedenti e più fico, perché tiene le cupole di vetro al posto del tetto. Dentro sembra di stare a Versaiiles, stucchi, marmi e art decò a non finire, con obelischi da tutte le parti (si obelischi, avete letto bene). I cestini della munnezza sono colonnine decorate in stile barocco e appesi al soffitto enormi lampadari con dieci braccia e alla fine di ogni braccio c’è una palla di vetro. In ogni corridoio, oltre all’obelisco-simbolo fallico, segue un’enorme urna.
Manco voglio sapere il significato di tutte queste urne, spero sia un richiamo romanico alle urne dell’antico impero.
Sennò ci sono custodite le ceneri dei morti in quel cantiere.
Insomma camminavo ridendo circondata dal trash chiedendo a gran voce di poter stringere la mano all’architetto progettista quando mi ha colpita un’atroce verità. La guerra dei mostri futuri si sposterà sull’architettura. Ormai non possono inventarsi più niente, devono PER FORZA distinguerli in base alla forma e al colore. Avremo mostri rosa col pennacchio e mostri a forma di grappoli d’uva, costruzioni enormi e piumate come matrone di un bordello e ogni mostro che nasce sarà più trash del precedente e sempre più kitch e avrà più marmi, più fregi, più dorature, più piume, più turchese, più viola, più rosso pompeiano, più pareti lucenti, più luce psichedeliche, più intagli sugli obelischi e soprattutto più obelischi, anzi li faranno a forma di obelischi fucsia e si leveranno maestosi fino al cielo e ancora più su, in modo che i centri commerciali diventino l’unica cosa della terra visibile dall’iperspazio.
E poi, alla fine Dio, disturbato dalla vanità degli uomini e soprattutto dalla punta di un obelisco, ci manderà fiamme e fulmini che ridurranno tutto in cenere.
Così l’umanità potrà ricominciare daccapo.Costruendo un centro commerciale dentro il colosseo.

martedì 24 giugno 2008

Tutti al mare…

Nell’Urbe non c’è il mare.
Questo è un grande, grande dramma.
Per vedere un poco di spiaggia noi esseri urbani ci facciamo dai 20 ai 60 KM in macchina, a seconda di quanto pulito vogliamo trovare il mare. Noi cittadini paghiamo costi elevati in funzione del privilegio della CITTADINANZA ma questo no, questo proprio no, a questo fatto che non abbiamo il mare noi non ci vogliamo stare. Per cui, pur di andare un giorno in spiaggia facciamo cose da pazzi e le reiteriamo anche, giorno dopo giorno, facendo finta di trovarle normali e di trarre del piacere dalle ustioni multiple, dai km di coda sul raccordo, dal bagno nell’acqua zozza, dalla sabbia nel costume, nella macchina, nell’ascensore e infine dentro casa. La giornata tipo di un cittadino medio che vuole godersi il mare nell’Urbe si svolge più o meno così: sveglia alle sette. Alle otto, in coda nel traffico, qualsiasi sia la direzione scelta. La sveglia ad un’orario più tardo delle sette comporta l’allungamento dei tempi in coda verso infinito. Alle nove, giro per il parcheggio, che viene in genere trovato verso le nove e tre quarti in un comune diverso da quello scelto. Alle dieci e mezzo si riesce ad arrivare alla spiaggia. Il cittadino pianta l’ombrellone nell’unico pizzo di spiaggia rimasto libero, ovvero vicino ai secchi della munnezza. Dalle dieci e mezza alle undici ci si increma come un bignè, protezione totale sul viso, trenta sulle spalle e sulla pancia, venti sulle gambe. Costo totale dell’operazione: 70 euro, trenta minuti e due bestemmie perché dopo essersi incremato un pezzo di coscia gli finisce fuori dall’asciugamano e adesso tiene il cosciotto panato. Suda sull’asciugamano una mezz’oretta, poi decide che fara’ il bagno. L’acqua è una munnezza ma non si è svegliato alle sette del mattino, indebitato per comprare le creme protettive e sudato come un maiale per niente. Quindi si bagna. Dopo tre minuti esce dall’acqua inorridito ma finge con sè stesso che va tutto bene. Rimane un attimo al sole per asciugarsi, questo gli causa un’ustione di primo grado. Si increma di nuovo, si siede, il braccio gli va fuori dall’asciugamano e si riempie di sabbia.
E così via, anche al ritorno, e anche il giorno dopo. In questo preciso momento, sto scrivendo con il sedere in punta alla sedia, perché a quanto pare sulle chiappe dovevo mettere la protezione 130, ho totalizzato tre ore di traffico in due giorni, la macchina ridotta uno schifo dalla sabbia, la faccia fucsia che posso fare la testimonial per Rosso Pomodoro e i capelli come una pazza, completamente privi di forma e stopposi (e questo dopo due shampoo)
Però domani vado di nuovo al mare.
A Sabaudia, mi sa

sabato 21 giugno 2008

La sindrome del tetris

L’Urbe e’ affollata.
Stiamo stretti.
Noi esseri urbani abbiamo imparato a ridurre il nostro spazio vitale ai minimi termini.
Esistono tuttavia dei cittadini che, pur odiando il contatto fisico, fanno di tutto per provocarlo allo scopo di far esplodere una rabbia repressa che ha origini diverse.
Io l’ho denominata”sindrome del tetris”
E non ridete
Esiste sul serio
Tipo, per esempio: un cittadino sta in fila alla cassa di una panetteria, c’e’ bolgia, ressa, sudore e sbuffi; un altro cittadino si infizza nella fila, comprimendo lo spazio ancora di piu’, gli sbuffi aumentano e il cittadino infizzato esplode:” e mi state addosso!!”. Ma tu che ti sei infizzato a fare, scusa? Sindrome del tetris
Nel traffico, macchine a castello, un tizio si infila nel mucchio a forza e crea l’effetto go down. Esce dalla macchina e urla: mi hai preso!”.

Sindrome del tetris
In fila al semaforo, un tizio ti si appiccica al culo del motorino, scatta il verde, non fai in tempo a partire e quello invece si e ti investe.

Sindrome del tetris.
Ma io dico, non lo vedete che non sono un pezzettino colorato fatto a forma di elle?
Sentite una musichetta scema nelle orecchie? Una vocina nella vostra testa vi fa credere che, se vi incastrate perfettamente con gli altri cittadini la fila davanti a voi sparira’?
Quando verranno a prendervi gli infermieri col siringone, diteglielo.
Forse cosi’ vi legheranno ben bene e vi incastreranno nel lettino con gli altri pazzi furiosi.
Game over

giovedì 19 giugno 2008

ARRIVANO I NOSTRI!!!

Finalmente, stanno arrivando nell’Urbe.
Centinaia di soldatini a disposizione di poi poveri esseri urbani angosciati; renderanno le nostre strade piu’ sicure. Quindi, visto che la causa della scarsa sicurezza nelle strade dell’Urbe sono le enormi buche che le frastagliano, suppongo che vengano qui per tappare le buche.
Forse ci butteranno dentro del cemento.
O magari, se ci sono problemi di budget e non le possono tappare con niente, ci si ficcheranno dentro in modo da rendere l’asfalto nuovamente orizzontale con i propri corpi
Grazie ragazzi.
Questa si che e’ abnegazione.
Scommetto che quando avete scelto l’esercito avevate in mente tutt’altro tipo di incarico.
Eh, non puoi mai sapere quali e quanti modi la vita scegliera’ per renderti ridicolo.
Su, non fate quelle facce..
In fondo, meglio stare dentro una buca fronte colosseo che dentro una trincea in Afghanistan..
O no?

lunedì 16 giugno 2008

DEO GRATIAS

Dio, ti ringrazio per gli autogrill sulla Roma Napoli ogni 48 km. Soprattutto, ti ringrazio per avermi fornito una vescica che riesce a resistere 48 km prima di scoppiare. Conservamela, ti prego

Non credo di poterti ringraziare per i dolori mestruali, ma grazie per aver illuminato la mente degli scienziati che hanno creato i potenti antidolorifici di cui usufruisco.
Grazie, non ti distrarre durante le ulteriori ricerche scientifiche in tal senso, per favore

Grazie per avermi donato un senso dell’orientamento stratosferico, che mi ha consentito di evitare un’ora di traffico passando per strade laterali, anguste e poco urbane ma senza imbuti di macchine visto che, evidentemente catturati dalla controparte, incauti operai svolgevano di domenica sera lavori stradali sulla Roma Fiumicino in orario di rientro del mondo intero nell’Urbe, creando una coda di 14 km. Ti prego pero’ di stare attento, perche’ satana sta catturando tutti gli impiegati stradali del comune ed essi diabolicamente perseverano nel bloccare l’Urbe con lavori fittizi ed infausti. Tieni gli occhi aperti

Grazie per avermi fatto sopravvivere alle due settimane precedenti, in cui l’Urbe e’ stata bloccata a causa degli affamati della FAO, dal cazzone panato americano e dal matrimonio di Briatore con non so bene quale sciacquetta televisiva, fornendo a noi cittadini km di code in qualsiasi parte dell’urbe, strade chiuse,sensi vietati ed elicotteri che a momenti ci atterravano in testa. Grazie, ti dicevo, per avermi fatto sopravvivere. Adesso potro’ dire: io c’ero

Grazie per avermi fatto piovere in testa per mesi, cosi’ adesso apprezzo smisuratamente ogni singola giornata di sole

Grazie per i disservizi di Trenitalia, senza i quali avrei difettato d’ispirazione.

Grazie per tutto quello che fai, insomma ma lasciati dire che non e’ necessario mettere a dura prova i poveri esseri umani al fine di controllare se ti bestemmiano o no quando gli capitano le disgrazie. E’ una mentalita’ un po’ antiquata, passata di moda, roba veramente da Antico Testamento. Lo so che ti piace riempire di insetti e piaghe la gente ma se una volta sola, cosi’, tanto per gradire, mandi un segnale benevolo diretto, chiaro, pulito, netto (tipo per esempio un biglietto della lotteria vincente trovato per terra) non e’ che uno non gradisce. Ti vuole bene pure di piu’ che se prima gli mandi le zanzare e poi subito gli fai trovare la pomatina anti prurito.
Cosi’ tanto per cambiare, mandami subito la pomatina, senza le zanzare.
Che ne dici?
Pensaci
Poi mi fai sapere

mercoledì 11 giugno 2008

Risultati del sondaggio settimanale

Ricordo la domanda:
Se tu fossi un personaggio famoso, qual’e’ lo scandalo in cui preferiresti essere coinvolto?
la maggior parte di voi ha risposto: "Fotografato nell’intimita’ della tua dimora mentre ti scaccoli sul divano guardando le repliche dei Cesaroni"
Siete dei perversi

Io preferivo l'intercettazione telefonica.
Piu' alla page

martedì 10 giugno 2008

Metodi e tecniche di sopravvivenza urbana: Il traffico cittadino

E’ noto, l’Urbe e’ congestionata. Il traffico delirante e’ il prezzo che noi esseri urbani dobbiamo pagare per vivere nel cuore della civilta’. Il traffico si presenta composito ed articolato e se ne distinguono diverse tipologie; conoscerle puo’ aiutarci ad affrontarlo meglio.

  1. Il traffico incarognito -tipico ingorgo che si presenta nell’Urbe la mattina quando vai a lavorare o al rientro delle ferie. I cittadini stanno tutti con i finestrini chiusi, attenti a non fare entrare l’incazzatura degli altri automobilisti che gia basta la propria. E’ il traffico peggiore perche’ non solo stai chiuso in un piccolo abitacolo a farti venire attacchi di claustrofobia ma vai pure a fare una cosa che schifi. Massima velocita’ raggiunta 5 all’ora, ti sorpassano pure le tartarughe zoppe e ti chiedi il perche’ di questa vita. Atteggiamento consigliato: sorriso a 32 denti. Sorridendo non risolvi il problema ma tutti quelli intorno a te si chiederanno perche’ lo fai, non troveranno ragione e saranno invidiosi di te e si incazzeranno ancora di piu’. A me fare la scimmia dispettosa mi da’ grossa soddisfazione
  2. Il traffico da diluvio - classico nodo di macchine che si forma quando piove, sia che piovano due gocce d’acqua sia che faccia il secondo diluvio universale. All’approssimarsi di nubi minacciose i cittadini che tengono da anni la macchina in garage la prendono e poi si piazzano al centro della strada perche’ non solo non sanno guidare ma non sanno nemmeno nuotare. Sono spaventatissimi dall’asfalto bagnato, dal rumore della pioggia sui vetri, dai tuoni e dagli insulti degli altri automobilisti. Atteggiamento consigliato: cambiate strada oppure, qualora questo non sia possibile, fate agli urbani inesperti dei segni di incoraggiamento. Magari, rincuorati dalla vostra bonta’ si sposteranno piano piano verso destra, in modo che voi possiate superarli in concomitanza di un enorme pozzanghera, schizzandogli tutta la portiera
  3. Il traffico pre-partita -E’ una tipologia di traffico pericolosissima: tutti corrono come i pazzi per andare a vedere la partita di calcio, qualsiasi essa sia: anche Congolese contro Prozzozzese. Svettano veloci seminando panico e distruzione e quando alla fine si coagula l’inevitabile ingorgo suonano come pazzi esaltati e buttano la testa fuori dal finestrino e bestemmiano e insultano. Nell’aire si diffondono le note dell’inno nazionale e la folla ruggisce, tutti di nuovo negli abitacoli per accendere la radio e sentire se magari gia dal primo minuto la Prozzozzese segna. Atteggiamento consigliato: urlare comunque aleeeeee oooooooooooo senno’ sei morto. Chi non e’ con loro e’ contro di loro. Rassegnati e ogni tanto chiedi al tuo vicino: ma a quanto stanno? Magari cosi’ ti fa pure passare avanti, che ne sai
  4. Il traffico inutile - e’ un nodo di traffico intricatissimo che si trova, per esempio, nei parcheggi dei centri commerciali. Stai ore a fare la processionaria, attendendo il parcheggio che non c’e’ e poi quando lo trovi entri nei negozi e spendi tutti i tuoi soldi. In particolari tipologie di traffico inutile puo’ capitare di dimenticare il perche’ si sta in fila, rendendo l’inutilita’ dell’ingorgo ancora piu’ ineffabile. Atteggiamento consigliato: appiccicatevi un post it al parabrezza con su scritto: “e’ altrettanto bello fare shopping nei negozi sotto casa”
  5. Il traffico da effetto farfalla - il cosiddetto Effetto farfalla e’ contemplato all’interno della teoria del caos, che si occupa dei sistemi caotici.
    L’effetto farfalla e’collegato all’idea che piccole variazioni nelle
    condizioni iniziali producano grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema.Nell’Urbe accade spesso: chiudono la tangenziale est per lavori e le uscite nord del raccordo si bloccano inspiegabilmente. Oppure, piove a Viterbo e nel centro cittadino si crea un ingorgo mostruoso fino alle periferie estreme della citta’. Atteggiamento consigliato: bisogna trovare la causa dell’effetto farfalla. Ovvero, non c’e’ soluzione. Potete pero’ divertirvi a creare caos in qualche altra parte del mondo parcheggiando a cazzo. Magari cosi’ a Pisa si raddrizza la torre

domenica 8 giugno 2008

Urbi et Orbi- treni nel mondo

Bihar-India
Cento passeggeri di un treno in panne sono scesi a spingere la locomotiva per rimetterla in moto. I passeggeri hanno preferito spingere per non aspettare 4/5 ore un nuovo locomotore

Urbe-Italia
130 enormi ratti del tevere hanno spinto fuori dalla stazione l’eurostar “alta velocita’” Roma-Napoli, per sollecitarne la partenza, ritardata di un’ora.
“avevamo paura che arrivassero gli ausiliari del traffico ferroviario:” si sono poi giustificati i topi “e poi alla stazione di Napoli ci stavano aspettando le colleghe, le zoccole della munnezza, che faranno con noi uno scambio cittadino di sei mesi : noi vivremo dentro ai sacchetti della munnezza per strada e loro sulle sponde del Tevere. Bisogna allargare i propri orizzonti, bisogna infestare le citta’ a 360 gradi, non possiamo rimanere ancorati ad un’idea di infestazione limitata e provinciale e le ferrovie ci devono dare una mano, con i ritardi si ferma il progresso e lo scambio culturale”. Deluse le zecche dell’agro pontino: non essendo giunto in stazione l’eurostar si sono dovute accontentare di accomodarsi sui sedili del locale per Latina

Mille scuse

Faccio mille scuse a chi, pur volendo venire a vedere il mio monologo, non e' potuto esserci perche' sono stata senza collegamento per qualche giorno e ovviamente non ho pensato alla soluzione piu' semplice, ovvero andare in un internet point e controllare chi aveva richiesto informazioni. Io sono avulsa dalle soluzioni semplici.
Se vi puo' consolare, devo fare mille scuse anche a chi ci e' venuto, in quanto il mio monologo e' stato preceduto da un gruppo criminale appartenente a qualche cellula terroristica impazzita che ha ucciso il pubblico di noia ed orrore attraverso dei suoni disarticolati che chiamavano musica. Dev'essere un nuovo tipo di arma batteriologica.
O una speciale indulgenza verso schizofrenici convinti di essere musicisti. Loro producevano questo rumore, la folla schifata ma impietosita non riusciva a dirgli di smettere e loro hanno continuato per un'ora intera. Devo dargli atto, pero', di un notevole stoicismo: non hanno smesso neppure quando tutto il pubblico, tranne una ragazzina di 3 anni evidentemente innamorata del batterista se ne'e' andato.
The show must go on

venerdì 6 giugno 2008

La grande abbuffata

Sono indignata.
Certe immagini in televisione, alle sette di sera, non possono andare in onda.
Insomma, potrebbero vederle i bambini.
Oppure io
Che tengo l’indignazione facile.
Campo largo, vedo tutti sti’ tizi che si accalcano ad un buffet. E’ incredibile come la gente perda il ritegno davanti ad una tavola apparecchiata con sopra del cibo gratis.
Insomma, pure io sono abbastanza priva di dignita’ di fronte al buffet ma io sono una morta di fame, questi sembravano gente facoltosa, vestiti bene. Anzi no, non sono vestiti tutti in giacca e cravatta, ce ne sono un po’ con i turbanti o roba del genere. Qualcuno con un camicione. Oh ma tu guarda. Lo speaker dice che sono i rappresentanti dei vari paesi al vertice Fao. Che si abbuffano indegnamente mentre viene annunciato in mondovisione che non hanno ancora trovato l’accordo sul documento finale (in cui probabilmente verra’ detto che bisogna ridurre la fame nel mondo in qualche modo, vedete voi quale).
Briciole sul pavimento.
Si chiude il collegamento.

A voi studio

mercoledì 4 giugno 2008

Citta’ sull’orlo di una crisi di nervi

Non si scherza con i sentimenti.
Il sindaco di una citta’, grande o piccola che sia, deve imparare questa lezione. Si rispettano i valori dei cittadini, li si protegge e li si assume come propri. Altrimenti, scusate, che primo cittadino e’?
Prendiamo, per esempio, il sindaco di Bologna che dal suo insediamento propone e vara una serie di provvedimenti impopolari, originali e (forse) anche poco consoni alla forza politica a cui dovrebbe appartenere.
Si, i cittadini protestano ma poi, tutto sommato, le polemiche si sgonfiano.
Domenica scorsa, il Bologna torna in seria A. Il sindaco non era allo stadio e tutti giurano che non fosse in alcun bar della citta’ ad ubriacarsi o a rendersi ridicolo ballando sul cofano di una macchina in bikini californiano.
I cittadini non gliel’hanno perdonato. Ora lo schifano proprio.
Non si scherza con i sentimenti.

Se ne deduce che il sindaco dell’Urbe puo’ tranquillamente togliere la teca dall’Ara Pacis, chiudere la metro alle 22.00,eliminare il gay pride e l’estate romana. Ma se si azzarda a dire Totti merda e’ un uomo finito, peggio che se lo trovassero ad orgiare con un travestito.
Ah, a proposito, l’orgia pare che sia stata depenalizzata e declassata allo status di scandalo da niente (roba del tipo: sai che c’e’ di strano, tutti possiamo ingaggiare travestiti e prostitute e poi farci fotografare, che ci vuole) visto che l’ultimo porcone in ordine di tempo che si e’ fatto beccare nel pieno del vizio, ovvero Mosley, e’ stato confermato alla presidenza della FIA.
D’altronde..un uomo di potere non e’ tale se non ha qualcosa di cui vergognarsi. O meglio, un uomo di potere non e’ tale se ha qualcosa di cui non vergognarsi

domenica 1 giugno 2008

Il cantico delle creature

Sono in vacanza.
Piccola, piccolissima vacanza, comunque lontana da casa mia. Nel mio vecchio lettino di ragazza faccio sempre bei sogni.
Questa mattina, vengo svegliata dal canto degli uccellini.

Un canto bello, bellissimo, allegro, garrulo, un inno alla vita. Sono proprio fuori alla mia finestra. Guardo l’ora, le sei meno venti.
Gli uccellini sono mattinieri.
Ne arrivano altri. Credo che mia madre abbia lasciato delle briciole sul balcone per nutrirli. Te credo che sono contenti.
Cantano felici, clima perfetto, né troppo caldo, né troppo freddo. Aria ancora pulita.
Sfringuellano ilari.
Alle sei e mezza, è chiaro che non smetteranno
Alle sette, arrivano ancora altri uccellini, stanno facendo una festa fuori al mio balcone, schiamazzano e si stanno pure ubriacando. Voglio dire, se non sei ubriaco non hai motivo di cantare garrulo per ore, nessuno al mondo è così entusiasta della vita da andare avanti a cantare al mattino presto, che tieni da essere felice se ti alzi alle sei meno venti del mattino? Magari poi si mettono pure in volo tutti ebbri e causano degli incidenti aerei con altri fringuelli innocenti che stanno tranquilli volando per conto loro. Oppure si schiantano sui nidi di passerotte covanti.
E basta, ci sono degli orari per schiamazzare, voi non li state rispettando, siete alieni dal vivere civile, adesso vi caccio via, lo avete voluto voi
Apro la finestra, li spavento, volano via. Lasciando una bella pozza di guano sul balcone.

Lì dove c’era il marmo ora c’è una striscia di cacca. Però vuoi mettere? Sono stata svegliata dagli uccellini.
C’è gente che pagherebbe per questo.

Un appello ai miei blogger

Qualcuno di voi è veneto?? sto scrivendo un racconto che mi piacerebbe "tradurre" in dialetto veneto o, comunque, in un veneto italianizzato...se vi va di aiutarmi nella difficile operazione della traduzione linguistica potete commentare in questo post oppure scrivermi su punzilla@gmail.com
grazie, sarete citati nella prefazione come collaboratori. Ammesso che veda mai la stampa :)