giovedì 31 luglio 2008

Smentita ufficiale

Buongiorno a tutti, sono Dio


Mi scuso per l’utilizzo del blog di Punzy per la mia pubblica dichiarazione di dissenso ma il mio legale e’ in ferie e non posso quindi usufruire dei suoi servigi.
Tanto per chiarire,il mio legale, l’arcangelo Gabriele, ha con la mia societa’ un contratto a tempo indeterminato: nessuna precarieta’ nella Paradiso snc.
Vengo subito al dunque

  • Mi dissocio dalla creazione dell’essere umano. Al limite, se ben ricordo, ad un certo punto ho fatto esplodere l’universo (ero giovane, inesperto, mi sentivo solo, non sapevo quello che facevo ecc ecc) ma sono matematicamente sicuro di non aver mai giocato con il fango costruendo pupazzetti e manco con i lego che so’ pericolosi: una volta Gesu’ bambino a momenti se ne ingoiava uno e Maria si e’ messa a strillare di buttarli, cosi’ ho inserito l’idea dei mattoncini nella testa del signor Lego e quissu’ non se ne sono piu’ visti.
  • Dalla mia primaria dissociazione creazionista ne discende che, non essendo responsabile dell’esistenza dell’uomo, non lo sono in particolare per alcuni uomini che attualmente siedono ai piu’ alti vertici della politica internazionale. Per quelli, date un’occhiata al catalogo della concorrenza, mi sa che provengono da li.
  • Mi dissocio altresì da quei pupazzi vestiti con toghe nere che affermano di parlare nel mio nome e per mio conto. Sto facendo esaminare la cosa da Gabriele ma mo’ sta in ferie e non risponde al cellulare, comunque non troviamo nessuna procura scritta che confermi l’affermazione di questi signori. E tantomeno parla per mio conto il pupazzone grande, quello vestito di bianco con la tiara in testa e le pantofoline vezzose. E su, andiamo, mica ci credete veramente? Ma tu guarda, due parole dette da mio figlio a Pietro una sera che era ‘mbriaco e sono duemila anni che andate avanti e ciucciarvi stupidaggini.. vabbe’ , colpa vostra, io che non c’entro ve l’ho detto. Tra l’altro vorrei farvi notare che questi signori sono millenni che si arricchiscono col mio nome e mai che qui si fosse vista na’ lira, ne’ per i diritti di autore ne’ per i copyright. Fate vobis
  • Mi dissocio da qualsiasi guerra santa possa avervi ispirato. Qua sono proprio sicuro che non vi ho mai detto di scannarvi nel mio nome, non serve Gabriele: da quando ho creato l’universo che mi e’ scoppiato dalle mani tengo paura dei botti forti, proprio non e’ possibile che vi ho detto di massacrarvi a bombe e aeri che sganciano bombe ..pensate che i cherubini a capodanno vanno a sparare in purgatorio perche’ qua rumori non ne voglio sentire..tutti quelli che dicono che mi hanno sognato e io gli ho mostrato grandi luci, spade di fuoco, aquile reali, semplicemente si facevano di acidi
  • Mi dissocio da qualsiasi affermazione verbale, strutturazione sociale, assetti societari ecc che siano razzisti verso i gay, le donne, le persone di colore,i divorziati,le prostitute. Adesso tirate fuori la pagina della bibbia dove io o mio figlio abbiamo detto qualcosa contro i gay. O contro le donne. O contro i negri. P.s. Mio figlio e’ nato in Armenia NON HA I CAPELLI BIONDI E GLI OCCHI AZZURRI, quello e’ il figlio di Odino, il Dio svedese. Ci siamo capiti? E se pure abbiamo detto qualcosa che e’ stato pur vagamente, con le difficolta’ traduttive,interpretative , temporali, frainteso (intenzionalmente o meno) sappiate che noi non schifiamo nessuno, IO NON SCHIFO NESSUNO: nemmeno a Berlusconi, a Bush, a Scajola, a Gasparri, a Bossi, ai topi di fogna, agli scarafaggi, ai vermi. E poi, spiegatemi: perche’ dovrei schifare due persone che si amano e si vogliono bene solo perche’ sono dello stesso sesso??? Perche’??? che me ne fotte a me??? Questa cosa che una coppia deve per forza fare i figli VE LO SIETE INVENTATI VOI, ma non vedete quanti siete su questo pianeta??? Ma come vi puo’ venire in mente che io intendessi sovrappopolarlo o creare una simile disparita’ tra popolazione e risorse?? E poi dove ho detto santo cielo, dove, che i Rumeni sono tutti ladri? O che dovevate prendere i negri a bastonate?? Dove??? Ammesso che in qualche parte della bibbia io abbia detto che la nostra religione e’ la piu’ bella di tutte (ma questi sono vezzi da Dio, si sa; pure Budda e Maometto lo dicono, e’ una cosa che ci fa sentire importanti) se uno non la vuole seguire ho detto forse di sputarlo in faccia e trattarlo come una latrina?? Certamente no.

    E allora perche’ lo fate? Perche’ fate cose che io non vi ho mai detto di fare??

In sostanza: gradirei che smetteste di decidere Voi quello che ho detto o non ho detto io.Basta seguire questa piccola e fondamentale regola per dissipare ogni equivoco. Poi quando torna Gabriele dalle ferie lo mettiamo per iscritto , facciamo salire qualcuno di voi su una montagna e gli diamo il cartaceo, bolli a carico vostro.
Intesi

Ringrazio Punzy per avermi concesso questo spazio
Ringrazio tutti quelli che, definendosi laici, difendono comunque i miei valori e i miei principi
Ringrazio tutti quelli che, definendosi cattolici, non mi fanno fare figure di merda sputando addosso agli altri
Ringrazio infine tutti quelli che, quando gli cade il martello sul ditone dicono: mannaggia al diavolo

Cordialmente e comunque affettuosamente vostro

Dio



lunedì 28 luglio 2008

Derivati urbani

Dove per derivati intendo: cittadini che vanno alla deriva nell’Urbe

Preciso il concetto di deriva urbana: direzione incerta tracciata da cittadino instabile in movimento, a piedi o in un qualsiasi mezzo di locomozione.

L’urbe ne e’ letteralmente invasa: una sottospecie di zombie traballanti che ingolfano le strade, le corsie dei supermercati, i marciapiedi: bocca aperta, sguardo vacuo, espressione stupita, come se non sapessero chi sono e cosa stanno facendo e soprattutto, perche’ lo stanno facendo. E ce lo chiediamo pure tutti noi che gli capitiamo dietro.
Sara’ il caldo? Qualche virus che ci sta mandando letteralmente il cervello in pappa?
I derivati sono pericolosisssssimi: instabili ed irascibili, privi del senso della realta’ e non presenti a se’ stessi possono causare piu’ incidenti di un cervo che attraversa la strada in pieno centro di Milano.
E’ impossibile capire le intenzioni di un derivato: cammina in macchina in mezzo alla strada, va un po’ a destra,un po’ a sinistra, si rimette in mezzo, frena, accelera, inchioda. Cosi’, a cazzo
Non puoi mai sapere che direzione prenderanno, quali sono le loro intenzioni e quando avrai la possibilita’ di toglierteli dalle palle.
Questo week end ne ho fatto il pieno: domenica mattina al supermercato, derivato di sesso femminile, enorme,carrello traboccante; se lo trascinava dietro con una mano mentre caracollava nella corsia dei vini (forse si era fatta un assaggino?), andava a destra, a sinistra, poi si fermava guardando in alto (visione mistica?) e sto’ carrello che seguiva traballante la sua derivante padrona, rischiando di distruggere tutto e soprattutto di distruggere me.
Permesso signora, mi scusi..
si volta, sguardo vacuo.
Dovrei passare
Occhi appannati
Nessuna reazione
Ovviamente la spingo e passo perche’ non e’ che posso aspettare tutto il giorno che il derivato torni in se’ , magari non succede mai e facciamo inverno dentro al supermercato
Stamattina, per strada. Strada stretta in salita, motorino che sbuffa; enorme SUV davanti, trenta all’ora, provo a sorpassarlo e accelera, poi decelera, mette la freccia a destra ma non gira, poi la mette a sinistra allora provo a superarlo a destra ma quello ovviamente gira a destra e a momenti mi uccide ma io brava e lesta zompo col motorino sul marciapiede; orrore degli orrori, pero’, il SUV rimane in mezzo alla curva, fermo. Dopo qualche secondo accende le quattro frecce, scatenando i clacson e le urla degli impazienti urbani. Mi infilo nel piccolo spazio stradale lasciato dal pachiderma, passando lo guardo: trentacinque anni circa, fermo, occhi vitrei, si guarda intorno come se fosse arrivato li da sonnambulo e stesse cercando di capire il senso di se’ stesso, fermo ad un incrocio in mezzo ad una curva
Mi ha fatto un po’ pena.

Quasi quasi inizio a terminarli per porre fine alle loro sofferenze

sabato 26 luglio 2008

HABEMUS CASAM!!!!

La notte e’ stata lunga e tenebrosa.
La lotta e’ stata selvaggia e dura
il cammino e’ stato lungo e irto di ostacoli
la strada dissestata ed insidiosa
la conquista difficile e lontana
Insomma: trovare casa nell’Urbe e’ stato il mazzo piu’ grande che mi sono fatta negli ultimi due anni ma alla fine…l’ho trovata!!!

Forse costa un po’ di piu’ di quanto volevo ma..e’ proprio bella bella bella.
Cos’ho imparato da questa lunga e snervante ricerca? Beh, che il segreto per trovare casa e’ avere un culo pazzesco.
Bisogna aspettare che la fortuna giri perche’ ne’ i soldi, ne’ una buona agenzia immobiliare possono nulla.
Solo l’imponderabile dea bendata puo’ qualcosa e, in genere, non vuole.
Devi aspettare che si distragga, che non si ricordi di non volerti aiutare, che decida che per quest’anno hai gia pagato abbastanza…allora e solo allora, riceverai la sua benedizione
Conclusione: prima di mettervi alla ricerca, fatevi fare le carte, i tarocchi ed il tema astrale..lasciate perdere le stime degli economisti sul mercato immobiliare e cercate di scoprire quando la Signora Fortuna si girera’ dalla vostra parte…


Sono in uno stato di grazia per cui: perdono tutti quelli che, durante questa ricerca, mi hanno fatto vedere topaie, perdere tempo o tentato di rubarmi dei soldi.
Anzi no



Vostra gongolantissssssssssima
Punzy

martedì 22 luglio 2008

Lista dell'odio num 16


  • L’agente immobiliare che mi ha solato 1300 euro per una transazione immobiliare che non e’ mai avvenuta… per riavere i miei soldi mi tocchera’ inoltrare una lunga e costosa causa oppure distruggergli la macchina, pistarlo a sangue o fargli 1300 euro di danni in quel suo truffaldino ufficio pidocchioso, ancora non ho deciso.

  • Il rumore strano che fa il mio motorino. Io odio i rumori strani che fa il mio motorino, il rumore strano e’ foriero di sventura, tipo il rombo prima del terremoto o il tuono prima del diluvio o il sibilo del serpente a sonagli prima del morso, il suono delle catene prima dell’apparizione di un terrificante fantasma, insomma ci siamo capiti.

  • La mia casa, o meglio, la mia baracca. Per essa non vale il detto: casa mia casa mia pur piccina che tu sia tu mi sembri una badia ma l’altro, di mia invenzione: baracchella baracchella manco nei sogni sembri vagamente bella.

  • Il mio futuro scialbo e senza prospettive, nonche’ privo di speranze e sogni.

  • I miei molari, che mi fanno male, tutti insieme appassionatamente dopo 36 anni di silenzio.. ma che tenete da farmi male eh? Vi ho sempre trattati bene, vi lavo tre volte al giorno, non mangio caramelle, non bevo l’acqua gelata ma che tenete ma mo’ vi vorreste ammalare di qualche malattia?? Non scherziamo eh che per andare dal dentista devo chiedere un mutuo. Piuttosto, cadete e facciamola finita!!

giovedì 17 luglio 2008

Urbe, amore e fantasia

Allora, da quando abito in questa casa (e cioè da circa otto anni) mi sono resa conto che tra le mie dirimpettaie del primo e del terzo piano è in corso una terribile e sanguinosa faida con tanto di dispetti, ripicche, vendette,ritorsioni e vittime: i vicini, costretti ad assistere impotenti ed inermi a questi strepiti da pazze. Per motivi ignoti, che si perdono nella notte dei tempi, le due si detestano a morte e la loro personale guerra di vicinato fa impallidire il conflitto israelo-palestinese, soprattutto perché l’odio che le nutre è puro e sincero, non strumentalizzato, non manipolato, non religioso.
Se una delle due si fa la bomba atomica, siamo fottuti.
La guerra delle vicine va avanti tutto l’anno ma d’estate, con gli animi calienti, raggiunge i massimi livelli.
In genere, l’Intifada estiva inizia così: la tipa del terzo piano,verso le 06.30 massimo 06.40 del mattino, stende dei panni gocciolanti e freschi di bucato su quelli quasi asciutti della tizia del primo, che invece stende la sera. Il gocciolio infame sveglia la vicina, le disturba il sonno come un pisello sotto sette materassi, si alza, le persiane si sollevano e inizia il coro: brutta stronza, a fijia de nà mignotta,ma li mortacci tua, viè qua che te gonfio, sali un po’ che te sfonno e così via, fino a quando i vicini si alzano e le invitano cordialmente a sfracellarsi sul cemento. Le due si placano, ricominciano verso le nove e poi vanno avanti fino a mezzanotte, arrissandosi pure per strada, al mercato, dal pizzicagnolo, dal prete ed infine ancora dal balcone.
I negoziati di pace sono falliti tanto tempo fa, nessuna mediazione è possibile.
Il quartiere le ha abbandonate a se stesse, sperando che si terminassero da sole.
E poi, all’improvviso, il miracolo.
Sotto forma di feccia di C
upido.
Lui, giovane rampollo del primo piano, fresco fresco di galera per furto aggravato; lei, ancor più giovane signorina del terzo, momentaneamente a casa di mammà per lavori di ristrutturazione in corso presso la comunità di recupero per tossicodipendenti dove da circa un anno dimora, per eliminare i fastidiosi effetti della coca. Uno sguardo furtivo, un incontro ed in pochi giorni il gioco è fatto e pure un bebè, con conseguente necessario matrimonio riparatore.
Improrogabili impegni di lavoro mi hanno impedito di assistere all’evento. Tuttavia la mia parrucchiera, efficientissimo centro di smistamento pettegolezzi di quartiere, mi ha narrato di terrificanti risse sul sagrato della chiesa, interrotte soltanto dalla doverosa commozione allo scambio degli anelli e proseguite poi al ristorante, da zì Teresa a Grottaferrata, fino al dolce.
Ora attendo gli eventi.
Dove andranno ad abitare gli sposi,disoccupati e puzzafame?
Con chi si schiereranno?
Quando finiranno sulle pagine della cronaca nera?
Aspettando ansiosamente le telecamere della vita in diretta, vi saluto cordialmente;
vostra Punzy

lunedì 14 luglio 2008

Egoisti Urbani

Sono dappertutto, li avete notati?
L’Urbe e’ piena di gente che, alla faccia del sovraffollamento, delle file, della ressa, della calca e del traffico continua a comportarsi come se fosse da sola su un pizzo di montagna..sono gli egoisti urbani, persone che vivono in base al loro ritmo biologico,completamente avulsi dal contesto e che vogliono imporre con la forza la loro dimensione agli altri cittadini
Un esempio; un tizio fa manovra con la macchina in una strada stretta; blocca il traffico ma procede comunque con lentezza.. ad un certo punto addirittura risponde al telefono, rallentando la manovra ulteriormente, scende dalla macchina e guarda verso una finestra, dove c’e’ il suo interlocutore. Chiude la telefonata e prosegue a parlare col tizio in finestra,con la macchina in mezzo alla strada che continua a bloccare la circolazione e ignorando i clacson, le urla e gli insulti.

In genere una tale scena di egoismo culmina con una rissa in cui l’egoista urbano le prende di santa ragione da TUTTI.
Eppure, li vediamo, gli egoisti sono dappertutto: in macchina, al supermercato, per strada a piedi, al lavoro ecc.

Persone di ogni eta’, sesso o religione riescono a stracatafottersene altamente di cio’ che gli accade intorno, facendo esattamente quello che gli pare, quando gli pare e nei tempi che gli pare..nonostante spesso becchino mazzate, insulti e bestemmie.
Come mai, nonostante il loro comportamento egoista non risulti premiante a livello sociale gli egoisti proseguono comunque a comportarsi cosi’?
Semplice perche’ sono, appunto, egoisti e nonostante la societa’ li schifi, i singoli individui li uccidano di mazzate e i ragazzini li sputino in un occhio ritengono premiante l’essere riusciti a fare quello che volevano, indipendentemente dalle conseguenze terribili (mazzate) e dal biasimo sociale.

Nuovo esempio: una tizia vuole andare a fare shopping, non trova posto di fronte al negozio e decide di parcheggiare al posto degli handicappati, pur non avendone diritto. Le persone che se ne accorgono la riempiono di maleparole, le commesse del negozio la guardano storto, io le rigo la fiancata della macchina e i vigili gliela fanno portare via; lei esce dal negozio mentre il carro attrezzi le sta caricando la macchina, discute con i vigili, becca la multa, io le rigo l’altra fiancata e una folla inferocita le urla insulti irripetibili; il carroattrezzi molla la macchina , i vigili verbalizzano, io le do’ un calcio sul parabrezza…la tipa monta in machina e schizza via; il giorno dopo lo rifa’, tutto uguale e poi dice alle amiche, tutta tronfia, ho parcheggiato proprio davanti al negozio, al posto degli invalidi, tanto dovevo solo comprare cinquecento/seicento cose..
Da cio’ si deduce il seguente postulato: gli egoisti urbani mettono al primo e unico posto della loro lista dei valori il soddisfare i propri bisogni, indipendentemente dal prezzo sociale, dal biasimo comunitario o dalle conseguenze di legge; essi si comportano cosi’ perche’ non posseggono la benche’ minima coscienza civica e nemmeno un neurone piccolo piccolo,ma manco uno, nemmeno a cercarlo con il lanternino, per cui non possono, in alcun modo, effettuare una valutazione costi/benefici dell’azione incivile che stanno per compiere.
Ergo, oltre ad essere egoisti sono pure cretini.

In fondo, il posto per gli handicappati se lo meritano

sabato 12 luglio 2008

Metodi e tecniche di sopravivenza urbana: sistemi di refrigerazione

Se la vostra casa si trasforma, da giugno a settembre, in un piccolo forno non ventilato siete pregati di non invitare ospiti a cena. Gli ospiti, se educati, soffriranno in silenzio il caldo, maledicendovi intimamente.

Se invece inviate me, vi maledico ad alta voce, in faccia e senza mezzi termini, perché non sono educata e soffro molto il caldo.


Questa sera, una persona a me cara mi ha invitata a cena sfruttando l’affetto che ho nei suoi confronti . Quando sono arrivata, dopo essermi inerpicata per cinque piani (palazzo senza ascensore) ho scoperto con orrore che l’unico sistema di refrigerazione a mia disposizione era un minuscolo ventilatore. Era così piccolo che nemmeno l’avevo classificato come ventilatore, pensavo fosse un soprammobile. Un baby-ventilatore. Un ventilatore-puffo, il nano dei ventilatori, un ventilatore micro,il protozoo dei ventilatori. Ho riso, incerta. Speravo fosse uno scherzo. Quando ho capito che non lo era sono impazzita e mi sono lamentata per tutta la cena, anzi: ho mangiato con il piatto fuori dalla finestra, cercando di carpire dell’inesistente aria fresca. La padrona di casa, educata quanto me, mi ha cacciata via non appena ho finito, facendomi notare che lei non gradisce essere insultata a domicilio, specialmente quando ha anche speso dei soldi per farmi mangiare ( e lo sappiamo tutti che non sono una signorina da yogurt light, io.)

Sono scappata via tuffandomi a pesce nell’aria condizionata della macchina.

A questo punto, onde evitare ulteriori screzi con chiunque, dato che io amo dare di me un’immagine di signorina socievole e simpatica, vi suggerisco di approntare in casa vostra alcuni metodi di refrigerazione che possano bloccare sul nascere le mie recriminazioni.

  • L’aria condizionata. Si lo so, fa male all’ambiente che si surriscalda e tutto il resto ma a questo punto è una questione di sopravvivenza: o me o l’ambiente. Decidete
  • Ventilatori maxi, vanno bene anche quelli che si attaccano al soffitto, anzi: amo le pale da soffitto, fanno tanto Messico e motel di terz’ordine. Con le pale da soffitto mi trovo proprio a mio agio
  • Schiavi che mi sventolino con enormi ventagli, preferibilmente di piume. Se siete contrari ai ventilatori o all’aria condizionata, potreste noleggiare per una sera un qualsiasi schiavo, di nazionalità comunitaria ed extracomunitaria, che passi il tempo a sventolarmi in maniera costante. Questa soluzione, oltre ed essere più economica, mi farebbe sentire estremamente coccolata.

    Io vi ho avvisato, adesso fate vobis

martedì 8 luglio 2008

L’odore dell’estate urbana

Riflettevo su una cosa: l’estate nell’Urbe puzza.
Puzza di smog, di sudore appiccicoso, di migliaia e migliaia di tubi di scappamento, di asfalto bruciato e liquefatto, di Tevere paludoso, di immondizia putrefatta sui marciapiedi.
Da sempre, associo questo odore all’estate.
Oggi, casualmente, sono andata in pausa pranzo ad una tavola calda in un quartiere “perbene”..siepi fitte di gelsomini emanavano frescura e profumo, nell’aria calda si sentiva odore di abbronzante al cocco, marciapiedi con asfalto intatto e privi munnezza, il Tevere azzurrino e limpido (lo dipingono??).
Allora ho capito una cosa.
L’estate urbana non puzza, e’ l’estate dei poveri che maleodora.
L’estate dei quartieri popolari, dei turnisti, dei pensionati, di chi e’ costretto a prendere l’autobus schiacciato tra mille e mille altri poveri come lui; chi ha la macchina senza aria condizionata e si scioglie al semaforo rosso, chi non ha la fogna privata e scarica nel tevere; l’estate dei poveri, l’estate dei diseredati, l’estate dei cittadini di serie b, puzza, ah se puzza.
In questa societa’ nemmeno i cattivi odori vengono equamente distribuiti. La puzza non e’ democratica, abbasso la puzza. Puzza per tutti, voto il primo che promuove questo slogan elettorale. La trasversalita’ nella puzza, come diagonale che unisce i ricchi e i poveri: questo l’obiettivo di un governo serio, altro che lodi del piffero. Uniamo i puntini e facciamone uscire un nuovo disegno sociale dove tutti possano accedere all’estate profumata.

Vi lascio con questa riflessione presa in prestito da uno statista italiano che possiamo considerare come il padre di tutti i furbetti del quartierino:
“l’aria condizionata logora chi non ce l’ha”

LIsta dell’odio num 15

Completa rivoluzione nella hit parade dell’odio:

  • Il mio vicino di casa, che ha deciso di ristrutturare il suo appartamento ADESSO, con 57 gradi all’ombra e 122 dentro casa mia. I lavori producono quintali di polvere. Adesso, oltre a fare la sauna gratis dentro casa, posso avere la spiaggia a domicilio sul pianerottolo. Che culo
  • La mia gatta,brutta ingrata, che tenta di buttarsi dalla finestra pur di sfuggire alla mia compagnia. Ne consegue che, per preservare la sua vita, sto facendo letteralmente sciogliere la mia, dal caldo atroce che fa con le finestre chiuse
  • Trenitalia/trenipadania, che continua ad aumentare i prezzi del biglietto, forse vogliono adeguarli allo stipendio dei parlamentari.
  • Poste Italiane, che in questo delirio di sfrattati, disoccupati, esternalizzati, licenziati e ripudiati da organizzioni pubbliche e private, non tocca nemmeno uno dei suoi fannulloni. Manco a dire che sono difficili da trovare…

io non sopravvivo a questa estate, me lo sento...

lunedì 7 luglio 2008

Imprevisti urbani

Nell’Urbe puo’ succedere di tutto.
Ma proprio di tutto.
Faccio un esempio.
Allora, Io ODIO stirare
Non stiro dal 1999
Anzi, non ho proprio il ferro da stiro.
Anzi, vorrei proprio scrivere un pamphelt sull’emancipazione della donna dalla stirella come vero e reale esempio di evoluzione della figura femminile nella nostra societa’ ma rimandero’ ad un altro contesto.
Dunque io non stiro.

Da questo ne consegue che:

  1. vado in giro tutta stropicciata , rafforzando in chi mi vede la convinzione che io sia una barbona sia fuori che dentro
  2. Per tutto quello che indispensabilmente va stirato (camicie, giacche, pantaloni)mi rivolgo ad una simpatica lavanderia mono prezzo nei dintorni di casa mia, facendone arricchire spropositatamente la titolare. Quando mi vede arrivare sorride sfregandosi le mani e chiama il geometra per dare il via ai lavori della villa in Sardegna.

Questo sistema va avanti da anni, un ingranaggio oliato, consolidato, perfettamente funzionante. Tutti i soggetti coinvolti nel processo (io, la lavandaia e le camicie) sono soddisfatti dell’equilibrio raggiunto e tutti tendono a far rimanere inalterato tale equilibrio.

Ma nell’Urbe puo’ succedere di tutto
Puo’ accadere, per esempio, che un meccanismo consolidato a volte s’incrini per volonta’ estranee al meccanismo stesso.
Per esempio, la lavanderia mono prezzo puo’ esplodere.
La lavanderia mono prezzo puo’ esplodere e tu rimani con la tua ricevuta in mano a guardare le serrande divelte e i muri tutti bruciati.
La lavanderia mono prezzo puo’ esplodere e tu rimani con la tua ricevuta in mano a guardare le serrande divelte e i muri tutti bruciati e pensi che dentro c’era la tua camicia preferita
La lavanderia mono prezzo puo’ esplodere e tu rimani con la tua ricevuta in mano a guardare le serrande divelte e i muri tutti bruciati e pensi che dentro c’era la tua camicia preferita e la cerchi tra i rimasugli di roba bruciacchiata in giro per il marciapiede.
La lavanderia mono prezzo puo’ esplodere e tu rimani con la tua ricevuta in mano a guardare le serrande divelte e i muri tutti bruciati e pensi che dentro c’era la tua camicia preferita e la cerchi tra i rimasugli di roba bruciacchiata in giro per il marciapiede ma vedendo in che condizioni sono gli indumenti capisci all’improvviso che no, non vuoi guardare, non PUOI guardare perche’ sarebbe troppo doloroso.
La tua camicia preferita, quella che mettevi con estrema parsimonia per non sciuparla troppo, quella che sei stata talmente fortunata da trovare in saldi della tua misura.
Il mondo si fa buio
Ti gira la testa
Nell’Urbe puo’ succedere veramente di tutto.
E la notizia viene data al Tg, e’ esplosa la lavanderia mono prezzo, forse l’incendio e’ doloso. Ma non rende l’idea dello stordimento, del dolore, della tua perdita. Il mondo va avanti ma la tua camicia preferita non c’e’ piu’.
Se l’incendio e’ doloso, trovero’ la titolare della lavanderia in capo al mondo e ti vendichero’, amata camicia mia.
Tanto lo so dove sta.

Sta in sardegna, sta.

venerdì 4 luglio 2008

Metodi e tecniche di sopravvivenza urbana: l’attraversamento pedonale

Questo piccolo vadecum e’ dedicato, come avrete capito, ai pedoni.
Seguite queste semplici istruzioni e finirete di intralciare il traffico e di morire scamazzati sull’asfalto.
Dunque

Punto primo: attraversate sulle strisce pedonali. Avrete senz’altro notato che, in tutte le strade dell’urbe (in genere in corrispondenza di un semaforo) ci sono delle strisce bianche, parallele al marciapiede. Ecco, quando dovete attraversare, camminate su quelle. Non servira’ ad evitare che un mortifero SUV vi investa ma i vostri eredi saranno abbondamente risarciti per la vostra perdita.

Punto secondo: guardate nella direzione dalla quale provengono le macchine.

Prima di attraversare, non guardate in alto con lo sguardo perso (a proposito perche’ lo fate? Vedete cose che noi non vediamo?) non guardate in basso la punta delle scarpe, non guardate le tette della modella sul cartellone pubblicitario dall’altra parte della strada, non guardate insistentemente il vostro cellulare, non guardate nel vuoto, cazzo, guardate se passano macchine!

Punto terzo: se attraversate con un carrozzino non lanciatelo in mezzo alla strada prima di voi.

Vi prego, non fatelo, specialmente se dentro c’e’ un bambino

Punto quarto: non vi fermate a meta’ dell’attraversamento pedonale.
Per nessun motivo al mondo, non fermatevi in mezzo alla strada a smucinarvi nelle tasche per cercare qualcosa, non attendete l’ispirazione sulle strisce, non fermatevi per rispondere al cellulare o per allacciarvi le scarpe, non fermatevi a guardare con aria spaurita le macchine che arrivano, attraversate e basta, svelti!

Seguite queste semplici regole altrimenti, la prossima volta che becco uno di voi in mezzo alla strada, con lo sguardo perso nel vuoto, fermo senza nemmeno l’ombra delle strisce pedonali beh..io..io..vi faccio notare che il vostro comportamento e’ scorretto, ecco.

mercoledì 2 luglio 2008

I have a dream

Sogno un paese in cui la mattina ti svegli e non ti rode il culo per principio, un paese con strade larghe e capienti, con macchine parcheggiate regolarmente; un paese in cui I furbetti del quartierino vengano ingabbiati e additati dalla societa’ come ignobili e schifosi e non applauditi perche’ ricchi e disonesti; Io sogno un paese che la mattina vai alla posta e dopo 10 minuti di fila hai finito, senza che alcun insolente sportellista si sia impunemente scaccolato prima di servirti; un paese che abbia 4 stagioni, nessuna strage automobilistica ne’ ragazzini di undici anni dediti alla cocaina;
Io ho un sogno, sogno un paese dove la gente ha fiducia nel governo e nelle istituzioni, dove non entri in ospedale perche’ hai un’afta in bocca ed esci con un polmone rosicchiato dai topi di corsia o un rene in meno, scambiato per il vile denaro; Un paese dove l’insegnamento e la formazione siano mestieri degni di grande considerazione e gli insegnanti non vengano sputati in faccia da genitori zotici di ragazzini difficili; un paese dove il lavoro e la professionalita’ degli impiegati vengano considerati un valore dalle aziende e non un inutile costo fisso che si tenta di scaricare appena possibile; Un paese dove le persone non passano intere settimane a discutere del ritorno di Lippi, dove si legge un libro all’anno e quel libro e’ di Moccia, maledizione; un paese dove per legge sia proibito ai Vanzina di fare piu’ di un film ogni 5 anni, anzi, un paese dove per legge i Vanzina vanno a finire in galera se solo ci provano a fare un film; Un paese in cui gli autobus guarda un po’, passano, miracolo, e nessuno si parcheggia al posto degli handicappati; Un paese in cui una persona che si e’ fatta il culo tutta la vita non debba vivere con seicento euro di pensione al mese, grazie tante nonna, hai dato; se muori e’ meglio, pero’, cosi’ smetti di pesare sul sistema; Un paese in cui la mafia non governi in maniera occulta la politica e l’economia, un paese dove, se paghi le tasse sei normale, non un eroe, uno stupido, inutile,anacronistico eroe.
Sogno un paese in cui la mattina ti svegli e non ti rode il culo per principio

Giove forse potrebbe andare