lunedì 30 marzo 2009

Il vento caldo dell’Urbe

Dunque, da un paio di giorni nell’Urbe andiamo di scirocco, vento amatissimo dalle massaie perche’ ti fa asciugare i panni subito subito
Io in effetti il vento lo schifo per mano di Dio (traduzione per in non terroni, io lo scirocco lo schifo di default), come tutti i venti che mi scombinano i capelli e mi portano via, lontano lontano, quando vado in motorino..
Pero’ questo scirocco mi sa di primavera, anzi d’estate; stamattina mi sono affacciata al terrazzino ancora mezzo sfracellato e annuso l’aria riempiendomi i polmoni di questo sapore di scirocco, perche’ sappiatelo, il vento ha un sapore: lo scirocco sa di datteri e sabbia e porta l’odore del deserto e dell’abbronzante al cocco misto al profumo dei mandorli in fiori che riempiono l’Urbe.


E per essere un lunedì, non e’ male

Quindi scendo di casa canterellando e saluto pure gentilmente il portiere il quale fa la faccia stupita ed inorridita insieme (perche’ mi saluta? E perche’ e’ felice? E perche’ mi saluta felice?) e continuo a canterellare fino a che, dando uno sguardo rapido sul marciapiede, non vedo piu’ il motorino
Tuffo al cuore

Me l’hanno rubato

Merda merda merda
Al quarto merda mi rendo conto che c’e’ qualcos’altro che non va, i rumori sono ovattati e il marciapiede sembra piu’ alto del solito..ci sono cumuli di sabbia ovunque, lo scirocco ha portato il sapore e l’odore del deserto e a quanto pare anche la sabbia…sara’ meglio che vadano a controllare il sahara perche’ credo che adesso sia una fertile pianura…rincuorata pero’ dal fatto che il motorino non e’ rubato ma forse solo sepolto sotto il mucchio di sabbia mi metto a scavare tipo san bernardo finche’ non lo trovo e me lo sbaciucchio tutto: bello, bello di Punzy sepolto vivo, smack smack e per farlo riprendere dalla paura della sepoltura ci metto pure un poco di olio che ogni tanto ci vuole. Parto al volo (piano piano, per via del vento) e mi accorgo che lo scirocco sta in effetti sostituendo il servizio di nettezza urbana locale, portando i cumuli di munnezza da una parte all’altra dell’Urbe: fuori da un mac donald un simpatico mulinello di cartacce untissime e resti di patatine turbina furioso girando in tondo come una vera tromba d’aria e poi si dirige minaccioso verso un ristorante giapponese, i cui rifiuti, a loro volta, turbinano verso una pizzeria napoletana e cosi’ via, come se stessimo giocando al gioco delle sedie e prima o poi il vento smettte e un cumulo di cartacce si trova in mezzo alla strada come uno scemo, senza nessun ristorante o abitazione dove andarsi ad ammucchiare.
Ma lo scirocco ha il sapore dell’estate e non e’ certo colpa sua se non puliscono questa urbe e i rifiuti girano in tondo e all’improvviso il mondo mi si oscura e non vedo piu’ un piffero perche’ un’involucro di patatine vuoto mi si e’ appiccicato alla visiera del casco e adesso sono cieca, cazzo.
Fortunatamente il mio angelo custode deve aver chiuso al traffico le strade attigue perche’ quando riesco a liberarmi dalla cartaccia con un gesto inconsulto che non si dovrebbe MAI fare mentre si guida vedo che sono sola sullo stradone, non si vede macchina o SUV per chilometri..
Fiuuuuu, scampata bella
Pero’ che strizza
Vabbe’ sono inconvenienti dello scirocco.
D’altronde, se non soffiasse come sapremmo che sta arrivando l’estate? E piano piano proseguo per andare al lavoro ma da lontano vedo che all’imbocco della strada che mi porta al buco di culo che io chiamo ufficio sta fermo un camion dei vigili del fuoco e questa cosa non mi piace proprio e ci sono pure le sirene e le transenne e oh no! E’ chiusa la strada!
Lo scirocco ha fatto cadere un albero e adesso io devo fare tutto un giro che arrivero’ al lavoro in ritardo e ovviamente mica finiscono stasera, merda, chissa’ quanto tempo dovremmo stare con la strada chiusa ma porco giuda, scirocco! Chi mi conosce sa che sono stata estremamente paziente, con te
Estremamente
Fanculo, via da questa citta’
Scio’


Vedi di non farti mettere nella lista dell’odio

mercoledì 25 marzo 2009

Metodi e tecniche di sopravvivenza urbana: il sit-in proletario

Il sit-in proletario è, come suggerisce il nome, una forma di protesta pacifica e non violenta atta ad esercitare una coercizione, da parte del cittadino, verso un pubblico o un privato ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni; la coercizione, che si esercita sedendosi pacificamente nel mezzo dell'ufficio ove opera l'ufficiale in questione, è volta allo svolgimento di dette funzioni pubbliche da parte dell'apposito addetto, così come la legge prevede, invece di mangiare lo stipendio a sbafo.

Faccio un esempio.

Tu devi andare al catasto a farti mettere un timbro sulla planimetria della tua casetta popolare. Ti informi sugli orari dell'ufficio timbri, ti ci rechi e fai pazientemente la fila; quando arriva il tuo turno però, l'impiegato ti dice che non ti può mettere il timbro perchè gli è finito l'inchiostro nell'astuccio. Tu non ci credi a questa cosa, perchè è vero che siamo nel paese delle barzellette ma insomma c'è un limite ma quello ti fa vedere l'astuccio vuoto e dice l'abbiamo finito, che lo devo andare a comprare io? a spese mie? me lo deve dare il governo che però non ci da mai i fondi (quel governo che tu sei sicura che lui ha contribuito a creare con il suo voto); tu cerchi di essere paziente, fai notare che lui rappresenta l'ufficio timbri e che deve trovare modo di mettere quel cazzo di timbro, perchè l'ufficio timbri è aperto il tale giorno alla tale ora e si deve preoccupare prima di avere abbastanza inchiostro per tutti i timbri ma quello niente, non molla, dice torni la prossima settimana, se ce l'hanno mandato timbriamo il foglio.

La prossima settimana

forse

dopo che sei venuto lì praticamente dall'altra parte del mondo..

ma nn esiste proprio, allora fai il sit-in proletario: ti stendi per terra nell'ufficio e urli tantissimo che tu vuoi il timbro e che da lì non te ne vai ,che chiamassero pure la polizia per farti sgomberare perchè tanto tu non ti alzi, anzi:quando viene la polizia fai subito una bella denuncia che il pubblico ufficiale non ti vuole mettere il timbro..Il sit-in proletario ha questo, di bello: il tipo dietro lo sportello, pure se decide di alzare il culo dalla sedia, NON TI PUO' TOCCARE, non ti può nemmeno sfiorare un braccio sennò tu urli che ti sta toccando e fioccano tante di quelle denunce che non ne parliamo proprio; per cui il pubblico ufficiale è nelle tue mani.

Di brutto il sit-in proletario comporta che tu diventi la pazza del giorno nell'ufficio catasto.

Mentre sei per terra che urli che è colpa di gente come lui se il ministro Brunetta è tanto polpolare, si rende conto, è colpa sua se un tizio nullista come quello è popolare, arriva gente, tutti ti guardano, qualcuno ti dà ragione ma fondamentalmente pensano che sei pazza e il pubblico ufficiale te lo chiede: AH MA LEI è PAZZA? si, sono pazza, per cui, cortesemente, risolva il problema del timbro; un collega del pubblico ufficiale ti guarda schifato e dice vabbè mò porto il mio inchiostro allo sportello e mettiamo questo timbro alla signora, così se n va e ci lascia in pace, benisimo, grazie

Voglio dire, funziona

Devi soltanto essere pronto ad abbattere la barriera mentale di fare una figura di merda colossale che comporterà il fatto che tu nell'uffcio catasto non ci potrai mai più entrare ma cazzo gente, funziona.

Attenzione però: il sit-in proletario è un atto di coercizione estrema che va utilizzato solo in condizioni di estrema necessità e soltanto quando si è in palese presenza di un tizio dietro ad un qualsiasi sportello che non vuole lavorare; cioè se vai al catasto e non ti possono evadere la pratica perchè non funzionano i teminali, niente sit-in; è seccante ma non abbiamo pubblici ufficiali scansafatiche, solo malfunzionamenti del sistema infomatico cavernicolo che purtroppo compete alle pubbliche amministrazioni.

Il sit in proletario è un atto estremo, che comporta una successiva vergogna per il tuo comportamento, per cui va ben motivato; io suggerisco di usarlo solo quando si verificano, tutte insieme, tre condizioni fondamentali:

PRIMO: devi avere assolutamente ragione (sei nell'ufficio giusto, nel momento di apertura sportello, ecc)

SECONDO: devi essere in presenza di una persona che palesemente non vuole (perchè si rompe le palle, perchè vuole andare in pausa, perchè vuole vedere la partita nel micro televisore che ha sotto il bancone ecc) ottemperare al proprio dovere

TERZO: sono gia fallite le pecedenti alternative (ovvero, hai gia fatto appello alla ragionevolezza, alla pietà, alle urla a pazza ecc)


si, è forte, è una protesta dura e allo stesso tempo pacifica, che rischia di provocare una danno forte alla tua autostima, quando ti rendi conto di quello che hai fatto pensandoci a mente fredda. Per cui, devi essere certo di averle provate veramente tutte.
IO ho inventato il sit in proletario circa tre anni e mezzo fa, in preda alla disperazione di un momento buio in cui erano giorni che vagavo per i corridoi di un ufficio pubblico e da allora l'ho usato soltanto tre volte.... e adesso non ho più il coraggio di entrare alla motorizzazione e all'ufficio elettorale ..speriamo non mi serva più di andarci...

martedì 24 marzo 2009

Tutte le strade portano a Punzy (2)

non ho mai visto punzy nuda
(e mai la vedrai.. digressione: ben otto chiavi di ricerca con questo tema, sporcaccioni!! venite su questo blog solo per sperare di vedermi le tette)
parcheggiatore impazzito
(dev’essere stato uno spasso)
affittuari sporcaccioni in condominio cosa fare
(installargli una webcam in casa, credo)
che cosa è l'urbe
(se non lo sai, stai inguaiato)
contatore del gas troppo veloce
tuoi neuroni troppo lenti
filastrocca per la lavatrice
(tipo? bice lavatrice ma e’ non e’ asciugatrice e nemmeno stiratrice?)
cosa sono in poesia gli endecasillabi
(ecco, questa e’ una domanda interessante)
costi perdita balcone+tubo
(ok, questa me la sono cercata)
crco marteli eletrico
(vedi se ti danno in omaggio una grammatica)
descrivi un luogo di paura e di suspense
(montecitorio? La citta’ del vaticano? Le stalle di Arcore?)
derivati urbani
(nel senso di mutui urbani schifezze?)
faina danni risarcimento
(hai sbagliato indirizzo, comunque ce l’ho nella blogroll, entraci pure con fiducia)
dopo un incidente con un vecchio odio i vecchi
(Dopo essere caduta in una buca odio le buche)
diventare super ricchi
(ma davvero credi che in internet ci sia una ricettina facile facile che te lo consenta? bah)
filastrocche tetto sulla pioggia
(ma siete fissati con le filastrocche? E poi perche’ sul tetto?)
fantasmi con blatte
(una super infestazione, direi)
il cuore con delle piccole palline
(ha ha ha ha)
la crisi economica colpira' il natale prossimo 2009
(tie’,faccio le corna e tocco ferro, vai a portare sfiga su un altro blog)
laboratorio di sopravvivenza urbana
(lo tengo io, e’ gratuito su questo blog)
ncopp a na lamier
(traduco per I non terroni: sopra ad un pezzo di lamiera. Sul perche’ di questa chiave di ricerca ci possiamo interrogare per millenni, mi sa)
mostruose patologie
(qui? Su questo blog)?
naso chiuso rinite allergica aiutatemi
(no)
mi fai vedere qualche interno di un negozio di abbigliamento
(esci di casa, fuori c’e’ un mondo)
modo impaglia sedia
(ancora ad impagliare le sedie stai? Bravo, ribellati all’ikea)
oviesse merda
(concordo)
pericolosità guano galline
per l’aviaria?
pedone aggressivo danneggia auto
(pedone aggressivo? Qui nell’urbe? Srano..)
pentole moneta ufficio reclami
(parole in liberta’)
parcheggi a spina pericolosi
(no guarda, ti assicuro che sono quelli piu’ tranquilli, ci riesco persino io
pubblicità progresso prostata
(e che progresso pubblicizzano, scusa?)
poltrone tetris gonfiabili
(??????? ditemi che qualcuno sa cosa sono le poltrone tetris gonfiabili. Fatevi avanti, vi prego)
punzi blog disadattata
(questo cercava proprio me, e’ indubbio. Mi ha trovata e poi si e’ addormentato davanti al pc per 4 ore e 25 minuti)
rincoglioniti d'italia
(unitevi!)
secchio della mondezza
(in strada, di colore verde o grigio.)
sora cose di machinucce a scoppio
(anche questa…fuori l’autore!!)
single + sociologi
(un’accoppiata perdente, direi)
tamponamento a catena di macchine parcheggiate
(si nell’urbe pure le macchine parcheggiate riescono a fare tamponamenti a catena
stufa a kerosene puzza?
(si)
spernachiare
(con due c)
vorrei sapere come si prendono i numeri dal contatore della luce nuovo
(ma e’ una fissazione co sti’ contatori)
omo de panza napoli
(omini de sostanza)
sucuta napoletano
(ue’ perche’ vuoi sucutare i napoletani? Leghista bastardo)
vuoto dimensionale
(ce l’abbiamo tutti nell’anima, si)
c'era una volta il duplex
(eh, bei tempi)
come si riconosce la cervicalgia dalla lastra?
(Lo sanno tutti, dai)
cose pazze roma
(ne ho scritte un sacco, scegli quella che vuoi)
curare la piorrea
(con il mio blog?)
immagini gente in giro con gli abiti piu strani
(scendi nel mondo reale, cazzo!! E’ pieno di gente strana qui fuori)
esempi di pollai colleghi comunisti
(i polli hanno colleghi comunisti, interessante; magari li invitano a non fare uova come forma di protesta pacifica..)

a tema:
(odio sessualità )
mi dispiace
(odio la capa)
questa potrei averla digitata io
(odio i bilancia)
gli scoprpioni sono peggio, fidati
(
smart odio)
nel senso di odio veloce?

vecchi che fanno risse
(organizzate?)
vorrei scrivere qualcosa x le risse
(in che senso, scusa?)
modi per vincere rissa
(mena per primo)
tecniche di rissa urbana
(tutto questo interesse per le risse e’ sospetto, secondo me)

Cronache sataniste ultimo numero
(Non qui)
Satana dentro
(Dentro dove?)
Cronache demoniache
(Aridalle)
Giochi satanici
(Ma e’ una fissazione la tua)
Il demonio nell’Urbe
(Prova al vaticano)


domenica 22 marzo 2009

LIsta dell’odio num 27

Buongiorno.
leggete questa lista ringhiando,cosi' come io l'ho scritta

1)Il piccione che stamattina mi ha scagazzato sulla sella del motorino. Piccione maledetto, io ti odio. Lo so che sei sempre lo stesso, ti riconosco dalla forma della scagazza, leggermente impertinente, se me lo lasci dire. Tra l’altro, hai dei chiari problemi intestinali: un essere che pesa a stento 300 grammi non puo’ fare quella quantita’ di scagazza senza avere la dissenteria o roba simile. Curati

2) la maratona di Roma, che mi passa sotto casa. Il che potrebbe anche essere divertente, se non fosse che a causa della maratona sono state chiuse delle strade e non si puo’ parcheggiare da nessuna parte e non si puo’ passare da nessuna parte e non si sa fino a che ora perche’ non puoi sapere quando i maratoneti passeranno ansanti sotto casa tua e tu sei prigioniera, cazzo e devi andare a lavorare questa fottuta domenica ma e’ inutile chiedere dove e come puoi passare perche’ nessuno lo sa. E, ovviamente, non so se quando esco dall’ufficio le strade saranno ancora chiuse. Per la serie: come trasformare un divertente evento culturale in una rottura di coglioni per i cittadini. Complimenti

3)La bora triestina che da ieri spazza l’Urbe. La bora triestina, come suggerisce il nome, deve stare a trieste, dove tutti sono abituati ad essa e camminano con macigni nelle tasche per non essere trascinati via; qua nell’Urbe non la teniamo la scorta di pietre e quindi e’ da ieri che siamo un attimo sbandati; desidererei che il nostro sindaco verificasse se la signora bora ha tutte le carte in regola per soggiornare qui nell’Urbe, che ne so: permesso di soggiorno e di transito urbano, temperatura consona al 22 di marzo eccetera e di espellerla immediatamente se si rileva qualche irregolarita’

4)TRenitalia schifosa e zozza; l’alta velocita Napoli/Roma, poco piu’ di 200 km, costa 35 EURO, NO DICO, 35 EURO e arriva in ritardo pure quella. Fate schifo, siete la feccia delle societa’ di trasporti e io vi odio e i gabinetti dei vostri treni sono il ricettacolo di colibatteri piu’ disgustoso che io abbia mai visto

In realta’ odio molte altre cose ma sento che se continuo potrei non finire piu’ e rischierei di diventare vecchia mentre salmodio la mia lista dell’odio e anche se da vecchia la societa’ mi tollererebbe di piu’ perche’ comunque siamo abituati che i vecchi si lamentano sempre e sono astiosi porca puttana devo tornare a lavorare e non mi posso permettere di rimanere qui il resto della giornata a bestemmiare a carrettiera, peccato, perche’ e’ un grandissimo e catartico sfogo

aaaaahhhhhh

sabato 21 marzo 2009

Il ponte sul fiume urbano-risultati del sondaggio

Dunque, pare proprio che per far aggiustare il ponte dovrò procurarmi un pullman pieno di devoti fedeli cattolici da farci passare sotto (non difficile nell'Urbe) o un mucchio di politici antipatici e corrotti ( non difficile, in Italia).
Si, c'e' stato un pareggio di risposte.
La cosa che mi ha sorpreso e affascinato è che odiamo più i devoti fedeli che non il papa, presente nelle opzioni ma straordinariamente poco votato

meno dei suoi devoti fedeli, comunque

mercoledì 18 marzo 2009

L’elefante urbano

Gli Elefanti sono mammiferi proboscidati appartenenti alla famiglia degli Elefantidi e sono i più grandi animali terrestri viventi, con occhi relativamente piccoli e grandi orecchie mobili; sono dotati di due zanne prominenti (da cui si ricava l'avorio) e di una proboscide, derivata dalla fusione di naso e labbro superiore.Tradizionalmente la famiglia si considerava costituita da due specie, l'elefante indiano o asiatico e l'elefante africano. Recentemente è stata identificata una terza specie (precedentemente considerata una sottospecie), l'elefante africano delle foreste
E poi c’e’ l’elefante urbano,il SUV, che a differenza delle altre specie ha 4 ruote e un motore ma e’ comunque la cosa piu’ grossa (a parte gli autobus) che si muova in citta’. Purtroppo il SUV non vive ne’ in africa ne’ in India ma nelle strette vie della mia Urbe, sulle quale si inerpica tentando di somigliare ad un’agile smart o ad un veloce motorino ma riesce solo a sembrare la piu’ grossa stronzata acquistata dall’uomo con i suoi soldi. Li vedi muoversi lenti per le strade piene di traffico, privi di qualsivoglia senso in un’Urbe congestionata e sull’orlo di una crisi di nervi, ingombranti, inutili e dannosi: anche se parcheggiati perfettamente sporgono comunque di almeno un metro e mezzo sulla strada e si parcheggiano in curva, gli stronzi, cosi’ bloccano il traffico in tutto il quartiere…Ormai l’accostamento macchina grande=pene piccolo e’ stata ampiamente discussa e sviscerata , cosi’ come il desiderio di mostrare al mondo che tieni i soldi e sei uno strafico pero’ a me alcune cose non mi tornano.. Insomma, ti compri l’elefante urbano, ok tieni i soldi. E allora perche’ lo usi per andare a fare la spesa nel mercato rionale??eh?? che i mercatini nell’urbe sono sempre posti in spazi ristretti che non c’e’ parcheggio nemmeno se corrompi i vigili; se tieni i soldi vattene con il tuo elefante da Elite, no? Cosa ci vieni a fare da noi puzzafame?? E perche’ ci accompagni i figli a scuola? Per far vedere che tieni i soldi, ok, ma lo sai che i tuoi figli vengono quotidianamente messi con la testa nel cesso dai bulli, perche’ tu ti fai vedere fuori scuola con l’elefante? No non ti illudere, negheranno tutto, non si fa la spia sui bulli, lo sanno tutti, solo tu che sei un cazzone panato non lo sai.E perche’ fai i parcheggi pirata? Perche’ ti parcheggi in curva? hai i soldi no? Vai in un bel parcheggio a pagamento e lasciaci piratare sulle strade a noi morti di fame, o forse mi vuoi dire che sei diventato ricco risparmiando ogni giorno i tre euro del parcheggio giornaliero? E perche’ non ti metti un navigatore strafico nell’elefante, invece di fermarti in mezzo alla strada con le quattro frecce accese ed il tutto citta’ sulle ginocchia perche’ non sai dove devi andare? Ma come non tieni i soldi per farti il navigatore? Cosa devo pensare, che hai fatto dei debiti assurdi per poterti comprare l’elefante?
Che dici?
L’elefante consuma tanto? La rata e’ troppo alta?? Oh ma povero cazzone panato, povero idiota urbano ma cosa vuoi che me ne freghi a me dei buffi che hai dovuto fare per comprarti l’elefante? Eh? L’habitat naturale dell’elefante e’ nella savana non nell’Urbe. Nell’Urbe, l’elefante e’ fuori posto quanto un campo di girasoli. E’ inutile, non giustificarti. Vivi nell’Urbe, cazzo, in una citta’ fatta di sette colli, salite e discese tutte strettissime; un parcheggio ogni 150 abitanti, una citta’ costruita per un milione di persone e ce ne vivono almeno otto ma cosa avevi nella testa, le pigne? Cosa credevi di fare? Stiamo parlando di una distesa di asfalto e san pietrini, non dell’Idaho!!!! Stai zitto, non e’ perche’ hai due bambini che ti devi comprare il SUV: tu fai due pargoli che messi insieme arrivano ad un metro e mezzo di altezza e nemmeno trenta kg di peso e compri un elefante di svariate tonnellate per metterceli dentro? O ai marmocchi hai comprato anche un pony oppure, non hai scuse per aver comprato l’elefante
Anzi una si
Se non e’ per mostrare la tua miseria umana (sei povero ma vuoi fare il ricco percio’ ti compri il SUV) ne’ perche’ ne hai veramente bisogno rimane un’unica spiegazione
Ce l’hai piccolo
E adesso lo sanno tutti

lunedì 16 marzo 2009

Futuri serial Killer Urbani

Ieri sera ho visto un futuro serial killer
A meno di un metro da me, sono riuscita a guardarlo negli occhi.
Aveva circa otto anni.

Una delle cose belle dei miei amici e’ che fanno tutti un’attivita’ artistica di qualche tipo, per cui io spesso vado a concerti e spettacoli teatrali quasi gratis e spesso alla fine della rappresentazione c’e’ una qualche forma di cibo offerta dall’associazione che patrocina l’evento, il che rafforza l’affetto che ho per tutta la cerchia dei miei amici artisti, grazie, siete degli amici fantastici

Insomma ero a teatro, durante l’intervallo scappo al bagno; ovviamente, per motivi che non capiro’ mai, quello delle signore e’ pieno, quello dei maschietti no (ma i maschietti non la fanno mai la pipi? Boh). Dunque, sono in fila fuori alla porta della toilette mentre arriva sbuffando una tipa, trascinandosi dietro un bambino di circa otto anni che apprendiamo chiamarsi Giovanni. Sempre tutta sbuffante si mette in fila col bambino Giovanni trascinandoselo per mano e insistendo che vada alla toilette delle donne; il bambino Giovanni piagnucola che lui e’ un maschio e a me sembra che abbia ragione ma evidentemente sua madre voleva una femminuccia e insiste per ficcarlo nella toilette delle donne.
Il bambino Giovanni capriccia e a momenti piange, alla fine la madre si convince e lo infizza nella toilette degli uomini dove ovviamente lei non puo’ entrare e la cosa si capisce che la infastidisce alquanto; il bimbo Giovanni entra nel bagno e la mamma, non potendone controllare da vicino l’operato, pensa bene di urlargli raccomandazioni sull’uscio: APRITI LA PATTA, NON TOCCARE NIENTE NEL BAGNO E SGRULLATELO BENE.
Il bambino Giovanni si capiva benissimo che lui in quel momento voleva sprofondare in qualche buco nel pavimento ma ovviamente quando ti serve un buco nel pavimento non lo trovi mai; si infila frettolosamente nel bagno e chiude la porta; la mamma non accetta che ci sia questa chiusura tra loro e continua ad urlargli istruzioni e rassicurazioni dalla soglia: TI SEI APERTO TUTTA LA CHIUSURA LAMPO? SGRULLALO BENE E LAVATI LE MANI..GIOVANNI? GIOVANNI? MA QUANTO TEMPO CI STAI METTENDO? QUANTO TEMPO CI VUOLE PER FARE QUESTA PIPI’, GIOVANNI?
Io spero che il bambino Giovanni abbia trovato un oblo’ nel bagno e sia evaso, e che in quel preciso momento sia diretto verso il piu’ vicino centro di assistenza per l’infanzia ma non e’ cosi’: sciacquone, lucchetto, apertura porta, il bambino Giovanni e’ uscito; ha una strana espressione negli occhi. GIOVANNI LAVATI LE MANI ADESSO, FORZA CON IL SAPONE, ANDIAMO SBRIGATI, TI SEI CHIUSO BENE LA PATTA? L’HAI SGRULLATO PER BENE GIOVANNI??? Si mamma, dice il bambino Giovanni e io lo guardo perche’ con gli occhi vorrei dargli la mia solidarieta’ ma lui guarda altrove, lontano e sorride misterioso..ho fatto tutto mamma, tutto quello che volevi tu e mano nella mano si allontanano, col bambino Giovanni che io guardo bene per vedere se poi in futuro lo riconosco quando alla vita in diretta fanno vedere come lui ha tagliato a pezzettini piccolissimi la mamma

Poi dici che a trent’anni stiamo tutti sui lettini degli psichiatri..

sabato 14 marzo 2009

La rottura infinita

In questo periodo la mia vita è costellata di rotture varie: il ponte sul fiume urbano, la strada bucata che porta al lavoro e, ovviamente, il mio terrazzo, che giace bucherellato come una gruviera da circa due mesi.
Per chi non avesse seguito i post precedenti (peste vi incolga, per questo)riassumo brevemente la situazione: due mesi fa il maledetto monsone causò un'infiltrazione d'acqua nell'appartamento sotto al mio; la proprietaria ha quindi inviato dei muratori a scassare il mio terrazzo, trovare e riparare la perdita e poi riaggiustare il terrazzo. Gli operai sono venuti, hanno scassato il mio terrazzo ma la perdita non l'hanno trovata e dato che l'inquilina del piano di sotto stava affogando, invece di aggiustarmi la situazione sono andati di corsa a scassare i terrazzi di tutta la verticale per cercere la perdita dove stava. Conseguenza: tutto il pianerottolo ha i terrazzi scassati. La perdita adesso non c'e'più e quando chiediamo agli operai dov'era e se l'hanno trovata loro guardano in alto con lo sguardo vacuo e rispondono bofonchiando in maniera evasiva, per cui io mi sono fatta l'idea che non abbiano trovato nulla, che semplicemente l'inquilina del piano di sotto abbia traslocato e che adesso al posto del suo appartamento ci sia un'enorme piscina.Comunque, dopo la distruzione, ora siamo in piena ricostruzione. La ricostruzione si articola in diverse fasi:
Prima fase: il ritorno dell'operaio sul tuo terrazzo. Dato che hanno combinato un macello, non sanno da chi andare prima a ricostruire e qui nel palazzo è scoppiata una guerra tra poveri e ogni volta che vediamo un operaio che sta sul terrazzo di qualcun altro ci affacciamo e gridiamo ooooh dovevi venire prima da me, io tengo il terrazzo scassato da gennaio, cazzo!
SEconda fase: riesci ad ottenere un appuntamento dell'operaio. L'operaio viene a csa tua. Guarda la devstazione. Si gratta la testa e dice scendo a prendere gli attrezzi e poi non torna più
Terza fase: tu urli come un'ossessa con l'amministratore, lui si premura di far tornare l'operaio, in genere di sabato mattina quando tu vorresti dormire ma ok, pur di finire accetti. L'operaio arriva e si mette a lavorare, mentre lavora rompe delle cose per cui succede che questa ricostruzione non finisce mai perchè metà giornata lui la passa a riparare le cose che ha scassato durante il lavoro.
QUarta fase: capisci che ti devi appiccicare al culo degli operai per assicurarti che non rompano niente, così almeno si avrà un'idea di ciò che c'e' da fare per il terrazzo; poi al muro, alla serranda e al parquet che ti hanno rotto in precedenza ci penserai domani, domani è un altro giorno.
Quinta fase: l'asciugazione. Tutto quello che l'operaio fa per aggiustare il terrazzo necessita di due giorni di asciugatura, per cui vengono il sabato, lavorano e poi dicono ci vediamo quando si è asciugato e quando si asciuga? boh, se non piove tra due giorni possiamo tornare. Ovviamente piove per una setimana.

Ma oggi, oggi me lo sentivo che era il giorno buono.
Oggi è stato il giorno della svolta.
Oggi l'operaio ha finito tutte le cose che dovevano asciugarsi ed ho una data di fine lavori.
Questa data è: entro la fine di questa esistenza terrena.

la mia o la sua, non so dirvelo

giovedì 12 marzo 2009

Il ponte sul fiume urbano

Dunque, nel mio quartiere c’e’ un ponte ferroviario, un ponte su cui passa un treno che unisce il sud ed il nord dell’urbe; un mezzo di comunicazione vitale, dunque.

E’ un ponte piuttosto vecchio, come il treno che lo attraversa, del resto ma non importa: noi cittadini senza quella ferrovia non possiamo vivere, anche perche’ e’ l’unico treno che arriva fino all’aereoporto. Dal mio quartiere il ponte attraversa il fiume e poi va via, verso sud.
Da ieri, il ponte sta cedendo; noi cittadini, acuti osservatori, abbiamo notato che un pezzo di ponte era cascato, un pezzo di ponte enorme, tutto il muro di cinta che circondava i binari, in pratica. Ovviamente, abbiamo chiamato i vigili che hanno chiuso la strada che porta sotto il ponte, hanno chiuso il ponte e la ferrovia e poi sono andati a casa fieri del loro intervento.

E noi cittadini oggi con la strada chiusa che non si poteva passare e nemmeno prendere il treno e ovviamente nemmeno guadare il fiume per passare dall’altra parte. Richiamiamo i vigili che arrivano e si mettono con la macchina vicino al ponte e dicono: la strada e’ chiusa non si puo’ passare, ok diciamo noi e quindi? Il ponte non l’avete aggiustato e non c’e’ un’altra strada e dagli autobus in fila sembrebbe che non sia stata avvisata la compagnia dei trasporti perche’ non e’ stato deviato il percorso degli autobus.
I vigili si grattano la testa, noi cittadini ci sputiamo sulle mani perche’ ci prudono, gli autisti degli autobus scendono dai mezzi con il crick in mano allora i vigili riaprono la strada e dicono pero’ state attenti che e’ pericoloso: il ponte sta crollando
Ma per esempio aggiustarlo no?
Ah non dipende da noi, ci vuole tempo, devono essere stanziati i fondi

Io ho pensato che adesso ci faccio un bel sondaggio, aiutatemi voi a trovare la risposta:
Quale evento fara’ stanziare immediatamente i fondi al comune per riparare il ponte?
Divertitivi ragazzi, scegliete e poi io faccio avverare l’evento perche’ senno’ mi tocca passare vita natural durante sotto un ponte pericolante

Grazie

martedì 10 marzo 2009

Godzilla, la primavera e le viole.

Dunque, come avrete appreso nel post precedente, nell’Urbe e’ primavera
Non vorrei essere troppo ottimista ma forse ce l’abbiamo fatta, siamo usciti dal tunnel.
Qualora anche il tempo non ci supportasse, noi cittadini siamo comunque in amore: uomini, donne, gatti, topi del tevere e piccioni: tubiamo tutti che e’ una bellezza.

Del resto, gli ormoni non sono un’opinione.
Nessuno e’ immune all’effetto primavera, anche soggetti che io non avrei classificato quali esseri dotati di sentimenti, come per esempio “la signora” della tavola calda dove andiamo a mangiare in pausa pranzo.
Ora, badate bene, io la chiamo “signora” senza avere prova alcuna della sua femminilita’, mirivolgo a lei con appellativo femminile semplicemente perche' avventori di vecchia data si rivolgono a lei in codesto modo ma ad occhio il sesso non si capisce: e’ piu’ un armadio semovente con delle articolazioni superiori flessibili; l’armadio inoltre, ha un pessimo carattere: abbaia, morde, insulta e ti sbatte il piatto in faccia; se sei lesto lo prendi e mangi senno’ ciccia e lo paghi lo stesso. Si capisce benissimo che lei era una di quelle che alle scuole medie collezionava episodi di bullismo contro le sue compagnucce nerd. La fila al bancone viene fatta in un clima di timoroso silenzio, senza osare proferire verbo, indicando timidamente quello che vuoi consapevole che potresti riceverlo in faccia oppure sentirti rispondere no, quello nun te lo vojo da’ prendite n’artra cosa oppure togliti da li’ coglioni e delizie del genere.
Se non cucinasse divinamente non ci andrebbe un’anima nella sua bettolosa tavola calda ma lei ci tiene in pugno con i suoi gnocchi da capolavoro gastronomico..
Comunque sia, ieri entro nella bettola e da subito si sente un’aria di stupore sorpreso unito ad uno strano rumore di sottofondo che non riesco proprio a definire; la fila scorre, non si sentono urla e non volano piatti e io devo dire che sono spaesatissima; il tipo che sparecchia i tavoli e’ fermo in mezzo alla sala con la faccia stupefatta di uno che ha visto la madonna che schiaffeggiava gesu’ bambino, tutti noi clienti ci guardiamo negli occhi con la stessa muta domanda sulla faccia: ma che succede? Alla fine arriva il mio turno e io un lampo capisco tutto ma soprattutto capisco cos’era quel rumore di sottofondo: era la “signora” che tubava. Cioe’ la “signora” cicaleggiava con risatine sciocche e un tono di voce leziosissimo, da bambina, con un giovanotto piuttosto aitante e muscoloso che aveva in mano una bolla di consegna, il quale, furbamente, finge di assecondarla facendole firmare forse anche un assegno in bianco

Cioe’

Dico, per me e’ stato come vedere Godzilla che spunta fuori dagli abissi con l’aria cattivissima e invece di ruggire portentosamente si mette a cogliere violette nei prati e ad aspirarne dolcemente il profumo.
Non so se rendo l’idea


Rimango un tempo indefinito a guardare “la signora” con la bocca aperta senza riuscire a dire una parola ne ’tanto meno ad indicare nulla; fermo tutta la fila ma sono paralizzata, scioccata e soprattutto sto per scoppiare a ridere in faccia alla “signora” cioe’ mi sto per autoeliminare dalla faccia del creato perche’ se mi permetto di prendere in giro “la signora” nel mentre del suo approccio sessuale sono una Punzy morta, uccisa in maniera atroce ed il mio corpo sara’ esposto al pubblico ludibrio nella vetrina della bettola con una mela in bocca ed il prezzemolo in ..vabbe’ lasciamo perdere
Mi salva il tipo che sparecchia i tavoli, accorre in mio aiuto prontamente riempiendomi il vassoio di cibo a caso e poi i sussurra anche vai vai, oggi offre la casa e mi strizza l’occhio
E chi se lo fa dire due volte, io scappo con la refurtiva; mi volto: Godzilla e’ ancora li, che scondizola mentre compone una ghirlanda con le violette per adornarsi la cresta.

brrrrrr

lunedì 9 marzo 2009

I sette segni della primavera urbana

E’ primavera nell’Urbe quando

  1. I coatti iniziano ad andare in giro con i finestrini della macchina tutti abbassati, deliziando il mondo con i loro efferati gusti musicali per cui mentre stai ferma al semaforo senti una specie di tunz tunz metallico ed un rumore di ferraglia e pensi, cazzo, mi si sta scassando il motorino e invece no: e’ il coatto che si fa la pera di schifezza sonora mattutina
  2. Finalmente si riesce a vedere cosa si adagia sul fondo delle buche profondissime che si sono aperte nell’asfalto dell’Urbe durante il monsone
  3. Fioriscono i peschi ed i mandorli e l’Urbe diventa tutta rosa e bianca sullo sfondo grigio del cemento e io penso che e’ veramente bella
  4. La domenica, anche se non devi fare un’emerita ceppa ti alzi comunque presto, perche’ e’ peccato e’ una bella giornata; la conseguenza nefasta di tutto cio’ e’ che l’unica cosa positiva delle mie domeniche lavorative, cioe’ che non dovevo bestemmiare nel traffico prima di andare al lavoro, si annulla
  5. ci si gode il tramonto tenendo le finestre aperte, lasciando entrare il molle vento urbano che dolcemente ti smuove le tende e ti porta gli effluvi della cena dei tuoi vicini a cui devo ricordarmi di chiedere perche’ mangiano sempre cavolo lesso e pesce marcio
  6. I cittadini riscoprono le gambe e smettono di farsi con la macchina i venti metri che li separano dal supermercato
  7. gli studenti iniziano a fare sega a scuola e riempiono tutti gli spazi urbani concepibili, dagli autobus alle strisce pedonali, rendendo impossibile persino attraversare. Con l’occasione vorrei chiedere al sindaco se per piacere costruiamo un recinto dove mettere questi giovani che non gli va di entrare a scuola, perche’ il fatto che sciamino nell’urbe muniti di zaini pesantissimi che alla prima occasione ti cadono sul piede secondo me non e’ tanto giusto; gli facciamo una bella recinzione con la palizzata di legno dove loro possono incidere cuori e scrivere parolacce e anche insultare i professori in liberta’; gli sistemiamo qualche panchina, un paio di alberelli e perlomeno sappiamo sempre dove sono i nostri figli quando gli gira il picchio di non entrare in classe (perche’ diciamocelo su, andare a scuola con questa primavera e questo sole e questo profumo di mandorli in fiore non si puo’ proprio fare, e’ palese che il disegno di Dio per la primavera fosse quello di incitare le giovani anime a stendersi sui prati a pomiciare)

Dunque, io amo la primavera, e’ la mia stagione preferita perche’ non devo vestirmi come l’omino Michelin per andare in motorino, non sono allergica a niente, il calore e la luce del sole sono al punto giusto e io mi sveglio che sono quasi di buon umore. Stamattina sul motorino cantavo a squarciagola tutta stonata ma chissenefrega, poi mi sono accorta che stavo cantando avrai di Claudio Baglioni e che la sapevo pure tutta quanta..e’ incredibile, dove l’avro’ imparata?

domenica 8 marzo 2009

Scaricabile num 10

Gente, tenete pronti I ditini per il download che lunedi 9 marzo uscira’ il decimo numero di ScariBile, il pdf on line che vi aprira’ la mente come un bisturi chirurgico ma con la piacevolezza dell’LSD..

..no, dico..il numero 10…e pensare che c’e’ gente che non riesce ad andare al bagno per giorni e giorni e questi eruttano PDF come se piovesse…

E per chi su faccia libro trova la sua piena e completa realizzazione, sappiate che ScaricaBIle vi perseguitera’ anche li’, con la possibilita’ di diventarne fun e far vedere a tutti i vostri amici che comunque, se ci sono le figure, qualcosa ogni tanto la leggete pure voi..

Basta credere ai falsi dei e alle pantofoline di prada!! Cliccate su

http://www.scaricabile.blogspot.com/

….e il mondo vi sembrera’ piu’ schifido che mai…

giovedì 5 marzo 2009

La saga della fotografia colpisce ancora

Dunque, a 24 ore dalla pubblicazione del precedente post (andatevelo a leggere senno’ vi sfuggira’ il mordente di questo) abbiamo questa situazione:

Genitori offesi con mio padre che dice mi hai fatto fare una figura di merda con tutta l’italia (esagerato, magari mi leggessero cosi’ in tanti)

Zia materna preoccupatissima per me che ha telefonato a mia madre dicendo ma com’e’ che non tieni foto della creatura (che sarei io) appese? Quella poi la creatura (che sarei io) si capisce che si offende; vedi di trovare dove stanno le sue fotografie della laurea e appendile e vedi di portarne una pure a me che non sia mai la creatura (che sarei io) si accorge che nemmeno io tengo fotografie sue appese

Mio fratello oggi in chat mi dice pure io non tengo foto tue ma in cucina ho appeso l’orologio che mi hai regalato quando eravamo ragazzini a cui sono tanto affezionato e io allora rispondo guarda che quello e’ mio, appena ho messo piede fuori dalla porta di casa te ne sei appropriato e non hai mai voluto ridarmelo. Lui allora dice ma pero’ mi ricorda te

La mia migliore amica giura che lei ha una foto stile santino dentro la macchina su cui ha scritto non correre potresti investirla

Tutto il resto del mondo oggi su faccia libro ha taggato una mia foto, Perfido compreso..io dico quoque tu,almeno una mia foto nel portafogli e che cavolo e lui risponde ma io ti tengo davanti sempre..almeno la gatta Brideget Jones quando non ci sono dorme accucciata su un mio calzino..

mercoledì 4 marzo 2009

Certe cose non me le spiego

E’ tutto il giorno che mi arrovello su due quesiti che nella mia testa paranoica hanno assunto proporzioni filosofiche degne della critica della ragion pura e le due questioni sono queste:

perche’ perfetti sconosciuti sentono il dovere di mettermi a conoscenza di patologie delicatissime di cui soffrono e di cui io non voglio sapere niente per le seguenti due ragioni:
non me ne frega niente
sono ipocondriaca, se mi racconti una malattia io penso di averla?

Cioe’, c’e’ questa collega nuova, che grazie alla tendenza al precariato di massa fortunatamente rimarra’ con noi non piu’ di tre mesi. La collega nuova fa questa cosa: ciao, mi chiamo Sabrina e ho una malattia tremenda al colon, nessuno ne sa molto di questa cosa per cui io non so che cosa fare..
Io non rispondo perche’ un po’ mi imbarazzo che lei mi racconta questa cosa intima un po’ perche’ gia mi sento il colon che deraglia e poi, appunto, non me ne frega una ceppa. Ma lei continua: perche’ sai, l’effetto collaterale e’ che non vado mai al bagno (no cazzo, non puoi raccontare questa cosa ad una perfetta sconosciuta, sono cose che non si dicono, non al primo appuntamento almeno, non mi hai nemmeno chiesto come mi chiamo) sono andata da tanti dottori in tutta italia, a Bologna a Palermo, a Napoli, che mi hanno infilato delle sonde (si, avete capito bene, delle sonde e si, dove non batte il sole) e mi dicono che mi devo operare ma i miei genitori non vogliono (questa parte mi e’ oscura: i genitori approvano che si faccia infilare sonde su per il c**o su e giu per l’italia ma non vogliono che si faccia operare, boh).
Comunque e’ una settimana che questa sta qua e io la fuggo come la peste ma lei m’insegue, devo dire insegue tutti e pure se non ti ha mai visto lei ti racconta questa cosa del colon; l’altro giorno l’ho beccata in sala break che ne parlava con l’addetto ai distributori automatici di merendine, il quale si vedeva perfettamente che si voleva dare fuoco per la disperazione, perche’ lei poi entra in dettagli assurdi tipo cosa ha provato la prima volta che non e’ andata in bagno per tre settimane eccetera.

Credo che a breve porro’ fine alle sue sofferenze


la seconda critica della ragion pura e’: perche’ i miei genitori nella bella casa mia natia che hanno appena ristrutturato non tengono nemmeno una mia fotografia ne’ di quando ero piccola ne’ attuale invece il mio bieco e minore fratello e’ presente in tutte le sue forme e dimensioni (piccolo, medio, grande) e ovviamente, posta in posizione di trionfo, la FOTO DEL MATRIMONIO, giorno di gloria maxima rispetto al quale la mia laurea, costata anni di studi e sacrifici, non conta ovviamente nulla? Io sono certa di essere loro figlia, perche’ somiglio a tutti e due come una goccia d’acqua, per cui ritengo doveroso che abbiano una mia foto, ALMENO UNA, appesa; poi da piccola ero proprio bellina, tutta bionda paffuta con i ricci e cavolo, il giorno della mia laurea ero piu’ che presentabile e magra anche, avete scattato diecimila foto quel giorno, cari genitori, ve lo ricordate eh? Dove sono? DOVE?? E’ inutile che in certe occasioni cacciate la lacrimuccia e poi quando si tratta di appendere foto in casa voi non mi considerate, poi fate le battute e perche’ tu stai lontana, i nostri amici nemmeno lo sanno che abbiamo una figlia, non ti fai vedere mai. Certo, e’ difficile che i vostri amici sappiano che avete una figlia PERCHE’ NON AVETE FOTO CHE TESTIMONINO LA MIA PRESENZA dentro casa, che puo’ essere che se mi appendete da qualche parte uno entra e dice uh che bella quella bambina, chi e’? e a quel punto voi magari lo scrivete dietro alla foto, chi sono, se non vi viene in mente subito tenete l’aiuto scritto e gli rispondete: ma e’ la nostra figliola, non la conoscete?

Lo so cosa state facendo
Questo si chama terrorismo psicologico
Voi non mi appendete perche’ non sono sposata
Questa, cari genitori, si chiama discriminazione
Lo so che mi leggete quindi, questa va intesa come comunicazione ufficiale alla presenza di testimoni se volete giocare al ricatto psicologico, beh, avrete pane per i vostri denti.
Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare

Appendete una mia foto oppure niente nipotini
Mai, nemmeno uno

martedì 3 marzo 2009

Misteri urbani: lo strano caso dei palazzi sgocciolanti

Questa cosa e’ misteriosissima, io proprio non saprei dire l’origine chimica o fisica di questo fenomeno; fatto sta che nell’Urbe, anche quando e’ estate e fa quarantadue gradi all’ombra e non c’e’ ombra, ci sono alcuni palazzi dai quali cade acqua: gocciola acqua corrente come se ci fosse una doccia impiantata sul cornicione e nessuno chiude bene il rubinetto di questa doccia e allora gocciola sempre acqua.. puoi anche alzare la testa e cercare l’acqua da dove viene ma non riuscirai mai a vederlo: la doccia e’ invisibile, occultata,nascosta, puoi solo beccarti la goccia in testa oppure bagnarti le scarpe nell’inevitabile pozzanghera che sempre si trova ai piedi di questo palazzo; si potrebbe pensare che qualcuno annaffia le piante ed incivilmente se ne frega se l’acqua cade giu ma non e’ cosi, perche’ l’acqua cade giu’ a tutte le ore e quindi dovremmo pensare che quei palazzi sono abitati da innaffiatori folli che tengono la psicosi di stare chiusi in casa tutto il giorno a versare acqua su piante che ormai sono morte affogate da decenni; e non pensate nemmeno che siano grondaie dalle quali cade acqua; benche’ nel centro storico dell’Urbe ci siano bei palazzi antichi con grondaie e pluviali esterne , da li’ non esce nemmeno una goccia d’acqua: l’acqua cade dall’alto, dalla doccia invisibile. A volte, poi, non si tratta di una goccia cinese: i palazzi gocciolanti secernono cascate che fanno invidia a quella delle marmore, con uno scroscio che da’ l’idea di torrente gorgogliante in mezzo al cemento, che detto cosi’ puo’ sembrare comunque romantico pero’ quando becchi la doccia sul marciapiede tutto ben vestito che stai andando ad una riunione di lavoro non dici cose molto romantiche, le bestemmie si sprecano.
Prima o poi la pozzanghera che si trova ai piedi dei palazzi gocciolanti sfondera’ l’asfalto creando nuove buche (ne sentivamo senz’altro il bisogno); oppure magari l’asfalto si rompera’ e liberera’ degli alieni che avevano fatto le uova e le avevano messe a maturare nel terreno e poi hanno impiantato la doccia invisibile sui cornicioni per nutrirle dell’acqua calcarea di cui avevano bisogno per crescere ed invadere la terra.
Speriamo bene che le uova si schiudono presto perche’ qua la situazione sta precipitando

*Questo post e’ dedicato al Perfido, le cui colorite imprecazioni sull’argomento hanno portato la mia attenzione su un fenomeno che avevo notato ma che, stoltamente, avevo sempre sottovalutato