giovedì 21 ottobre 2010

Per un nuovo miracolo italiano



Ascoltatemi signori, vi prego

Io ho una soluzione

Io libererò Napoli dalla munnezza

Non credete ai falsi dei, alle promesse dei politici piazzisti; non lasciatevi convincere da soluzioni facili e preconfezionate: nascondono insidie, lo avete visto, lo state provando sulla vostra pelle, sulle vostre falde acquifere inquinate
Io e soltanto io so cosa fare
Non è facile.
Richiederà tempo e pazienza, sacrifici e tolleranza.
Non esistono soluzioni semplici a problemi complessi.
A qualcuno la mia idea sembrerà troppo drastica, ad altri un'utopia irrealizzabile, mi chiameranno sognatrice, mi chiameranno idealista, mi accuseranno di rincorrere chimere.
Ma io vi dico: si può fare
Se tutti insieme, società civile e istituzioni, si uniranno per concretizzare quest'obiettivo, esso si realizzerà: perchè quando esiste la volontà di crescere, di migliorare, quando le istanze sociali sono forti e collettive il mondo cambia, cambia per forza
E allora vi dico: facciamolo.
Diamo alla munnezza la cittadinanza italiana.
Facciamone un soggetto istituzionale con cui discutere, con cui integrarci, con cui cercare un accordo per dividerci questo mondo che oggi ci sembra troppo piccolo per tutti e due, cittadini e sacchetti. Adesso obbietterete: ma la munnezza puzza. E' vero. Ma chi di noi può scagliare la prima pietra? Chi, in tutta coscienza, può permettersi di guardare il bruscolino di sudore sotto l'ascella pezzata degli altri senza annusarsi prima la propria? e siamo sicuri che la munnezza, avendo una casa dove lavarsi e rendersi presentabile puzzerebbe ancora? Siamo certi noi che le nostre obiezioni non nascano da una paura dell'altro, del diverso, di ciò che non conosciamo? Vogliamo davvero vivere così, nella paura, nella rabbia, nel sospetto? guardandoci le spalle, prendendo a calci i sacchetti, bruciando i cassonetti, rivoltando camion? Vogliamo DAVVERO vivere nell'odio?
Io vi dico di no
NOn possiamo insegnare ai nostri figli a crescere nella violenza e nel terrore del diverso. Siamo fratelli con la munnezza, abbracciamoci e teniamoci stretti, a noi tocca dividerci queste martoriate terre camorristiche; a noi tocca, insieme, subire le conseguenze di anni di politca banchettatrice, di istituzioni che hanno impoverito il territorio, di voti e diritti venduti. La munnezza, questa disagiata e puzzolente munnezza l'abbiamo creata noi, è frutto di scelte sbagliate e sciagurate. Possono mai i sacchetti pagare per le nostre scelte? Essi sono vittime, come noi.
E allora dico: uniamoci. Cessiamo questa guerra civile e fratricida.
Accettiamo la munnezza come parte di noi
E viviamo con essa.
In pace

martedì 12 ottobre 2010

lista del'odio num 35-special guest star



Gente, questa e’ una lista dell’odio dedicata; il mio odio per l’oggetto di questa lista e’ talmente grande che se si potesse incanalare in un filo elettrico potrei illuminare tutta la strafottuta Padania

Al primo e unico posto della lista dell’odio troviamo: il sindaco di Adro Oscar Lancini

Lancini, ti odio
Ti odio perche’ ti sei permesso di mettere in una scuola elementare un simbolo leghista, l’equivalente politico dell’isola che non c’e’ di Peter pan visto che simboleggia una terra che esiste soltanto nella mela bacata e fracica che risiede nella testa tua e di un altro manipolo di folli tutti scappati dallo stesso manicomio; non riesco a capire perche’ non siate inseguiti da un nutrito gruppo di infermieri col siringone e le camicie di forza: davvero, non capisco! Non capisco perche’ la chiesa non ti scomunichi, perche’ l’Italia intera non ti cerchi per la strada con grossi randelli, perche’ lo stato non ti arresti, perche’ tu non venga denunciato d’ufficio, perche’ la gente di Adro non ti sputi addosso, perche’ io stessa non mi metto in un treno per dirti in faccia quello che penso ah no, aspetta, lo so: non posso assentarmi un mese dal lavoro : due settimane di viaggio minimo con TRENITALIA per arrivare in PADANIA, andata e ritorno, e due settimane intere per esprimerti i miei sentimenti piu’ reconditi, si, due settimane! non sono una donna di poche parole io, sono una che quando attacca non la finisce piu’, dovresti chiamare le guardie per farmi cacciare, ma non potresti, perche’ se arrivano le guardie io poi gli chiedo come mai non arrestano te e allora va a finire che ce se caricano a tutti e due e ci sbattono dentro ma questo, credimi, non avrebbe importanza alcuna per me, figurati; diventerei la blogger piu’ famosa d’Italia, l’internauta coraggiosa che finalmente ha avuto il coraggio di fare quello che mezzo paese vorrebbe poter fare; rimbalzerei nel web come una farfalla, il mio nome diventerebbe simbolo di liberta’ d’espressione, minimo minimo ci scappano pure un paio di comparsate in tivvu’, di sicuro ad annozero ma dicevo, non potrei sopportarlo, non potrei sopportare di stare nella stessa stanza con te, mi insozzi l’aria, capito? Io penso che tu sia una pustola purulenta sul culo della lega, il pus infetto dei brufoli del Trota... La tua strafottenza nel non rimuovere i simboli leghisti dalla scuola e’ offensiva nei confronti di chiunque di noi rispetti le leggi, tu sei fastidioso come un evangelista che ti bussa la domenica mattina alle 08.45 per portarti la sua interpretazione della parola del Signore, che tu lo voglia o meno lui te la vuole dire, e’ una violenza; una violenza assurda e non denunciabile perche’, per quanto sembri perverso, non puoi denunciare un tizio che ti viene a bussare alla porta per parlarti dell'uomo invisibile, anzi, della sua versione riveduta e corretta della storia dell’uomo invisibile..invece tu si, tu potresti essere denunciato per violazione di almeno un paio di articoli della costituzione ma non succede questo, perche’ al governo abbiamo il padrone tuo e di tutta la razza tua, quello che mostra il dito medio ai giornalisti, dice che siamo porci e ladroni e poi viene qua ad abbuffarsi di paiata a spese mie, MIE, io non ho capito questa cosa: volete fare la secessione ma continuate ad utilizzare i soldi DELLE NOSTRE TASSE per fare lavori pubblici, per sovvenzionare LE VOSTRE SCUOLE PRIVATE allora io dico, Lancini, ti odio.
Te lo dico perche’ tanto la tua impunita’ e’ assoluta e sovrana, nessuno ti costringera’ MAI ad ubbidire alla legge, e allora cos’altro mi rimane se non dirti che ti odio, dal profondo del cuore, delle viscere, dell’anima e del vomito che mi susciti??
Niente, non posso fare altro

Lancini, ti odio