Questo è un blog che parla della città e della gente che vive, lavora, fa la fila alla posta, al supermercato, si imbuta negli autobus, nelle metro e nel traffico e che comunque, in qualche modo, sopravvive nella città
sabato 18 agosto 2012
Belpaese
Yu Lee lavora in fretta, mi alliscia sapiente i capelli con la spazzola, sorridendo e tentando di dare forma al groviglio crespo che mi ritrovo in testa; la sua bambina di un anno è nel passeggino, lì in negozio, che gioca tranquilla con dei paperottoli di gomma
che brava bimba, Yun lee, sta sempre buona
si, e sorride ancora di più, pelò a settemble io metto a scuola, pelchè così impala a pallale bene italiano e sta con altli bambini, sennò semple negozio con glandi e palla solo cinese, io sta impalando pelò tutte palole anche in italiano pecchè lei deve vivele qua, capito? deve pallale bene
giusto. Dove la metti,al nido comunale qui vicino?
Eh, non so signola. Io penso che è meglio plivata.
Ma non costano tanto i nidi privati?
si si molto molto signola: quattlo conquecento eulo dice che costano, ed intanto allscia, esperta, ma sorride un pò meno..
si ferma, mi guarda dallo specchio, io con mezza testa fatta e l'altra no le ricambio lo sguardo, in piedi dietro la sedia Yu Lee mi dice, a bassa voce e molto concentrata: pecchè signola se io metto a scuola pubblica poi dicono: questi extlacomunitari, blutti cinesi che ruba il lavolo, capito?e la trattano male,capito signola? la culano poco, altli bambini non giocano con lei, capito? se io invece metto plivata, io paga cinquecento eulo come mamma italiana, e allora non fa niente che è cinese, capito? tutti paghiamo e nessuno tlatta male, è come gli altli bambini, capito? uguale perchè cinquecento eulo italiano e cinquecento eulo cinese, sempre uguali con soldi, capito?
si
capito
Non riesco a dire niente, le parole, quelle a difesa di un'istruzione pubblica uguale per tutti, libera laica e democratica, senza distinzione di razza, colore o religione non mi escono, non le trovo nemmeno a dire il vero, sembrano sepolte da qualche parte della mia memoria come le poesie di Pascoli e le preghiere, roba che ripeti a pappardella, senza significato e sostanza. Yun Lee adesso sorride di nuovo, mi alliscia con cura, parla di altro; io invece non parlo più, guardo la bimba dallo specchio, penso al viaggio che ha fatto sua madre per venire in italia e poter avre una figlia femmina, per vivere in un paese più libero, con più opportunità.
Maporcadiquellavaccatroia
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17 commenti:
Sei sempre la migliore, Punzy.
tristezza. di quelle che annuvolano la giornata.
Sei mica venuta a farti i capelli qui all'Esquilino per caso? Perché ci sono cinesi che esercitano tutti i mestieri. Ma i loro figli frequentano regolarmente la scuola pubblica qui accanto casa e io, quando tengo i vetri aperti alle ore di entrata e di uscita dalla scuola, mi diverto un mucchio perchè i figli parlano un romanesco puro e le madri o i padri si sforzano per capirli.
Esistono i cinesi con la puzza sotto al naso, ed esistono anche cinesi come quelli di cui parla Aldo, molti dei quali sono stati compagni di scuola dei miei figli lungo tutto il corso della loro vita scolastica pubblica, sia all'Esquilino che anche al Pigneto, per esempio...
Poi, non so, sarò autolesionista, ma penso sempre che è anche la porca società italica in cui vengono a trovarsi che li condiziona, i cinesi come tutti gli altri stranieri, a tirar fuori il peggio di loro.
Ciao Punzy,
moltissimo tempo senza scriverti (Dario, Italy Italia).
Bel post, vado sul sicuro con te.
Sono sempre a Madrid, da anni ormai.
Qui tutto è privato, in 10 anni hanno distrutto la pubblica e migliorato la privata (sempre per chi se lo può permettere, sia chiaro). Che vada alla privata la pargoletta!
Ho sempre pensato che gli italiani non fossero affatto razzisti. Noi siamo classisti, sia ben chiaro! Meglio prevenire che curare, se la madre può, che paghi la soliderietà di quei tanti nostri "cari" e "bravi" concittadini.
Un beso.
L'amaro in bocca mi è rimasto ancora dopo essermene andato.
Il Corriere i vostri racconti si leggono anche da qui.
Dario
www.italianoallestero.com
adesso ti racconto una storia.
prima di avere piccolo muffin andavo dall'estetista brunella che è sempre sorridente che mi dice che il nome che darò a piccolo muffin è moooolto particolare e bello.
poi nasce piccolo muffin e io fiera glielo porto a vedere e lei dice che bello che bello."guarda quando hai bisogno chiami e vieni senza appuntamento perchè tu hai la precedenza"
poi succede che muffin vale che pure lei è incinta va da brunella e lei le dice che ha una cliente che ha dato al figlio un nome troppo strano.
ma guarda...viviamo in un buco di culo di città e ci conosciamo tutti!!
poi chiamo l'estetista e dico "ho bisogno di una ceretta lampo roba da 5 minuti. giuro 5 minuti" e mi si dice che sono piene. che 5 minuti proprio non li hanno.
bene. non mi vedono più.
poi trovo dele ragazze cinesi che fanno le mani e mi presento con il pupo e dico io posso venire solo quando il bimbo si addormenta perchè lo allatto.
no problema per loro.
vado, sono gentili, ma mentre sono lì, piccolo muffin si sveglia.
e mentre una mi fa le mani, il proprietario cinese lo intrattiene, lo culla lo prende in braccio gli parla cinese, gli mette il ciuccio al contrario, lo fa ridere.
e tutte le volte che passo li davanti mi dice "ciao come stale bimbo?"
ecco.
@ dario, è sempre un piacere sentirti
Pat: ecco,si
Senti, ok sul discorso "sociale", i cinesi mi stanno simpatici come gran parte degli stranieri, poi mi conosci e quindi non mi dilungo. L'unica cosa che non farò mai è andare nei loro negozi di parrucchiere. Quando ci passi davanti sembra di essere tornata negli anni cinquanta quando l'ammoniaca delle permanenti colava a litri dalle teste delle nostre madri. Nel mio bilancio quotidiano faccio la formichina, ma i miei capelli si meritano di più!
THE MUFFIN: ma che nome ha il piccolo muffin? Ora ce lo dovresti svelare, perché per noi blogger nulla sarà mai strano e facci pure un favore: quando passi davanti alla parrucchiera pettegola mandala affanculo. A voce alta o bassa decidilo tu!
Ciao Punzy!
Bel pezzo, complimenti! Benché come sempre sia d'accordo con molto di quanto affermi (in particolare condivido la preoccupazione per la scuola pubblica, visto che a ogni generazione vedo aumentare esponenzialmente l'ignoranza generalizzata), devo dire la mia su un paio di cose: io adoro il popolo cinese, ne ho studiato la storia, la filosofia e anche la lingua, e credo che presto soppianteranno l'Occidente - meritatamente. Però a quanto ne so io (e attenzione, sto generalizzando sulla base delle informazioni che ho), i Cinesi rimangono Cinesi anche se sono in Italia: tutti i soldi che risparmiano li inviano a casa o li investono in madrepatria, quando aspettano un bambino le madri vanno a partorire in Cina, e quando smettono di lavorare tornano in Cina per godersi la pensione e a morire in pace(da cui le varie leggende metropolitane sui cinesi che non muoiono mai, i cui documenti vengono riciclati perché tanto "sono tutti uguali" ecc. ecc.). Insomma, a differenza di altri migranti, solitamente i Cinesi non scappano da un Paese dove rischiano la pelle ogni giorno, e non vengono a cercare la democrazia (anche perché qui è molto ben nascosta), vengono in Occidente con lo scopo di fare soldi per arricchire le loro famiglie il loro paese nativo. Ciò naturalmente non giustifica nessuna forma di razzismo,visto che è probabilmente ciò che farei io stessa nella loro stessa situazione e spero che la convivenza tra bambini migliori la situazione sotto questo aspetto... sperando che i genitori non si mettano in mezzo potrebbe anche funzionare.
Ciao!
Post intenso e commovente, Punzy! E ti dico che non mi è per nulla dispiaciuto che tu non mi abbia fatto ridere, come usualmente accade quando ti leggo.
Hai ragione: di fronte alla spiegazione di Yun Lee sul perché preferire la scuola privata anziché la pubblica, c'è da rimanere senza parole. Perché è una spiegazione agghiacciante, ma con una propria assurda e realistica logica. Non siamo un paese razzista, è vero. Ma troppo spesso il dèmone dei "distinguo" riesce ad oscuraci l'intelletto. E il cuore.
@Effe: se mi permetti, a mio avviso è parzialmente vero quel che dici quando affermi che "...solitamente i Cinesi non scappano da un Paese dove rischiano la pelle ogni giorno...", quanto meno nell'economia del post.
Ad un certo punto Punzy scrive: "...penso al viaggio che ha fatto sua madre per venire in italia e poter avere una figlia femmina...". Se non Yun Lee, forse la piccola ci avrebbe rimesso la vita, per il solo fatto di essere femmina.
La legge sul controllo delle nascite in Cina è del '79 e in Occidente va sotto il nome di Gendercide, Ginocidio in italiano. Che non è un errore di traduzione, ma sta per "eccidio delle femmine".
Se vuoi, qui trovi altre informazioni.
@Bastian Cuntrari: Grazie per aver risposto al mio commento. Per chiarire il mio pensiero, intendevo che, nonostante il governo cinese continui a ignorare quella cosa chiamata "diritti umani", per lo meno è un Paese politicamente stabile in cui non si muore di fame per carestia o per guerre "civili", o per genocidi tra tribù rivali come succede in altre parti del mondo. Purtroppo essere donne è male in molte parti del mondo, e peraltro non è del tutto bene manco nel progredito Occidente. Per dovere di cronaca però l'immonda pratica di uccidere le femmine per poterci riprovare (o anche quella altrettanto inumana di non denunciarne la nascita, condannandole a vivere come fantasmi) avviene nelle zone di campagna, e non ovunque, fortunatamente. Proprio per questa ragione il governo cinese ha concesso deroghe nelle zone rurali alla legge del figlio unico.
Ciao!
adoro i dibattiti culturali sotto il miei post..
..continuate su, diamo un tono a sto' blogghe che lo sto a trascura' :)
@Punzy: quello era il campione gratuito. Per il servizio "diamo un tono anche al tuo blog" ti mando il tariffario completo. :D
A parte tutto, tu sei brava a dare spunti interessanti di conversazione! ;)
effe..chiedi un compenso anche per i complimenti, giusto? ;)
Punzy, i complimenti sono gratis, come i sorrisi al McDonald's. :D
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