Questo è un blog che parla della città e della gente che vive, lavora, fa la fila alla posta, al supermercato, si imbuta negli autobus, nelle metro e nel traffico e che comunque, in qualche modo, sopravvive nella città
sabato 25 settembre 2010
Train de vie- la città racconta le sue storie
mercoledì 15 settembre 2010
Magari ve ne siete gia accorti..
martedì 7 settembre 2010
Lifestyle di una felina urbana
E’ che Bridget Jones è educatissima. La gatta più educata ed ubbidiente di tutto il vicinato, anzi: di tutta l’Urbe.
Vado orgogliosissima dell’educazione di questa mia principessa felina, che è stata da me medesima impartita seguendo i principi di un libro sul comportamento dei gatti ed il risultato è questo: Bridget Jones si fa le unghie esclusivamente sugli appositi tiragraffi sparsi in giro per casa; Bridget Jones ritiene assolutamente inopportuno farsi le unghie sul tappeto del salotto o sul divano, come invece quel plebeo di suo fratello continua a fare. Bridget Jones, quando mangia, non fa cadere nemmeno un pezzettino in terra e mangia a piccoli morsi mettendoci circa quattro ore; lei non spruzza pezzi di gourmet fino sul soffitto facendo un rumore di risucchio tipo idrovora, perché soltanto i mascalzoni privi di educazione mangiano come se non ricevessero un pasto da anni. Bridget Jones, quando va nella lettiera, apre delicatamente con la zampina la porta basculante, sposta un po’ di ghiaietta, fa il suo bisognino e lo ricopre accuratamente, non lo lascia in bella vista al centro della lettiera puzzolente. Bridget Jones, quando scorazza per casa, lo fa con la leggiadria di una farfalla, non con la grazia di un elefante in un negozio di porcellane. Bridget Jones fa fusa delicate, un mrrrr appena percepibile, non si mette in moto come un trattore che ara,facendo fusa cafone che le senti fino al primo piano.
Tu non è che puoi andare là e accarezzare Bridget Jones: quando lei ha voglia ti viene vicino e porge graziosamente la testina per farsi fare un grattino sotto al mento e poi ti lecca la mano per farti capire che basta, grazie, sono soddisfatta così. Quando vengono ospiti, Bridget Jones corre alla porta per salutarli e poi torna a fare i cazzi suoi, proprio come quelle bambine bene educate a cu i genitori hanno detto che agli adulti si dice buongiorno e buonasera ma poi non sanno cosa altro dire, a questi adulti, e se ne vanno in camera loro a giocare.
Bridget Jones è una felina perennemente in mezzi guanti e cuffietta con un inglesissimo senso della vita e dell’affettività. E dunque stasera non c’è Perfido, perso tra le brume milanesi e io quando non c’è lui mi trasformo in una specie di cavernicolo e saltano tutte le regole della casa, per cui mi compro una pizza e mi stravacco a mangiarla sul divano. Al terzo untuoso morso, circondata dai miagolii del gatto Brionne che sosteneva che quella era anche la sua cena, porca miseria, che gliene dessi un po’, mi sento addosso uno sguardo di muta riprovazione. Bridget Jones mi guarda assolutamente orripilata che io stia mangiando sul divano
Non si mangia sul divano! Il posto appropriato per mangiare è sul tavolo, con forchetta e coltello
Ahem, si ma è che non mi va, stasera è così, un po’ free
Ma ungerai il tessuto!! Rimarrà l’odore di unto e io dovrei sdraiarmici sopra? Mangio forse sul divano io? Non esiste dunque un luogo appropriato per ogni cosa?
E mamma mia che esagerata e rilassati
Sporcherai!! Sei imbranata non ti sai trovare la bocca!!
Non sporcherò invece e se non ti sta bene vai a dormire altrove
E divoro la pizza con il senso di colpa,manco mia se mia madre mi avesse rimproverato perché non ho fatto i compiti e quella rimane là col sopracciglio alzato e quello sguardo esterrefatto per tanta inappropriata inadeguatezza..ma non gliela do vinta e finisco la pizza sul divano, ovviamente sbriciolando e ungendo e facendo finta che non sia grave.
Mando giù l’ultimo boccone, il gatto Brionne lecca le briciole dal pavimento.
Bridget Jones, profondamente disgustata,ci volta le spalle e se ne va nella lettiera a fare la sua cacca invisibile
Il libro dei gatti non diceva che le regole avrebbero creato un essere che si sente superiore a me
Né che lo sarebbe effettivamente diventato