mercoledì 30 settembre 2009

i Misteri dell'Urbe: l'incidente urbano

Voi dovete sapere che l'incidente sul raccordo è fenomeno che sballa la fisica quantistica dell'universo e viene studiato da scienziati di tutto il mondo, perchè è l'unico caso che si conosca in cui non funziona il rapporto di causa/effetto.
Indipendentemente dalla causa (semplice tamponamento o incidente megagalattico) l'effetto è sempre lo stesso: l'imbutamento del mondo conosciuto. Io tutte le mattine imbocco una provinciale dove c'è un tabellone luminoso che ti avverte sui punti critici del traffico e leggo, per esempio: code tra la Nomentana e l'Ardeatina. Che ci passano quasi venti km tra la Nomentana e l'Ardeatina. E allora pensi: cazzo, l'astronave dei Klingon sarà precipitata da qualche parte dell'Urbe e adesso ci sono 20 km di coda e invece no, sbircio su internet e scopro che due mentecatti si sono semplicemente tamponati.
Due stronzi qualsiasi si tamponano e creano trenta km di coda. Due stronzi, che quanto conteranno due stronzi nel karma universale? cosa sono, due formichine nel prato dell'essere, due insignificanti piccole comete nel vasto spazio, due caccole nel flusso cosmico? Eppure, hanno il potere di far incazzare e ritardare migliaia di esseri urbani.
Eppoi, ovviamente, quando si imbuta il raccordo si imbuta tutto, per forza: chi vuol entrare nel raccordo non riesce e si mette in coda e dai lembi esterni dell'urbe la fila arriva fino al centro e quindi tu al Colosseo non riesci a muoverti perchè un camioncino di meloni si è rovesciato sulla Tiburtina, a 18.7 km di distanza.
A volte, la tragedia. Il traffico del raccordo si unisce con un altro traffico oggetto di studi fisici e cioè quello del viadotto della Magliana. Il viadotto della Magliana è una tangeziale che collega la Roma/Fiumicino con il lembo sud occidentale della città. Voi non troverete nessuno che possa raccontarvi cosa succede sul raccordo della Magliana perchè la gente lo prende e sparisce, non c'è più, finita, evaporata, scomparsa. Centinaia di persone la mattina si svegliano e prendono il viadotto e non fanno più ritorno alle loro case o, se lo fanno, non lo sanno come hanno fatto, è un mistero misteriosissimo; l'ipotesi più accreditata è che nel viadotto esista un tunnel spazio-temporale che risucchia le persone e poi alcune le risputa fuori e altre no, così, a cazzo, oppure secondo una logica che noi ancora non conosciamo, tipo per esempio: tutti quelli che hanno una ruota mezza sgonfia. Gli scienziati lo studiano perchè se capiscono come funziona il tunnell possiamo decongestionare tutta l'Urbe; io, nel mio piccolo, quando lo capiscono ho qualcuno da buttarci dentro e poi tirare un metafisico sciacquone, arrivederci.
E poi ci sono gli incidenti sulle consolari, ovvero su quelle strade antiche e un tempo belle che dal resto del mondo portano all'Urbe: la Cassia, l'Aurelia, la Salaria, la Tiburtina, la Flamina ecc. In genere, l'incidente sulle consolari consiste in questo: qualcosa sprofonda o precipita. Le consolari sono piene di robe antiche che improvvisamente si staccano e precipitano senza guardare in faccia a nessuno: sto qua da duemila anni e mi sono rotto la minchia, mò casco e precipito, basta, succeda quel che succeda. E quello che succede è che la gente rimane bloccata per 24/36 ore, rispetto a duemila anni di noia che vuoi che siano?

Oppure le consolari sprofondano, piove e sprofondano, voraginano, si aprono senza pudore mostrando tutto quello che c'è sotto: antichi mercati, stazioni di cambio, sette/ottocento tempi di Gioveveneresaturnomarte, due altari a Cesare e una scritta Cleopatra è zoccola. Poi non lo so come succede ma dopo 30 secondi che si è aperta la voragine arrivano quelli dei beni culturali che io tengo il sospetto che in realtà la voragine l'hanno creata loro il giorno prima e poi l'hanno ricoperta di asfalto cazzolino che subito crolla, hanno fatto il trabocchetto, hai capito come, arrivano e urlano: questa scritta che risale al dodicesimo secolo è preziosissima non vi muovete, non respirate che si cancella e transennano tutto e i vigili, invece, arrivano dopo tre ore e trovano tutto transennato con i beni culturali che si sono stesi davanti alla voragine e dicono che se la coprono loro si fanno scamazzare dalle ruspe e nessuno mai dice vabbè scamazziamoli ma sempre trovano la soluzione; nel frattempo i cittadini chiamano la protezione civile per farsi mandare cibo e acqua perchè capiscono che loro dovranno stare in macchina una settimana o due
Quando l'incidente sul raccordo si unisce all'incidente sul viadotto della magliana e allo sprofondamento delle consolari il cittadino sa che per lui non c'è speranza

Quando sorge l'alba dell'incidente nell'Urbe spegni il motore.
E basta

domenica 27 settembre 2009

I nemici mortali dell'Urbe 1

L'Urbe ha i suoi nemici
Nemici subdoli, nascosti, che tramano nell'ombra, pronti a destabilizzare il disordine costituito.
Ho deciso di creare una nuova rubrica urbana per parlarvi di questo Lato Oscuro della città, della sua Luna Nera
Ed eccomi a presentarvi uno dei nemici più acerrimi della nostra vasta e confusa comunità:

Il controllore dell'ATAC


L'atac è L'Agenzia per la mobilità del Comune di Roma; I controllori dell'ATAC sono gli arcinemici degli esseri urbani, assimilabili a degli enormi pezzi di kriptonite che fanno scappare i cittadini come pazzi. Essi hanno il disgustoso compito di controllare che il cittadino fruitore di un servizio abbia pagato il servizio stesso; nel caso specifico, che abbiano obliterato il benedetto biglietto. In autobus o in metro, col sole o con la pioggia, nei feriali e nei festivi i controllori si aggirano come avvoltoi per l'Urbe, sanzionando destra e a manca il povero cittadino che invece il biglietto non l'ha fatto. Purtroppo la funzione del controllore cozza con uno dei principi vitali dei cittadini che usufruiscono del mezzo pubblico e cioè il principio che loro il biglietto non lo fanno.
Divese le ragioni addotte a tale infrazione, vi riporto le più comuni:

  • Io il pullman l'ho aspettato per mezz'ora e adesso il biglietto non lo faccio
  • Non funziona l'obliteratrice
  • Non sapevo che dovevo fare il biglietto pure per due fermate
  • Non ho trovato nemmeno un tabaccaio aperto
  • pensavo che valeva ancora quello di stamattina alle sette anche se sono le cinque del pomeriggio


Premesso che:
spesso aspettare l'autobus significa rassegnarsi ad emettere radici alla fermata; che le cazzo di obliteratrici hanno il ciclo di vita di un'effimera: si rompono subito e non le aggiustano mai più e che a volte in periferia capita la carestia di biglietti, non si trovano manco se li vuoi pagare il doppio, io se prendo l'autobus senza biglietto e sale il controllore mi rassegno: beccata.
Non ho pagato e mi becco la multa.
Il cittadino medio, invece, non accetta la responsabilità della sua scelta di non pagatore per cui se sull'autobus sale il controllore succede questo: La gente tenta di uscire dal pullman a qualsiasi costo: si gettano verso le porte imbutandole totalmente e nei casi più disperati perfino dai finestrini, come se stesse andando tutto a fuoco o qualcuno avesse gettato in terra una fialetta puzzolentissima; una volta ero lì che leggevo intenta e non mi ero accorta che fosse salito il controllore; la gente strillava e correva e io ho pensato che come minimo era successo un attentato e mi sono precipitata ad uscire scamazzando vecchi e bambini senza pietà. L'altro giorno, in seguito all' arrivo del controllore l'autista è stato costretto a riaprire le porte perchè la gente nel tentativo di scappare stava sfondando il parabrezza
Quelli che rimangono prigionieri perchè non hanno fatto in tempo a scendere diventano subito aggressivi e vogliono per forza avere ragione con i controllori, ma voi non vi vergognate di pretendere il biglietto con questo schifo di servizio? oppure: non ce l'avete una casa? oggi per forza qua dovevate salire? e anche: ma che mò salite pure sull'auto? io nun pijo più la metro perchè ce state sempre dentro voi e mò pure sugli auti? e nun se pò stà 'n pace

E poi il balletto: non vi voglio mostrare il documento, tu invece me lo devi mostrare perchè ti devo fare la multa eccetera. L'utente polemico che non vuole mostrare il documento è spesso la salvezza degli altri prigionieri: la discussione si trascina pure alla fermata successiva e si ha il tempo di scendere tranquillamente dall'autobus e di allarmare i passeggeri in attesa alla fermata: attenzione che ce stà er controllo!
E l'autobus riparte vuoto.


Io personalmente devo molto ai controllori: le uniche volte che sono riuscita a posare il sedere sul sediolino del 791 lo devo al vuoto pneumatico che gli si crea intorno.
Evviva questi nemici dell'Urbe!
Controllori, Punzy è con voi

venerdì 25 settembre 2009

Caratteristiche sociali dell’essere urbano nell’era digitale: l’incazzatura preventiva

Dunque, noi esseri urbani dovete sapere che siamo medium, gia sappiamo quello che ci succede prima che ci succede e ci riusciamo ad incazzare per quello che accadra’ anche se non e’ ancora accaduto.
Meraviglioso.
L’essere urbano soffre di incazzatura preventiva
E’ capace di farsi venire un travaso di bile per una cosa che non e’ mai successa.
Dev’essere il modo che ha l’Urbe per sterminare di gastrite le persone che hanno sfidato la selezione naturale vaccinandosi da piccole, in modo da ripristinare l’equilibrio tra popolazione e risorse.
Per esempio, meno cittadini, autobus meno affollati
Comunque
Un esempio pratico di incazzatura preventiva: piove, prendo l’autobus. Entra una tizia che ci guarda a tutti noi passeggeri e si vede che ci odia, poi guarda un finestrino aperto, lo chiude sbattendolo e ci urla in faccia: senno’ mi bagno!! E poi polemizza per mezz’ora sul fatto che il finestrino era aperto e noi passeggeri non le dovevamo dire proprio niente che lei l’aveva chiuso. Ma nessuno di noi le stava dicendo niente, perche’ una delle regole che il cittadino impara sin dalla sua prima uscita in pubblico e’ che con i pazzi e’ meglio non avere a che fare.
Io dico che l’incazzatura preventiva si articola su tre livelli:
Livello zero: il cittadino osserva l’ambiente che lo circonda ed individua una potenziale forma di disturbo
Livello uno: il cittadino elimina il disturbo
Livello due: il cittadino si incazza perche’ qualcuno potrebbe protestare per la sua azione
E’ praticamente impossibile contrastare l’incazzatura preventiva nel livello zero, perche’ vallo a sapere quali dei fattori ambientali puo’ arrecare nocumento a un pazzo scatenato; al livello uno e’ invece consigliabile non intervenire, perche’ se cerchi di fermare un cittadino che sta agendo, azione per azione quello elimina pure a te. Al livello due,invece, c’e’ una situazione paritaria per il cittadino attore e il cittadino spettatore, perche’ l’incazzato preventivo si sta lamentando ad alta voce e quindi si evince l’azione, la reazione e la percezione che ne ha l’incazzato preventivo; a questo punto si puo’ agire: senti pazzo ma chi ti sta dicendo niente? Statti zitto che con la polemica mi hai fatto venire il mal di testa.
Ovviamente, l’introduzione di un qualsivoglia commento nel livello due dell’incazzatura preventiva fara’ sollevare i toni della polemica di almeno trenta decibel e poi finisce a mazzate come minimo e, soprattutto, l’incazzato preventivo si sentira’ giustificato e legittimato nella sua incazzatura, vedi che avevo ragione, non mi volevano far chiudere il finestrino.
Conclusione: lasciateli arrabbiare per nulla.
La gastrite li sterminera’
Altro che pandemia di suina
Un altro giorno di pioggia e li decimiamo

martedì 22 settembre 2009

Anche i ricchi piangono (ma tengono il fazzoletto di seta per asciugarsi gli occhi)

Dunque, le mie molteplici avventure presso gli uffici di Poste Italiane sono note.
Vi ho spesso narrato delle lunghe code di attesa colmate da irridenti ipotesi sul mestiere svolto dalle madri degli impiegati scortesi e lavativi, nonchè delle abbondanti bestemmie volte all'intero palco divinità delle più svariate culture ad ogni blocco dei terminali.
Per quanto mi riguarda, la fila alla posta è connaturata alla posta stessa, fa parte della natura intrinseca di un ufficio postale: ogni posta ha la sua coda, non esiste sportello postale senza fila; sportello e fila sono un binomio indissolubile, Crick&Crock,Cip&Ciop, Gianni&Pinotto, l'esistenza dell'uno giustifca e crea l'esistenza dell'altro, come lo Ying e lo Yang
Ma nella vita urbana non si finisce mai di imparare.
In seguito all'ennesimo episodio di violenza psicologica da parte del mio capo nei miei punzeschi confronti, ieri mattina sono stata spedita nel centro dell'Urbe a seguire uno pseudo corso di aggiornamento professionale consistente nel subire 147 slide di sigle e acronimi che nulla hanno a che vedere con il mio lavoro.
Inizio corso nel centroUrbe: ore 09.30; arrivo di Punzy alla bellissima sede del centroUrbe ore 08.30, causa autobus che è passato in orario e assenza di stronzi parcheggiati sulla corsia preferenziale dei mezzi pubblici.
Visto il fantozziano anticipo,decido di provare a pagare la strabastarda bolletta del gas ma così, tanto per, mica speravo veramente di riuscire a concludere.
E invece
Imbocco il centralissimo ufficio di Piazza S. Silvestro, a due passi da palazzo Chigi per intenderci, e subito penso che per sbaglio sono entrata nel paese delle meraviglie: l'ufficio è collocato al piano terra di uno splendido palazzo del '700, con tanto di affreschi sul soffitto perfettamente restaurati.
Pavimenti in marmo.
52 sportelli aperti.
Non sto dicendo un numero a caso, erano proprio 52.
Chiostro interno con tanto di roseto lussureggiante.
Un roseto lussureggiante a settembre.
Scusate, sono classiste le rose, lussureggiano solo nei quartieri alti?
L'eliminacode chiama i numeri a velocità impressionante ma se ti annoi ad aspettare puoi sempre consultare i due schermi interattivi posti nell'atrio, disponibili: ultime notizie, oroscopo e previsioni del tempo.
In un angolo LE TOILETTE RISERVATE AGLI UTENTI; apro la porta, candeggina e pulito.
In tutto l'ufficio non vola una mosca, si sente solo un brusio di sottofondo tipo convento di suore clarisse che hanno fatto il voto del silenzio, nessuno urla, nessuno bestemmia, nessuno mortaccia
Non faccio nemmeno in tempo a chiudere la bocca che mi si era spalancata per la meraviglia che hanno servito il mio numero.
Adesso io voglio sapere questa cosa: ma i ricchi devono usufruire ANCHE di SERVIZI PUBBLICI migliori dei miei?
Non basta che grazie al potere dei loro soldi si siano scavati autostrade fino a dentro il cuore delle istituzioni, che abbiano canali di accesso privilegiato alle posizioni più prestigiose, che abbiano istruzione e sanità da primo mondo?
Devono stare meglio ANCHE grazie ai soldi delle TASSE MIE?
Certo, alla posta di S. Silvestro ci vanno tutti i portaborse del parlamento che devono fare in fretta perchè hanno il compito vitale di portare il tramezzino fresco al loro padrone, prima che si secca il pancarrè.
Io, invece, notoriamente non ho un cazzo da fare
Mi ha invaso una rabbia folle, volevo seguire uno di questi inquadrati incravattati e sfidarlo ad aprire la 24 ore davanti a tutti e poi, una volta constatato che il contenuto consisteva in un tramezzino ai gamberetti, ucciderlo.
E mangiarmi il tramezzino


Orwell Docet
Tutti gli esseri urbani sono uguali ma alcuni, beh
sono più uguali degli altri

domenica 20 settembre 2009

Tutte le strade portano a Punzy - 5

Dunque, estate copiosa per i cercatori pazzi nella rete; materiale in abbondanza raggruppato per argomenti

Le nuove frontiere del Fetish
Come vi avevo anticipato qualche post fa, quest'anno nell'urbe vanno di moda i piedi:
veline 2009 piedi
i piedi zozzi di mia sorella
i piedi nudi mentre guido
lavo la macchina scalzo
amo tantissimo i piedi
piedi nudi strada vacanza mare blog
(scarpe piazza lavoro sito porno)
piedi per pomiciare
(come dire pomici con i piedi, cioè male?)
piedini nudi in treno
pomiciare con la collega che toglie le scarpe
(non riesco ad immaginare nulla di più eccitante..)
guida l'autobus senza scarpe
(abominio!!!)


In condomino:
calabroni in condominio
(non credo si possano tenere, sai?)
i vicini di casa parte seconda
(Erba 2?)
vicina di casa piscia
(se lo fa nel suo bagno non puoi denunciarla)
vicino di casa mi guarda
(prova a metterti i vestiti prima di uscire, magari smette)

Quelli che sono fissati con l'elefante
elefanti che scopano
(pervertito)
gli elefanti cagano quadrato
(se riescono a calcolare anche la somma di quelli costruiti sui cateti è fatta)
video di elefanti che cagano
elefante in mezzo alla strada
(spartitraffico mobile o immobile?)

Domande esistenziali:
ma le balene cagano?
(e si si, esiste una paletta per raccoglierla?)
la notte del terremoto ero a casa ero sveglio scossa ho perso?
(Si. Il senno)
come si chiamano quelli che tengono la coda della sposa?
(non saprei..aiutomeringhe?)
come smettere di messaggiare?
(Tagliati il ditino)
pedone fermo sulle strisce pedonali, cosa fare?
(accellera)
pompino fa cadere i denti ?
(Naaaaaa è una cosa che ti raccontano le suore al catechismo per non farteli fare)
13 agosto era domenica,ma di che anno?
(La vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio?)
come fare cambio stagione mettere in scatola?
(si, caso mai ti mancasse una simmenthal)
come tolgo la puzza di fogna ?
(lavati)

Poverini
certe cose non le voglio fare
(Capisco. ma sono indispensabili se vuoi diventare ministro)
i miei colleghi non mi cacano
( e scommetto che ti sputano pure nel caffè)

Perle dalla rete:
uso improprio carrello della spesa
(Tipo?)
tecniche per topaia
(cioè per renderla meno topaiosa? mi servivano, sai?)
potere delle punte obelisco
(potere sodomizzante?)
pulire le strade cittadine una volta si usava lavarle
(eh una volta..si stava meglio quando si stava peggio)
quando algasiv non funziona
(sò cazzi)
remo e laziale romolo e romanista
(o viceversa, è uguale)
roma ferragosto cazzo ne so
(rimani a casa, senti a me)
sudorazione maleodorante nei bambini
(ma che schifo)
sudorazione maleodorante pediatria
(ah è tutta la branca che puzza)
frasi dialettali cervello
(uè cerevello, fammell aizà)*
bussolotto della merda
(mulino bianco?)
il contattore gas viene staccato dalla sede
(e dislocato in romania)
bestemmiare energia negativa
(porco giuda)
braciola scamazzata
(che spreco)
a napoli ho visto a dio
( io invece a San Gennaro)
fascino e mistero adams
(Cugini di Gomez?)
filastrocche sulla patta
(patta pattina non ti ho ben chiusa stamattina...)
filosofia del tifoso romanista e laziale
(noi semo mejo de loro)

Consigli utili:
paghi a seconda di quanto ingombri
(quindi snellisciti)
ufficiale giudiziario non aprire la porta
(bravo e nescondi il televisore)

Chi cerca, trova
video di mia cugina non me la conta giusta
(quella zozzona)
forum dove chiedere informazioni per vedere con webcam case infestate da fantasmi
(reality soprannaturale)

Da grande farò l'inventore
creare clacson attacco aereo
(invenzione utile in tutte le zone di guerra del mondo)
dispositivo perchè l'autista di un autotreno senta il clacson di chi lo segue
(non è che non sente il clacson, non si vuole togliere
dalle palle)


*cervello, concedimi una potente erezione

mercoledì 16 settembre 2009

Metodi e tecniche di resistenza urbana: i nuovi mestieri urbani nell'era digitale della crisi

Dunque, in questo preciso momento storico io ritengo che noi tutti si abbia due scelte: o fingere che la crisi non ci tocca e se abbiamo perso il posto di lavoro la prendiamo con allegria fino a quando non racimoliamo denaro sufficiente a comprare una pistola per spararci in bocca, o accettare che siamo nei guai, cazzo e darci da fare per superare la crisi.
Noi cittadini siamo gente pratica che non si piange addosso e se perdiamo il lavoro per colpa della crisi che non c'è, siamo pronti, ci rimbocchiamo le maniche e ci diamo da fare.

Cucù, Il lavoro non c'è più?
No problema, ce lo inventiamo.
Tra le categorie di lavori urbani inventati più diffusi abbiamo lo SPARTITRAFFICO UMANO
Lo spartitraffico umano fa la stessa cosa che fa il suo omonimo inanimato, solo che è più divertente perchè se ci vai a sbattere sopra lo spartitrafico umano muore.
Amen
Lo spartitraffico umano si sudivide in due sottocategorie: lo spartitraffico umano immobile e lo spartitraffico umano semovente
Lo spartitraffico umano immobile se ne sta fermo in mezzo alla strada con l'espressione vuota e assente mentre tutti sterzano frenano e bestemmiano per evitarlo
Lo spartitraffico umano semovente si muove in mezzo alle carreggiate senza senso nè criterio alcuno mentre tutti sterzano frenano e bestemmiano per evitarlo.
Ovviamente la variabile semovente rappresenta la sfida più difficile per noi cittadini date le sue caratteristiche di imprevedibilità; immagino che il semovente sia l'equivalente di un quadro o un funzionario, insomma che prenda più soldi perchè il suo lavoro è più difficile. In compenso, l'automobilista che lo mette sotto perde più punti sulla patente perchè oltre a fare un incidente lo ammazza pure.
A volte mi chiedo: ma fare lo spartitraffico umano è una vocazione? cioè, è una cosa che desideri sin da piccolo? e poi: come fa lo spartitraffico umano immobile ad arrivare al centro della strada? ce lo piazza il comune? è un lavoro che ha delle prospettive future, delle possibilità di carriera? tipo, se lavori sodo puoi diventare guard rail?
Solo il futuro ce lo dirà
Rimanete sintonizzati su Cronache cittadine per nuovi interesanti sviluppi del delirio urbano!

domenica 13 settembre 2009

Una bizzarra processione urbana

Nell'Urbe il sabato pomerggio si svolge una singolare processione, non menzionata da alcuna guida turistica o calendario cattolico; non ne parlano nemmeno i testimoni di Geova.
Si tratta di una processione pagana che ha come obiettivo finale il raggiungimento del Campidoglio; al Campidoglio, infatti, il sabato pomeriggio si celebrano i matrimoni di civili di tutta l'Urbe e anche dei dintorni, vi lascio immaginare.
Ora, il Campidoglio si trova nel cuore dell'Urbe, anzi no, geograficamente parlando forse è più l'ombelico che non il cuore ma vabbè ci siamo capiti.
Il comune di Roma, onde agevolare la partecipazione ai riti civili che si svolgono all'ombra della statua equestre di Marco Aurelio, lascia attivi i varchi della ZTL (Zona a Traffico Limitato) ovvero: nel centro città non ci entri.
Punto.
Ergo, lasci la macchina al parcheggio più vicino e poi te la fai a piedi.
Nel mio caso, dalla direzione in cui arrivavo, sono circa 400 metri.
In salita
Sui sanpietrini
Con i tacchi
Forza e coraggio, un bel respiro e si inizia a camminare e immprovvisamente vedo che non sono sola ma intorno a me tanta gente scende dalle macchine, invitati pure loro a chissà quale altro matrimonio che ne fanno 5000 l'ora; bestemmiano e camminano e tutti quanti andiamo all'ombelico dell'Urbe, tutti vestiti a festa, completamente fuori contesto mentre i turisti tolgono la mano dalla bocca della verità e ti fotografano, perchè è buffo vedere tutta stà gente in tight, in frac, in tailler, in tubini o in vaporosi abuti sbuffanti caracollare verso il Campidoglio; offriamo devo dire uno spettacolo veramente singolare vuoi mettere, e flash flash flash, manco fossimo sul tappeto rosso di qualche premier ecchecavolo, fotografate palazzo Barberini no, guardate quant'è è bello e invece no sparaflashano a noi, forse convinti che si tratti della scena di un film o roba del genere o una performance teatrale dal vivo in cui gli attori arrancano sudati ma guarda come sono bravi, sembra sudore vero.
E arranchiamo sulla salitona, ci guardiamo tra di noi, sorridiamo, siamo tutti nella stessa barca di piedi gonfi; arranca, caracolla, infarta, defibrilla, rifatti il trucco, detergi il sudore, bestemmia e ricomincia a salire. Qualcuno stramazza per strada, qualcun altro si ritira silenziosamente, i più tenaci vanno avanti, all'ombelico o morte.
Finlmente svoltiamo il curvone, ecco il Campidoglio, qualcuno si lascia sfuggire un singhiozzo di sconforto, evidentemente c'è chi non sa o non ricorda che una volta arrivati all'ombelico c'è ancora da salire, un fracco enorme di scale, non so quante.
Evvai
Arranca, caracolla, infarta, defibrilla, rifatti il trucco, detergi il sudore, bestemmia e ricomincia a salire.
Qualcuno chiama gli sposi: scusa sai ma credo di non farcela ad arrivare per la cerimonia, magari ci vediamo fuori. E poi muore lì sulle scale
Infine, giungiamo, senza fiato per esultare; eccoci qui nella piazza dell'ombelico, nell'aperta e luminosa piazza dell'ombelico. Ed è propio in quel momento che inizia a piovere
Poive che Dio la manda.
Forse è incazzato con noi pagani che non ci sposiamo in chiesa così come lui ha comandato, chissà

venerdì 11 settembre 2009

Mentre dormivo

Io sono una dormigliona.
Amo dormire
E poi sono anche un po’ distratta, quindi capace che mentre ronfavo mi sono persa qualche pezzo nell’organizzazione sociale e stradale nell’Urbe, per cui alcuni cambiamenti evidentemente istituzionalizzati mi sono completamente sfuggiti e mi sento un po’ spaesata.
Dunque, mentre dormivo pare sia successo questo:

  • e’ diventato lecito sorpassare a destra
  • E’ lecito e auspicabile sorpassare a destra e in curva
  • La fila ha cambiato significato e adesso si chiama riga o comunque non si fa piu’ in verticale ma in orizzontale
  • Si possono buttare cartacce sporche e zozze in terra, in cielo e anche in mare
  • Si possono mandare affanculo i vecchi, pure quelli che stanno zitti e buoni, anzi soprattutto quelli
  • Si possono deridere i disabili
  • Si possono insultare violentemente perfetti sconosciuti

E sono solo le dieci del mattino! Non vedo l’ora di vedere tutte le novita’ che mi sono sfuggite in quel che resta del giorno

mercoledì 9 settembre 2009

Un inizio di giornata straordinariamente pessimo

Io non sono una borghesuccia benpensante, e’ solo che se la prima cosa che sento la mattina e’ un urlo immane che dice porco ***, anzi non lo dice, lo urla affacciato al balcone del cortile interno dove tutto rimbomba stile dolby sorround, beh a me infastidisce parecchio
Ero nel pre-sveglia, quel momento in cui stai emergendo dall’incoscienza per galleggiare piano piano verso la realta’;inizio a muovermi nel letto, sento il Perfido che mi dorme accanto, il gatto Brionne che ronfa in mezzo a noi e la psicogatta Bridget Jones che mi guarda in cagnesco dal como’ di fronte al letto.
Si, sento lo sguardo di Bridget mentre dormo.
E’ uno sguardo di odio cosi’ acuto che sfonda persino la barriera del REM
E poi, all’improvviso, il Porco ***
E checazzo
Buongiorno
Il gatto Brionne appena vede che apro gli occhi inizia subito a piangere disperato perche’ vuole mangiare, in quanto voi dovete sapere che il gatto Brionne nella sua vita vuole fare soltanto tre cose: mangiare, dormire e fare le fusa, possibilmente dopo aver mangiato e dormito. La psicogatta Bridget Jones inizia a fare invece un ringhio basso e sordo, perche’ se c’e’ una cosa che la psicogatta Bridget Jones non sopporta e’ che il gatto Brionne la mattina fa tutte queste storie del cavolo
Mi alzo barcollando e vado in bagno, il condomino intanto raddoppia le bestemmie ed inizia subito la polemica con altri inquilini che si sono affacciati e gli hanno chiesto cortesemente di non alluccare la mattina presto perche’ frantuma i coglioni ma io dico quanta energia che ha la gente alle sette e un quarto di mattina; fuori dal bagno i singhiozzi disperati di Brionne che io sono alzata da sette secondi e ancora non gli ho fatto pervenire del cibo e i colpi delle zampate di Bridget Jones che lei quando e’ nervosa morde i piedi a Perfido.
Arrivo alla macchinetta del caffe’; in cortile la guerra punica, oltre alle voci urlanti a decibel sempre piu’ elevati sento pure un rumore d’acqua come di cascata boh? allungo una scatoletta al gatto Brionne e una pallina di carta alla psicogatta Bridget Jones, perche’ se c’e’ una cosa che la psicogatta Bridget Jones non sopporta e’ che tu ti dimentichi che la mattina le devi dare una pallina di carta che subito si prende e la va a nascondere in un posto segreto e cioe’ sotto al fornello cosi’ io quando vado a prendere il caffe’ mi becco una sgragnuolata di mozzichi perche’ c’e’ una cosa che la psicogatta Bridget Jones non sopporta e’ che tu giri nei dintorni della preziosa pallina di carta/santo graal che lei si fa un culo a secchio per proteggere da nemici immaginari.
Merda
MI affaccio, il condomino bestemmiante sta gettando dal balcone litri e litri di acqua alla faccia dello spreco; tra un porco ***e una porca *******capisco che durante la notte si e’ rotto un tubo e lui povero adesso ha la casa allagata.
Bestemmierei alla luna pure io, immagino
Pero’ una vicina dice che lui questa cosa dell’acqua dal balcone non la puo’ fare perche’ si bagnano i panni che lei ha steso e adesso lei lo denuncia.
Il condomino la invita a denunciare il suo organo sessuale
Tutta contenta dell’evolversi della situazione mi bevo il caffe’ e mi accendo la prima camellights della giornata mentre guardo lo spettacolo e quasi nemmeno mi accorgo che il perfido si e’ alzato e vestito e a momenti se ne va ma soprattutto non mi accorgo che la psicogatta Bridget Jones sta scommando di mazzate Brionne, perche’ Brionne (detto anche Er Fogna) mangia quintali di cibo e alla velocita’ della luce per cui dopo aver finito il suo attacca quello di Bridget , che consiste in 4 croccantini che lei non mangia perche’ vuole tenere il peso ma se c’e’ una cosa che la psicogatta Bridget Jones non sopporta e’ che tu ti mangi quei 4 croccantini che lei non vuole e non mangera’ mai.
Ops cattiva mamma disattenta!
rifornisco di nuovo cibo il gatto Brionne ma distratta, perche’ intanto in cortile il condomino ha finito di buttare l’acqua giu dal balcone e invita chi lo critica a venire sopra da lui che gli prudono le mani.
Perfido esce di casa dicendo che io sono un’impcciona e di stare attenta perche’ i gatti stanno facendo un rumore strano nella lettiera infatti vado a vedere e se le stanno dando di santa ragione per futili motivi che consistono nel fatto che la mattina nella lettiera ci deve andare prima Bridget, perche’ se c’e’ una cosa che la psicogatta Bridget Jones non sopporta e’ che tu vai a sporcarle la sabbietta con i tuoi escrementi
Dev’esserci un’aria aggressiva: il condomino ha trovato chi lo sfida e se le sta dando di santa ragione con qualcun altro, peccato pero’ stanno dentro casa e io non vedo chi e’ l’avversario ma sento gli strilli delle mogli che dicono madonna questi si ammazzano.
Tocca che mi preparo e mi rendo improvvisamente conto che il tempo e’ nuvoloso, mi tocchera’ recuperare la tuta per la pioggia vatti a ricordare dov’e’. Inizio a frugare per tutta casa, sono disperata, ieri ho fatto i capelli e non posso prendere acqua. Apro il cassetto delle buste di plastica per costruire una protezione artigianale e oh, la tuta e’ li’.
Devo avercela messa pensando che se non l’avessi trovata in giro prima o poi avrei aperto quel cassetto..
Sistema di ordine oggetti tutto da rifare, temo
E poi mi accorgo che dentro al cassetto c’e’ anche una bolletta del gas da pagare ma come mi e’ venuta in mente di metterla li’ non lo so, meno male che ancora non e’ scaduta.
Esco di fretta e furia, le ulra condominiali si stanno attenuando ma io per vedere l’evoluzione della situazione mentre aspetto dall’ascensore mi sporgo dal finestrone e do’ una bella craniata.
Ahia
Sento gia il ficozzone che spunta
Mo’ vedi che il casco non mi entra piu’..

lunedì 7 settembre 2009

Lista dell’odio num 28






  1. Il rientro al lavoro

  2. Il rientro al lavoro che e’ lunedi e c’e’ il traffico incarognito del lunedi mattina

  3. Il rientro al lavoro che a momenti faccio un incidente perche’ un tizio camminava IN DIAGONALE SULL’ASSE VIARIO e io dico in diagonale, cazzo, da un marciapiede all’altro, ovviamente senza ne’ mettere freccia ne’ altro: destra, sinistra poi destra e poi ancora sinistra e poi finalmente si e’ spiaccicato sul palo di un cartellone pubblicitario, nell’indifferenza degli altri automobilisti che l’hanno sorpassato come se fosse semplicemente un qualcosa di ingombrante che era finito sulla carreggiata

  4. Il rientro al lavoro che torni in ufficio e trovi 709 mail di cui alcune risalenti a 15 gg prima in cui c’e’ scritto: urgente.

  5. Il rientro al lavoro che torni in ufficio e trovi 709 mail di cui alcune risalenti a 15 gg prima in cui c’e’ scritto: urgente e il tuo capo subito ti cazzia e ti dice perche’ non hai lavorato quelle mail urgenti. Il fatto di non essere fisicamente presente in ufficio per regolamentari ferie prese a marzo non e’, evidentemente, una buona giustificazione


    Groan

giovedì 3 settembre 2009

I sette segni del rientro Urbano












  1. I cassonetti della munnezza straripano: le vacanze annullano la coscienza ecologica e dissolvono ogni possibilità di differenziazione, per cui si buttano le sedie a sdraio rotte e gli ombrelloni strappati dentro i secchioni dell'umido

  2. Inizia il concerto dei clacson di autunno, particolarmente vibrante perchè ci eravamo dimenticati che quando stiamo tutti qua in città siamo troppi e ci diamo fastidio

  3. Scompare qualsivoglia possibilità di parcheggio entro trecento metri dal tuo portone

  4. Ci sono file lunghissime chilometriche ovunque: banca, posta,tabaccaio, ASL, veterinario, circoscrizione, tutti quanti quando torniamo dalle vacanze dobbiamo subito fare cose che non abbiamo fatto prima perchè il cittadino non fa mai oggi quello che può rimandare a domani rompendo le palle a tutto l'universo circostante

  5. le cassette della posta traboccano: immagini di padre pio che dicono vieni a trovarmi tengo pure la cappella dorata nuova e poi bollette non pagate, depliant pubblicitari dei supermercati con offertone imperdibili per creme solari scadute e qualsiasi cosa sia venuta in mente a postini e volantinisti di infizzare nel sottile pertugio violentato della tua buca delle lettere e tutta questa roba finisce a terra tappetando la città di pubblicità cartacea in eccesso almeno fino ad ottobre

  6. La città è invasa da lavori in corso ovunque, cantieri e ruspe in ogni dove; mi chiedo sempre quale genio dell'urbanistica ritenga più opportuno fare lavori pubblici a settembre e mai per esempio ad agosto. No sul serio, secondo voi lo fanno apposta?

  7. IKEA e Leroy Merlin sono presi d'assalto come se fossero gli ultimi forni nell'universo a produrre pagnotte : per motivazioni che assolutamente mi sono oscure, settembre è il mese del bricolage e del fai da te. Non giugno, non aprile, non dicembre ma settembre: tornati dalle vacanze i cittadini stabiliscono che devono fare qualcosa che li distragga dal logorio del solito tran tran e fratturarsi pollici inchiodando assi di legno sembra essere la distrazione perfetta. Ovviamente questa smania aumenta la quantità di munnezza non differenziata prodotta: entro fine novembre i cittadini si libereranno di ciò che hanno comprato e non sono riusciti a montare, sempre nel cassonetto sbagliato, of course


mercoledì 2 settembre 2009

premio Honest



Dunque, la cosa funziona così: Alessandro Arcuri mi ha infettata con questa catena di sant'Antonio e io infetterò altre persone
La propagazione dell'infezione avviene in questo modo:
1) nel ricevere il premio e quindi nel postarlo, si è obbligati a dire pubblicamente dieci -e non di più- cose personali più o meno note; non importa se scioccanti rivelazioni o inconfessabili segreti... basta che siano assolutamente vere.
2) poi si dovrebbe anche assegnare ad altri 10 blogger lo stesso premio, avvisandoli o con un commento sul loro blog

Le dieci cose assolutamente vere e verissime di Punzy sono:

  1. Sono disposta a dirvi la mia età ma non il mio peso
  2. Sono disposta ad accettare commenti sarcastici sulla mia età ma non sul mio peso
  3. La stupidità mi irrita profondamente, fa vibrare una corda violenta del mio essere
  4. E si, sono un pò snob
  5. i miei capelli sono posseduti dal demonio
  6. Sono agnostica tendendente al buddismo ma fondamentalmente laica
  7. Comunque credo ai folletti che mi fanno i dispetti e nascondono le cose, all'importanza della raccolta differenziata, alla magia bianca e nera, alla reincarnazione,agli alieni e in qualche modo in Dio
  8. amo gli animali, molto più della razza umana
  9. leggo un centinaio di libri all'anno
  10. preferisco una settimana di digiuno a 50 flessioni
e ora i nomi degli infettati che dovranno propagare il virus dell'onestà:
il caro amico Gap : vengodalontanomasodoveandare.blogspot.com
la sua degna consorte Luz: comeilpaneacolazione.blogspot.com
Silvio di Giorgio (non vedo l'ora di leggere le sue 10 cose vere verissime)silviodigiorgio.blogspot.com
Paperoga perogaedintorni.wordpress.com
e la carissma mente persa lamentepersa.blogspot.com

a voi la palla
o il bacillo, as you like

martedì 1 settembre 2009

Fuori dall'Urbe

Eccomi qua, tornata ieri sera nella piccola mela urbana.A proposito, lo sapevate che fuori dal raccordo anulare c'è un mondo? Me l'avevano detto ma non ci credevo.

Dunque, il Salento.Terra bellissima, mare fantastico, natura stupenda, cibo buonissimo.

La popolazione locale non lo so com'è, non l'ho vista, probabilmente si erano tutti nascosti sotto una mattonella aspettando che l'orda vacanziera si esaurisse; quello che ho visto, invece, è un mucchio di piemontesi, lombardi e veneti che tornano al paesello natio con il macchinone per far vedere a tutti che ce l'hanno fatta a diventare delle enormi chiaviche arrichite. Questi nuovi settentrionali (o meridionali di ritorno) se ne vanno in giro con dei SUV enormi nei vicoletti del paese, scamazzando tutto quello che si trovano davanti: carretti della frutta , sedie di paglia , vecchiette sedute sulle sedie di paglia che pigliano il fresco fuori dalla porta, senza nemmeno girarsi a contare i morti e i feriti totalizzati (ho pensato che forse a bordo tengono un computer che fa la conta automatica); vanno in giro vestiti da sera alle sagre di paese e si comportano come il più incivile degli esseri umani: cicche di sigarette sulla spiaggia, immondizia gettata dove capita (interi uliveti pieni di bottigline di gatorade) cartacce ovunque tranne che nei cestini.

Una volta, in coda al semaforo, una macchina con un adesivo di una concessionaria di Torino ha vomitato una cartaccia unta dal finestrino, che è finita dritta dritta in un campo arato. La mia opinione è che la cartaccia unta non abbia assunto questa iniziativa autonomamente ma che qualcuno l'abbia incoraggiata a suicidarsi nel seminato. Inoltre scommetto che la mano torinese che l'ha spinta, nel centro di Torino questa cosa non la fa, non la butta la carta per terra, perchè magari un vigile gli fa la multa o perchè gli altri torinesi lo vedono e lo schifano subito oppure anche perchè a Torino, quella mano, sola con se stessa , non potrebbe negare di essere soltanto una mano, una mano e nulla più di una mano che una volta zappava la terra, magari, e che teneva dieci volte più dignità di adesso. E allora sta ferma, la mano, a Torino non la butta la carta per terra e si mette un bell'anello luccicante, la mano, così non sembra più che ha zappato la terra e se non butta la carta per terra non lo saprà mai nessuno che prima zappava.

Ma qua, in quella che una volta era casa tua, dove ti hanno visto e se lo ricordano tutti di chi è quella mano, come si può fare per dimostrare la superiorità acquisita in quaranta comode rate insieme al SUV? Disprezzando la terra, la gente, il mare, il campo arato. Trattandola male, la tua terra, con distanza, freddezza e incuria, perchè così impara questo campo arato a ricordarmi che una volta zappavo.

E come ciliegina sulla torta, ieri a pranzo, parlando con degli amici di Foggia delle disavventure con questi meridionali di ritorno mi sono sentita dire: ma no, sai qual'è il problema del salento?

E' che stato invaso dai turisti napoletani

Ah ecco vedi?

Tutto spiegato