sabato 30 gennaio 2010

Metodi e tecniche di sopravvivenza urbana: l'utilizzo del mezzo pubblico





Ho preparato questo piccolo ma significativo vademecum per tutti voi, miei lettori vicini e lontani, nel caso vi saltasse in mente di venire in quel dell'Urbe e di gironzolare la città con gli autobus; seguitelo alla lettera e nessuno vi individuerà come turisti per caso ma passerete per esseri metropolitani perfettamente integrati nel delirio cittadino!

  • Quando l'autobus arriva alla vostra fermata ( e potrebbe essere passato molto, molto tempo da quando siete arrivati li) NON ATTENDETE pazientemente che i passeggeri scendano posizionandovi di lato alla porta ma gettavi nell'autobus spintonando tutti senza ritegno e salendo a forza, possibilmente rigettando dentro qualche vecchietta poco pronta. Ricordatevi, durante la manovra di abbordaggio, di emettere dei suoni inarticolati e gutturali.
  • Una volta saliti, non fate il biglietto. Pagare il biglietto è una cosa veramente demodè, da provinciali
  • Se non trovate posto a sedere, piazzatevi davanti alle porte lanciando improperi nei confronti dei passeggeri seduti, facendo bene attenzione ad insultare in particolar modo handicappati ed extracomunitari.
  • Se trovate posto a sedere, non trascorrete tutto il tempo zitti e fermi non palesando la vostra presenza: che noioso viaggio è mai questo? cantate appresso al vostro i-pod, muovete le gambe a tempo di musica, battete le mani con ritmo! se proprio non avete musica vostra, provate ad intonare un bel: forza Roma, forza lupi sò fniti i tempi cupi, che va sempre di moda
  • Se i passeggeri non vi ispirano, chiacchierate con l'autista senza farvi intimidire da quell'antico cartello "non parlate al conducente". Gli autisti dell'ATAC amano essere importunati senza ragione, non chiedono di meglio che parlare con voi e ripetervi per temila volte che no, non è questa la vostra fermata
  • Arrivati alla fermata, non attendete che le persone davanti a voi scendano: buttatevi a corpo morto fuori dalle porte dell'autobus, chi c'è c'è.

Permesso è morto

mercoledì 27 gennaio 2010

Storia del calzino giallo e del gatto che lo fece sparire


Non mi trovera’ mai qui..he he he
Quella gatta sa il fatto suo..chissa’ se la disadattata si e’ accorta che sa far scattare le mollette da bucato..mi dispiace per mio fratello, pero’ , lui non e’ riuscito a fuggire; Lei l’ha ripreso e chiuso di nuovo in quel cassetto..ma io sono libero, libero!!

Uhm
La liberta’ non e’ proprio quello che credevo. Qui e’ buio e puzza, invece nel cassetto era buio uguale ma almeno profumava..urgh che succede? Nooo il gatto rosso..che vuoi? Vattene!! Sono proprieta’ di tua sorella la gatta nera, non puoi prendermi nooo nooo lasciami

Oddio mi gira la testa, quel rosso e’ pazzo, ve lo dico io, pazzo da legare..mi ha fatto fare il giro di tutta la casa, mi ha roteato sul letto, sotto il letto, in cucina, sopra la cappa, sul divano, sotto la libreria non so dove sono, chi sono, fratello dove sei, aiuto, salvatemi

Oh..
sei tornata
Mi hai trovato, brava
Rimettimi nel nascondiglio
ATTENTA ARRIVA IL ROSSO
NOoo SCAPPA, BRAVA FUGGI, AIUTO CI ATTACCA
CI ATTACC



Ecco, l’hai rotto
No non sono stato io, tu tu l’hai rubato
Io l’ho rubato e messo al sicuro, tu me l’hai stappato di bocca e adesso e’ rotto, animale, violatore, stupratore di calzini, ingestibile razza di ..
Noooo io non lo volevo rompere NON LO VOLEVO ROMPERE ci volevo giocare giocare giocare giocare giocare giocare giocare giocare giocare giocare giocare giocare giocare giocare
Non e’ UNA COSA CON CUI SI GIOCA STUPIDO!!
E allora tu perche’ l’hai preso??PERCHE’??

…Perche’ aveva l’odore della disadattata…

Oh ..
ma allora tu..
le vuoi bene…
No, non mi interessa niente, e’ solo che ha un buon odore. PROFUMA
Siiiiii profuma di mammaaaaaaaaaa di buono e poi e’ morbida e
E piantala idiota che nervi..adesso che facciamo
Tanto lo ha capito che lo abbiamo rubato noi
Si ma prima o poi si aspetta di trovarlo da qualche parte..adesso, invece..
Dobbiamo nasconderlo senno’ ci punisce e poi strilla e poi piange e poi dice il mio calzino dov’e’ l'altro calzino dov..
Zitto ho detto. Fammi pensare

E cosi’ muoio
Per un briciolo di liberta’ che non ho mai nemmeno assaporato
Non vedro’ piu’ i suoi piedini numero 35, gli unici piedini da adulta che potevano portarmi, me, calzino giallo taglia mignon
Muoio, rotto in piu’ punti, devastato dalla furia felina
Muoio qui, sul frigorifero, dove non ha mai pulito da un anno e mezzo; un angolo dimenticato da Dio ma non da quei due maledetti gatti
Muoio

Addio calzino giallo
Ormai sei sparito da due settimane e ho capito come sono andate le cose.
So che sei su quel dannato frigofero, perche’ e’ l’unico punto di casa dove non ho guardato e perche’ ogni volta che mi avvicino al frigo i due mentecatti iniziano a guardarsi tra loro e poi si vanno a nascondere chissa’ dove e non escono piu’ per almeno due ore e anche dopo che escono girano guardinghi e fanno un’aria innocente che si capisce subito che sono colpevoli



Addio calzino giallo
Non sperare che arrivi li’ a pulire

sabato 23 gennaio 2010

Metodi e tecniche di sopravvivenza urbana: le buche. Conosci il tuo nemico per non caderci dentro

Secondo i dati della fondazione Ania, (entità nata per volontà delle maggiori imprese assicurative d’Italia) che ha svolto una ricerca sullo stato delle strade romane, nell'Urbe ci sono 215 buche sulle strade, per un totale di 448 Black point, ovvero punti potenzialmente pericolosi per automobilisti e motociclisti romani.Si parla di grosse buche naturalmente, non di piccoli avvallamenti. Perchè, se contiamo pure quelli, dovremmo constatare che l'urbe è una specie di gruviera in cui i cittadini inciampano, cadono e a volte spariscono e nessuno li ritrova più . Comunque, il comune si poteva risparmiare di spendere soldi per questa ricerca, perchè io da tempo ne avevo fatta una tutta mia che adesso vi riporto, con tanto di classificazione dei vari tipi di buche.


Buca simplex
Depressione dell’asfalto derivata da cedimenti strutturali, di dimensioni variabili e poco profonda. La buca simplex si presenta sporadica sul manto stradale, il problema e’ che in genere la sua famiglia la cerca, per cui trovi i genitori, buca simplex Mater e buca simplex Pater sempre a poca distanza da lei e ci finisci dentro a tradimento



Buca complex
Depressione dell’asfalto derivata da cedimenti strutturali, di dimensioni variabili e la sorpresa sul fondo: in genere un simpatico e scivoloso brecciolino





Buca a trabocchetto
Attenzione: subdola e meschina, questa buca gioca su effetti ottici del terreno che la fanno sembrare poco profonda, in realta’ e’ un cunicolo con i bordi frastagliati e taglienti. Si riconosce in quanto e’ circondata dai i pezzi di vetro e i resti di pneumatici dei mezzi che ha divorato senza pieta’


Buca a grappolo
Buche che girano in branco, con tendenze bullistiche. Piuttosto invadenti, tendono ad allargarsi su tutta la carreggiata. Se ne eviti una, l’altra ti fa lo sgambetto. Specializzate nel terrorizzare i guidatori secchioni e nerds di ogni eta’



Buca fossa delle Marianne
Come suggerisce il nome, si tratta di una buca larga e profonda, che si forma nel terreno quando interi pullman di ultras che saltano passano su una strada. Quasi impossibile da evitare, date le sue dimensioni, ha pero’ il vantaggio di essere estremamente visibile



Buca bermuda
Non nel senso del pantaloncino ma del triangolo. Se ci sei finito dentro, sicuramente non stai leggendo questo post perche’ stai probabilmente vagando nel vuoto dimensionale in cui altri ignari automobilisti come te sono finiti. Stai tranquillo, comunque: scienziati di tutto il mondo la stanno studiando per capire come utilizzarla per decongestionare il viadotto della magliana

e si, le foto che ho pubbicato sono vere

No non c'erano lavori in corso, sono proprio così le strade

lunedì 18 gennaio 2010

La luce azzurra dell'urbe


In città teniamo questa novità: che le macchine hanno i fari azzurri.
Cioè, non lo so se sono proprio azzurri o proiettano solo luce azzurra fatto sta che mentre te ne stai per i fatti tuoi ferma al semaforo, all'improvviso ti trovi circondata da questo fascio di luce avvolgente, nient'affatto spiacevole se vogliamo dirla tutta, e per un istante ti lasci cullare dall'illusione di essere stata catturata dagli alieni e che quel fascio di luce sia il raggio traente che ti porterà dritta dritta nel cuore dell'astronave madre, dove nuove e sconvolgenti avventure non urbane ti attendono. A volte il fascio di luce è così accecante che molti cittadini sostengono di avervi visto all'interno il proprio angelo custode; ma credo si tratti solo di mistiche leggende metropolitane. Tra l'altro, raramente il fascio di luce è accompagnato da una musichetta celestiale, molto più spesso si associa ad un cupo clacsonare nevrotico.
Il problema di questo bellissimo e avvolgente fascio di luce è che ti acceca completamente. Mentre ci vedi, poi non ci vedi più. Un minuto prima tieni il rosso del semaforo sotto controllo, un minuto dopo sei avvolta nel fascio di luce che ti rende cieca; poveri stupidi cittadini che quando vedete riflesso sul vostro mezzo meccanico il fascio azzurro guardate lo specchietto retrovisore; poveri inetti che osate alzare gli occhi dall'asfalto quando incrociate i bestioni che emettono la luce: stolti!! essa vi accecherà completamente! di fronte ai mastodonti coi fari azzurri, il cittadino inferiore per mezzo meccanico dovrà tenere lo sguardo basso, inchiodato a terra o la sua retina sarà punita. Non osare volgere il tuo sguardo a loro, o infimo posessore di una cinquecento!se lo farai, se solo ti volterai per un istante, come Orfeo perderai per sempre la tua Euridice.
In genere, quando riacquisti la vista sei finito dentro una di queste

e il tuo motorino fa un rumore strano e allora vorresti rincorrere l'elefante meccanico, montargli sul cofano, sfondargli il parabrezza senza che ti fai manco un graffio piccolo piccolo, prendere per il bavero il tizio al volante, farti crescere i canini da vampiro e con voce cattiva, ma molto, molto cattiva chiedergli: MA COSA CAZZO FAI CO' STE' LUCI ACCESE CHE SIAMO IN PIENO CENTRO CITTADINO???
Gia sei un idiota che va in giro in città con una macchina che nelle campagne dell'Idaho sarebbe giudicata troppo ingombrante, poi ti fai pure montare sti' cazzo di fari, come se ogni giorno per andare al lavoro dovessi attraversare una lunga e buia galleria piena di insidie nascoste, che ne so, serpenti, coccodrilli, zombie, mine antiuomo...sai qual'è la soluzione? che te ne vai davvero ad abitare affanculo, in qualche posto rurale fuori dal raccordo anulare, con le strade sterrate e prive di illuminazione, così dai una ragion d'essere a questo aggeggio che guidi ma sopratutto smetti di rappresentare un pericolo per gli altri cittadini inermi, soprattutto per me che solo se ti vedo mi metto paura, figurati se mi ti avvicini

gente
sarà l'età ma diventa sempre più difficile


giovedì 14 gennaio 2010

Arte astratta urbana



E' che noi cittadini crediamo in un Disegno Superiore
In un Disegno Artistico Superiore
A noi ci piace l'arte astratta; noi cittadini singoli da soli non siamo nulla: tessere di un mosaico senza senso, pezzi di un puzzle indistinto che da soli non hanno significato alcuno e allora tentiamo ad ogni costo di riunirci, di riassemblare il mosaico, di tornare ad essere un tutt'uno artistico superiore alla singola pennellata; è per questo che guidiamo come i pazzi suuperando costantemente i limiti di velocità, non fermandoci ai semafori e agli stop, utilizzando i pedoni come bersagli mobili, ignorando l'uso delle frecce, fermandoci all'improvviso in mezzo alla strada e aprendo lo sportello della macchina; non siamo pazzi e indisciplinati, noi vogliamo soltanto ricreare il quadro, noi vogliamo ravvivare con il nostro sangue, i nostri arti spezzati, i nostri pezzi di cervello e budella il grigio dell'asfalto.
Noi vogliamo, con il nostro abbraccio meccanico, riunirci agli altri concittadini nell'istante supremo del trapasso
Noi siamo soggetti e oggetti, noi siamo gli autori e i fruitori; in noi vive l'anima del pittore, in noi vive il desiderio di immortalarci per i posteri.
Vogliamo trasformarci in esseri bidimensionali con gli intestini spiaccicati in terra, perchè questa è l'essenza della metropoli, dell'urbe, del vivere moderno

Io veramente di arte astratta non ci capisco un cazzo; dev'essere per questo che continuo a sterzare, frenare e rallentare davanti ai miei concittadini che tentano di sfracassarmi; ci dev'essere qualcosa che non va in me; non riesco ad entrare nell'ottica artistica urbana, mi piace troppo la mia materiale essenza tridimensionale; sono senz'altro troppo attaccata alla terra

Dev'essere il mio animo laico che si rifiuta di comprendere il Disegno Artistico Superiore


domenica 10 gennaio 2010

I nemici dell'Urbe 2 : i vigili urbani





Ebbene si, non si può più far finta di ignorare il nemico pubblico numero uno del cittadino: il vigile urbano. I cittadini i schifano e li odiano ma li temono anche, in virtù della divisa che essi portano e che può addurre infiniti lutti quali multe, cazziatone atomiche, rimozione dell'auto ma, sopratutto, la violazione del diritto civile primario di ogni cittadino: parcheggiare in ogni dove, fare di ogni pertugio un porto sicuro per la propria autovettura.
Ignobili vigili, con il loro fischietto ti costringono a circolare, toglierti dai posti risevati agli handicappati, a non fermarti sulle strisce anche se devi solo fare un giro veloce da Max Mara... i vigili odiano i cittadini, è evidente: sono esseri senza cuore che giocano con i sentimenti degli esseri urbani: ti rimuovono l'auto anche se tu sei entrato solo un secondo in un negozio a comprarti le scarpe nuove, non lo sa forse lei, signor vigile, che sotto saldi mi finiscono il numero? o il colore? se avessi tardato un istante magari non le avrei trovate più, no signor vigile, non mi faccia la multa e invece quello te la fa, insensibile; le peggiori poi sono le vigilesse, proprio loro che in quanto donne dovrebbero sapere com'è importante avere i capelli sempre in ordine e invece no, ti guardano maligne mentre chiamano il carroattrezzi perchè il parrucchiere ha tardato a rendere setosi i tuoi capelli ma come, signora vigilessa, non è mamma lei? non lo lascia mai il SUV in 15a fila quando deve portare i suoi bambini all'asilo? ah che madre snaturata!!!
Per non parlare poi di quando si aggirano come falchi per le strade e appena vedono un incrocio imbutato zac!! si mettono là a fischiare e fermare e gesticolare ma che vogliono?? io voglio passare pure se è tutto bloccato, voglio provare a spingere con il muso della mia macchina quello che mi sta davanti e al limite suonargli fino a che il mio clacson per magia si trasforma in un raggio fotonico che fa svaporare questi imbecilli che senza ragione si sono fermati per la strada!!! andate via dannati vigili, lasciatemi suonare la mia intera demoniaca sinfonia fino a che batterie non si esauriscano...

I vigili urbani, ormai lo si è capito, appartengono al Lato Oscuro della Forza e noi dobbiamo combatterli ed osteggiarli, altrimenti la legalità e il vivere civile potrebbere vincere per sempre e tasformare la nostra Urbe in una città di gente disciplinata

ORRORE

lunedì 4 gennaio 2010

Lista dell’odio num 31



Non c’e’ modo migliore di iniziare i post dell’anno nuovo con una bella lista dell’odio, cosi’, subito, tanto per far capire come la penso.

TRENITALIA
Evergreen sempre valido nelle liste dell’odio della Punzy; del resto, stanno facendo di tutto per non perdere posizioni:

http://www.repubblica.it/2009/12/sezioni/cronaca/ragazzo-braccia/ragazzo-braccia/ragazzo-braccia.html

Come se non bastassero i viaggi Roma-Napoli in condizioni aberranti, con gli intercity che ci mettono 4 ore per fare 200 km dando la precedenza agli eurostar, alle freccerosse e pure alle pecore che attraversano i binari; come se non bastasse la linea ferroviaria disastrata dappertutto, i pendolari italiani con la bava alla bocca per la rabbia di viaggiare come bestie e con le bestie (pulci, zecche eccetera) adesso scopriamo che il personale di TRENITALIA fa il forte con i deboli e il debole con i forti (quando entrano nel treno tossici violenti che vomitano addosso ai passeggeri il controllore con il cavolo che si fa vedere..tra l’altro, probabilmente se il tossico violento avesse regolarmente fatto il biglietto, il controllore certamente non avrebbe la titolarita’ di farlo smettere di vomitare addosso ai passeggeri, se sta attento a non sporcare i sedili)

I saldi appiccicati a Natale: e’ dal 28 novembre che sotto casa mia c’e’ una folla impazzita che si aggira per i viali come lo spettro del comunismo per l’Europa; prima per Natale cercando disperatamente regali da appioppare sotto l’albero, adesso per trovare l’occasione del golfino a sette euro ma questa occasione non esiste, i golfini costano ancora 70 euro ma i cittadini non ci possono credere, devono cercare, cercare e trovare e fino a quando non troveranno continueranno ad imbutare le strade e io a metterci ore per tornare a casa..aiuto…

Il rientro al lavoro. Tutti questi giorni festivi, uno dietro l’altro, fanno si che ti abitui a vivere in una specie di limbo acidulo, dove ti svegli quando vuoi, mangi e bevi all’ora che ti pare piu’ opportuna, vai di vodka alle tre del pomeriggio e ti trascini in pigiama senza lavarti tutto il giorno, con il doposbronza pernenne e il cerchio alla testa; poi, quando dopo giorni di vita vissuta cosi’, da ameba, in cui inizi a pensare che dopo tutto la vita la puoi sopportare, il Natale e le feste ci vengono tolte cosi’, di botto.
Non e’ giusto

Sto’ tempo del cavolo, che piove, fa freddo, piove, fa caldo, piove, fa caldissimo con l’85% di umidita’, piove a secchi, si allaga tutto, scende la temperatura, si ghiacciano le strade, ripiove, fa caldo, si scioglie il ghiaccio, arriva le nebbia oooooohhh e che cavolo, io ho firmato per un clima mediterraneo, qua qualcuno non rispetta i termini e le condizioni contrattuali e non va bene, allora ci mettiamo a fare tutti quanti come ci pare, come se fossimo nel paese delle liberta’
Ops

La nutella, perche’ ne ho mangiato a quintalate sul pandoro, nel plumcake e anche da sola col cucchiaino e adesso lei si e’ vendicata e si e’ depositata sotto forma di cuscinetti di grasso ovunque e di due taddei enormi e purulenti. Io odio quando faccio cosi’, quando trovo la giustificazione per perdere ogni controllo alimentare e poi mi tocca fare i digiuni

Uffa