venerdì 28 settembre 2007

Pedoni urbani


Sono pericolosi e completamente pazzi.
Anche io a volte circolo a piedi: prendo l’autobus, attraverso la strada, faccio passeggiate. Ma non per questo trascorro il pomeriggio tentando il suicidio attraversando con il rosso pedonale o mi fermo sulle strisce a guardare in alto, sperando che si manifesti magari Il fantasma dei pedoni passati.
Credo che si possano distinguere diverse categorie di pedoni:

Il pedone semplice- questo tipo di pedone non ha mai guidato un mezzo meccanico in vita sua. Rientrano in questa categoria le persone molto anziane, nate e cresciute fuori città prima della motorizzazione di massa, i bambini piccoli, gli adolescenti e qualche casalinga fregna moscia che non ha mai sentito parlare di emancipazione nella sua vita. Ovvero, rientrano in questa categoria tutte le persone più rompicoglioni dell’urbe.

Gli anziani inurbati in genere attraversano piano, guardandosi timorosi intorno: cercano con gli occhi conferme dal semaforo, guardano terrorizzati le macchine e i motorini, si portano la mano al cuore mentre passano dall’altra parte della strada e quando salgono sul marciapiede opposto tirano fuori il fazzoletto per asciugarsi il sudore provocato dalla paura.

La sera a cena, il fatto di essere riusciti ad attraversare sarà il principale argomento di conversazione con il coniuge e il gatto di casa.
I bambini molto piccoli, invece, non attraversano da soli: in genere vengono sporti imprudentemente dalle loro mamme o baby sitter in appositi passeggini, come fossero dei piccoli tester; si fa apparire all'improvviso la carrozzina sulla prima striscia pedonale e si constata quanti automobilisti frenano in tempo e quanti di loro si tamponano a morte.
Gli adolescenti, al contrario purtroppo, attraversano spesso da soli. Rimuovendo tutto quello che gli è stato insegnato su come si attraversa, in genere si manifestano sulle strisce messaggiando al cellulare, o ballando al ritmo dell’e pod o giocando con il game boy. Non gli passa nemmeno per la capoccia di guardare se passano macchine, in particolar modo se sono in gruppo o in coppia; in quel caso, spesso compaiono sulle strisce pedonali slinguandosi appiccicati.
Le casalinghe attraversano con l’aria schifata, come se l’odore dell’urbe gli desse fastidio. In genere si trascinano dietro un grosso carrello della spesa e sono appena uscite dal parrucchiere. Attraversare la strada è una gran seccatura e non capiscono perché debbano aspettare il verde, vanno di fretta e parlano da sole: quei cinque minuti al semaforo gli hanno fatto sforare la tabella di marcia e quindi l’arrosto sarà in tavola più tardi del solito. Povca misevia

Il pedone occasionale – questo tipo di pedone va poco a piedi, e si vede.Crede che solo perché l’omino verde del semaforo appare amichevole e incoraggiante, lui abbia il diritto di passare senza guardare, o di attraversare sulle strisce solo perché esistono. Purtroppo, si stanno estinguendo, tra un po’ dovremmo raccogliere fondi per ripopolare l’urbe di poveri sventati.

Il pedone aggressivo – rientrano in questa categoria gli anziani urbani, le donne che lavorano e gli studenti universitari. Gli anziani urbani attraversano quando gli pare, senza semaforo e senza strisce, fermando le macchine con la mano e insultando gli automobilisti. Le donne lavoratrici attraversano di corsa, mandano al diavolo il motorino di turno che è passato con il rosso, chiamano al cellulare i figli per sapere dove sono e fermano gli automobilisti frementi con la sola forza dello sguardo incazzato con il mondo. Gli studenti universitari attraversano piano ma con coraggio, ti guardano strafottente grattandosi i dredloks, si fermano a metà per allacciarsi le scarpe, si soffiano il naso e invitano i compagni di corso a fare lo stesso.

Il pedone distratto – questo tipo di pedone ha un atteggiamento artistico: sguardo vacuo, espressione ebete, sembra non mettere a fuoco l’importanza del momento. Guarda il semaforo diventare verde ma si muove sempre quando scatta l’arancione, si guarda intorno ed in alto, spesso si ferma a metà percorso senza un motivo, magari cercando le chiavi di casa in borsa. Poi scatta il rosso, tutti gli suonano e lui si scusa con un sorriso e una scrollata di spalle. Dopo i pedoni occasionali, sono la tipologia di pedone più a rischio scamazzamento




martedì 25 settembre 2007

Topaie Urbane

Dato che da parecchio tempo cerco casa in affitto, ho assunto una certa familiarita’ con il gergo immobiliare. Ho deciso cosi’ di pubblicare un post con la traduzione dall’immobiliarese all’italiano, in modo da evitarvi di girare a vuoto tra le topaie immonde che furbi e disonesti agenti immobiliari vogliono affittare.
Ecco a voi un primo elenco:

Appartamento completamente ristrutturato= gli abbiamo dato un’imbiancata

Delizioso mini appartamento, adatto a single = nicchia

Appartamento completamente arredato moderno = casa con orribili mobili da incubo

Bivani in zona tranquilla = casa nella prateria

Primo piano panoramico = vi stiamo prendendo per il culo

Monolocale con zona notte = nicchia con letto

Da ristrutturare = manca il tetto


Appartamento in palazzina storica= casa sfasciata dall’ultima guerra

Grazioso open space con bagno: nicchia con cesso a vista

Appartamento vicinanze metro = casa con affaccio sui binari


Bivani in zona centrale = casa in cui la stanza da letto affaccia su una strada trafficata giorno e notte

Loft con terrazzino = nicchia con terrazzo di 3 mq

Appartamento piano terra senza riscaldamento= nicchia seminterrata e umida

Appartamento piano alto, vista panoramica = sottotetto ricavato, si vede tutta la colonna fecale del palazzo


Si ricorda ai lettori che il dizionario immobiliarese-italiano non e’ completo ma in continuo aggiornamento

venerdì 21 settembre 2007

RISULTATI DEL SUPER SONDAGGIONE

Incredibile il numero di maledizioni ricevute!!! Evidentemente, i top manager che trattano le persone come numeri stanno sulle palle a parecchi. D'altronde, sono ancora al primo, secondo, terzo,quarto e quinto posto nella mia lista dell’odio!!! Comunque, ringrazio tutti i partecipanti al sondaggio, anche quelli che mi hanno inviato sms a notte fonda, svegliandomi…non lo fate piu’ eh? Senno’ vi metto nella lista dell’odio. Ho deciso comunque di non pubblicare gli sms o le mail contenenti insulti, non perche’ sti’ bastardi non se li meritino ma perche’ lo scopo era quello di farci due risate alla faccia loro…per cui, in base al mio insindacabilissimo giudizio, ecco le maledizioni piu’ belle e..speriamo che li colgano!!

Ai dirigenti dell’azienda dove lavoro, che hanno deciso di “vendere” 914 persone ad una societa’ esterna, al solo scopo di passare dalla lista dei ricchi a quella dei ricchissimi auguriamo:

  • Che il fiuto degli affari li abbandoni e che investano tutti i loro miliardi in zucche il 1 novembre (inviata dal preg.mo Dott. Avv. Urbock)
  • Che la loro diuresi produca carta vetrata (baol)
  • Alle mogli dei signori che diventeranno ricchissimi con questa manovra auguro che gli si apra una ruga profondissima che va dalla cima della fronte fino a sotto la patata, talmente orrenda e profonda che nessun chirurgo plastico osera’ metterci mano per timore di venirne risucchiato (Lory)
  • Mi auguro che mano destra anonima gli inserisca un petardo nell’ano e mano sinistra ignota gliela accenda (Giampy di Bologna)
  • Spero che diventino poveri e che siano costretti a prendere l’autobus; che trovino posto a sedere ma che un enorme ciccione sudato appeso al predellino gli scorreggi in faccia per tutta la lunga, interminabile durata del viaggio (anonimo)

    E ora, ripetiamole tutte insieme piu’ volte come un mantra…mi e’ appena arrivata la notizia che uno di loro si e’ dimesso :)

PARCHEGGIO URBANO

Se nell’Urbe risieder vorrai, mai posto per la tua carrozza troverai e sempre lo ingegno tuo, per trovar nuovi e diversi modi per parcheggiare, usar dovrai…

Questo antico proverbio, da me inventato cinque minuti fa, riassume perfettamente la situazione parcheggio nella nostra congestionata Urbe: semplicemente, non c’è. Mancano i parcheggi al centro, nelle periferie, nei quartieri residenziali e in quelli popolari. Dove abito io bisogna girare per ore con aria indifferente mentre si aspetta che passi il camion della munnezza , così si possono spostare i bidoni e ricavare un paio di posti. Ovviamente, per avere diritto a tali posti il cittadino deve essere pronto lì con la sua auto alle sette di sera, poi dopo aver cenato e aver messo a letto i bambini scende sua moglie a dargli il cambio, così mangia, si fa una doccia e poi riscende a dormire in macchina, sennò gli ambulanti che arrivano alle sei la usano come banchetto.
Un inferno.
In compenso, nella mia strada ci sono ben sette posti per handicappati, cosa curiosa in effetti, in quanto non ci abita alcun disabile.

Ma noi cittadini lo sappiamo: vivere nell’Urbe è un privilegio ed il parcheggio è il prezzo da pagare per vivere nel cuore della civiltà. E con il tempo ci siamo attrezzati: siamo gente sveglia e attiva, non ci fermiamo mica di fronte alla mancanza di parcheggi a spina.
La difficoltà stimola l’ingegno e con gli anni abbiamo creato:

  1. la seconda, la terza e la quarta fila
  2. il parcheggio sulla linea di mezzeria, con la variante delle quattro frecce accese che significano: “torno subito”
  3. il parcheggio sul marciapiede (riservato ai fuoristrada)
  4. il parcheggio al semaforo, che comporta grandi bestemmie da parte dell’incauto cittadino privo di fantasia che si è posto dietro la macchina parcheggiata (non immaginando, povero, che qualcuno osasse davvero fare una cosa del genere)
  5. il parcheggio a incastro, che prevede di incuneare un pezzettino di parafango tra due automobili regolarmente parcheggiate e che ha come scopo la dolce illusione di aver parcheggiato regolarmente anche noi, anche se il mezzo sporge per il 90% sulla carreggiata
  6. Il parcheggio a cazzo di cane, senza forma precostituita, come viene viene
  7. Il parcheggio a molla, che consiste nel comprimere al massimo l’automobile per farla entrare in uno spazio ristretto; tale parcheggio comporta un effetto collaterale abbastanza devastante: dopo un po’ la macchina riprende le sue dimensioni originarie e si gonfia come l’incredibile hulk, danneggiando le macchine contigue e tutto ciò che c’è intorno
  8. il parcheggio a sorpresa, che consiste nel fermare la macchina all’improvviso, scendere , chiudere tutto e andarsene
  9. Il parcheggio coperto: si fa scivolare lentamente la macchina in un tombino e poi lo si richiude, così i vigili non ti beccano, tiè! Crea un po’ di problemi il tirarla fuori, però
  10. Il parcheggio estremo: si parcheggia la macchina sulla rampa del raccordo anulare, oppure su un’immissione laterale di una strada a scorrimento veloce o della tangenziale. Solo i più duri riescono a farlo.

Io vorrei dire una cosa a tutti i miei concittadini: basta, finiamola con questa follia.
Smettiamola di alimentare questa guerra fra poveri.
Se le istituzioni latitano, risolviamoci da soli il problema. Una domenica mattina andiamo tutti insieme a cementare il Tevere.E chi s’e’ visto s’e’ visto.

martedì 18 settembre 2007

Sentita oggi in autobus

Scenario

Autobus strapieno, piove a secchiate ma fa caldo, siamo tutti sudati e attendiamo con ansia che l’autista, giovane tatuato dai bicipiti possenti, termini la sua telefonata e si decida a mettere in moto ..ed ecco che nel momento cruciale si affaccia sulla porta una signora sui 65 anni, molto ben vestita e curata che chiede all’autista:
"Giovanotto, questo autobus passa sulla strada principale?”

“Che signo’? che strada?”
“Quella bella strada larga, con gli alberi grossi sui lati…”
“Signo’ stamo all’eur tutte le strade so’ cosi’, coll’alberi grossi”
“Si proprio quella con i grossi alberi e dei bei palazzi molto signorili..”
“Ma qua signo’, er quartiere e’ fatto tutto cosi’ ma che c’e pure l’ufficio postale dove deve anda’?”
“No ma che ufficio postale io non devo andare alle poste, io devo andare a trovare un’amica sulla strada principale..”

Ormai tutto l’autobus odiava la vecchia ma l’autista, evidentemente di buon cuore nonostante i minacciosi bicipiti, fa un ultimo disperato tentativo:
“Signo’ ma che per caso lei dice una bella strada dove ce sta pure na’ gran pasticceria tutta lussuosa?”
“No, non mi sembra, pero’ magari se ci passa salgo, che voglio portare un presente alla mia amica”

sabato 15 settembre 2007

MILLE E NON PIU' MILLE

Il mio blog ha raggiunto i 1000 contatti!!!! Vorrei dire che il giorno in cui il millesimo utente ha dato un occhiata ai miei scritti e’ stato un giorno epico ed ho festeggiato, ma la verita’ e’ che me ne sono accorta solo qualche giorno dopo, quando ormai erano 1046… Comunque grazie a tutti!! Non mi aspettavo questo successo, davvero, e mi e’ di consolazione in un momento di grossa incertezza lavorativa..a tal proposito, ho lanciato un sondaggione, mi auguro che partecipiate numerosi, abbiamo bisogno di ridere in questi momenti!!

p.s. per il millesimo utente che si e’ collegato: mi dispiace, non hai vinto nemmeno un cappellino…

Sempre vostra,
Punzy

LISTA DELL'ODIO 6

  1. Al primo e unico posto nella lista dell'odio di questa settimana c'e il top management dell'azienda per la quale lavoro, che ha appena deciso di "vendere" circa 900 dipendenti ad una societa' esterna, allo scopo di passare dal gradino dei super ricchi a quello dei super ricchissimi. Ovviamente questo fa' si che essi si piazzino in cima alla lista dell'odio e che occupino anche i successivi 5 posti. Vi auguro, carissimi, di soffrire per il resto della vostra ricchissima vita almeno due volte al mese di attacchi di emorroidi a grappolo , intervallate da dolorosissime coliche renali. Mi auguro che il karma sia gia al lavoro per farvi rinascere pustole di pus sul culo di un barbone

Allo scopo di alimentare l'odio per questi miserabili, lancio un super sondaggione: postate nei commenti nuove e terrificanti maledizioni da augurargli,oppure inviatemi un sms al 3338826687 o una mail all'indirizzo punzilla@gmail.com. Le piu' orribili ed umoristiche verranno pubblicate sul blog. Nessuno vincera' nulla ma almeno ci faremo due risate alla faccia loro (e magari qualcuna di queste li coglie pure...)
Vi attendo numerosi!!!!

mercoledì 12 settembre 2007

Strade urbane

Dopo un’accurata analisi delle condizioni in cui versa il manto stradale nella nostra bella urbe, mi sento di dare una prima -se pur approssimativa- classificazione dei vari tipi di asfalto e delle buche presenti nella zona ovest della citta’
Iniziamo dai tipi di asfalto:

  • Asfalto rinsecchito
    L’asfalto si presenta con l’aspetto di una prugna secca, rugoso e disidratato. E’ come se qualcuno avesse risucchiato la sua linfa vitale dall’interno lasciandone solo l’involucro, ormai privo di sostanza. Si caratterizza come molto friabile. Non ho la piu’ pallida idea di quale fenomeno atmosferico o vandalico possa ridurlo in questo stato..si consiglia lifting
  • Asfalto a macchia di leopardo
    Si presenta pieno di piccole toppe in rilievo, di diverse forme e dimensioni, la sua peculiarita’ e’ di non avere nemmeno mezzo metro di manto liscio: camminarci sopra in motorino e’ come stare in una diligenza nel 1800.
  • Asfalto butterato
    Si presenta devastato da crateri simili a quelli lasciati dai brufoli adolescenziali o da Taddeo. I crateri si concentrano sui lati, riducendo la carreggiata ad una sola corsia. Si consiglia il comune di Roma di sorvolare le strade interessate da questo fenomeno con canadair pieni di Topexan
  • Asfalto a lisca di pesce
    Estremamente pericoloso, questo tipo di asfalto si presenta con una striscia di asfalto rinsecchito al centro e delle buche lunghe laterali, trasversali rispetto al centro della strada, ovviamente irregolari. L’asfalto si riduce cosi’ quando ci cade sopra un meteorite oppure quando nessuno fa manutenzione delle strade per 106 anni.

Passiamo ora alla classificazione delle buche:

  • Buca simplex
    Depressione dell’asfalto derivata da cedimenti strutturali, di dimensioni variabili e poco profonda. La buca simplex si presenta sporadica sul manto stradale, il problema e’ che in genere la sua famiglia la cerca, per cui trovi i genitori, buca simplex Mater e buca simplex Pater sempre a poca distanza da lei e ci finisci dentro a tradimento
  • Buca complex
    Depressione dell’asfalto derivata da cedimenti strutturali, di dimensioni variabili e la sorpresa sul fondo: in genere un simpatico e scivoloso brecciolino

  • Buca a grappolo
    Buche che girano in branco, con tendenze bullistiche. Piuttosto invadenti, tendono ad allargarsi su tutta la carreggiata. Se ne eviti una, l’altra ti fa lo sgambetto. Specializzate nel terrorizzare i secchioni e i nerds di ogni eta’

  • Buca a trabocchetto
    Attenzione: subdola e meschina, questa buca gioca su effetti ottici del terreno che la fanno sembrare poco profonda, in realta’ e’ un cunicolo con i bordi frastagliati e taglienti. Si riconosce in quanto e’ circondata dai i pezzi di vetro e i resti di pneumatici dei mezzi che ha divorato senza pieta’
  • Buca fossa delle Marianne
    Come suggerisce il nome, si tratta di una buca larga e profonda, che si forma nel terreno quando interi pullman di ultras che saltano passano su una strada.
    Quasi impossibile da evitare, date le sue dimensioni, ha pero’ il vantaggio di essere estremamente visibile

  • Buca bermuda
    Non nel senso del pantaloncino ma del triangolo. Se ci sei finito dentro, sicuramente non stai leggendo questo post perche’ stai probabilmente vagando nel vuoto dimensionale in cui altri ignari automobilisti come te sono finiti. Stai tranquillo, comunque: scienziati di tutto il mondo la stanno studiando per capire come utilizzarla per decongestionare il viadotto della magliana

giovedì 6 settembre 2007

FILE URBANE

In Italia, siamo gente eccentrica, tutto il mondo lo sa..
Prendete per esempio il modo in cui facciamo la fila, io lo chiamo:

LA FILA ALL’ITALIANA.
La fila all’italiana non si fa in verticale ma in orizzontale. In assenza di elimina code, l’italiano in fila tendera’ a non mettersi dietro all’ultima persona in coda, ma accanto. Ovviamente con lo scopo di prendere il suo posto con elaborati micromovimenti di spinte e pressioni.

Variante della fila all’italiana e’ la fila napoletana, detta anche “fila a palla": rispetto ad uno sportello, noi napoletani ci posizioniamo a semicerchio intorno ad esso.E poi vinca il migliore.
Ovviamente, la fila all’italiana si fa in orizzontale anche con le macchine, in modo da creare maggiore ingorgo in una strada stretta e avere l’opportunita’, piazzandoci accanto alla macchina che sta prima di noi e non dietro, di farci insultare come Cristo comanda fino alla settima generazione.
Ma noi, in Italia, siamo gente eccentrica, tutto il mondo lo sa

MA PORC

All’improvviso, fa un freddo cane
Fino alla settimana scorsa giravo per casa tirandomi dietro il ventilatore, come un povero ammalato si trascina il bastone della flebo ed oggi eccomi qua , a cercare sciarpe di lana e ad appesantirmi le tasche con grosse pietre pesanti per non essere spazzata via dal vento freddo che turbina per l’urbe senza pieta’
Sabato ho un matrimonio, ho un delizioso vestitino che mi smagrisce tutta e che ho comprato apposta per l’occasione: e’ a bretelline e il tessuto e’ fatto praticamente di un nulla cosmico. Moriro’ congelata, lo sento
Sara’ contenta la sposa: ha gia qualcosa di prestato e qualcosa di nuovo; sabato avra’ anche qualcosa di blu: gli invitati

mercoledì 5 settembre 2007

LISTA DELL'ODIO 5

  • il rientro dalle ferie
  • i miei kg di troppo
  • la bolletta della luce scaduta che ho trovato al mio rientro dalle ferie
  • il cambio di vestiti che devo fare nell'armadio perche' all'improvviso fa freddo e non so nemmeno cosa ho in quel cazzo di armadio e che palle

lunedì 3 settembre 2007

RIENTRI URBANI

Eccoci qua, siamo rientrati.
Io e gli altri sei milioni di cittadini che popolano quest’urbe. Oggi l’atmosfera urbana era piu’ cupa che mai: primo giorno di lavoro per tutti, la tristezza nell’aria era palpabile, piu’ spessa dello smog. Un elemento caratterizzava la citta’, oggi: il silenzio. Tutti zitti. Nessuno parlava o clacsonava, persino il rombo dei motori taceva. L’espressione catatonica del cittadino che rientra al lavoro era dipinta su tutti i volti, cartelloni pubblicitari compresi. In autobus nessuno sfogliava il giornale, stavamo tutti li pigiati a guardare fisso davanti a noi il vuoto cosmico, annichiliti dall’orrore di rientrare al lavoro. Io ho passato questo mio primo giorno di rientro in questo modo:
. sveglia alle 07.30
. crisi depressiva alle 07.31 per via del trauma post vacanze
. mi peso alle 07.37
. depressione cosmica per via del soprappeso, presi due kg e mezzo in vacanza
(perche’, perche’ quando sono in ferie faccio cosi??? Mi strafogo come se non esistesse un domani, come se poi non dovessi rientrare a casa e al lavoro e soprattutto nei miei vestiti!!! Ogni volta che torno dalle ferie mi tocca digiunare mangiando uno o due fili d’erba a settimana perche’ in vacanza mi sono comportata come un’ idrovora..)
· Guardo fuori dalla finestra, senza fare assolutamente nulla, fino alle 09.45
· Invio sms colmi di depressione a tutti i miei amici , non ricevo comprensione alcuna visto che sono tutti depressi come me

Esco di casa alle undici, sono oltre ogni ritardo concepibile. Da domani mi rimetto in riga, giuro. Mettero’ la sveglia quatto ore prima di dover uscire di casa, cosi’ potro’ dedicarmi alla depressione immobilizzante per circa due ore, crogiolandomi indolentemente nell’autocommiserazione