mercoledì 25 luglio 2007

Lista dell’odio 4

  1. il caldo asfissiante
  2. il caldo asfissiante da subire senza il condizionatore
  3. il caldo asfissiante da subire senza il condizionatore perche’ non ho soldi per comprarlo
  4. il caldo asfissiante da subire senza il condizionatore perche’ non ho soldi per comprarlo in quanto non ho uno stipendio ma una paghetta mensile
  5. il caldo asfissiante da subire senza il condizionatore perche’ non ho soldi per comprarlo in quanto non ho uno stipendio ma una paghetta mensile e tutto perche’ sono troppo codarda per mollare sto’ lavoro e trovarmene un altro

    In sostanza, in genere mi deprimo abbastanza per essere povera ma d’estate mi odio proprio :(

MUCCHI URBANI

Principio del mucchio:
Qualunque cosa, nell’urbe, si ammucchia

Corollario: se hai una casa nell’Urbe i suoi contenuti si ammucchieranno negli angoli e tu non potrai farci nulla: mucchi di panni, mucchi di carte, mucchi di robaccia varia invaderanno i tuoi spazi ed e’ inutile che metti a posto: i mucchi tornano.

Il mucchio e’ vivo e autoreplicantesi: metti una cartaccia sul tavolo della cucina al mattino e la sera avrai sette cartacce che si sono ammonticchiate sopra la prima. Non temere se non ricordi di averlo fatto: e’ stato il mucchio a crearsi da solo

Il mucchio tende a mantenere l’equilibrio e lo status quo tra i suoi elementi: se butti tre cartacce se ne generano altre tre, per tenere costante il numero globale degli elementi del mucchio

Il mucchio e’ infido: a volte si sposta da un posto all’altro per non farsi vedere e crescere indisturbato.

Si consiglia, per evitare l’eccessivo proliferare dei mucchi, di camminare per casa fischiettando con aria indifferente e girarsi all’improvviso, sorprenderete certamente il mucchio che, come tutte le masse, se il padrone si distrae tenta di allargarsi. Sgominatelo pure ma non pensate di aver vinto.
Ogni resistenza al mucchio e’ inutile

DOMICILIARI URBANI

Le calde serate d’estate (e anche i pomeriggi per la verita’) sono allietate dai canti dei miei vicini, che accompagnano con la chitarra canzoni popolari e melodie appena composte che esprimono il disappunto per la barbarie degli arresti domiciliari d’estate. Hanno passato l’inverno in cella a farsi nuovi tatuaggi e manco possono andare in spiaggia a farli vedere a tutti, la giustizia italiana non funziona, c’e’ poco da dire. Cosi’ il sabato pomeriggio attaccano con i soliti due accordi e le repliche registrate delle partite della roma..la domenica mattina da ogni finestra sul cortile le telecronache dei rigori e la musica della chitarra accompagnano il profumo del ragu’ che lentamente si cuoce..probabilmente sono deviata mentalmente, trovo quasi romantica questa atmosfera da urbe estiva, mi piace persono l’acciottolare dei piatti e delle forchette..mi sa che da ragazzina ho ascoltato troppe canzoni di Guccini..

martedì 10 luglio 2007

MISTERI DOMESTICI

Nessun calzino destro è destinato a rimanere insieme al suo gemello sinistro fino alla fine dei suoi giorni da calzino.
I due fratelli saranno separati, nel corso della loro misera vita, da qualche parte del Ciclo del Bucato, tra il secchio dei panni sporchi, la lavatrice e lo stenditoio… uno dei due sparirà senza lasciare traccia e non lo troverete mai più, è inutile che cercate dappertutto pure dietro l’armadio: non ci sarà.
Esiste un luogo, ne sono certa, dove si radunano tutti i calzini spaiati dell’universo e quando le trombe del giudizio suoneranno, essi ci saranno rivelati e noi diremo: ma tu guarda dov’era finito quel cazzo di calzino.
E così si riuniranno, bianchi e neri, destri e sinistri, bucati sull’alluce e sul tallone e tutti insieme ascenderanno al cielo o una roba simile, dove non si perderanno più e dove saranno indossati SOLO da piedi santi che alla fine della giornata non puzzeranno di caciocavallo.
Così è scritto.

BESTIACCE URBANE

Sono sui tetti dei palazzoni che si affacciano nel putrido cortile condominiale dove abito. Una volta, sul tetto ti faceva il nido la cicogna, adesso volatili enormi non ben identificati. I tempi cambiano e bisogna adeguarsi. D’altronde, è sotto gli occhi di tutti che la fauna urbana sta mutando..forse perché mangiano i nostri rifiuti o forse l’effetto serra o magari pura e semplice evoluzione, non lo so, ma pantegane, scarrafoni e piccioni stanno per sviluppare il pollice opponibile. Quando capiranno come fare a duplicare le nostre chiavi di casa saremo fritti.
Le bestiacce io non riesco a vederle dalla mia finestra del terzo piano, ma gli inquilini dell’ottavo dicono che sono giganteschi, neri come il peccato e parlano in arabo. Credo però che la descrizione sia viziata dalla paura terrorista che percorre il nostro secolo.
Comunque, non si sa che roba sia e soprattutto, perché non se ne siano andate a vivere ai parioli, invece di accasarsi nei nostri palazzoni di periferia. Non devono essere del tutto equilibrate.
E poi fanno un verso strano, tipo avvoltoi.
Da quando ci sono loro, sono spariti topi e piccioni.
Il che potrebbe essere una buona notizia ma il rovescio della medaglia è che se si sono strafogati quei ricettacoli ambulanti di malattie è ovvio che
- le bestiacce sono carnivore
- sono chiaramente vaccinate contro il tetano ed il colera, quindi particolarmente resistenti

Al tramonto fanno quel loro verso strano tutte insieme e poi svolazzano tra i palazzi e noi chiudiamo tutti quanti le finestre finché non finiscono la ronda. Qualcuno ha suggerito di dargli da mangiare per farcele amiche, ma io non concordo; ho una certa reticenza a sfamare una cosa non ben identificata che un giorno potrebbe decidere di sfamarsi con me, non so se rendo l’idea.
Abbiamo fatto una riunione straordinaria di condominio per capire come cacciarle ma:
- La ASL pare che non si occupi di bestie strane che volano a meno che non portino malattie infettive.
- Nessun volontario si è fatto avanti per farsi beccare e vedere entro quanto tempo muore e se eventualmente ci contagiamo.
- Invece la NASA si occupa di bestie strane che volano ma solo di quelle che vogliono fare il nido sulla casa bianca.
- Superman è in ferie


L’istituto ornitologico italiano dice che ce le siamo inventate. Speriamo che sia così, che sia solo un parto della mia fantasia: ho tanto caldo, vorrei aprire le finestre, ma è il loro turno di ronda.

venerdì 6 luglio 2007

Riflessioni della Punzy

Io non ho uno stipendio, ho una paghetta mensile.

LISTA DELL’ODIO 3

Il mio coinquilino non e’ piu’ il mio coinquilino, e’ andato verso un’altra vita felice e poco urbana. Con questo evento, esce definitivamente dalla lista dell’odio ed entra, di diritto, nella “lista delle persone lontane che mi mancano tanto” In detta lista sono presenti:
il mio cane Brick
i miei due migliori amici
mio fratello
i miei genitori (ma solo se non li vedo da tanto)
Torniamo a noi, dunque e al nostro odio canalizzato. Dopo attenta analisi del contesto che mi circonda in questo periodo schifo e odio:

Gli affitti alti e il governo che se ne sbatte (non e’ satira politica ma amara constatazione della realta’)
I balsami menzogneri che assicurano capelli lisci e non crespi.
le acque che ti depurano
le finte suore nelle pubblicita’ delle acque che ti depurano
Taddeo e la sua cricca di sebacei seguaci

martedì 3 luglio 2007

MISTERI URBANI

Perché alcuni esseri urbani rimangono ore fermi allo sportello? In banca, alla posta, alle biglietterie ferroviarie, alcuni cittadini conquistano lo sportello e rimangono lì, per ore, e non si sa cosa fanno..operazioni misteriose da cui i cittadini semplici sono esclusi…il tipo dietro lo sportello digita qualcosa sul terminale e poi tutto si ferma e ci sono attimi eterni di attesa, fuori cambiano le stagioni e i governi ma il cittadino conquistatore e lo sportellista conquistato non si muovono, sembrano congelati in una sorta di immobilità silenziosa, non si guardano, non si parlano, attendono solo..ma cosa? La fila si ingrossa, sbuffa, qua andiamo tutti di fretta, fa caldo, l’aria condizionata non funziona e quei due stanno lì e forse qualcosa si muove ma a noi poveracci in fila non sembra, il cittadino conquistatore guarda in alto e poi la punta delle scarpe, lo sportellista conquistato fissa ostinatamente il terminale..forse tra loro passa una comunicazione telepatica, in realtà stanno giocando una partita a scacchi virtuale o forse, semplicemente, ogni tot di clienti gli sportellisti possono cadere, da contratto, in un attacco di narcolessia autorizzato e sindacalmente concordato..boh..

Perché i maschi urbani non riescono a comprendere IL CICLO DEL BUCATO? Non dipende da quanto sono intelligenti o da quanto tempo vivono da soli, per un maschio urbano il ciclo del bucato rimarrà sempre un mistero, non comprenderà MAI come sia possibile che il boxer che esce pulito e profumato dal cassetto ritorni pulito e profumato nel detto cassetto: tutto ciò che c’è nel mezzo rimane un oscuro segreto..noi donne urbane no, noi lo capiamo; dev’essere un fatto genetico o simile: io quando sono andata a vivere da sola, non sapevo nemmeno fare il caffè; dopo circa una settimana però, quasi come per magia o per Grazia Ricevuta, il mistero del bucato è penetrato nella mia coscienza, consentendomi di seguire lo slip pulito dal cassetto al cesto dei panni sporchi e poi via, nella lavatrice e poi ancora sullo stendino ed infine di nuovo nel cassetto…non che mi piaccia aver ricevuto questa verità rivelata, preferivo ignorarla del tutto e avere abbastanza soldi da rifarmi il guardaroba ogni volta che nell’armadio non c’e’ più nulla di pulito ma una volta che IL MISTERO DEL BUCATO ti illumina non puoi ignorarlo, devi seguire le Sue regole. Forse i maschi urbani hanno la corteccia cerebrale più spessa e quindi il Mistero gli rimbalza sulla capoccia per cui IL CICLO DEL BUCATO si articola più o meno così:
1. si indossa un boxer pulito
2. a fine giornata ci si fa una doccia
3. il boxer viene gettato per terra nel bagno
4. rimane per terra nel bagno
5. il giorno dopo gli si butta sopra un fratello di colore diverso per tenergli compagnia
6. a fine settimana la famiglia è riunita nel pavimento del bagno ed il maschio urbano, da bravo papà, li raccoglie, li mette in un sacco e li porta a farsi un giro nella lavatrice della nonna

Beati loro