mercoledì 28 aprile 2010

Un lieto anniversario: la littoria giunta comunale urbana compie due anni!



Evviva!! sotto il sole primaverile dell'Urbe si compie il lieto compleanno, con il nostro amato sindaco che rilascia dichiarazioni di grande soddisfazione per la littoria gestione della capitale!
I nostri cuori urbani si levano alti verso il Campidoglio, gonfi di italico orgoglio
e nulla può scalfire questa giornata di gloria, nemmeno l'eversivo sondaggio di repubblica.it:
sondaggio eversivo

certo, loro dicono che questo sondaggio non ha alcun valore statistico, è solo espressione dell'opinione popolare...quella dei comunisti ovviamente! guardate i risultati: al momento in cui scrivo il 34% dei votanti ha dato al nostro amato sindaco zero!!

Zero!!!
Brigadisti rossi che non siete altro, come zero???
scansafatiche piantagrane che state sui tetti di tutte le aziende dell'Urbe che stanno chiudendo, proprio oggi dovevate scendere e votare? o qualche bolscevico vi ha fatto pervenire un portatile sul tetto, magari nascondendolo in una torta??
Zero??
vergogna, vergogna, questo si chiama NEGARE LA REALTA', negare tutte le cose che il nostro littorio sindaco sta facendo o che senz'altro farà così come va proclamando da due anni!!
Il fatto che a me in questo momento non mi vengano in mente le importanti cose che lui ha fatto per questa città significa che IO sono smemorata non che LUI abbia dormito sugli allori urbani!! e non ribadite i ritardi sulla costruzione della metro, piagnoni!! muovete le gambine comuniste e iniziate a camminare, sempre comodini, sempre con le metro vogliono andare, stì pigroni
E il nostro assessore all'urbanistica!! il nostro povero e littorio Marco Corsini! ... addirittura a lui il 43% dei comunisti votanti ha dato zero!! tutta colpa, senz'altro, delle eversive buche profondissime che si aprono come voragini in tutta la città e che nessuno ripara o che dentro ci mettono un pò di asfalto cazzolino che appena piove subito si scassa un'altra volta..è ovvio che le buche fanno propaganda mediatica per inficiare l'ottimo lavoro svolto dalla nostra giunta tutta; stanno sempre in mezzo, stè buche del cazzo: tutti i cittadini lì a fotografarle, a mandarle in giro per i giornali, a farne manifesti di protesta e basta! che, non avete mai visto una buca che state là a fotografarle??

beh, lasciate che ve lo dica: il comportamento delle buche che continuano ad aprirsi e a diventare sempre più profonde è inaccetabile in un paese democratico! l'uso criminoso che le buche fanno di se stesse mi dà il voltastomaco; sono un attacco alla democrazia, le classiche rappresentanti dell'Italia che invidia e che odia


Mi fate schifo, buche

domenica 25 aprile 2010

Il 25 aprile è di tutti, pure dei littori. A quanto pare, la democrazia ha i suoi svantaggi


Oggi tutti i comunisti dell'Urbe sono in fibrillazione, perchè dicono che è la loro festa partigiana evviva fascisti merda. Hanno pure fatto una bella megamanifestazione con il palco i fiori eccetera... Beh, io penso che è ora che qualcuno dica a questi comunisti che la Resistenza l'hanno fatta tutte le componenti della società civile tutta, come ci ha ricordato il littorio presidente della lucente regione lombardia, culla della tolleranza razziale: Per il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni "A 65 anni di distanza bisogna riconoscere che è stato il popolo italiano in tutte le sue componenti a volere la libertà, a combattere contro il totalitarismo di ogni colore" Ma anche il nostro littorio sindaco, sempre teso nello sforzo di fare dichiarazioni ufficiali che non siano troppo littorie ma che i littori invece devono capire che lui lo è ancora nell'anima ha affermato:"Credo che la maggior parte della gente abbia maturato una memoria condivisa e la consapevolezza dell'importanza di queste celebrazioni" Tra un pò, nello sforzo diplomatico di non sembrare roppo fascista ma di far capire a tutti noi fascidentro che lui lo è ancora, inizierà a parlare in codice. Beh, io non mi farò trovare impreparata e nemmeno i miei camerati: padroneggiamo a meraviglia la lingua farfallina. Poi, ovviamente, trattandosi di una manifestazione piena di teste di cazzo comuniste, alla nostra povera e littoria presidente del lazio che sempre ci saluta con il braccio teso, appena è salita sul palco le sono piovuti insulti e ortaggi in faccia, come se noi littori non avessimo diritti di appropriarci delle feste che più ci pare e ci aggradano, specialmente questa che viene in primavera e ci induce alla scampagnata. Poi, grazie alla grandezza di Dio che è evidente che sta dalla nostra parte e non da quella delle schifose comuniste che abortiscono gloriosi embrioni littori con ogni mezzo, un limone ha colpito in faccia pure Zingaretti "Fascista, vergogna", hanno gridato i contestatori alla Polverini salita sul palco.... ma io dico e poi noi saremmo totalitari? fatela prima parlare, fatele prima alzare il braccino e poi le dite fascista, maleducati che non siete altro che non l'avete fatta manco aprire bocca!!! sapete che vi dico? tenetevela questa festa se ci tenete tanto; festeggiate voi e quei quattro cadaveri di partigiani ultracentenari che sono rimasti. Io adesso scrivo subito al nostro grande Re Sole presidente del consiglio e dico che noi littori ci dobbiamo trovare un'altra festa, più meglio di questa cosa del 25 aprile e magari, gia che ci troviamo smitizziamola stà Resistenza
Non la possiamo togliere dai libri di scuola???


e poi tutte questa canzoni partigiane tipo questa
Io ero Sandokan
che è la colonna sonora di un film di quelli comunisti impegnati dove mettevano dentro tutti questi attori che hai capito, si pensavano chissà chi beh proprio quella, di canzone riempie di tristezza il mio cuoricino littorio

perchè Faccetta Nera non è bella nemmeno la metà di questa struggentissima finta canzone partigiana

giovedì 22 aprile 2010

Punzy da asporto

E' con immenso piacere che vi annuncio di essere stata esportata su un altro blog:

http://speedyprefe.blogspot.com/

che pubblica un mio articolo su un grande e littorio giornalista

No, non sto parlando di Montanelli

Andate e leggetene tutti

martedì 20 aprile 2010

In via dei matti, numero zero





Io credo che in quest’epoca littoria di forti ideali di famiglia, Dio e patria, noi abbiamo il dovere di allevare i nostri animali domestici facendone buoni soldati per la guerra contro le zoccole del Tevere che prima o poi scoppiera’ in questa citta’ e se non ci attrezzeremo, ve lo dico io, saremo perduti.
Attualmente il rapporto e’ di 10 zoccole del Tevere per singolo essere umano, grazie anche al comunismo dilagante e laico che ha portato all’utilizzo esagerato della contraccezione, azzerando le nascite di nuovi virgulti littori
Per cui, io, ligia alla causa, ho in casa ben due gatti, allo scopo dichiarato di farne membri funzionali della littoria comunita’ felina di questa citta’
Il problema e’ che questi felini che io tengo dentro casa non hanno la benche’ minima idea di esserlo e anzi, e’ piu’ che evidente che loro pensano di essere tutt’altra cosa e precisamente:
la Regina di saba
Uno scugnizzo del rione Sanita’
Mi e’ del tutto ignaro il processo psicologico che ha portato la strana coppia a credersi esseri umani (e in un caso, essere umani di rango superiore al mio) ma fatto sta che questi ormai non sono piu’ buoni per la lotta contro le zoccole del Tevere: Bridget Jones non toccherebbe mai nulla di cosi’ disgustoso come un topo e il gatto Brionne si spaventa a morte pure se vede uno scarafaggio
Il gatto Brionne, poi, e’ decisamente pazzo
Pazzo furioso e scalmanato tanto che mi sono convinta che beva caffe’ di nascosto. La cosa funziona cosi’: la mattina suona la sveglia, io apro un occhio e lui scatta come una molla tenuta compressa troppo a lungo dal letto fino a sopra il soffitto, poi rimbalza di nuovo sul letto e da li corre via, fuori dalla stanza, a sbattere su tutte le superfici solide della casa.
Bridget Jones, nel frattempo, si stira pigramente, gurdandomi e miagolando piano se le preparo per favore la prima colazione, che lei la deve rifiutare come di prammatica, visto che oso propinarle soltanto del cibo immondo.
Mentre sono al bagno, tonfi sordi arrivano da qualche remoto angolo della casa e due minuti dopo si aggiungono le urla oltraggiate di Bridget, che e’ stata colpita di rimbalzo dal fratello pazzo che si e’ ricordato di avere un oggetto mobile da inseguire per cui io quando esco dal bagno me li trovo che corrono per casa come schegge di granata impazzite, entrambe urlanti: di oltraggio al pudore felino lei, di guerra lui.
Il caffe’ esce lento dalla macchinetta mentre la formula uno gattesca continua fino a quando il gatto Brionne per caso non passa vicino alla ciotola e trovandola vuota si ferma di colpo e cambia personalita’: assume un’aria tristissima alla Oliver Twist e miagola disperatamente che lui e’ tanto affamato, signori condomini di tutto il palazzo, ascoltatemi: la mia ciotola e’ vuota.

Dove, signori, dove mai avete visto un povero felino di sei chili e mezzo che la mattina si deve trovare ad elemosinare il cibo? DOVE DOVE MAI LO AVETE VISTO? E cosi’ via con miagolli sempre piu’ alti fino a che riesco a bere il caffe’ e ad avere l’energia necessaria per aprire una scatoletta e nutrirlo; ovviamente, al rumore della scatoletta che si apre arriva anche Bridget, che annusa disgustata a priori il cibo, barcollando teatralmente all’indietro quando vede cio’ che la mia inadeguatezza come madre di gatti mi ha portato ad erogarle e facendo un salto indignato all’indietro quando puntualmente le arriva addosso uno schizzo della pappa che sta ingurgitando il gatto Brionne che dovete sapere ha questa caratteristica di mangiare a rapidita’ inumana schizzando tutto intorno alla ciotola tipo idrovora.
Lo schizzo di cibo sul pelo lucente e nero con riflessi azzurri che lei si pulisce almeno sette volte al giorno e’ un oltraggio che la Regina di Saba non puo’ sopportare, che lei non puo’ dimenticare e, soprattutto, che il gatto Brionne deve smettere di fare perche’ e’ una schifezza immonda che lei non capisce come possa accadere, dato che quando lei mangia affamata il cibo non schizza da nessuna parte,quei tre pezzetti al giorno che si strafoga vanno dritti dritti giu’ nella pancina , non sul pelo degli altri
Per cui ricomincia la lotta, stavolta col gatto Brionne davanti che urla che Bridget e’ una permalosa da paura e lei che strilla qualcosa del tipo: truppe reali, venite a me, a morte il porco!
Tutto questo alle 06.30 di mattina
Mentre io mi affatico a capire chi sono e cosa devo fare, loro lottano furiosamente sul letto sfatto, sul davanzale della finestra, nello stanzino, sul divano, senza soluzione di continuita’ fino al secondo passaggio del gatto Brionne alla ciotola del cibo, nuovamente vuota.
I condomini vengono aggiornati sul mio stato di pessima madre felina da nuove urla altissime fino al cielo e anche piu’ su, seguite a ruota da quelle della Regina di Saba che non sopporta sentire strillare a prima mattina e se io fossi una madre degna, gli farei tagliare le corde vocali a quel porco. Fosse per lei, poi, lo terrebbe nella porcilaia, come tutti i maiali che si rispettano, altro che dormire negli appartamenti reali insieme a noi.

Anzi, gia che ci siamo, perche’ io dormo nel lettone con lei?

Stamane, poi, ho potuto verificare che il gatto Brionne e’ capace di assumere una nuova identita’ veramente ma veramente poco littoria: il pappagallino.
Dal davanzale della finestra si e’ lanciato sulla mia spalla mentre bevevo il caffe’, inondando il pavimento
Ovviamente, il caffe’ per terra ha profondamente disgustato Briddget Jones, che a momenti vomitava

Mentre pulivo e urlavo di rabbia, il gatto Brionne si e’ ficcato sotto il letto guardandomi con aria afflittissima, tipo i primogeniti durante la strage degli innocenti, lanciando miagolii di profonda contrizione e giurando che Bridget gli aveva detto che si, anche i gatti possono volare

Che lui ci provasse pure

nella foto, la strana coppia (prima che il gallo canti)

mercoledì 14 aprile 2010

Il magico mondo di Er Furby


Er Furby è il soprannome che abbiamo appioppato all'IT (information technology) che ripara i pc del nostro reparto; in pratica, lui è il superman che chiamiamo quando la tecnologia da terzo mondo che abbiamo a disposizione nelle nostra beneamata azienda si guasta.
In realtà, Er Furby non è in grado nemmeno di scaccolarsi ma voci di corridoio accreditate che lo danno per nipote di un portaborse di non si sa quale amministratore delegato, fanno si che egli prenda uno stipendio (superiore al mio) per occuparsi, fondamentalmente, di eutanasia informatica: qualsiasi pc si guasti infatti, quando arriva Furby, dopo lunga e penosa agonia si spegna in maniera definitiva.
Il sopranome Er Furby è un titolo guadagnato sul campo: ogni volta che si presenta in reparto ci dà modo di notare il suo acume da volpe, dimostrando (semmai ce ne fosse bisogno) che in questo paese non importa avere valore e capacità ma zii portaborse
Ricordiamo tutti come Er Furby abbia una volta rimontato una ventola al contrario, smontato il pc sbagliato ignorando le suppliche della collega che lo implorava di controllare il numero di serie per accertarsi che no, non era il suo pc ad essersi gustato ma quello del collega lì accanto, che a sua volta lo supplicava di controllare il numero di serie della sua macchina per accertarsi che si, il suo era il pc per il quale aveva aperto la chiamata; tutti in reparto ricordano come Er Furby, rimontando il pc perfettamente funzionante della collega di cui sopra, abbia dimenticato poi di inserirvi un pezzo ed ignorando bellamente che che il pc non si accendeva più manco a pagarlo oro, sostenne, con littoria fermezza, che il pezzo dimenticato non avesse nulla a che fare con il guasto perchè in realtà la casa costruttrice fa apposta dei pc con dei pezzi in più al chiaro scopo di confondere gli IT (se questo fosse vero, sappiate, costruttori di pc, che con Furby ha funzionato).

Rimase poi nella storia la mail che inviò ad una collega che non riusciva più ad accedere ad outlook per avere specifiche sulla situazione; ovviamente, la collega non poteva leggere quella mail perchè il suo problema era appunto il mancato accesso alla mail e quindi Furby, non ricevendo risposta, chiuse la pratica con la dicitura problema risolto e la collega, prima di riuscire a convincere un altro IT ad aiutarla dovette rotolarsi sul pavimento con la bava alla bocca parlando in linguaggio java.
Inoltre, Furby ha un curioso effetto collaterale: quando arriva lui, oltre a non riparare manco il cazzo, riesce a distruggere tutti i pc che gli stanno intorno; tipo, che ne so: arriva, si siede alla postazione incriminata e nelle sue vicinanze improvvisamente un hard disk si fonde, un video si spegne, una tastiera si blocca, un mouse si rompe, come se in realtà Furby fosse un enorme campo elettromagnetico che fa impazzire i poli della terra, però in campo informatico.
Oggi, dopo due anni che piangevo miseria, l'azienda decide finalmente che è giunta l'ora di cambiarmi il pc e quindi Furby è venuto ad installarmi la nuova macchina.
Io quando l'ho visto stamattina ho detto Furby perchè non te ne vai e fai venire un IT vero e lui ha riso ha ha ha ha Punzy mi fai ammazzà quanto sei spiritosa.
Questo accadeva alle ore 09.00
alle 11.12 Furby non ha ancora finito
Alle 12.45, approfittando della pipì che non potevo più rimandare e che mi costringeva ad assentarmi invece di rimanere lì col mio fiato sul suo collo a chiedergli ma hai finito? avevi detto che ci voleva mezz'ora,cos'è questo errore che è uscito? guarda che tutti i pezzi devono stare dentro al pc non sparsi sulla scrivania eccetera, approfittando della mia assenza, dicevo, Furby scappa
Quando torno trovo un biglietto sulla postazione con la calligrafia di un alunno di quarta elementare che mi avvisa che è tutto a posto, posso procedere ad accedere al mio nuovo pc
Che però non mi riconosce la password
chiamo Furby ma è fuori stanza, a pranzo
vabbè vado a mangiare pure io, al ritorno richiamo Furby che dice ok, te lo aggiusto da lontano
Dopo 10 minuti Furby chiama al telefono un'altra collega e le dice che il problema è risolto e la collega dice ma quale problema? e si capisce che Furby ha fatto una cosa per un'altra e adesso, comunque, anche la collega non accede più a niente e siamo in due a ballare l'alli galli.
Seguendo l'esempio di un grande maestro zen, repiro profondamente, alzo il telefono e insulto Furby, che si scusa e dice che ha capito qual'è il problema e adesso ci pensa lui. Dopo 10 minuti un collega urla: ma che cazzo succede? i sistemi mi stanno buttando fuori!!
e siamo in tre a ballare l'alli galli
Ve la faccio breve, questo il bilancio delle vittime:

5 pc saltati,
2 esaurimenti nervosi
253 bestemmie
87 ula belluine
954 insulti alla madre di Furby
12.347 insulti a Furby
63.258.789 insulti allo zio portaborse di Furby,
23.654.987 ululati contro questo paese di merda fatto di gente camorrista (questi ultimi tutti miei)

E domani, Furby viene a formattare i 5 pc perchè non sa quale sia il problema quindi, meglio azzerare tutto e riniziare daccapo

Giusto no?



Un update: con solo 4 ore di ritardo rispetto all'appuntamento prefissato, Furby e' tornato

(nella foto, Furby at work)



Update giornaliero
Sono passati due giorni.
Ad oggi, 16 aprile, il mio pc giace spento, privo dei segni vitali
Furby e' disperso, non risponde al telefono, nemmeno sua moglie (vi rendete conto? Furby ha una moglie) sa dove sia

lunedì 12 aprile 2010

Una Punzy a Parigi



Dunque, me ne vado in ferie ma non è che perchè sto a riposo io rinuncio ad esportare i gloriosi valori littori anche nel mio periodo festivo. Infatti, scelgo di andare nell'imperiale Parigi, che ho sentito dire essere metropoli cosmopolita piena di miscredenti promiscui votati ad un dio diverso da quello televisivo e che se ne stracatafottono del buon benedettodecimosesto
Una tentazione irresistibile per chi, come me, ritiene che l'universo littorio debba estendersi anche fuori dal raccordo anulare
Dunque, per onorare i miei impegni e seguendo i racconti di un comunista scribacchino, decido di andare a visitare, oltre alla Torre Eiffel, anche la sinostrorsissima Belleville, trascinandomi dietro Perfido che devo dire era piuttosto riottoso ad andare in giro per quartieri che invece delle strisce pedonali hanno sagome di gesso disegnate in terra
ma..c'est l'amour... e ci siamo andati
Sulla metro per andare a Belleville si intuiscono subito i segni di un pericoloso andamento eversivo: la metro è zozza, i treni sono vecchi e i passeggeri non sono patinati, a differenza delle altre undici linee di questa imperiale città; tra l'altro, le donne non hanno la messa in piega fatta, quelle che non portano il velo intendo, ed è palese che tutti si sono vestiti la mattina con quello che capitava sottomano (orrore)
All'uscita della metro, mentre Perfido ringraziava qualche non specificato Dio per averci concesso di non essere borseggiati, io mi guardo intorno: in questo posto non si capisce niente. Graffiti colorati su ogni serranda con un graffitaro che imbratta in diretta e con tutta tranquillità alla luce del sole, sotto i nostri littori ed inorridditi occhi. Un negozio kosher con la stella di David sull'insegna promette il miglior cous cous della città, i citofoni dei palazzi sono pieni di cognomi improbabili, i marcipedi sono zozzi e pisciati, nessuno raccoglie la pupù dei cani.
Palazzoni alti dei più svariati stili si accrocano sul boulevard di Belleville, spicca uno strano edificio con un'insegna a forma di zebra, non si capisce cosa venda. Ragazzini di tutti i colori giocano insieme a pallone e si pistano ad ogni goal. MI sembra di stare proprio sotto casa mia.
Un supermercato ha l'insegna cinese, dentro però si vedono solo arabi
Perfido dice: ok, l'hai vista, andiamo, eh che si può dire che l'abbiamo vista? dobbiamo passeggiare un pò sennò non vale, ah dici che ci squalificano se non ci stuprano?
Uff che noia, dai che non ci succede niente, camminiamo
e camminiamo
Ogni persona che incrociamo ci guarda come se fossimo vestiti di fuxia o forse ci guardano proprio perchè non siamo vestiti di fuxia con i capelli verdi. In effetti, non vedo altri turisti in giro, siamo gli unici polli a zonzerellare da quelle parti con in mano piantine e macchina fotografica. Giriamo per un vicoletto putrido, esce acqua dal marciapiede, nell'acqua galleggiano resti di pesce; un'automobile ha il parabrezza sfondato di fresco, vetri ovunque. In fondo alla stradina, dei barboni si sono attrezzati con un divano lercio e un tavolino a tre gambe, gozzovigliano indisturbati e ridono quando ci vedono
Ok, forse da soli non ce la facciamo a convertire questo quartiere, torniamo indietro ma sbagliamo vicolo ed incrociamo un negozio di mobili assurdo che vende divani viola e tavolini orrendi di truciolato molle; sulla soglia del negozio il proprietario: un nero enorme, alto, possente, il volto scavato come un masai
I suoi occhi dicono: so chi sei. E me e frego
Quale coraggiosa donna littoria avrebbe resistito a questa sfida? chi non avrebbe tentato di converire il miscredente?
Io, tanto per cominciare, che giro i tacchi e inizio a correre come se fossi il vento di maestrale, seguita a ruota da Perfido che vuole sapere subito almeno tre motivi per cui lui si è fidanzato con me
Sarà stata la corsa ed il fiatone ma non me ne venivano
Torniamo sul boulevard, affannati.
Decidiamo che ci siamo meritati un caffè; scegliamo un bistrot a caso, tanto puzzano tutti e sono lerci, è chiaro che qualsiasi scelta porterà ad un destino di salmonella
Ci sediamo e vediamo che il tempo improvvisamente è cambiato, il sole è stato oscurato dall'enorme proprietario del bar: un tricheco con baffi alla tricheco e la pelata lucida da tricheco alto però un metro e novanta, la panza prominente e infradito logore. I suoi piedi narrano una storia priva di igiene
Ordiniamo, il tricheco annota, prende una pezzetta lercia e ci pulisce il tavolo; la pezzetta lascia una strisciata nera sul tavolo
Ovviamente non protestiamo.
I nostri vicini di tavolo si compongono in questo modo: un sosia di Eintsein che scarabocchia qualcosa sul retro di un tovagliolo, tre allegre prostitute che si rifano il trucco aspettando la sera per passeggiare sul boulevard, un tizio Pierfigo con occhiali a specchio regge un piccolo pierfghino con occhiali a specchio pierfighini; sua moglie o la sua donna invece, è intabarrata in un burka. Una polacca canta qualcosa di molto triste con la faccia appoggiata al tavolino lerciato di fresco dal tricheco.
Perfido dice che i motivi che gli devo trovare adesso sono cinque
Arriva il mio caffè, con accanto una zolletta di zucchero. Non vedevo una zolletta di zucchero dal'76 , data ultima in cui il piattino su cui mi è stata servita è stato lavato, probabilmente. Ingolliamo il tutto, paghiamo e corriamo alla metro più vicina, non importa luogo o direzione. Questa metro fa un tratto all'aperto; vedo un quartiere con un fiumiciattolo, forse un affluente della Senna. Una donna giapocinese molto anziana ci si sta lavando i piedi; alcuni miscredenti hanno steso delle coperte e pregano il loro falso Dio; donne conversano da un balcone all'altro parlando lingue diverse ma pare che riescano a litigare lo stesso.
Io dico questo sembra un posto interessante, perchè non scendiamo a dare un'occhiata?

Perfido dice guarda che i motivi sono saliti a sette

mercoledì 7 aprile 2010

Blog littorio temporaneamente sospeso


Causa ferie della titolare. Oddio, per fare una cosa veramente ma veramente littoria, avrei dovuto andarmene in ferie ad agosto, le due settimane centrali.
Si vede che mi debbo ancora abituare alle usanze del basso impero

domenica 4 aprile 2010

Ferrovie Italiane del basso impero: la Translittoriana


Per tornare nella mia ridente terra natia a festeggiare con il letizia e gioia la santa Pasqua, ho usufruito del maschio servizio offerto dalle ferrovie italiche utilizzando la Translittoriana, la linea ferroviaria che collega l'urbe a Napoli attraversando le gloriose terre del basso Lazio e dell'alta Campania, che con le loro preferenze alle urne hanno contribuito fattivamente alla creazione di questa nuova grande epoca littoria
Con piglio ottimistico ho accolto il primo annuncio ritardo dato alla stazione Termini dell'Urbe: non sono come quei disfattisti comunisti che appena sentono che il treno ritarda si mettono ad urlare insulti alle nostre ferrovie!! D'altronde, provenendo il treno dalla sinistrorsa Sestri Levante, è chiaro che il ritrardo era di matrice comunista; lamentarsene significa dare ragione a chi si oppone a questa nuova e splendida epoca littoria. Testa in alto e naso all'insù dunque, rimango stoicamente eretta sul binario per venti minuti, fino a quando il glorioso treno finalmente arriva.
Coerentemente con l'apprezzamento a prescindere di tutto ciò che l'italica autorità dice e fa, non mi lamento neppure per l'ulteriore ritardo che il treno cumula in stazione, tanto prima o poi partirà e così infatti è stato; in fondo italiani, siamo in vacanza, cosa ci importa il tempo che perdiamo?

Mentre il treno attraversa l'agro pontino, veloci volano i miei pensieri mentre il paesaggio scorre dal finestrino; i miei pensieri da subito si vede che sono molto più veloci del treno, che invece dopo un'ora ancora deve arrivare nella gloriosa città di Latina. Non importa: nel frattempo leggo e mi acculturo, ho riviste che parlano di tette e televisione e di televisione delle tette ed epistemologia della tetta televisiva, volendo sto a posto per altre quattro ore. A Sezze Romano, culla della cività littoria, mucche di matrice sinistrorsa bloccano i binari allo scopo di danneggiare l'italica ferrovia; le mucche, è evidente, fanno parte dell'italia che odia e che invidia; fermare la corsa del treno è una metafora di quella certa propaganda comunista che vuole fermare la littoria corsa del nostro paese. Ma ecco, arrivano i nostri: alcuni bifolchi in canottiera spingono indolentemente i ruminanti dissidenti lontano dai binari, mettendoci tutto il tempo che il maschio italico ritiene opportuno per svolgere degnamente il suo lavoro. E così, nonostante i tentavi di sabotaggio organizzati dalle toghe rosse, arriviamo alla stazione di Aversa, dove i gloriosi abitanti della ridente cittadina alle urne hanno compattamente e plebiscitariamente contribuito a far salire l'interlocutore privilegiato di ogni governo che si rispetti : la maschia camorra. E' tutto un gioire qui, tra i passeggeri che salgono: assafamaronn, è turnata à camorr, ma chella bbona però, chell onest, chella fatta r'ommn c sanno campà, no chillu zuzzus ca s piglian 100 eur a man a nà bancarell (evviva evviva hurrà! è tornata la camorra ma quella buona di una volta, fatta di uomini d'onore, di persone che ti mettono un pizzo onesto, no che si prendono 100 euro al giorno da un poveraccio che ha soltanto una bancarella)
Letizia e gioia al cor mi s'infonde, vedendo tornare la speranza in queste anime devastate dalle crudeli giunte di centrosinistra che questa Grande e Gloriosa Camorra non l'avevano mai saputa far tornare per bene

Eccoci infine, il cielo azzurro, il mare, il Vesuvio
Napoli
Prossima terra di conquista littoria
Con soli 40 minuti di ritardo.
I treni, nel glorioso secondo impero fascista, non arrivano in orario


venerdì 2 aprile 2010

Commercio equo e solidale urbano nella seconda epoca littoria




E’ con il cuore colmo di letizia ed italica contentezza che stamane noi cittadini abbiamo letto la seguente notizia:
"Condom? Siamo cattolici, non li vendiamo”
Niente da fare. I profilattici nella farmacia dell´isola Tiberina, a pochi metri di distanza dal Fatebenefratelli non li vendono. Perché? Semplicemente per motivi etico-religiosi. «Siamo cattolici», si sono infatti sentiti rispondere in molti”

Bene: grandi, onesti e littori farmacisti che si rifiutano di vendere quelle trappole mortali per italici spermatozoi; i profilattici sono oggetti del demonio creati per togliere vite umane alla preziosa urbe; inoltre, e qua ci metto pure lo spunto scientifico, sono contro la selezione naturale; eh si, comunisti darwinisti del cavolo, voi che non credete al buon Gesu’ ma a naturalisti pseudodemoniaci, io dico a voi: volete la selezione naturale? Bene, fate sesso senza preservativo cosi’ vi ammalate di AIDIS e morite, l’inferno vi attende. Il preservativo distrugge la possibilita’ che comunisti lussuriosi che fanno parte dell’Italia che odia muoiano tra atroci sofferenza; va dunque combattuto ed osteggiato.

Carlo Rienzi, il presidente del Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell´Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori ha dichiarato:«Ci sono arrivate alcune segnalazioni, è vero - racconta - sono atteggiamenti pericolosi. Quella farmacia va boicottata. Ma non è l´unica a farlo. Anche in altre città è accaduto a Cosenza, ad esempio. Chiederemo al Comune, alla federazione dei farmacisti e al ministero della Salute di fare ispezioni, nascoste, nelle farmacie per verificare se anche in altre questo accade».

Maledetti infedeli del CODACONS!! Vergogna, impicciatevi degli affari vostri!! Le farmacie che non vendono preservativi si attengono alle regole del commercio equo e solidale: loro non vendono e i comunisti lussuriosi non comprano!! Tutti sono soddisfatti e felici, le cose vanno esattamente come devono andare

Smettiamola con la vendita di morte!!

Un coro di protesta si è alzato in poche ore.
(certamente dissidenti comunisti, scommetto quello che vuoi che adesso i giudici rossi parleranno pure loro)
Dura anche la presa di posizione dell´Aied: «Una farmacia che si rifiuta di vendere preservativi per motivi religiosi - dicono dall´Associazione italiana per l´educazione demografica - è un fatto grave e da condannare e dal quale prendiamo le distanze

Ma si allontanatevi AIED!! Arretrate, indietro demoni, attentatori di spermatozoi littori!!

Aiuto sono circondata

Comunicazione urbana nelle nuova era littoria

Diciamocelo, una nuova era non e’ una nuova era se non ha un suo linguaggio proprio che la contraddistingue.
Dato che qui nell’urbe in realta’ stiamo togliendo la naftalina ad una vecchia era cercando di ignorare la puzza di zombie che esce dall’armadio, ripristiniamo anche modi di dire che provengono dritti dritti dall’eta’ del primo fascio e poi, ovviamente, per infettare il piu’ possibile tutti quanti, li diciamo in televisione.
E cosi’ mi e’ capitato di sentire, zappingando tra le reti regionali, un “Benedetto decimosesto”.
Ho avuto un brivido di piacere: Decimosesto
cioe’ vi rendete conto?
Decimosesto… la numerazione romanica per indicare l’italico pontefice !!!
Diciamocelo, sedicesimo e’ da froci
Decimosesto, invece, e’ maschio, ti riempie la bocca e il cuore; fa piu’ figo e sembri intelligente quando lo dici, come se avessi studiato, che ne so, almeno fino alla prima media

Decimosesto

E sai cosa dici

giovedì 1 aprile 2010

Metodi e tecniche di sopravvivenza urbana: come salvare importanti vite littorie




Voi dovete sapere questa cosa, che noi nell’Urbe non cominciamo bene la nostra littoria giornata se il papa non ci fa una bella esternazione.

Noi cittadini gli vogliamo bene al papa, siamo incommensurabilmente felici di avere nel cuore dell’Urbe una citta’-stato piena di parassiti istituzionali che non pagano le tasse alla terra littoria. I nostri cuori inneggiano alla gioia diretti verso oltretevere
Questa mattina, all’omelia per i sacerdoti, Benedetto XVI ha attaccato l'interruzione di gravidanza: "I cattolici non accettino le ingiustizie elevate a diritto"
SA-CRO-SANTO!! Non possiamo, non dobbiamo piu’ chiudere gli occhi di fronte a queste situazioni!! Adesso siamo in un’altra epoca, abbiamo voltato pagina!
Ora dobbiamo pensare a problemi gravi e rilevanti, quali le vite spezzate negli uteri delle femmine comuniste. Dobbiamo permettere che nascano tutti i giovani virgulti littori che i nostri lombi riescono a produrre, in modo che, una volta cresciuti, possano andare dai rappresentanti di Dio in terra a soddisfare i loro bisogni.
Noi cittadini, in questo basso romanico impero littorio, abbiamo preso il sacrale impegno di strafottercene delle buche profondissime che devastano le strade, delle scuole elementari dove manca pure la carta igienica, degli ospedali sporchi dove entri per un’appendicite ed esci senza un rene; questi sono falsi problemi, denunciati dai comunisti per far passare la voglia alle cittadine di procreare. Qualche disfattista pensera’: ma la vita degli adulti che cadono nelle buche profondissime e si scassano il femore, la vita dei bambini gia nati che nelle scuole non imparano niente perche’ sono soltanto degli abnormi parcheggi senza finalita’ educativa alcuna, la vita delle persone che entrano in ospedale pretendendo di essere curate millantando tasse pagate, queste vite ecco, non e’ che vanno preservate pure queste?
Un discorso, lasciatevelo dire, che non ha ne’ capo ne’ coda.
Qua nell’Urbe stiamo avanti, lo volete capire o no??
Non ci facciamo distrarre dai falsi problemi! Ma quale disoccupazione, ma quali licenziamenti, ma quali strade rotte, ma quali inceritori del cavolo ma di cosa state parlando?? Noi, le nostre priorita’ le conosciamo bene: il sindaco, il presidente della regione e il papa ce le indicano ogni giorno e noi le impariamo a pappagallo, come la poesia della vispa Teresa e col cazzo che ci facciamo distrarre dalla propaganda comunista.
Oggi il nostro Santo padre ha detto: "I cattolici non accettino le ingiustizie elevate a diritto"

Le ingiustizie elevate a diritto sono:

  • gli spermatozoi che poverini muoiono scamazzati nel preservativo
  • gli embrioni che vengono espulsi dalla cattiva RU486

Tematiche che non vengono contemplate nelle ingiustizie elevate a diritto:

  • i bambini stuprati dai preti
  • i lavoratori che perdono il posto grazie ai magheggi perpetrati da imprenditori disonesti
  • le donne violentate, lo sanno tutti che se la sono andata a cercare
  • Le persone che cadono nelle buche e si fanno male, se la sono cercata pure loro: le buche sono enormi, che fai, sei cieco che ci cadi dentro? Beh se sei cieco e’ perche’ probabilmente commetti atti impuri con te stesso, quindi sei un peccatore dannato ed e’ giusto che caschi dentro la buca.
  • Le persone che pretendono di avere gli ospedali puliti che funzionano: forse, se sei malato, Dio ti sta punendo. Rifletti sulla tua vita, trova dentro di te il peccato e chiedi perdono a Dio per averlo bestemmiato quando il dottore che ha preso la laurea in regalo da suo papa’ il MegaPrimario per il suo 18° compleanno ti ha lasciato una garza nello stomaco. Vedrai che ti sentirai meglio

In conclusione, carissimi lettori, noi siamo una citta’ che tutto il mondo guarda con stupore
Siamo l’Urbe per eccellenza, un modello di lobotomizzazione perfetto e funzionale, un fulgido e littorio esempio di civilta’ perfetta

Ci credo che il resto d’Italia ci odia e ci invidia