venerdì 31 dicembre 2010

Lista del’odio TOTALE E GLOBALE 2010



L’odio scorre feroce nelle mie vene per quest’anno di merda e per tutte le cose che nel corso dei mesi mi hanno rotto grandemente i coglioni. A quanto leggo dalle liste dell’odio che mi avete inviato, anche voi come me avete i cuori gonfi di astio e siete pronti ad uscire col bazooka per fare una santa strage

Allora, almeno a parole, facciamola

Noi odiamo e odieremo sempre l’AMA, che ha tolto i cassonetti da mezzo alla strada e adesso per buttare la munnezza hai due ore di tempo al giorno, dalle sette alle nove quando arriva l’apposito camion; dobbiamo essere veloci e sprintanti, senno’ rimaniamo come i cretini con il sacchetto in mano e nessuno, nessuno dico, ci aiutera’ e dovremo trovare un posto nascosto in cui buttarlo facendo gli incivili perche’ il camion, signori, passa solo una volta nella giornata e se non sei stato proattivo beh, sei fottuto amico, rimani con la sacchetta in mano, in piedi come nel gioco delle sedie: tutto solo con la gente che ti guarda male, guarda quel cittadino lento e pigro, che sciocco, non si e’ svegliato in tempo..
Noi poi odiamo e odieremo sempre la tariffa bioraria per l’elettricita’, che non puoi fare niente di giorno, fermo con quell’interruttore sai? Che la corrente costa, costa MOLTO e la puoi usare soltanto dopo le sette, pena l’indebitamente eterno; peccato gente eh, che d’inverno alle quattro di pomeriggio devi accendere la porca luce perche’ non si vede un’emerita ceppa; certamente le compagnie elettriche non ci avranno pensato, non l’avranno fatto apposta, sono solo un po’ distratte, li mortacci loro, tocca fare le lavatrici a mezzanotte, vi odio bastardi e odio e lo odiamo TUTTI il SindacoDegliAltri, il carissimo Aledanno, niente piu’ buche e allagamenti, diceva, ma forse a casa sua, perche’ qua nel mondo dei comuni mortali le buche continuano a spuntare come funghi, fioriscono come acne sul viso degli adolescenti, sempre piu’ profonde, sempre piu’ insidiose, che ti fanno il trappolone: si riempiono d’acqua e tu non capisci che sono profonde e magari ci caschi dentro mentre stai andando a buttare la sacchetta e prendi la mega storta, perdi tempo, il camion passa e tu rimani infangato col sacchetto puzzolente e devi aspettare le sette di sera per farti la doccia, momento in cui accendere lo scaldabagno non ti ridurra’ sul lastrico e poi tutti i parenti e amici che hai sistemato ma io dico: non tenevi un muratore da sistemare che magari attappava le buche e univi l’utile al dilettevole? A' cazzaro: er gran premio del’Eur te lo fai tu e i parenti tuoi, noi stiamo solo aspettando che ti fai vedere da queste parti per fare il sopralluogo; sappi che ti aspetta una solenne, dignitosa e schiattosa pernacchia globale e poi odio, e odiamo tutti, quegli analfabeti del cazzo che scrivono la K al posto del CH ma che orrore grammaticale e’? Kiamami ma manco per il cazzo che ti “Kiamo” ma e’ una lettera in piu’ ma che ti costa scriverla? Ma ti e’ morta la maestra in terza elementare? Ma come hai fatto a conseguire un titolo di studio, scusa? E poi odiamo e odieremo sempre TRENITALIA, i suoi treni d’ante guerra, le sue discriminazione tra utenti di serie a dei frecciarossa e i pendolari, utenti di serie zeta che porco giuda manco se lo levano il vizio di pigliare il treno, Moretti cosi’ pensa, ma insomma questi si lamentano sempre ma allora andate in macchina, no? Moretti, ti auguro di venire a Roma e di cadere in una buca; le tue ricerche nel fosso dureranno anni e nel frattempo magari quest’azienda la prende in mano qualcuno di normale e competente e gia che ci siamo, sappi che anche nei frecciarossa i bagni ballano mentre cerchi di fare pipì e, comunque, quando esistono, fanno finta d'essere occupati e poi ovviamente odiamo Berlusconi ma di piu’ comunque, tutti gli stronzi che lo votano: odiamo tutti quelli che per i loro sporchi interessi lo appoggiano ma odiamo certamente di piu’ le persone CHE GLI CREDONO, che ancora lo reputano il superman che salvera’ l’Italia, ma pensate a chiudere in casa a doppia mandata le vostre figlie, idioti,ma toglietemi una curiosita’, oltre a Berlusconi credete anche a Babbo natale, alla Befana e alla fatina dei dentini? E non parliamo poi di quanto odiamo i leghisti, li odio talmente tanto che non riesco a dire chi odio di piu’, la scelta e’ vasta: Lancini, Maroni, Bossi, Calderoli voglio dire: come si fa a scegliere? Stanno tutti li’, a grufolare indisturbati nei recinti istituzionali; non saprei, sono indecisa, chi butto dalla torre? E’ una domanda a scelta multipla? Non possiamo regalarli alla scienza per studiarli come anelli di collegamento tra l’uomo e la fogna? La scienza di un paese estero ovviamente, molto lontano da qui, che ne so, la Nuova Zelanda, magari e poi odiamo i colleghi di lavoro idioti, quelli che nemmeno seminando due neuroni nella materia cerebrale e annaffiandola due volte a giorno riuscirebbero a produrre sinapsi; odiamo la sfiga, quella stronza che ci vede benissimo, al contrario della fortuna, ti punta, capito? La sfiga e’ infame e puntigliosa, fa le cose per bene, non approssima; e’ metodica, affila i coltelli, mette i puntini sulle i, rimane e permane fino a che non ha finito e spesso, diciamolo, non finisce in fretta; odio gli stronzi che la notte di capodanno approfittano per far esplodere bombe ritenute illegali fino alle 23.59 facendo morire di paura bambini ed animali e ovviamente Punzy, odio i SUV e le SMART, odio i pedoni che si fermano sulle strisce pedonali, a meta’ delle strisce pedonali per rovistare nella borsa mentre il traffico gli freme intorno; odio le vecchiacce di paese astiose e livide di rancore (si, lo so, un giorno saro’ come loro), odio l’opposizione inconsistente, per la quale il no e’ troppo e il si troppo poco, odio il papa e tutta la razza vaticanica, quei baciapile papisti ottusi del cazzo, che con tutti i problemi che ci sono nel mondo, stanno sempre a dare la colpa al preservativo e all’aborto;certamente non succede null’altro nell’universo che puo’ far piangere il bambin Gesu’; ovviamente i disordini mondiali accadono perche’ esiste la contraccezione, un punto di vista originale, ecco, questo si, ve lo concedo. Odio le multinazionali che sfruttano i dipendenti e che li mandano a lavorare nel punto piu’ lontano da casa per puro sadismo, odio i finti buonismi, i veri cattivismi, gli ipocriticismi, quelli che benpensano ma mal si comportano; odio i miei capelli, i chili di troppo, Taddeo e tutti la sua famiglia brufoloide che mi impazza in faccia; insomma: ODIO ERGO SUM

Odio e me ne vanto
Odio e me ne riempio, cosi’ quando saro’ schiacciata, avvelenero’ il mio schiacciatore


Aaaaaaahhhhh

Non so voi, ma io mi sento meglio

Cazzo.. va molto, molto meglio

giovedì 30 dicembre 2010

Un anno di odio

Persto affrettatevi.
Domani concludo questo anno di merda facendo una lista dell'odio totale e globale, voglio anche le vostre.
Avete meno di 24 ore
mandatemele via mail

Mostriamo a tutta la rete come l'odio vince sull'amore

Punzy

giovedì 2 dicembre 2010

Un americano a Roma










No, allora, stateme a senti’, voglio fa’ sta’ mandrakata!




E’ na svolta, na’ furbata; l’idea l’ho presa da’n cartone animato alla moda che cha pure na’ canzoncina sfiziosa sfiziosa; prima di inaugurarla noi romani fratelli tutti se mettemo a cantalla insieme sotto ar colosseo :





Nun ridete!
Allora le cose so’ due: o smettete di lamentavve per il traffico o se continuate ve piazzo sta’ monorotaia ‘nmezzo alli palazzi
Ma ce pensate? Sta rotaia che corre pe' tutta roma, svetta dalla tiburtina all’Aurelia ve passa n’ mezzo alle case e voi la salutate colla manina... ma quale metro D, ancora con la metro D ma che ch’avevate creduto davvero che ch’avevamo i soldi pe fa’ i lavori? Ah ma allora qua non ci siamo capiti come stiamo ridotti, non ci siamo resi conto che la capitale sta con le pezze al culo, voi non vi potete mettere a contrastare ogni idea geniale che ci viene, sapete solo criticare, criticare, cricare
La monorotaia e’ FA-VO-LO-SA
Vi spiego subito perche’: innanzitutto non dobbiamo scavare per sotto Roma, che ogni volta che aprimo na’ galleria dentro puntualmente quegli scassacazzi dell’antichi ch’avevano fatto er mercato, er cimitero, la casa di de Cesare, di Catlilina, de li mortacci de Ottaviano Augusto ma poi dite che la speculazione edilizia e’ figlia di questo governo magnaccione e allora l’antichi? eh? Case dappertutto hanno piazzato, per tutto er centro storico!! E secondo voi er senato romano manco un condonino je aveva fatto eh?
Le vostre remore so’ figlie de na’ cultura sinistrorsa ed eversiva priva di fondamenti culturali
Che stavo a di’?
Ah, si, la monorotaia: non dobbiamo nemmeno scavare per fare i pilastri: approfittiamo delle buche che stanno nella citta’! si le buche, che so’ anni che ve state a lamenta’: ma quanto so’ grosse ste’ buche, madonna ma ee’ na’ voragine, mamma mia che paura, me c’e’ cascato dentro er ragazzino, ne ho presa una so’ sbucato in Cina, e mo’ ce pensa Giannuccio vostro: ce mette dentro er palo della monorotaia!! Eh? Eh? Ma non so’ speciale? Ma non ve voglio troppo bene? Ma io ve vizio, ve vizio romanucci miei, nun e’ vero che nun ve penso, io dalla mattina alla sera penso a voi, ai vostri voti, al vostro consenso..e poi la monorotaia mette allegria, fa caciara, interrompe la routine, sapete che c’e’? famo i vagoni colorati..colorati del cuore giallorosso e dell’aquila laziale!! Eh? Eh? Che ve ne pare??

Quanto ce costa?
Beh, considerando che mo’ chiudiamo quattro ospedali, 15 asili, 8 nidi, 7 elementari comunali, 2 centri anziani e tagliamo i fondi all’assistenza domiciliare..secondo me ce ci avanza pure qualche cosetta pe’ facce un regaletto di Natale alla giunta tutta e al mio carissimo assessore alll’Urbanistica che ha partorito questa idea geniale..

..allora siete pronti?
Tutti insieme?

MONOROTAIAAAAAA
MONOROTAIAAAAAA
MONOROTAIAAAAAAA

Ma poi la fine del cartone animato non l’ho vista ma tanto finisce bene, no? Tutti i cartoni terminano in gloria, giusto? E tutta la citta’ e’ felice per la monorotaia, corretto?

(questo è il finale del cartone animato N.d.P.)


lunedì 22 novembre 2010

Questo e' un lavoro per superman






Ho salvato Roma

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=127238&sez=HOME_ROMA



Sono un fottuto super eroe
Ho salvato il bilancio, I conti, la pagnotta, insomma.
Non e’ stato facile, questi romani sono degli ingrati; e’ difficile, molto difficile, salvare chi non vuol essere salvato.
Non mi facevano nemmeno avvicinare: i fasci mi cacciavano con le mazze chiodate chiamandomi traditore amico del nano; i rossi mi spegnevano le canne sui vestiti, i democristiani mi facevano pisciare addosso dai cani: vai vai, fido guarda che bell’albero secco, annaffialo. Ho fatto l’amico de tutti: dei froci, delle rumene violentate, dei rumeni che violentano, delle vacchiette scamazzate dai SUV sulle strisce, dei SUV che ammazzano le vecchiette sulle strisce, delle strisce, so’ diventato n’amicone delle strisce; ho tifato Lazio, ho tifato Roma, ho gufato er Milan, aho’ ma che devo da fa’ pe’ famme vole’ bene???
Ingrati figli de sta’ cazzo de lupa orgogliosa
Mi sono prostrato in ginocchio per avere i soldini, mi e’ toccato abbassarmi davanti a Bossi e al Trota, ho dovuto supplicare, pregare, singhiozzare e voi li’ a chiamarmi venduto della padania. Mi avete lanciato la porchetta addosso durante il pranzo di riconciliazione coi polentoni. Mi avete detto: strozzatece e anche: bravo magnate pure questa
Non insinuiamo eh non insinuiamo manco pe’ gnente che io me so’ magnato i soldi de sta bella capitale, non ci torniamo piu’ su sti’ argomenti che vi ho gia detto che coi mondiali di nuoto io non c’entro niente: manco so’ nuota’, er cloro me fa schifo a me
E basta co’ sta’ storia che me devo’ anda’ a schianta’ contro i caselli del raccordo a pagamento: m’hanno fregato, i caselli non li hanno fatti, hanno direttamente aumentato il pedaggio all’ingresso dell’autostrada e io che devo fa’? devo butta' giu’ pure quelli? Eh no eh, quelli mica so’ competenza mia: quelli so’ della provincia, ce se deve butta’ Zingaretti de’ capoccia, mica io
Che semo scemi? Le competenze so’ competenze e io poi v’ho salvato a ‘ngrati, v’ ho tirato fuori da un merdaio che voi manco sapete e se famo er gran premio vedete voi gli euri che ci arrivano..e smettetela di di’ che nun lo volete!!! Ma io che me devo inventa’? ma come li famo du’ spiccioletti eh? Come li rimediamo du’ soldini? Che ve pensate che non lo so che la citta’ sta cadendo a pezzi? Che non le vedo le buche per strada che me parono crateri de bombe? Che l’ospedali stanno ad anna’ a puttane? Pero’ voi non dovete fa’ cosi’, ormai a puttane ce vanno tutti, non e’ che ci possiamo scandalizzare: la puttana se porta, la escort va de moda e che volete voi esse’ na’ citta’ all’antica? Eh? Ma poi mo’ vedete che famo le cliniche private, l’asili privati che so’ meglio de quelli comunali: quelli comunali so’ zozzi, ce stanno gli zingari ma che volete fa anna’ a scola li ragazzini vostri colli zingari? E su, e ‘andiamo che l’ho salvata sta’ citta’, l’ho tratta in salvo questa bella capitale
Ho salvato Roma


Non odiatemi
Vi prego

venerdì 19 novembre 2010

Lista dell'odio numero 36

la lista non è in ordine decrescente, odio tutto in parallelo allo stesso modo e nella stessa quantità:

Il mio molare del giudizio inferiore destro, anzi LA PUNTA del mio molare del giudizio inferiore destro, che periodicamente buca selvaggiamente la gengiva tentando di spuntare, al presunto scopo di apportare nella mia vita un segno tangibile di avvenuta saggezza (e canuzie) ma poi, per ragioni note solo a lui, se ne ritorna dentro, il bastardo, salvo rispuntare fuori deturpandomi la guancia e l'umore non appena,che ne so, ho una riunione di lavoro con i capi dei capi dei capi alla quale mi presento con il bozzo sulla guancia e imbottita di antidolorifco; in genere a metà della mia presentazione mi addormento. Ah, odio anche il cugino del mio molare, l'orzaiolo, con il quale si dà il cambio ovviamente sempre in momenti strategici

Le macchinette 50, quelle piccole odiose trappole su quatro ruote, quelle che in realtà sarebbero dei motorini ma danno fastidio come 4 SUV; le stronze macchinette 50 e i loro stronzissimi guidatori, convinti, più di tutto il resto della dannata Urbe, che la strada sia loro e che le altre automobili, motorini e persone che vedono siano in realà esseri virtuali ed incorporei che possono facilmente attraversare indenni; il fatto che ogni volta che tentino di trapassare la materia si sfrantumino sull'oggetto stesso non li rende edotti sui principi della fisica

Taddeo, il brufulus maximus che periodicamente spunta sulla mia faccia; ogni volta che penso di essermene liberata ecco che spunta più purulento e grosso di prima; stavolta è così grosso che credo sia l'unico brufolo visibile dalla luna.

La fottuta pioggia, derivante dal fottuto monsone a sua volta dovuto ai fottuti cambiamenti climatici negati da ogni fottuta autorità dell'universo allo scopo di non fare nulla per evitare i fottuti cambiamenti climatici da cui deriva il fottuto monsone che porta la fottuta pioggia a secchi..ricorda anche a voi la fiera dell'est?

La tariffa bioraria dell'elettricità..io voglio sapere chi cazzo ha deciso che posso fare lavatrici, stirare e accendere il forno SOLO DOPO LE 19, perchè se lo faccio prima, se per esempio mi viene voglia di farmi una cosa al forno a pranzo, quella cosa al forno rischio di pagarla come una collana di cartier, perchè PRIMA DELLE 19 L'ELETTRICITA' COSTA IL QUADRUPLO; le torte al forno costano come i diamanti..questa società è malata, MALATA, vi dico che c'è qualcosa di tremendamente sbagliato in tutto questo..allora scusa io vado da Cartier mi prendo un anello e ti lascio quattro focacce al forno, scusa, hanno lo stesso valore perchè non lo posso fare? eh? eh? se costano uguale sono prodotti equivalenti no?? no??



sabato 13 novembre 2010

Stava arrivando Natale

Nuven Nuven
ca mammet è prena
ha fatt nù figl e se chiamma Michele
n'à fatt nat e se chiamma Carluccio
mammet ten o cor è ciuccio

Che poi la Novena, a ben vedere, non è che significasse qualcosa; una serie di parole quasi a caso che tutte insieme parevano avere un potere ipnotico; una serie di parole quasi a caso da imparare e ripetere insieme agli zampognari, chi la cantava, chi la accompagnava con la zampogna, questo suono triste e malinconico

(ca mammet è prena)

ma di una malinconia dolce, e bella anche, perchè precedeva la Festa

(a fatt nù figlio e se chiamma Michele)

La potevi imparare a memoria e cantarla tu, per strada, e gli zampognari ti accompagnavano con la musica; potevi cantarla tu ma la dovevi sapere tutta sennò che fai, interrompi la novena? e poi si accendono i fuochi, a Natale, i fuochi per strada col legno di pino che tutta Napoli è piena, di pini e di fuochi, che il legno di pino gia è profumato, resina profumata, ma gli scugnizzi ci buttano dentro pure le pigne, ancora verdi, che fanno fumo e profumo; e gli zampognari scendono dalle montagne a cantare la novena, ad annunciare che stava arrivando Natale

(nà fatt n'at e se chiamma Carluccio)

Pure le scorze di aranci e mandarini ci potevi buttare, nel fuoco; certo che quel fuoco, pieno di resina profumata, pigne, aranci e mandarini, il profumo lo sentivi fino all'ultimo piano, mica solo nei bassi, per tutta Napoli lo sentivi; che comunque freddo grosso a Natale non lo faceva ma il cielo, il cielo gia a novembre s'imbruniva, diventava grigio, non nuvoloso , solo grigio, cambiava colore il cielo e il mare pure; sembrava, che ne so, aria di neve, neve che però a Napoli non cadeva mai, dava solo l'impressione, per il cielo, capito, che si scuriva, quasi lo sentivi, l'odore della neve, odore di mare e neve ma dimmi tu dove mai lo puoi sentire; mare e neve e arance e fuochi profumati; Che poi grosso freddo a Napoli non è che lo faceva, le finestre un poco aperte sempre le tenevi e che ne so, stavi a scuola? e all'improvviso sentivi le zampogne e gli scugnizzi e allora spalancavi le finestre e lo sentivi, sentivi odore di neve, di mare e di neve e arance e fuochi profumati.

Stava arrivando Natale

(Mammet ten o core è ciuccio)

mercoledì 10 novembre 2010

La sacra famiglia Urbana





In queste liete giornali autunnali, in cui la pioggia affoga ogni velleita’ rivoluzionaria, le parole del nostro sindaco (sempre sia littorio) a difesa della famiglia tradizionale come Gesu’ comanda (mamma, papa’, figlioli) sono un balsamo per i nostri cuori inumiditi:

"In un momento di crisi - ha detto il primo cittadino di Roma - non si può dare tutto a tutti, bisogna sporcarci le mani. Se vogliamo aiutare le famiglie, che sono quelle sposate, vuol dire aumentare le tasse ai single e alle coppie con pochi figli."

Voglio dire, guardiamoci in faccia e diciamo le cose come stanno senza falsi buonismi: se tu fai pochi figli, e’ perche’ sei pigro o non vuoi bene a Gesu’ o anche non permetti a tuo marito di fare dell’italico sesso continuamente
O magari sei una di quelle sporcaccione che prendono la pillola.
Oggi tutti sanno come nascono i bambini: se non ne hai e’ perche’ non ne vuoi oppure Gesu’ non ti manda la benedizione del pargolo perche’ hai molto peccato (probabilmente facendo sesso prima del matrimonio).E non puoi essere un bravo cittadino se non hai molti figli. Non voglio sentire scuse del tipo: ma che gli do’ a mangiare a sette figli? E’ un falso problema, risolto brillantemente dai nostri nonni: niente. Non gli date niente. Crescono lo stesso, si mangiano i san pietrini per la strada, imparano a catturare i piccioni, si arrostiscono le pantegane sui termosifoni, aj vojia; si industriano, le creature, mica sono delle pappemolli e poi le vaccinazioni sono gratis, cosi’ se mangiano la pantegana non gli viene il colera
Anche l’altra stupida obiezione non e’ valida: con cosa li vesto? E come li porto a scuola? Ma se devo lavorare chi gli bada alle creature?
Allora, lo spiego una sola volta anche se credo sia ridondante: tu fai un figlio, poi calcoli due anni e ne fai un altro e cosi’ via; quando fai il settimo il primo e’ abbastanza grande per potergli depredare l’infanzia e fargli accudire i tre ultimi nati; quelli di mezzo si arrangiano

Bisogna concentrarci sulla famiglia della Costituzione: ecco! questa e’ la prova che la nostra compagine governativa, quando vuole e gli conviene per perorare idee uscite fuori dritte dritte dal diario intimo di suor Germana, puo’ essere rispettoso della costituzione.
Sulla costituzione sta scritto che la famiglia e’ solo quella tradizionale e quindi solo quella si tutela. I sinistrorsi eversivi a questo punto blatereranno che la costituzione e’ stata scritta in un momento storico in cui non c’erano altri modelli familiari, perche’ non aiutiamo pure i zozzosi che non si sposano, quegli steriloni che fanno la bella vita senza figli, quegli sporcaccioni dei gay e io dico no signori! Sulla costituzione sta scritto cosi’ e cosi’ facciamo

Queste parole costituzionali sono come vangelo e proprio come per il vangelo, facciamo di esso solo cio’ che ci conviene

venerdì 5 novembre 2010

La veggente Urbana





No e’ che io ho questo potere, sono preveggente.
Si, lo so, forse avrei dovuto dirvelo prima ma magari mi avreste presa per matta; invece ora ci conosciamo da tempo, abbiamo un rapporto consolidato, il mio essere disadattata viene compreso e perdonato. E per cui, si, vi posso fare questa confessione: io vedo il futuro
Da una piccola azione, io riesco a prevedere la reazione, la conseguenza a livello macro, le piu’ ampie circostanze, la relazione tra gli eventi

Quindi, quando per tutto il quartiere sono stati distribuiti opuscoli sulla raccolta differenziata, io ho sentito un brivido lungo la schiena..quando ci hanno consegnato i nostri bei pacchettini dell’umido, spiegandoci che sarebbe stato individuato nel condominio un posto dove mettere i bidoni, io ho visto; ho visto quello che sarebbe successo, ho visto le conseguenze, le piu’ ampie circostanze, la relazione tra gli eventi e cioe’: che non avrebbero MAI individuato il posto dove mettere i bidoni dell’umido e nel frattempo avrebbero tolto dalle strade i bidoni per l’indifferenziato, lasciandoci con i sacchetti puzzolenti in mano a chiederci ma dove cazzo la butto questa mondezza???

E ieri mattina questo e’ sucesso

Niente piu’ bidoni per l’indifferenziato

Niente bidoni condominiali per l’umido

Il sacchetto si sente orfano, ha bisogno di essere buttato, di puzzare e macerare da qualche parte e a me sembra ovvio che quella qualche parte NON PUO’ essere la mia casa o la casa di qualche bravo cittadino come me che paga le tasse..capito, societa’ AMA che ti occupi della raccolta?
Dovevi prima mettere i bidoni per l’umido e poi togliere quelli dell’indifferenziato da mezzo alla strada perche’ senno’ si capisce che il cittadino scende di casa col sacchetto e lo butta addosso ai netturbini, che poverini non c’entrano nulla ma raccolgono, come dire, le piu’ ampie conseguenze delle scelte ubriache fatte dal management dell’AMA.
Perche’ sappiate, cari lettori, che NON VERRA’ mai individuato un posto per posizionare il bidone dell’umido nell’aria condominiale per il semplice motivo che il mio palazzo NON HA un cortile
Quindi? Come risolviamo?Verranno dei solerti netturbini porta a porta a raccogliere l’umido come ragione vorrebbe?
Oh, certamente no, non ci sono mica i soldi per pagare tutta questa gente
Per cui?
Eh..
No vabbe’, come facciamo, su, dove la buttiamo la munnezza?
Qui risponde la segreteria telefonica dell’AMA, siamo assenti e lo saremo per sempre, lasciate un messaggio in una bottiglia e gettatela nel water, grazie

Io lo sapevo. Lo sentivo, sin dal primo giorno..da mesi vado predicando questa disgrazia, avvertendo inutilmente i miei concittadini: ci lasceranno senza un posto per la munnezza!!
Vattene Punzy, untrice, iettatrice, non hai fiducia nelle istituzioni scio’ pussa via

E quindi tacqui, novella Cassandra Urbana
Ed ora, ora che il momento e’ arrivato, ora che la profezia si e’ adempiuta, ora che l’inevitabile e’ accaduto, ora

DOVE LO BUTTO QUESTO SACCHETTO???

Il sacchetto
Dove lo metto
Dove lo metto
Questo sacchetto
Ci dispiace
Ma non c’e’ il secchio
Non c’e’ il secchio e mai ci sara’



giovedì 21 ottobre 2010

Per un nuovo miracolo italiano



Ascoltatemi signori, vi prego

Io ho una soluzione

Io libererò Napoli dalla munnezza

Non credete ai falsi dei, alle promesse dei politici piazzisti; non lasciatevi convincere da soluzioni facili e preconfezionate: nascondono insidie, lo avete visto, lo state provando sulla vostra pelle, sulle vostre falde acquifere inquinate
Io e soltanto io so cosa fare
Non è facile.
Richiederà tempo e pazienza, sacrifici e tolleranza.
Non esistono soluzioni semplici a problemi complessi.
A qualcuno la mia idea sembrerà troppo drastica, ad altri un'utopia irrealizzabile, mi chiameranno sognatrice, mi chiameranno idealista, mi accuseranno di rincorrere chimere.
Ma io vi dico: si può fare
Se tutti insieme, società civile e istituzioni, si uniranno per concretizzare quest'obiettivo, esso si realizzerà: perchè quando esiste la volontà di crescere, di migliorare, quando le istanze sociali sono forti e collettive il mondo cambia, cambia per forza
E allora vi dico: facciamolo.
Diamo alla munnezza la cittadinanza italiana.
Facciamone un soggetto istituzionale con cui discutere, con cui integrarci, con cui cercare un accordo per dividerci questo mondo che oggi ci sembra troppo piccolo per tutti e due, cittadini e sacchetti. Adesso obbietterete: ma la munnezza puzza. E' vero. Ma chi di noi può scagliare la prima pietra? Chi, in tutta coscienza, può permettersi di guardare il bruscolino di sudore sotto l'ascella pezzata degli altri senza annusarsi prima la propria? e siamo sicuri che la munnezza, avendo una casa dove lavarsi e rendersi presentabile puzzerebbe ancora? Siamo certi noi che le nostre obiezioni non nascano da una paura dell'altro, del diverso, di ciò che non conosciamo? Vogliamo davvero vivere così, nella paura, nella rabbia, nel sospetto? guardandoci le spalle, prendendo a calci i sacchetti, bruciando i cassonetti, rivoltando camion? Vogliamo DAVVERO vivere nell'odio?
Io vi dico di no
NOn possiamo insegnare ai nostri figli a crescere nella violenza e nel terrore del diverso. Siamo fratelli con la munnezza, abbracciamoci e teniamoci stretti, a noi tocca dividerci queste martoriate terre camorristiche; a noi tocca, insieme, subire le conseguenze di anni di politca banchettatrice, di istituzioni che hanno impoverito il territorio, di voti e diritti venduti. La munnezza, questa disagiata e puzzolente munnezza l'abbiamo creata noi, è frutto di scelte sbagliate e sciagurate. Possono mai i sacchetti pagare per le nostre scelte? Essi sono vittime, come noi.
E allora dico: uniamoci. Cessiamo questa guerra civile e fratricida.
Accettiamo la munnezza come parte di noi
E viviamo con essa.
In pace

martedì 12 ottobre 2010

lista del'odio num 35-special guest star



Gente, questa e’ una lista dell’odio dedicata; il mio odio per l’oggetto di questa lista e’ talmente grande che se si potesse incanalare in un filo elettrico potrei illuminare tutta la strafottuta Padania

Al primo e unico posto della lista dell’odio troviamo: il sindaco di Adro Oscar Lancini

Lancini, ti odio
Ti odio perche’ ti sei permesso di mettere in una scuola elementare un simbolo leghista, l’equivalente politico dell’isola che non c’e’ di Peter pan visto che simboleggia una terra che esiste soltanto nella mela bacata e fracica che risiede nella testa tua e di un altro manipolo di folli tutti scappati dallo stesso manicomio; non riesco a capire perche’ non siate inseguiti da un nutrito gruppo di infermieri col siringone e le camicie di forza: davvero, non capisco! Non capisco perche’ la chiesa non ti scomunichi, perche’ l’Italia intera non ti cerchi per la strada con grossi randelli, perche’ lo stato non ti arresti, perche’ tu non venga denunciato d’ufficio, perche’ la gente di Adro non ti sputi addosso, perche’ io stessa non mi metto in un treno per dirti in faccia quello che penso ah no, aspetta, lo so: non posso assentarmi un mese dal lavoro : due settimane di viaggio minimo con TRENITALIA per arrivare in PADANIA, andata e ritorno, e due settimane intere per esprimerti i miei sentimenti piu’ reconditi, si, due settimane! non sono una donna di poche parole io, sono una che quando attacca non la finisce piu’, dovresti chiamare le guardie per farmi cacciare, ma non potresti, perche’ se arrivano le guardie io poi gli chiedo come mai non arrestano te e allora va a finire che ce se caricano a tutti e due e ci sbattono dentro ma questo, credimi, non avrebbe importanza alcuna per me, figurati; diventerei la blogger piu’ famosa d’Italia, l’internauta coraggiosa che finalmente ha avuto il coraggio di fare quello che mezzo paese vorrebbe poter fare; rimbalzerei nel web come una farfalla, il mio nome diventerebbe simbolo di liberta’ d’espressione, minimo minimo ci scappano pure un paio di comparsate in tivvu’, di sicuro ad annozero ma dicevo, non potrei sopportarlo, non potrei sopportare di stare nella stessa stanza con te, mi insozzi l’aria, capito? Io penso che tu sia una pustola purulenta sul culo della lega, il pus infetto dei brufoli del Trota... La tua strafottenza nel non rimuovere i simboli leghisti dalla scuola e’ offensiva nei confronti di chiunque di noi rispetti le leggi, tu sei fastidioso come un evangelista che ti bussa la domenica mattina alle 08.45 per portarti la sua interpretazione della parola del Signore, che tu lo voglia o meno lui te la vuole dire, e’ una violenza; una violenza assurda e non denunciabile perche’, per quanto sembri perverso, non puoi denunciare un tizio che ti viene a bussare alla porta per parlarti dell'uomo invisibile, anzi, della sua versione riveduta e corretta della storia dell’uomo invisibile..invece tu si, tu potresti essere denunciato per violazione di almeno un paio di articoli della costituzione ma non succede questo, perche’ al governo abbiamo il padrone tuo e di tutta la razza tua, quello che mostra il dito medio ai giornalisti, dice che siamo porci e ladroni e poi viene qua ad abbuffarsi di paiata a spese mie, MIE, io non ho capito questa cosa: volete fare la secessione ma continuate ad utilizzare i soldi DELLE NOSTRE TASSE per fare lavori pubblici, per sovvenzionare LE VOSTRE SCUOLE PRIVATE allora io dico, Lancini, ti odio.
Te lo dico perche’ tanto la tua impunita’ e’ assoluta e sovrana, nessuno ti costringera’ MAI ad ubbidire alla legge, e allora cos’altro mi rimane se non dirti che ti odio, dal profondo del cuore, delle viscere, dell’anima e del vomito che mi susciti??
Niente, non posso fare altro

Lancini, ti odio

sabato 25 settembre 2010

Train de vie- la città racconta le sue storie


Er sor Nicola porta i treni.
Fa l'autista della metro B. Sò vent'anni che fà stò mestiere, Laurentina-Rebibbia, Rebibbia-Laurentina, da capolinea a capolinea ma a me mi piace de portà li treni, vai, cammini, capito? pure se arrivi sempre allo stesso posto, c'è sempre tanto da vedè; e prima di portare i treni er sor Nicola portava i pullman, quelli grossi, quelli extraurbani, quelli blu, capito, che se girano tutte le statali del basso Lazio; i turni di notte si faceva, er sor Nicola: Cassino-Eur, Eur Cassino, annavo a prendere l'operai d'à FIAT che smontavano dalla notte, capito? e quando salivano sul pulmann, sporchi, stanchi, assonnati, nun te dico che puzza, stavamo coi finestrini aperti pure d'inverno ma quella è puzza santa, è puzza de fatica, è puzza d'omo onesto, è puzza che se deve sapè sopportà; e gli facevano pena, ar sor Nicola, quegli operai che dalla fermata poi si inerpicavano nelle campagne di notte per arrivare a casa e allora deviava dalla retta via, usciva dalla statale, se ne annava pè terre e li accompagnava fino a casa, quegli operai, ma che sei matto? me dicevano i colleghi, fuori fermata, fuori percorso? e se succede quacche cosa? guarda che la colpa è la tua, eh? e vabbè e sarà colpa mia ma nun è mai successo niente e io me sentivo meglio, me volevano bene tutti l'operai e a volte gli veniva il colpo di sonno, al sor Nicola, jè pijiava l'abbiocco e allora si fermava davanti ad un baretto sperduto su quella statale di merda senza luci e diceva: aò, se volete arrivà vivi a casa me dovete fà pijà n'caffè e allora se scendeva tutti, pareva n'autobus turistico, caffè e cornetti pè tutti quanti e quel baretto sperduto se riempiva di gente e di chiacchiere, chè funziona così, capito, che la vita porta vita ma poi nà notte, una di quelle notti da lupi che piove e il buio è più buio che mai e le buche sulle strade si riempiono d'acqua e manco fa luce la luna, un autotreno davanti a me è deragliato, stà cisterna ruotava sulla strada, ho sterzato ho chiuso l'occhi, non lo so com'è che lo evitata, me sò fermato; dietro li operai non s'erano accorti, non l'avevano visto l'autotreno che c'era passato a un millimetro de fianco, capo che è che te sei fermato? noi dovemo da annà casa e allora basta, me sò dato ai treni,che poi adesso la metro B cha quelli novi che sò nà favola, tutti elettronici, nà ficata: va 'n corto un filo e se fotte tutto er treno, e noi ce stiamo a imparà da soli, channo dato i manuali, se ferma er treno, aprimo er manuale, poi ò chiudemo che nun ce se capisce n'cazzo e spremiamo li bottoni a caso; quando funziona ci diciamo pè radio: oh, se te succede pure a te devi preme er pursante giallo e piano piano stiamo a capì tutti i pulsanti; Laurentina-Rebibbia, Rebibbia- Laurentina, da capolinea a capolinea e la sera fino al deposito; e la mattina presto er sor Nicola se porta a spasso i barboni, non li fa scendere, ma chissenefrega, devono annà a dormì da qualche parte e pure la sera, se li tiene dentro fino all'ultima corsa; se fa n'giro del treno, li sveglio e dico ahò mò devi scenne, stiamo annà ar depostito; e nà volta, pensavo che erano scesi tutti e stavo annà ar deposito quando nello specchietto me vedo spuntà n'fantasma: bianco, li capelli bianchi, la pelle bianca, gli occhi solo erano celesti: ahòòòò ahòòòò n'dò m'hai portato? e tu n'dò stavi? li mortacci tua che colpo che m'hai fatto prendere, nun tò visto, questo è er deposito, er deposito? e mò? io nun ce voglio stà ar deposito, portame da n'altra parte, e che credi nonno che er treno è n'tassì? mica posso andà cor treno come me pare, famo così, io me ne vado a casa, alla magliana, te va bene? si si la magliana va bene, e allora me lo sò caricato e semo arrivati alla magliana, è voluto scenne, l'ho dato i guanti mia che faceva n'freddo, a nonno ma n'dò vai? tu nun te preoccupà lo so io, grazie der passaggio, poi non l'ho visto più, chissà n'do è nnato; e una volta, al sor NIcola, je se buttato uno sotto ar treno, che ancora m'ò sogno qualche volta, è stato n'attimo: er treno accellera pè lascià à stazione, sbuca uno dal fondo buio della banchina, l'ho visto, l'ho guardato, m'ha guardato, è stato n'attimo, s'e' calato er cappuccio della felpa sulla testa e s'è buttato, quegli occhi, l'ho capito quando l'ho guardato che se voleva buttà e ho frenato, ma lo sapeva, er sor Nicola, che non serviva frenare , che a volte nella vita puoi premere il freno finchè vuoi ma è troppo tardi, così è andata, che ce voi fà, un mese non ho chiuso gli occhi la notte per non vedere i suoi di occhi, per non rivivere quel momento, quell'attimo, er cappuccio, la banchina; ma poi lo voi sapè? era er 14 settembre 2001, era successo quello ch'era successo, chavevamo tutti nà paura nuova, chavevamo un novo nemico, era passato troppo tempo dall'ultimo, ce s'era scordati che esisteva l'odio, er debole, la sofferenza, comunque te dico, era il 14 settembre, vado col treno e vedo, a 'n'certo punto dallo specchietto n'araba, una de quelle cor Bukka, hai presente, er velo; stava proprio dietro la cabina, la vedevo dallo specchietto; tutta velata, gli occhi spaventati, sudava, teneva n'mano nà valigetta; guardava me, l'occhi nell'occhi, e sudava, l'occhi pieni de paura e la valigetta, non la mollava, la mano je tremava e passa n'a fermata, e passa n'arta fermata e l'araba non scendeva e quell'occhi che me pareva che se facevano sempre più neri e io devo dì c'ormai me stavo a cacà sotto e arrivamo alla galleria di termini, due passi ed eravamo in stazione, se vuoi uccidere Roma butta n'à bomba a termini, alle nove dè mattina famo prima a dì chi nun c'è: le metro, i treni delle ferrovie, i negozi, le scuole, due passi ed eravamo a temini , guardo l'araba dallo specchietto, lei guarda me, l'occhi neri, sudata, la mano che trema sulla valigetta. Me fermo, allora, me fermo, sotto la galleria, manco faccio l'annuncio di scusate guasto tecnico, me fermo, tiro il freno che invece a volte invece, diciamolo, se lo capisci a frenà in tempo ce poi arrivà, apro la porta e je dico, basta, famola finita, apri stà valigia che io dico ma quanto coraggio ci può volere a guardare la morte e dirle, prendimi adesso, prendimi ora, prendi me che tra cinque minuti ti prenderesti mezza città, quanto coraggio? tutto il coraggio di una vita, anzi di due, finisci i bonus di coraggio, non commetterai altri atti eroici per tutto il resto della tua esistenza, e n'vece nun lo so, l'ho fatto che poi voi sapè? teneva paura der treno!! se stava a cacà sotto peggio di me, er marito l'aveva data er permesso, poteva annà dà sola e lei era annata ma poi s'era accorta che teneva paura, la claustrofobia, capito? ma dico io c'aspetti er 14 settembre 2001 p'emancipatte? li mortacci tua che smaltita,nun ce sta niente da fà, ormai terremo paura dell'arabi tutta la vita ma a me me piace di portà li treni, vai, cammini, capito? pure se arrivi sempre allo stesso posto, c'è sempre tanto da vedè e poi, ormai, me sò gia successe tutte, che voi de più? ormai sò tranquillo, posso lavorà n'pace, pure quell'attimo, quegli occhi, quel freno inutile, ormai sò annati, sò tranquillo.
me posso rilassà

Auguri sor Nicò

mercoledì 15 settembre 2010

Magari ve ne siete gia accorti..

Poco tempo, troppi impegni, tanti progetti, poca lucidita'..mi prendo un'altra pausa, a presto!!

martedì 7 settembre 2010

Lifestyle di una felina urbana

E’ che Bridget Jones è educatissima. La gatta più educata ed ubbidiente di tutto il vicinato, anzi: di tutta l’Urbe.

Vado orgogliosissima dell’educazione di questa mia principessa felina, che è stata da me medesima impartita seguendo i principi di un libro sul comportamento dei gatti ed il risultato è questo: Bridget Jones si fa le unghie esclusivamente sugli appositi tiragraffi sparsi in giro per casa; Bridget Jones ritiene assolutamente inopportuno farsi le unghie sul tappeto del salotto o sul divano, come invece quel plebeo di suo fratello continua a fare. Bridget Jones, quando mangia, non fa cadere nemmeno un pezzettino in terra e mangia a piccoli morsi mettendoci circa quattro ore; lei non spruzza pezzi di gourmet fino sul soffitto facendo un rumore di risucchio tipo idrovora, perché soltanto i mascalzoni privi di educazione mangiano come se non ricevessero un pasto da anni. Bridget Jones, quando va nella lettiera, apre delicatamente con la zampina la porta basculante, sposta un po’ di ghiaietta, fa il suo bisognino e lo ricopre accuratamente, non lo lascia in bella vista al centro della lettiera puzzolente. Bridget Jones, quando scorazza per casa, lo fa con la leggiadria di una farfalla, non con la grazia di un elefante in un negozio di porcellane. Bridget Jones fa fusa delicate, un mrrrr appena percepibile, non si mette in moto come un trattore che ara,facendo fusa cafone che le senti fino al primo piano.

Tu non è che puoi andare là e accarezzare Bridget Jones: quando lei ha voglia ti viene vicino e porge graziosamente la testina per farsi fare un grattino sotto al mento e poi ti lecca la mano per farti capire che basta, grazie, sono soddisfatta così. Quando vengono ospiti, Bridget Jones corre alla porta per salutarli e poi torna a fare i cazzi suoi, proprio come quelle bambine bene educate a cu i genitori hanno detto che agli adulti si dice buongiorno e buonasera ma poi non sanno cosa altro dire, a questi adulti, e se ne vanno in camera loro a giocare.

Bridget Jones è una felina perennemente in mezzi guanti e cuffietta con un inglesissimo senso della vita e dell’affettività. E dunque stasera non c’è Perfido, perso tra le brume milanesi e io quando non c’è lui mi trasformo in una specie di cavernicolo e saltano tutte le regole della casa, per cui mi compro una pizza e mi stravacco a mangiarla sul divano. Al terzo untuoso morso, circondata dai miagolii del gatto Brionne che sosteneva che quella era anche la sua cena, porca miseria, che gliene dessi un po’, mi sento addosso uno sguardo di muta riprovazione. Bridget Jones mi guarda assolutamente orripilata che io stia mangiando sul divano

Non si mangia sul divano! Il posto appropriato per mangiare è sul tavolo, con forchetta e coltello

Ahem, si ma è che non mi va, stasera è così, un po’ free

Ma ungerai il tessuto!! Rimarrà l’odore di unto e io dovrei sdraiarmici sopra? Mangio forse sul divano io? Non esiste dunque un luogo appropriato per ogni cosa?

E mamma mia che esagerata e rilassati

Sporcherai!! Sei imbranata non ti sai trovare la bocca!!

Non sporcherò invece e se non ti sta bene vai a dormire altrove

E divoro la pizza con il senso di colpa,manco mia se mia madre mi avesse rimproverato perché non ho fatto i compiti e quella rimane là col sopracciglio alzato e quello sguardo esterrefatto per tanta inappropriata inadeguatezza..ma non gliela do vinta e finisco la pizza sul divano, ovviamente sbriciolando e ungendo e facendo finta che non sia grave.

Mando giù l’ultimo boccone, il gatto Brionne lecca le briciole dal pavimento.

Bridget Jones, profondamente disgustata,ci volta le spalle e se ne va nella lettiera a fare la sua cacca invisibile

Il libro dei gatti non diceva che le regole avrebbero creato un essere che si sente superiore a me

Né che lo sarebbe effettivamente diventato

martedì 31 agosto 2010

Il pericolo pubblico urbano numero uno

Voi dovete sapere che qua nel mio quartiere abita il pericolo pubblico numero uno, l’insidia più insidiosa di tutta l’Urbe: la signora Paola.

La signora Paola ha 84 anni, è mezza cieca e porta delle lenti spessissime, sulle quali tiene appoggiati gli apparecchi acustici, perché è completamente sorda e pure con gli apparecchi non è che ci sente tanto.

Questo non scoraggia la signora Paola, che è ancora in forma e arzilla e guida la macchina, piglia la macchina pure per fare 30 metri; la piglia e si piazza in mezzo alla strada a trenta all’ora, poi per esempio passa davanti ad un fruttivendolo, le viene voglia di mele, ferma la macchina in mezzo alla strada e si va a comprare le mele, poi gia che c’è attacca bottone col fruttarolo e si fa dare pure tre banane, ma solo se sono buone però e quando entri dentro la frutteria per ucciderla perché tu vuoi passare per andare a casa lei ti guarda perplessa e dice ma che cha stà città che vanno tutti de fretta, guarda qua che mele che me so comprata, tiè pigliatene una pure tu che te fa bene

E così non la uccisi, perché non puoi uccidere una che ti regala una mela mentre la stai insultando; non puoi uccidere una vecchina così, è peccato, fa karma cattivissimo che muori e rinasci dorifera della patata, non si fa

Però mi auguravo di non rincontrarla mai più e invece ho scoperto che la signora Paola ha un negozio di maglieria nel quartiere, uno di quei negozi che passi davanti alla vetrina e ti chiedi chi mai possa comprare quelle cose: tutte le vecchie del quartiere comprano li,sono cinquant’anni che comprano lì perché non è che ormai possono cercarsi un altro negozio e poi è tutta roba italiana, mica cinese.

E quindi davanti al negozio c’è sempre questo nugolo di vecchie e la signora Paola spesso e volentieri esce e se ne va a prendere il caffè al bar e gli dice serviteve da sole io me devo piglià er caffè e la cosa assurda è che nessuno si ruba mai niente. Poi la signora Paola tiene questo vizio che pure se non ti ha mai vista né conosciuta né scambiato mai una parola con te se ti incrocia per strada ti mette in mano il suo supercellulare SAMSUNG non so che modello è, comunque strafichissimo, e dice urlando, perché non ci sente bene: me chiami a Natalia? Che io stò cellulare nun lo capisco, cha i numeri troppo piccoli. Spero che mai un ladro passi davanti alla signora Paola, perché il supersamsung sparisce in un momento.

La signora Paola, inoltre, ci tiene moltissimo al suo aspetto fisico e quindi va dal parrucchiere una volta alla settimana per la messa in piega e quindi quando io sabato mattina l’ho vista arrivare si capisce che gia sapevo che le avrei dovuto chiamare Natalia; e infatti la signora giovialissima saluta tutti, appende la giacca su un casco, strilla che lei si deve fare il colore e mi da il cellulare perché dice che non sa cos’ha fatto ma adesso il cellulare non chiama più nessuno ed è un problema, perché deve chiamare sua figlia

Il cellulare era semplicemente spento, ci sono però voluti venti minuti per spiegare alla signora Paola che bisognva inserire il PIN e poi altri venti minuti per chiamare la figlia della signora Paola dal fisso del parrucchiere perché la signora Paola non se lo ricordava. Finalmente viene il suo turno, la parrucchiera la placca, la fa sedere e le mette l’asciugamano sulle spalle. La signora si toglie gli occhiali e si fa passare buona buona il colore. Senza occhiali, la signora è cieca e sorda, visto che i cornetti acustici sono sulle stanghette e si potrebbe pensare che la temporanea assenza dei due sensi principali sia per lei un momento di smarrimento e di silenzio; si potrebbe pensare ma non lo è: sistemato il colore, la signora riprende amabilmente a conversare con un manichino, senza stupirsi affatto della mancanza di risposte; ed ecco che le squilla il cellulare. Qualunque persona di buon senso non avrebbe risposto, essendo cieca e sorda; avrebbe atteso di rientrare in possesso dei suoi sensi e poi, al limite, provare a richiamare.

Ovviamente, invece, la signora Paola risponde ma per avvertire il suo interlocutore che non capirà un’acca della conversazione urla subito nel ricevitore: PRONTO? PRONTO? CHI E’? SO’ SORDA, SO’ SORDA NUN TE SENTO e riaggancia.

Poi mi porge il cellulare: chi era? Guardo il telefono, ultima chiamata: Era Enzo

Enzo chi?

E che ne so signò?

Mi fijio?

Si chiama Enzo suo figlio?

No, Vittorio

Vabbè

domenica 29 agosto 2010

Nonni Urbani





Io adesso vorrei parlarvi di questa pericolosissima e alquanto molesta categoria di anziani urbani.
I nonni urbani innanzitutto scordatevi che possono essere come i nonni, che ne so, della provincia di Rieti, che tutto il giorno stanno a zappare nei campi e la sera si mettono a i nipotini sulle ginocchia e gli raccontano i fatti del grano, della natura eccetera; i nonni urbani sono gente aggressiva che da cinquant’anni sta dentro l’Urbe e, sinceramente, si sono rotti il cazzo. Ce l’hanno con l’universo urbano intero: con i giovani, coi motorini, con i giovani sui motorini, con i rumeni, col governo (qualunque esso sia) con i cinesi che si aprono tutti i negozi, uno abbassa la serranda perché fallisce, poi riapre e ci sono i cinesi dentro.
Non so se ho reso l’idea.
Se ne vanno in giro tutto il giorno inveeendo a caso, a volte muniti di bastone che ti puntano contro minacciosi, lividi di rancore e nostalgici di quando sulla Prenestina era tutta campagna e c’erano i briganti sulla Casilina

Poi ecco, accade il miracolo: quegli ingrati dei loro figli partoriscono dei nipoti.

E’ ovvio ed evidente che quei frugoletti sono la cosa più bella ed innocente dell’Urbe e vanno coccolati e protetti da tutto e da tutti, a costo di radere al suolo la tangenziale est
Vanno in giro come se fossero agenti dell’FBI de Noantri, con gli occhialoni da sole e muovendosi a scatti, mentre il pupo gorgoglia felice nel passeggino, ignaro che quella passeggiata urbana nasconde mille pericoli e mille insidie. Spinge il passeggino la nonna urbana, che si guarda intorno timorosa, come se non fosse del tutto certa che la protezione del marito sia sufficiente ad evitare i mille pericoli urbani che nell’Ordine sono:

  • Le macchine, di qualunque genere e dimensione. Corrono, queste macchine e non si fermano nemmeno al semaforo; per evitare tragedie immani il nonno urbano scende dal marciapiede quando cazzo gli pare, si mette in mezzo alla strada e rotea il bastone urlando contro gli dei che gli passassero sopra; mentre il traffico è fermo la nonna urbana attraversa di corsa col passeggino
  • I motorini. Stessa cosa di sopra ma peggio: perché li guidano i giovani che non gliene frega niente di mettere sotto un povero vecchio. Quindi le urla che lancia il nonno urbano sono più alte e cattive
  • Gli zingari. Ormai lo sano tutti che gli zingari rubano i bambini, figuriamoci se non rubano il pupo del nonno urbano. Se durante la passeggiata si incontra uno zingaro, il nonno urbano si toglie quarant’anni di dosso, caccia un ruggito da leone e si mette a correre col bastone appresso allo zingaro, pure se lo zingaro stava per fatti suoi a rovisttare nel bidone dell’immondizia e pure se lo zingaro è uno zingarello piccolo. Spesso mi chiedo se i nonni urbani pensino mai che quegli zingarelli sono i nipoti di qualcun altro
  • I pedofili. Giustamente, con tutto quello che si sente, il nonno urbano tiene paura dei pedofili che si rapiscono i bambini per farci cose immonde. Non è facile però riconoscere un pedofilo, perché chiunque potrebbe, sotto un aspetto innocente, essere in realtà un malvagio rapitore di bambini. Per non sbagliare, quindi, la soluzione è una: ringhiare a tutti quelli che si avvicinano al passeggino e la nonna urbana subito si ritrae spaventata dalla tua presenza. Sono brutti tempi, questi, non ti puoi fermare a fare un sorriso ad un bimbo che il nonno ti ringhia addosso. Ma io questo lo capisco.
Quello che non capisco, però, è perché continuino a portarli all’oratorio

martedì 24 agosto 2010

Terza lettera di Punzy al suo littorio sindaco









Egregissimo signor sindaco
(Dio la conservi sempre littorio)
interrompo la vacatio Punzye per chiederle riscontri su certi voci sempre più insistenti:

http://www.unita.it/news/italia/102705/la_tentazione_di_alemanno_via_dai_disastri_romani..


Non mi dica, signor sindaco, che Lei ci vuole abbandonare!!!
Lei non sa il dolore che mi provoca ..
Tra l'altro, darebbe ragione a quei comunisti eversivi che la descrivono come uno squalo assetato di sangue, che ha usato l'Urbe come piattaforma per spiccare il volo verso vette ben più alte; certo, fare il sindaco di questa città ingrata che la spernacchia continuamente non è bello, però capisca pure che certe Sue uscite se le potrebbe pure risparmiare, tipo che sette romani su dieci dicono che Roma adesso è più pulita


http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=30934&sez=HOME_ROMA&npl=&desc_sez=

E poi si scopre che nell' Urbe ci stanno più topi che cristiani:


http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/08/24/news/emergenza_topi_in_citt_nelle_strade_troppi_rifiuti-6467622/

certo, si sa che i topi sono roditori di sinistra e quindi tendono a destabilizzare il suo perfetto ordine costituito; inoltre non si capisce come mai quei punkabestia che la dileggiano non tengono paura delle zecche nelle mutande ma poi fanno gli schizzinosi per due topolini, però, tra di noi littori ce possiamo dire, se Lei fa fare il sondaggio all'AMA, cioè la ditta che dovrebbe pulire la città, cosa si aspetta che esca fuori? oste è bbono er vino? come no..magari avrebbe dovuto sospettare qualcosina quando ha letto la domanda: "rispetto al secolo primo dopo cristo, la città le sembra più pulita?" ma Lei è talmente in buona fede, talmente privo di malizia da non riuscire a cogliere il marcio che c'è negli altri, io lo so, mi creda lo so, però se lo doveva aspettare che quegli zoticoni senza Dio che usano il preservativo che fa piangere gesù stessero ancora a ridere dopo tre giorni
poi manco il tempo di tirare il fiato ed ecco qua, si mette a provocare i coattoni di Tor Bella Monaca:


http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/08/23/news/il_sindaco_su_tor_bella_monaca_decideremo_con_un_referendum-6457001/?ref=HREC1-11

gentucola suscettibile oltre ogni dire, privi del minimo senso dell'umorismo che invece di ringraziare Iddio di essere stati infilati nei Suoi degni pensieri osano affermare che Lei non se li è filati per due anni e adeso spara minchiate a cazzo di fine state, st'ingrati;

http://tv.repubblica.it/edizione/roma/torbella-i-residenti-alema-vie-qua/52078?

Ovviamente, c'è anche chi insinua che sia l'ennesima concessione ai costruttori locali, figuriamoci!!! soltanto perchè la città e l'intero paese sono sommersi da scandali mazzettari e tangentosi che riguardano le forze politiche che La sostengono uno che tiene un bel pensiero per il quartiere deve essere sospettato di chissà quali nefandezze..poi gli scandalucci sui mondiali di nuoto..
..si, lo so, questa città l'ha delusa signor sindaco.
Questa gente la sta trattando in maniera indegna, come se l'avesse votata soltanto perchè Rutelli non veniva considerato come un'alternativa vera, molti credevano fosse uno scherzo, sono arrivati al seggio convinti che il PD non ce l'avesse il candidato e che c'era solo Lei e allora l'hanno votata; questi cittadini eversivi si stanno comportando come se si fossero categoricamente rifiutati a priori di bersi sempre e comunque le Sue sante parole, sospettosi, viscidi,ingrati cittadini.
stanno lì a valutare, giudicare, soppesare: questo è stato fatto, questo no, questo neppure, st'altro neanche..peggio di una suocera, mi rendo conto..
ma non mi abbandoni, signor sindaco!!!
Come posso fare io, senza di lei? cosa scriveranno i giornali, chi insulteranno i cittadini, con chi se la prenderanno quando inciampano nei marciapiedi sconnessi, quando si scassano i pneumatici nelle profondissime buche?
no, signor sindaco, lei non può farmi questo
Ci ripensi
rimanga con noi

sabato 7 agosto 2010

Passo e chiudo


Gente.
Me ne vado in vacanza
sara' una vacanza parecchio lunga, vi avviso
Poi magari torno rigenerata con qualche idea nuova
Fino a quel momento,
good bye and good luck

giovedì 5 agosto 2010

Collezionisti urbani



Io oggi voglio dissertare su una figura diffusissima nell’urbe ma, ahime’, anche nel paese intero: i collezionisti di figure di merda

Avete notato che ci sono persone che sembra stiano facendo una gara per cui prima che muoiono devono aver totalizzato, almeno, che ne so, due/tre milioni di figure di merda?
Almeno sembra che sia una gara, altrimenti le figure di merda sarebbero gratuite; tuttavia non riesco a credere fino in fondo che questa gente sia di una particolare tipologia di masochisti che gode dei momenti di pubblica umiliazione..
L’argomento e’ piu’ rilevante di quanto sembri, pensateci: tutto cio’ che di nefasto avviene in questo paese puo’ essere riconducibile ad una cosa e una soltanto:certa gente non ha il senso della figura di merda. Le persone normali aborriscono le figure di merda, giusto? Le temiamo, non rientriamo mai piu’ nel bar dove abbiamo sparso cappuccino sulla totalita’ del pavimento e fatto cadere la tazza i cui cocci hanno preso in pieno la cameriera, anzi, non passiamo nemmeno piu’ davanti a quel bar; e invece c’e’ gente, signori, che dopo aver rovesciato il cappuccino e preso in pieno con le schegge la cameriera dice: che schifo di tazze fragili che avete in questo locale
Non solo
C’e’ gente che non ha il senso della figura di merda e nemmeno quello dell’umorismo, gente che dice: buongiorno signore ad una donna particolarmente brutta e barbuta e una volta che ha appurato di aver sbagliato sesso crede di riscattarsi facendo la battuta del secolo: ah, e io ho visto che chaveva a’ barba e l’ho scambiata pe’ n’omo ha ha ha ha
Mio Dio, quale pericolosa, letale, mortifera e molesta combinazione quella dei cittadini privi di entrambi i sensi; e’ come se gli mancasse la vista e l’udito e se ne andassero in giro ciechi e sordi per la citta’, rovesciando quello che gli pare e urlando a pieni polmoni perche’ tanto non si sentono ma gli altri, purtroppo, li sentono.Se avessero la benche’ minima coscienza di se’, se gli si affinasse di un tantinello soltanto il senso della figura di merda questa gente si renderebbe conto di essere orribile e si ucciderebbe o si autolesionerebbbe o comunque lascerebbe l’Urbe, il paese, il mondo e l’universo, andandosi a rifugiare in qualche buco nero e allora io ho questa teoria:
Certe persone non hanno il senso della figura di merda perche’ altrimenti, se lo avessero, si ucciderebbero
E’ l’istinto di sopravvivenza, capite?
L’istinto di sopravvivenza e’ l’istinto piu’ forte nell’uomo per cui entra in gioco per obnubilare la mente di questi figuri, che quindi continuano a scorazzare nel mondo indisturbati mentre il resto della popolazione si chiede come sia possibile che quel collezionista di figure di merda e di battute da quattro soldi non si sia ancora seppellito sotto km di terra
Incredibile la natura, eh?
Per impedire un suicidio di massa, aziona l’istinto di sopravvivenza dei collezionisti, in modo che essi possano vivere, riprodursi, lavorare, diventare imprenditori e governare un paese

Io l’ho detto piu’ volte su questo blog: la natura sta esagerando e dobbiamo fermarla

mercoledì 4 agosto 2010

L'urbe adottiva



Noi esseri urbani siamo un popolo di gente semplice e bonacciona, non teniamo rancori e se ci dai un piatto di fagioli con le cotiche per la contentezza ti cantiamo tutto il Rugantino; per questo sono certa che i miei concittadini giubileranno insieme a me per questo nuova littoria iniziativa cittadina:

adotta un'erbaccia

Adotteremo un giardinetto! I cittadini potranno formare delle assciazioni e curarsi il verde personalmente, visto che purtroppo il biancio comunale, che si nutre solo delle povere IRPEF dei lavoratori dipendenti, non ce la fa a manutenere parchi e giardini!!
Ma ci pensate? potremo togliere personalmente dai giardinetti la pupù dei cani, scacciare i giovinastri hippie che si vanno a stendere sui pratoni a farsi le canne, zappare, potare, annaffiare e piantare camelie, sarà come nostro!!
Francamente, credo che questa sia la soluzione, voglio dire: se il comune nonostante si ciucci il 40% di tasse dalla mia busta paga non ce la fa a tenere bella questa città beh allora, diamine, pensiamoci da soli!!
Non vedo l'ora, dopo essere tornata dal lavoro alle sette di sera, di prendere forcone e bulbi e darmi da fare, oppure di alzarmi presto la domenica mattina e zappare e sarchiare; il lavoro nobilita l'uomo e la donna littoria, ci avvicina alla natura e fortifica lo spirito
Formerò subito un'associazione, che ne so, le donne zappatrici littorie, e adotterò un pò di verzamma urbana, gliela facciamo vedere noi a questi comunisti nullapensanti che dicono che l'Urbe è degradata! prendete un forcone e datevi da fare, piagnucoloni, muovete il culo invece di polemizzare su quei vostri giornalucoli eversivi

C'è poco da fare, se vuoi un lavoro fatto bene te lo devi fare da solo

A breve ci faranno adottare anche un marciapiedi e un cassonetto, me lo sento

lunedì 2 agosto 2010

Sui sogni, sull’ozio e altri deliri urbani



E’ che spesso si e’ chiamati a decidere di se stessi quando si e’ troppo giovani, quando ancora non hai chiaro chi sei, che vuoi e come diavolo puoi fare ad avere dei normali capelli da essere umano; poi la situazione si chiarisce, cioe’ capisci che senza un’ottima piastra in ceramica non ce la farai mai e ti regoli di conseguenza: ne compri una a lunga durata, ma ormai sono passati gli anni e hai dovuto decidere per cui, quando ti fai la fatidica domanda cosa voglio fare da grande? E’ troppo tardi, stai gia facendo qualcosa.
Mannaggia, perche’ in realta’ quello che io vorrei rispondere a questa domanda e’: niente
Vorrei proprio non fare niente, aggirarmi come uno schifoso parassita tra le maglie della societa’, svegliandomi all’ora che cazzo mi pare, mangiando quando mi aggrada e grattarmi indolentemente tutto il resto del tempo..Poi viaggiare, leggere, ho un’anima cosmopolita io, mi piacerebbe essere cittadina del mondo, dell’universo intero anzi, tutto pur di evitare di essere cittadina di questo paese, tutto tranne essere quella formichina producente del sistema che invece sono; mi innervosisce, capito, pensare che grazie a me e a gente producente come me vengano pagati gli stipendi dei parlamentari, se mi concentro su questo pensiero capace che mi licenzio seduta stante
Perche’ poi, crescendo, ho capito che nella mia vita precedente devo essere stata la regina di Saba o Cleopatra o comunque gente nobile nullafacente perche’ sta di fatto che io:

non faccio cose che un’altra persona, debitamente pagata, puo’ fare al posto mio
non faccio cose che un elettrodomestico puo’ fare in vece mia

per cui vivo nell’indigenza piu’ totale per pagare la signora che mi aiuta in casa con le pulizie e la bolletta della luce per la costosissima lavatrice che ha un programma “a mano”, come se li lavassero le tue manine sante e delicate, il che non e’ vero ovviamente ma voi capite che la mia sostituzione a 360 gradi nell’incombenza bucato mi ha ottenebrato la mente e non ho voluto capire nulla, il pensiero razionale e' finito fuori dal raccordo anulare, credo; io quando si tratta di risparmiare fatica abbocco a tutto: alle lucidatrici autopulenti, alle lavastoviglie pensanti,ai pavimenti autospazzanti, ai piumini antistatici, alle vasche da bagno impermeabili eccetera, chissa’ perche’ sulla cosa di babbo natale non mi ci hanno mai fregata ma credo al primo tizio in tivvu’ che sostiene le virtu’ antibatteriche di un costosissimo straccio per pavimenti, immagino ognuno abbia la sua personale follia e questa e’ la mia, quella di credermi la regina di Saba, intendo, quel voler aspirare alla nullafacenza piu’ assoluta, allo sbadiglio totale e globale, a far assumere alla mia schiena la forma dell’amaca mentre qualcuno di non ben definito e precisato mi fa arrivare dei soldi con i quali provvedere alle mie necessita’...
Lo so, il problema e’ che e’ lunedì mattina ma ieri era domenica e ho lavorato lo stesso, allora indugio in questi pensieri cupi sperando che questa sia la settimana della svolta: la settimana in cui vinco l’enalotto e mi presento nell’ufficio del personale con un sacchetto di escrementi spiegando che quella e’ la parte di me che si possono tenere e che il resto della mia persona, invece, se ne va, trascurando l’ovvia premessa che se volessi vincere al superenalotto dovrei creare dei consistenti presupposti, tipo giocarlo, per esempio;
sara’ che e’ lunedì e tanta parte dell’Urbe e degli automobilisti dell’Urbe e’ andata in vacanza: questa mattina alle 07.15 c’erano 5 macchine per strada e una e’ riuscita comunque a tagliarmela, la fottuta strada, ma io dico, teniamo tutto sto’ spazio ma forse quella e’ la sua, di aspirazione: uccidere persone innocenti che non gli hanno fatto nulla, in fondo ognuno segue i suoi perche’ e mentre io sogno di vegetare nel sistema magari lui sogna i mille modi di sterminare la societa’ e cosi’ via.
Certo che, se la felicita’ passa per obiettivi raggiungibili, capite bene che essere incoronata regina non e’ propriamente a portata di mano, non per quelle che non sono fidanzate con William e Harry o sposate col principe savoiardo; credo che dovro’ rinunciare ai miei sogni e smettere di pormi quell’inquietante domanda: cosa vuoi fare da grande?
Ma soprattutto, devo smettere di rispondermi: niente

venerdì 30 luglio 2010

Cose da fare prima di compiere 40 anni


Imparare ad aprire la boccetta dello Iodosan
N.B. senza roversciarmelo addosso

lunedì 26 luglio 2010

SA-CRI-LE-GIO!!!!!!


Ma scusate da dove viene questo Bossi?
Cioe’ gli era venuto l’ictus, no? Poi diciamo che si e’ ripreso ma e’ piu’ che evidente che non si e’ ripreso proprio veramente veramente bene, perche’ farfuglia cose senza senso e allucinanti; proprio non si capisce da dove gli vengano queste idee, saranno le medicine che prende per avere ancora forma umana e non far uscire fuori il troll che evidentemente e’, cioe’: guardate quali amenita’ proferisce!!!


menzognesulmioamatosindaco

ma come??
Il nostro sempre sia littorio sindaco non avrebbe lavorato bene???
Ma stiamo scherzando??
Va bene, l’Urbe e’ sporca come una citta’ africana e allora? Noi siamo littori moderni, non teniamo pregiudizi nei confronti degli africani, siamo tutti fratelli, faccetta nera eccetera; se si lavano e tengono il culo sodo non c’e’ littorio che li prenda a bastonate, al contrario di quella teppa padana che comanda sto’ troll mascherato da leader politico, che e’ stata capace pure di lasciare i bambini a mensa senza il mangiare, sti’ insensibili!!
Lui secondo me si deve stare proprio zitto, che sarebbe pure meglio perche’ quando farfuglia a me mi irrita; si deve stare zitto, dicevo, perche’ io sono littoria ma questi padani leghisti sono intolleranti, si pigliano a sputi pure tra di loro che ne so, se uno e’ di Bergamo alta sputa in occhio a quelli di Bergamo bassa, perche’ tra padani si fa cosi’, capito, si delimita l’etnia sempre piu’ piccola a cui uno deve appartenere e io questo prego, che prima o poi si uccidano tra di loro che ne rimangono, che ne so, dieci? e quei dieci si possono catturare facilmente e mettere nella gabbia allo zoo oppure nella vasca delle trote

Ma tu guarda, il nostro sindaco non ha fatto niente..

E l’orto autarchico? Eh? Cosi’ possiamo fare la guerra del grano e magari decidiamo di farla proprio coi padani cosi’ vi imparate? Eh? Per non parlare del fatto che lui e’ onnipresente: c’e’ la prima ad un teatro? Lui partecipa; c’e’ l’inaugurazione di un nuovo monumento, di un supermercato, di una cabina telefonica? Lui c’e, lui partecipa



E voglio dire, la sua e’ una presenza scenica notevole, non lo devono accompagnare a braccio e riempirlo di medicine per farlo sembrare umano

Caro lei, caro signor Bossi, io dico che lei prima di parlare dovrebbe pensare e capisco che le riesce difficile, non e’ che tutti siamo in grado di pensare e allora guardi, facciamo cosi’: stia zitto

Pensi agli affaracci padani suoi, che ne so, faccia mettere medaglietta e collare a tutti i suoi elettori e magari un richiamino di antirabbica, che ci vuole

Sentitamente non sua

Punzy

sabato 24 luglio 2010

Dei desideri urbani e altre follie


Carissimi lettori, anche in questa Urbe canicolare che potreste cuocere un uovo sull'asfalto della tangenziale est (e anche mangiarlo, se vi va di contrarre il colera), i miei concittadini non rinunciano ad essere se stessi, muovendomisi intorno come schegge impazzite e moleste, tanto da indurmi a credere che certuni si alzino la mattina dal letto al solo scopo di attirare la mia attenzione ed essere denigrati in questo blog.
Una volta sognavo che, raggiunta la pensione, avrei mollato l'Urbe e mi sarei rifugiata in una villetta sparsa tra le colline senesi, ove avrei tenuto un blog che parlava di gare tra mucche chianine e peso di maiali da fiera; oggi so che la felicità si ottiene perseguendo obiettivi raggiungibili, per cui è inutile che fantastico sulla pensione. Il pensiero di essere intrappolata qui per sempre mi sta deprimendo oltre ogni dire e finalmente ho capito perchè sono circondata da gente pazza che sembra volerti infettare di cattiveria e frustrazione: gli altri lo avevano capito prima di me.
I miei concittadini sanno da anni quello che io, ingenua idealista, mi rifiutavo di accettare: quest'Urbe è una trappola per topi, nessuno può uscire, nessuno può andarsene, nessuno sarà nominato e liberato, il reality andrà in onda fino a che morte non ci separi dal romanico suolo..
Cazzo
Siamo chiusi dentro
Le uscite sono solo provvisorie, ventate di libertà che soffiano al massimo per due settimane all'anno ma la verità è che il Truman Show va avanti a vita e ci attendono inverni alluvionati, estati afose, buche profondissime, traffico scoppiante, mancanze di parcheggio e lunghe, lunghissime file alla posta, per tutti gli anni in cui ce la faremo ancora a consumare la corrente elettrica. Gomito a gomito, fianco a fianco, inseparabili, il coatto e l'avvocato, il dottore e la parrucchiera, la Punzy e i SUV, tutti insieme appassionatamente in fila sul raccordo all'ora di punta.
Non c'e da stare allegri davvero
Viene voglia di eliminare il prossimo tuo il più presto possibile, in modo da risolvere almeno il problema del parcheggio.
Homo homini lupis, ci odiamo e tentiamo di ucciderci con rabbia e determinazione; signori concittadini, io dico che questo non è modo di risolvere la questione
La cosa non fa piacere nemmeno a me, un'altra giornata di afa e uccido il primo che mi chiede indicazioni per strada.
Ma noi siamo esseri umani, signori, non animali. Noi pensiamo e il pensiero vuol dire libertà, vuole dire civiltà, evoluzione
Per cui, risolviamo la cosa da persona civili e mature.
Siamo troppi e non ci sopportiamo per cui alcuni di noi devono andarsene, al fine di concedere a chi rimane di avere dei preziosi centimetri di spazio in più
Dunque: le seguenti categorie di cittadini improducenti e molesti si rechino per cortesia a Piazza Venezia, salgano al famigerato balcone e si buttino di sotto per sfracellarsi, grazie:

  • le due tipe del calippo e la birra
  • Tutti i coatti che le trovano simpatiche (e qui la decimiamo l'Urbe eh)
  • Tutte le persone che gettano rifiuti ingombranti per strada
  • Tutte le persone che gettano rifiuti ingombranti nel secchione della carta, coprendoli col giornale così secondo loro il netturbino non si accorge che sta caricando sul camion un frigorifero
  • Tutte le persone lente ed ingombranti (tipo quelle che si fermano in mezzo alla strada, sulle strisce pedonali a rovistare nella borsa e se le clacsoni dicono: ma stò a cercà le chiavi)
  • Tutti i possessori di SUV (senza le vostre dannate macchine in giro abbasseremo il livello di ozono e ricaviamo tre parcheggi per ogni elefante urbano bruciato dopo la vostra morte)

Bene, al momento può bastare; vediamo come va poi magari faccamo sfracellare pure le massaie che non rispettano la fila e gli anziani urbani che gironzolano intorno ai cantieri

grazie a tutti per la collaborazione

Buon volo