martedì 29 dicembre 2009

Il 2010 che vorrei


Ogni anno faccio questa lista che non si avvera mai. ......Vabbe’ la speranza e’ l’ultima a morire

Gennaio
A Napoli, durante i fuochi di capodanno, viene fatta esplodere a Piazza del plebiscito la famosa “bomba Quagliarella”, botto di fine anno costruito con otto tonnellate di polvere pirica importata direttamente dalla Cina attraverso gli scugnizzi dei quartieri spagnoli; l’esplosione rivela un antico tempio greco, tre catacombe dell’epoca romanica, un mazzo di carte truccato di chiara matrice borbonica e tutta la munnezza sparita da Napoli che adesso si capisce dove era stata messa; i napoletani, gente che raramente fa rivoluzioni ma quando le fa non capisce piu’ niente, prende le mazze chiodate, i bastoni, le torce incendiarie e va nell’Urbe a distruggere Montecitorio; si uniscono a loro quelli incazzati per la TAV, i terremotati dell’abbruzzo, i siciliani e i calabresi che si sono rotti le palle del ponte sullo stretto e vorrebbero, invece, per esempio delle strade percorribili e gli utenti di TRENITALIA, che stavano solo aspettando l’occasione di menare le mani.
La devastazione e’ totale
Punzy balla nuda sulle rovine

Febbraio
Viene indetto il bando di gara per la ricostruzione di Montecitorio; un imprenditore brianzolo dal passato oscuro tenta di aggiudicarsi l’appalto. Le ronde napoletane che presiedono Montecitorio utilizzano con dovizia di goduria dei grossi randelli ed e’ di nuovo festa. Il governo, in stato confusionale, decide di abolire il festival di Sanremo per riguadagnare consensi nei sondaggi. Povia si suicida, Albano decide di cantare lo stesso in mezzo alla strada fuori all’Ariston, per protesta.
I Sanremesi lo pistano a sangue, per protesta.

Marzo
Siamo sotto elezioni regionali e il governo, per riguadagnare consensi nei sondaggi, triplica le trasmissioni di Maria De F
ilippi affiancandole lo scrittore Moccia; la gente va in visibilio e la manovra ottiene l’effetto sperato, fino a quando un Transessuale brasiliano non fa uscire un video hard in cui Moccia, mentre sniffa cocaina in boxer leopardati, dichiara di odiare i giovani e i lucchetti. Le vendite del 10 nuovi libri di Moccia tra cui: scusa se ti metto le corna con una diciannovenne porca, crollano a picco. La De Filippi si nasconde sotto una mattonella.

Aprile
Ormai non si capisce piu’ niente, in Italia: non si sa chi ha vinto le regionali e i politici, per decidere chi ha ottenuto la maggioranza delle regioni, decide democraticamente di effettuare delle gare a chi piscia piu’ lontano; camera e senato sono dunque impegnate a riempire di urina il centro storico dell’Urbe e nel frattempo gli alieni ci invadono; fortunatamente sono pacifici, hanno gia colonizzato la Svizzera alcuni secoli fa.
Essi riportano l’ordine e la pace nel nostro paese, impiantando a tutti gli esseri urbani un microcip nel collo che se poco poco buttano una carta per terra parte una schicchera di corrente da tremila volts. Dato che con la dolcezza si ottiene tutto, nell’Urbe avviene un nuovo rinascimento

Maggio
Dato che l’effetto serra non se lo sono inventato gli ambientalisti, a maggio fanno 72 gradi all’ombra il lunedì, 13 con pioggia il martedì, 45 con 82% di umidita’ il mercoledì, il giovedì gli alieni che governano il nostro paese si rompono le palle di sto’ tempo di merda e indicono un summit con i principali paesi del mondo per capire cosa si deve fare con il clima e firmano un accordo per non inquinare piu’, tutti quanti, pure la Cina; I paesi riottosi al dialogo sono stati infatti convinti da una micidiale arma aliena che sganciata su un territorio uccide solo i capi di stato e salva la popolazione civile inerme.
Incredibile come si trovi sempre un accordo, quando si riuniscono uomini e alieni di buona volonta’

Giugno
Iniziano i mondiali di calcio; il nostro governo alieno, grazie alle potenti armi persuasive che detiene, chiede l’antidoping di tutti i giocatori di tutte le squadre e succede il macello: l’Italia risulta positiva pure alla Fanta.
Squalificata.
I cittadini vogliono pigliare un’altra volta le mazze chiodate e cacciare gli alieni ma con un’abile mossa strategica il governo decide di fare un simpatico campionato dilettanti:
tutti i cittadini potranno entrare negli stadi e tirare calci al pallone con la televisione che li riprende; sono inoltre ammessi in questo campionato:
cori razzisti
petardi lanciati sui giocatori
Striscioni inneggianti all’odio e a Povia morto
Con questo sistema, l’Italia si libera degli ultimi cittadini coglioni rimasti in giro

Luglio
Tutti al mare! Grazie alle misure antinquinamento varate dal nuovo governo alieno tutti i mari d’Italia tornano puliti; inoltre, incentivi forniti alle aziende balneari fanno scendere i prezzi e le riviere si riempiono di turisti; l’afflusso di danaro nelle casse dello stato e’ tale da coprire finanziarie fino al 2017. Nel frattempo, i politici hanno finito di fare la gara di chi piscia piu’ lontano: e’ foto finish tra Schifani e Pannella; i radicali organizzano uno sciopero della fame per chiedere la moviola sull’ultima goccia.
Dato che fa caldo, PD e PDl decidono che di questo nuovo governo tutto strano senza infiltrazioni camorristiche e mafiose si occuperanno quando tornano dalla Costa Smeralda; previsto nuovo inciucio bilaterale per settembre.

Agosto
Maxi operazione antimafia del nuovo governo alieno; vengono catturati tutti i superlatitanti che stavano in Costa Smeralda, in alcuni confortevoli bunker in Brianza e negli slip di alcune veline.
Il paese, libero per la prima volta dall’antistato, festeggia tipo carnevale di Rio per sette giorni e sette notti, il governo vola nei sondaggi e nessuno si caga il nuovo reality estivo ideato dalla de Filippi da sotto alla mattonella: l’isola dei cornuti.

Settembre
La crisi impazza; fabbriche chiudono, impiegati ed operai salgono su tutti i tetti disponibili; i sindacati nel frattempo decidono che il tresette e’ meglio della briscola.
Gli alieni al governo varano delle misure anticrisi decisamente efficaci e una serie di ammortizzatori sociali che aiutano i cittadini nei momenti bui; inoltre promulgano una legge che proibisce le cessioni d’azienda a societa’ fittizie, il subappalto di uomini e mezzi e la delocalizzazione delle attività in paesi stranieri; contemporaneamente fornisce incentivi e detassazioni alle aziende che assumono lavoratori con contratto a tempo indeterminato. La stampa estera inizia ad interessarsi al nostro governo per ragioni diverse dalla necessita’ di farsi due risate e l’Economist titola: “L’italia esce dalla crisi grazie agli spiccioli trovati tra le poltrone di Montecitorio “ " Solo con quelli ci abbiamo fatto la copertura economica per sanita’ ed istruzione", afferma il presidente del consiglio alieno

Ottobre
Grazie alla riforma e alle sovvenzioni erogate alla scuola pubblica, l’Italia si prepara a formare una nuova popolazione colta e amante delle arti . I cittadini iniziano a spegnere le televisioni e a leggere con i propri figli. La nostra vecchia classe politica, dopo un inciucio a base di zuppa di pesce e bollito misto (per par condicio piatti tipici di entrambi gli schieramenti) formano un’unica coalizione chiamata PDA: partito dell’amore.
Gay, trans, fricchettoni e buddisti fraintendono e tentano di iscriversi ma vengono scommati di sangue dalle frange leghiste della coalizione. Il progetto politico, il cui simbolo e’ un cuoricino con le alucce trafitto da una freccia, naufraga a causa delle mazzate somministrate ai trans, ai fricchettoni e ai buddisti; il nuovo governo alieno, infastidito da questa opposizione balorda, revoca le pensioni a vita a tutta la vecchia classe politica, ottenendo un risparmio cosi’ enorme che non riescono nemmeno a calcolarlo; l’Italia sta a posto per i secoli dei secoli

Novembre
Il papa, che da quando sono arrivati gli alieni sta perdendo consensi nei sondaggi (soprattutto da quando il ministro degli esteri alieno ha dichiarato: mi sono girato tutto l’universo: di Dio non c’e’ traccia) decide di recuperare fedeli con una bellissima enciclica chiamata: Mors alienis, in cui invita i fedeli a pregare che schiatti il nuovo governo. L’italia piu’ colta ed erudita inizia a chiedersi cosa c’entri la fede cristiana con l’odio e con l’augurio di morte al miglior governo degli ultimi 151 anni; rimangono a sostegno del pontefice il cardinale Tettamanzi, gli esponenti della Cei, sette papa boys e due colombe bianche

Dicembre
E viene Natale; grazie al rinnovato benessere economico l’Italia si fa una gran mangiata e una gran bevuta. Il nuovo paese laico, anche se ha mandato a quel paese la tiara e la porpora, decide che straforgarsi per 15 giorni e’ comunque una gran bella tradizione. I regali rimangono, ci sono soldi, si spende tanto, l’economia riparte definitivamente
Un editore emergente e coraggioso legge questo pezzo della Punzy e la pubblica, rendendola ricca, famosa e anche un po’ stronza

E l’anno finisce in gloria, come tutti i salmi

Buon 2010 a tutti




domenica 27 dicembre 2009

Gli zombie di Natale



Stanno dentro l'ikea.
O, almeno, è lì che ne ho notato una concentrazione spaventosa.
Gli zombie di Natale sono, come tutti gli zombie, dei figuri che si muovono lentamente con andatura goffa e sgraziata, lenti di riflessi e con lo sguardo vacuo, a causa della totale assenza di cervello.
Gli zombie di Natale, però, diventano così quando gia soddisfatta la conditio primaria di assenza (o poca presenza) di cervello iniziale, mangiano a strafottere per tre giorni di seguito e quindi diventano molli, pesanti, sgraziati e con lo sguardo vacuo, che sta ad indicare digestione lenta e complicata. Il motivo per cui si rechino in massa all'IKEA mi è tutt'ora ignoto; immagino che la conditio iniziale di scarsità cerebrale limiti fortemente la scelta del luogo in cui passare una domenica festiva e quindi, semplicemente, la macchina segua lo stesso percorso che fa tutte le domeniche fino a che morte non separa gli zombie dalla società piccola piccola ove hanno scelto di vivere.
A me comunque fanno paura, si aggirano nei corridoi dell'IKEA seguendo rigidamente il percorso prestabilito, non deviando un secondo nemmeno per andare al bagno; inoltre hanno le funzioni cerebrali appanatissime e questo fa si che la loro lentezza esasperante sia fonte di estrema irritazione per chi, come me, non è affetta dal contagio zombiesco. Ci mettono un tempo lunghissimo per elaborazioni concettuali estremamente semplici, faccio un esempio:
Punzy vede una teiera, riconosce che l'oggetto è atto e funzionale alla preparazione del the, lo prende e lo mette nel carrello; tempo delle operazioni: 9 secondi e mezzo
Lo zombie vede un oggetto rotondo con un beccuccio
cerca nella sua memoria bucata tutti gli oggetti rotondi col beccuccio che ha visto prima d'ora (ovviamente nel catalogo IKEA)
classifica l'oggetto rotondo col beccuccio come teiera
cerca nelle immagini della sua vita precedente allo zombinaggio cosa ci faceva con quell'oggetto
ricorda che serve a fare del the
sta immobile a cercare di capire come fare ad impossessarsi dell'oggetto-teiera, poi si gratta la testa, si ricorda che ha delle mani, degli arti prensili insomma, e la afferra.
L'oggetto-teiera occupa l'arto prensile, ingombrandolo e rendendogli difficile i movimenti; si guarda intorno per capire se può posarlo confermandone comunque il possesso, vede il carrello.
La ripone in esso.
tempo stimato per l'operazione: 40 minuti
Ho passato metà del pomeriggio ad evitarli ma purtroppo alla cassa li ho dovuti subire per forza. In particolare, due esemplari femminili hano attratto la mia attenzione; molto curate, tacchi e vestitino, capelli in piega (dove hanno trovato un parrucchiere aperto? e quanto tempo avranno impiegato per capire che quel negozio era un parrucchiere?) un tempo lungo, lunghissimo, infinito, praticamente un'era geologica e mezzo per capire che gli oggetti del carrello dovevano essere posti sul rullo della cassa, che dovevano estrarre il portafogli dalla borsa per pagare, per capire che il contante disponibile non bastava che quindi occorreva il bancomat che a sua volta funziona con un PIN d'accesso, che i prodotti andavano imbustati e che a quel punto finalmente non gli restava che togliersi dai coglioni
La cassiera era disperata, gli ha ripetuto tre volte che dovevano spostarsi dalla cassa ma loro rimanevano li impalate a fissare il vuoto; passati 10 minuti, gli altri clienti hanno stimato che non fosse maleducazione calpestarle e così abbiamo fatto.

Mentre arrivavo alla macchina mi sono voltata indietro, le due zombie erano vicino all'uscita e fissavano con stupore le porte scorrevoli

Credo che adesso siano arrivate a casa loro

Spero

mercoledì 23 dicembre 2009

Merry Christmas by God

Salve a tutti, sono Dio.
Approfitto ancora una volta del blog di Punzy per comunicare con tutti voi; Punzy, smetti di telefonare al Vaticano per avvisarli che sto qua, ti ho detto che con quei tipi non ci voglio avere niente a che fare!!
Dunque dicevo, salve a tutti e buon natale!!
Anche se vi ostinate a festeggiare la nascita di mio figlio nel giorno sbagliato, non importa, quello che conta e’ il pensiero. Non vi ringrazia lui personalmente perche’ e’ una persona schiva e misurata e poi il suo analista dice che per rimuovere il trauma di avervi conosciuto di persona e’ meglio che non vi vede e non vi sente per qualche altro secolo. Inoltre, trova socialmente imbarazzante che l’umanita’ tutta intera si fermi per 15 giorni a spendere soldi, imbutare strade e fare regali inutili e costosi per festeggiare il fatto che quando lui e’ nato si moriva di fame. Dice che gli pare uno schiaffo alla miseria, quello secondo me mi sta diventando buddista; e vabbe’ che vuoi fare, alla fine i figli sono cosi’, basta che stanno in salute.
Buon natale, dicevo, anche se so che state attraversando un brutto momento. C’e’ la crisi, nani sciolti dappertutto, quel tizio strano vestito di bianco che parla per conto mio, embe’ quando schiatta glielo vado a chiedere senti ma a te che picchio ti e’ saltato di affacciarti al balcone puntando il ditino contro i gay, le puttane, le coppie di fatto e tutti quelli che poco poco ti guardavano storto dicendo che te lo avevo suggerito io?? Ma guarda che questa e’ diffamazione eh? No Punzy, non mi serve quell’ubriacone del tuo avvocato, va a finire che con la prescrizione breve manco facciamo in tempo a fargli il processo, ci penso io quando arriva su. Anzi no, quello da me non arriva, mo’ avviso a Lucifero di buttarmi una voce.
Vabbe’ comunque, buon natale a tutti gli italiani e pure ai padani, che credo non esistano pero’ loro sono convinti di si e io chi sono per tentare di affermare il contrario? Personalmente, ritengo che l’autoinganno sia un’ottima cosa, se riesci a praticarlo con costanza e determinazione e loro a furia di ripetersi che la padania e’ una repubblica indipendente fondata sull’odio per i negri ce l’hanno fatta, si sono creati il loro mondo perfetto, l’isola che non c’e’ dove tutti sono felici mentre prendono a calci in culo il prossimo. A me mi da’ solamente fastidio che pure qua mi tirano in mezzo, siamo investiti da Dio! Io figurati, manco porto la macchina, non sono capace a guidare. Prima si sposano col rito celtico e voglio dire chi se ne frega, io non ho inventato nessun rito, io benedico tutti quelli che si amano poi vi volete sposare nudi in mezzo ai boschi cantando inni a Odino? cazzi vostri, in padania fa freddo ma poi pero’ non e’ che picchiate i marocchini e dite che ve l’ho detto io: o fate come vi dico io sempre, perche’ pensate che sono un buon punto di riferimento nella vita oppure non e’ che mi nominate come giustificazione solo quando fate le schifezze, a me questa cosa non mi piace.

Punzy metti giu quello striscione con il disegnino della forca, nossignore non glielo lancio un fulmine ai leghisti, io perdono a tutti e inizia pure tu a essere piu’ comprensiva con il prossimo stai sempre a prendere appunti su chi odi e fare classifiche, poi ti viene l’ulcera.
Si ok, TRENITALIA ce la puoi lasciare nella lista.
Si, dicevo, auguri pure ai padani, sperando che lo Spirito Santo riesce a sfondare quel cranio di piombo che si ritrovano e a illuminarli su quanto sono imbecilli, scorretti e pericolosi. Ah, spero anche che lo Spirito Santo riesce a fargli imparare a leggere e scrivere che quello e’ l’ABC della conoscenza, percio’ io li perdono: perche’ quelli sono come animalucci spaventati, nascono vivono crescono si riproducono e muoiono e nel frattempo mordono a tutti quanti; Quando Gesu’ era piccolo teneva due criceti che facevano esattamente cosi’, com’erano bellilli, alla fine si sono mangiati a vicenda; dobbiamo avere solo un poco di pazienza e alla fine succedera’ pure con i leghisti, vedrete.
Quindi tanti auguri. Non entriamo nel merito del fatto che sta la guerra torno torno e un sacco di popoli oppressi e perche’ io permetto queste cose, pensateci un attimo: qualcuno mi ha visto firmare qualche autorizzazione a invadere paesi che se ne stavano per cazzi loro oppure guidare un carro armato? E allora poche polemiche, le guerre le fate voi, i disastri li create voi e io mi limito a osservare che ormai siete grandi e vi concedo pure la liberta’ di autodistruggervi, se preferite.
Punzy, lasciami un poco di Nutella per piacere; ecco, mi vorrei attribuire il merito di questa buona buonissima invenzione della Nutella ma devo darvi atto che l’avete creata voi. Io sono giusto, vi lascio i vostri meriti cosi’ come vi lascio la responsabilita’ dei vostri errori, ho deciso di agire cosi’ tanto tempo fa e mo’ sono vecchio, non mi va di tornarci sopra a questa questione.
Buon natale, allora
Uh ciao Perfido... Madonna e’ svenuto, scusa Mari’ m’e’ scappato; Punzy ma non glielo hai detto che stavo qua?..Come sarebbe a dire che tanto e’ tutto un sogno e domani ve lo sarete dimenticati? Ma allora io che perdo tempo a fare?
Vedete qual’e’ il problema con voi? Mi attribuite cose che non ho mai detto e quando dico qualcosa veramente vi convincete che e’ un sogno ma che devo fare? Parlare in televisione?

E ci ho provato ma sulla RAI dicono che non ho pagato il canone e non sono abbonato, su quella privata proprio non mi hanno fatto entrare, la guardia giurata fuori mi ha detto chiaramente: senti nonno, qua o tieni delle belle tette o in televisione non ti fanno entrare

Quindi ve li faccio da qua gli auguri: Buon natale a tutti

Meglio di cosi’ non so fare

sabato 19 dicembre 2009

La strada delle ciliegie urbane





Avete notato che a volte i contrattempi sono come le ciliegie?
Uno tira l'altro, fino all'indigestione.
Bene, la settimana appena trascorsa è stata una mangiata di ciliegie, fino allo scoppio finale del venerdi sera.
Dunque, Perfido è a Milano per lavoro, parte lunedi alle 14 con il taxi, lasciando la macchina nel parcheggio del suo ufficio
Ciliegia dopo ciliegia, alle 16.30 di ieri ci telefoniamo, è in partenza per raggiungere l'aereporto di Linate. Ciao Punzy, ci sentiamo verso le 19.30 quando atterra l'aereo.
Da questo momento le nostre strade si separano


La strada delle ciliegie di Perfido

Ore 16.30, chiama il servizio taxi per l'aereoporto. Occupato. Intanto esce dall'ufficio per avviarsi in strada, niente: il servizio taxi non risponde e così le altre due compagnie che fanno servizio per l'aereporto. Arrivato in strada, Perfido capisce molte cose, sopratutto perchè sono spariti i taxi: nevica, nevica a fiocchettoni.
Ore 16.40, Perfido si arrende e si trascina la valigia fino alla fermata dell'autobus per l'aereporto; a cento metri dalla fermata vede la corsa diretta per Linate allontanarsi.
Ore 16.45, Perfido bestemmia
Ore 16.50, Perfido gioca al pupazzo di neve vicino la fermata dell'autobus. Non bestemmia più: le labbra gli si sono congelate e non le può aprire
Ore 17.10, passa l'autobus, la corsa non diretta ma quella che fa tutte le fermate del mondo conosciuto. Perfido sale sull'autobus, si scalda un pò e ricominncia a bestemmiare perchè così perde l'aereo.
Ore 17.40, Linate. Perfido corre corre corre per i corridoi, ha fatto appena in tempo a fare il check in, hanno chiamato il suo volo; si tuffa dentro l'aereo, il comandante dice scusate facciamo ritardo: dobbamo sgelare le ali. La sua vicina di poltrona inizia a respirare in un sacchetto di carta e poi a pregare. Perfido sente che sarà un lungo, lungo viaggio

La strada dele ciliegie di Punzy
Ore 16.30, capo di Punzy chiede a Punzy se può trattenersi in ufficio a fare una cosa inutile che nessuno ha richiesto
Ore 16.45, Punzy bestemmia
Ore 18.00, Punzy approfitta che il capo è andato in bagno e se ne scappa dall'ufficio
Ore 18.03, Punzy scopre con orrore che fa un freddo boia, dovrebbe risalire su in ufficio a prendere il giacchetto tattico del motorino ma se risale il capo la crocifigge in sala mensa; allora mette in moto il bimotore e va.
Ore 18.09, Punzy è a tre metri dal suo ufficio, c'è un traffico boia
18.20, Punzy sale sul marciapiede col motorello e riesce a fare tre km
18.25, Punzy supplica il vigile di non farle la multa perchè è salita sul marciapiede col motorello
18.40, mancano 7 km a casa, tappeto di macchine ovunque, non si passa. Inizia a piovere
18.55 Punzy deve fare pipì. Le scappa, dannazione
19.15 Punzy arriva a casa, bagnata fracida lercia e anche un pò piangente; l'ascensore è rotto
19.40 Perfido telefona e dice sono arrivato, beh anche io, per fare 13 km ci ho messo lo stesso tempo che un aereo in ritardo impiega per fare Milano-Urbe.

La strada delle ciliegie di Punzy&Perfido
Ore 20.20
Punzy e Perfido si preparano in fretta per importante cena da cara amica che ha preso casa ai confini della realta' urbana; Punzy dice che se lo sente che loro in quel posto da lupi non ci arriverrano mai; Perfido non le dà soddisfazione alcuna e invece dice: Punzy, ricordi dove ho parcheggiato la macchina? certo tesoro, l'hai lasciata nel parcheggio del tuo ufficio
Bestemmia corale.
20.30 Usciamo, corriamo verso lo stazionamento dei taxi per andare in ufficio da Perfido a prendere la macchina. Lo stazionamento è deserto. Inizia a piovere di nuovo
Ore 20.45, arriva un taxi, lo fermiamo al volo e ci catapultiamo dentro. Il tassista non fa in tempo a chiederci dove andiamo ragazzi che noi lo sommergiamo di tutte le cose che ci sono successe oggi e anche ieri e anche l'altro ieri e di come e perchè noi adesso dobbiamo andare in ufficio da Perfido a prendere la macchina e il tassista dice ammazza ò che giornata ddè merda che avete avuto e poi io frugo in borsa e dico, ho dimenticato il portafoglio e perfido si guarda in tasca e dice ce l'ho io ma ho dimenticato la patente allora il tassista prende un santino dal vano portaoggetti e ce lo pone, tenete, ne avete bisogno.
Arriviamo all'ufficio di Perfido, il tassista dice: magari aspetto per vedere se vi parte la macchina, grazie lei è molto gentile, la macchina però parte, meno male.
Solo che poi ci perdiamo e proviamo a chiamare la nostra amica per farci spiegare bene la strada ma pare che la festa sia gia a quel punto in cui tutti sono ubriachi e ormai ogni discorso ininteleggibile è fuori discussione.

E' che a volte i contrattempi sono come le ciliegie: uno tira l'altro, fino all'indigestione.

martedì 15 dicembre 2009

Il senso dell'Urbe per la rissa





Ora, io non so come funziona, cioè se sia la politica lo specchio della società oppure viceversa o anche che noi essere urbani abbiamo un forte istinto imitativo; fatto sta che da un paio di giorni per l'Urbe piovono risse.
Io quando riposo in settimana devo sempre fare dei giri; nei posti dove giro ci sono sempre file, nelle file nascono delle risse con tanto di aggressioni fisiche.
Vi segnalo la più significativa


Rissa in farmacia
Protagonisti e interpreti:
La farmacista
suo figlio
Punzy
Vecchietta A
Vecchietta B

Si alza il sipario, la scena mostra una farmacia di quartiere, modesta ma molto ordinata. Il bancone è sulla sinistra della scena, la farmacista e suo figlio mettono a posto delle cose; l'entrata è sulla sinistra. Tracce di modernità: al centro della scena un eliminacode e uno scaffale di integratori alimentari . Entra Punzy, con il suo solito giramento di coglioni esistenziale aggravato dal mal di testa, mal di denti e mal di schiena forniti gratuitamente dal mensile ciclo mestruale
Punzy: Buongiorn..azz
Punzy viene letteralmente travolta da Vecchietta A, insolitamente arzilla e comprensiva di sporta per la spesa e manco fa in tempo a riaversi che viene scamazzata anche da Vecchietta B, che invece della sporta tiene un anziano carrello con dentro dei macigni, credo
Vecchietta A: ce stò prima io!
Vecchietta B: busciarda, ce stò prima io, ce stò e te lo sai, busciardaaaa
Veramente c'ero prima io ma figurati, come se avessi parlato al muro; devo essere su modalità invisibile
Farmacista: calma signore, possiamo servirvi entrambe, non c'è fila
Vecchietta A: eh no eh, è nà questione de principio, je dico che ce stavo prima io e a me mè dovete da servì
Vecchietta A ha le prove di quanto afferma. Essa infatti abita al primo piano del palazzo di fronte alla farmacia ed è dalle sette luci dell'alba che sta in finestra a vedere quando i signori farmacisti si degnavano di aprire. Ma anche Vecchietta B ha le prove: anche lei abita di fronte alla farmacia
Vecchietta A: ah busciarda, te nun affacci sulla strada, nun ce provà a busciarda!
Punzy approffita della confusione, scavalca le vecchie e chiede un potente analgesico e 12.542 pacchi di LINESETAULTRAALINOTTE, ah! hai visto hai, pè colpa tua quella m'è passata davanti , a te? a me m'è passata davanti
Figlio della farmacista: beh, veramente la signora è entrata ancora prima di voi ma statte zitto statte e tornatene al paese tuo (la farmacista e suo figlio sono infatti extracomunitari, credo siano nativi di Crotone; vedi che succede a far entrare i barconi coi disperati dentro?).
Punzy paga alla cassa e le vecchie hanno ormai raggiunto livelli di rissa parossistici, è evidente che dietro il litigio odierno ci siano anni di acredine dovuti, forse, al non aver nient'altro da fare che odiarsi e poi mi sa che mi sono persa un pezzo perchè mi giro per andarmene e Vecchietta A tira la sporta della spesa addosso a Vecchietta B e dentro la sporta si vede che c'erano delle uova che si sono rotte e Vecchietta B è tutta sporca ma figurati se si perde d'animo, apre il carello e tira i macigni (patate) addosso a Vecchietta A, ah brutta stronza, m'hai rovinato er vestito, ahia ma che sei matta me fai male me fai aaaaaaaahhhhhh, la farmacista interviene, signore ma che modi ma andatevene subito dalla mia farmacia ma a cosa vuoi che valgano le parole di pace di un'extracomunitaria, la farmacia si riempie di gente che vuole separare le vecchie: ahò se stanno a menà e io davvero me ne vado perchè oggi non è proprio giornata
Chiudo io il sipario

lunedì 14 dicembre 2009

Souvenir d'Italie

Vendesi statuina iconografica del Duomo di Milano in formato tascabile
Rilevata presenza di tracce ematiche.
In omaggio una bomboletta di spray urticante

sabato 12 dicembre 2009

Perditempo urbani





Cari lettori, è ormai ora che io disserti con abbondanza di particolari su queste piaghe urbane senza fine, i perditempo.
Non trattiamo l'argomento con superficialità: non si tratta di innocui cittadini con molto tempo libero che richiedono soltanto un pò di attenzione, no; non parliamo di vecchietti ciondolanti ai giardinetti o sui marciapiedi urbani che cercano soltanto di ingannare il tempo tra il pranzo e le repliche dell'ispettore Derrick; i perditempo urbani sono figure che hanno il precipuo scopo di perdere il vostro, di tempo, non il loro. Essi si addestrano costantamente ad intralciare il libero e frenetico fluire degli altri cittadini, si alzano la mattina dal letto con l'intenzione di ostacolarvi il più possibile e tornano contenti a casa solo se hanno scassato abbondantemente la minchia a tutti gli esseri urbani che si sono trovati davanti. Dunque ricapitolamo:

  • Il perditempo urbano è un cittadino che intenzionalmente si addestra per farvi perdere tutto il tempo possibile e immaginabile
  • Per adempiere a detto compito il perditempo non esiterà ad utilizzare tutti gli strumenti consentiti dal suo ruolo o dalla sua professione

Ad esempio: Io devo comprare il biglietto dell'autobus. L'autobus parte tra tre minuti. Chiedo il biglietto; il tizio dentro la guardiola sbadiglia, poi guarda in alto, poi vede uno che passa e lo saluta poi ti richiede scusi mi aveva chiesto?
un biglietto, per favore, ah un biglietto, uno solo?
si
Subito.
Un biglietto
Allora, un biglietto..ehi ma piove! che tempo oh non si capisce più niente stamattina c'era il sole..
il biglietto, scusi sa, l'autobus sta partendo
Eccolo qua, un bel biglietto; prende il 706? in effetti sta partendo, si sbrighi
Io?
Io mi devo sbrigare?
perditempo, perditempo del cavolo
Poi l'autobus tu ce la fai a prenderlo ma appena in tempo, devi fare la corsa e lo slalom tra gli altri autobus e non trovi posto a sedere e sapete perchè? perchè hai incontrato il perditempo
Lo scopo ultimo del perditempo è quello di ridurre al minimo i minuti a vostra disposizione per fare le cose che dovete fare, in modo che le dobbiate fare di corsa e sudando
I perditempo sono cattivi e sadici e fargli notare che vi tanno facendo perdere tempo non serve, loro ne godono, hanno raggiunto l'obiettivo
Adesso, parlando seriamente, non crederete che sia casuale, vero? non si nasce perditempo, ci si diventa con costanza e devozione ma allora chi li recluta? chi li addestra? quale oscuro complotto urbano si nasconde dietro di loro? C'è un piano finale? e se si, quale? perchè i media non ne parlano? cos'è questo silenzio complice e omertoso?

Come al solito tocca a noi, semplici ed umili cittadini, muoverci per denunciare lo stato delle cose

mercoledì 9 dicembre 2009

Munnezza urbana





Oggi nell'Urbe tira la tramontana.
Che da una parte è meglio, perchè ha portato via le nubi che secernevano acqua sui miei panni stesi però il vento crea il piccolissimo problema di far volare le innumerevoli cartacce che ormai tutti buttano dovunque in giro per l'urbe. Ora, non per fare una populistica critica all'attuale amministrazione comunale (cosa che tra l'altro faccio molto volentieri) ma l'Urbe non è mai stata così sporca. E' talmente sporca che sembra la periferia di Napoli; sarà per questo che ormai nell'Urbe io mi sento proprio a casa mia. La foto che vedete, come osserverete tutti, non è stata scattata in qualche borgata periferica abitata da tossici ed extracomunitari ( i quali, nel senso comune, vengono sempre accoppiati alla sporcizia oppure provenienti da essa come diretta emanazione o anche che drogati e negri si meritino la munnezza) ma nel pieno centro storico cittadino, vi lascio immaginare come stanno le periferie. Insomma, io non lo so com'è successo ma qua la situazione sta precipitando. Poi ci tocca tutta la manfrina che noi cittadini dobbiamo dare fuoco ai cassonetti, poi aprono una bella discarica ai fori imperiali, noi ci mettiamo davanti alle ruspe, arriva il nano, sorride e dice mò la munezza la tolgo io da mezzo, non devono nemmeno scavare una fossa per interrarla: basta buttarla in qualche galleria della metro che chi vuoi che se ne accorga, tanto gia puzza e fa schifo. E poi le televisioni dicono che bello, il nostro sindaco e il nano hanno risolto il problema della munnezza, mò li rivotiamo un'altra volta.

Piuttosto, datemi una tuta e una scopa, lavo io tutta l'urbe

venerdì 4 dicembre 2009

I quattro cavalieri dell’Apocalisse urbana



Oggi, 4 dicembre 2009, I Cavalieri dell’Apocalisse sono giunti nell’Urbe per portarsi via i buoni e i cattivi; essi sono equi e giusti e non guardano in faccia a nessuno, chi c’e’ c’e’.

I quattro cavalieri sono:

  • Traffico natalizio
  • Sciopero dei mezzi
  • Pioggia torrenziale
  • Ponte festivo


Questi quattro cavalieri sorvolano l’Urbe periodicamente, prendendosi il tempo degli automobilisti innocenti e pure di quelli colpevoli e anche dei poveri bambini che stanno in macchina sui sedili posteriori e che non hanno fatto niente di male, poveri.
Indifferenti, passano sulla citta’ facendo bestemmiare ai cittadini i vivi e i morti
Ma quando si riuniscono, quando insieme giungono nell’Urbe,quando stazionano per ore nella citta’..
Ogni cittadino e’ perduto, la sua anima dannata per sempre nell’inferno dell’ingarbuglio che la citta’ diventa; solo dando fuoco alle proprie automobili oppure uscendo e camminando a piedi sui cofani essi possono finalmente tornare a casa.
Immondi cavalieri dell’Apocalisse, via via scio’ sloggiate!!
Spettrali figure vendicatrici che ci rubate il nostro tempo, andate via, lasciate questo corpo cittadino!!
In nome di tutti gli Esseri Urbani dell’universo io vi ordino di lasciare in pace questa Urbe!!

…cazzo, non funziona
Io mi sa rimango a dormire in ufficio fino a lunedi

mercoledì 2 dicembre 2009

I sette segni della follia natalizia urbana


Si capisce che sta arrivando natale nell’urbe perche’

Improvvisamente (ma proprio dal giorno alla notte) appaiono dappertutto, in ogni interstizio urbano concepibile, disgustosi e kitchissimi addobbi natalizi sui quali c’e’ scritto Comune di Roma. Non so voi ma se io infilassi su uno spartitraffico risicato una risma di di lucine colorate azzurre a disegnare la sagoma del’albero di natale con la stella di lucine rosse sopra a farne il pennacchio, non me ne attribuirei la paternita’. Negherei fino al vomito di esserne stato l’artefice

Il raccordo anulare diventa il posto migliore dove trascorrere un week end: le uscite di IKEA e LEROY MERLIN sono talmente imbutate che dal negozio sta uscendo adesso la gente entrata a ferragosto (ma poi perche’? qual’e’ il fascino di questi posti? Com’e’ possibile che sotto Natale IKEA diventi il punto di riferimento di chiunque voglia comprarsi un cuscino con babbo natale sopra o un pupazzetto di legno a forma di renna fatto a Taiwan? Cioe’, lo sapete, vero, che esistono altri posti dove comprare cuscini e cazzate varie?Inizio a chiedermi come campasse la gente prima dell’apertura di IKea; forse miagolavamo nel buio e i pupazzetti a forma di renna li tenevano solo quelli che andavano a fare i mercatini di Natale a Copenhagen)

Ad ogni angolo di marciapiede gnoccone alte e bellocce con minigiacchine da babbo natale ti danno dei depliant e mentre ti sorridono lasciano intravedere le poppe sotto; alla befana ti accorgi che quei depliant erano in realta’ un contratto per cedere un rene gratuitamente ad un riccone qualsiasi

Il pesce al mercato viene venduto improvvisamente a prezzi di gioielleria; i pescivendoli girano con la scorta e puoi pagare le triglie solo con la carta di credito

I negozi di elettronica si asciugano le lacrime piante fino ad ora per colpa della recessione ed iniziano a vendere i_Phone, miniPC, cellulari e televisori al plasma con la stessa frequenza con cui normalmente si vende il pane. I panifici, di converso, chiudono e riaprono l’8 gennaio, tanto il pane non lo vuole piu’ nessuno a meno che la fetta desiderata non sia selezionabile con il touch screen

La processione tra i negozi e i centri commerciali non e’ regolamentata da nulla, nessuna logica, orario di punta o intervallo per pranzo; la gente cammina, entra e compra pure le commesse. La crisi e’ finita, andate in pace

I cassonetti straripano di rifuti di ogni tipo: spesso la gente, per non perdere nemmeno un minuto del proprio tempo prezioso, mangia per strada e quello che normalmente starebbe nel sacchetto dell’umido di ciascun cittadino adesso e’ in strada.

Le pantegane sentitamente ringraziano la civilta’ occidentale capitalistica e consumistica

sabato 28 novembre 2009

L'insostenibile pesantezza dell'incredulità urbana


E' che noi cittadini siamo scettici.
Viviamo esposti a mille pericoli urbani, bombardati di stimoli, pubblicità e agenti tecnocasa, per forza che diventiamo diffi
denti; come San Tommaso, crediamo solo a ciò che vediamo e tocchiamo.
E a volte nemmeno a quello
E' il caso di una tizia che abita nel mio palazzo e che oggi, al ritorno da un veloce giro di compere, ritrovo fuori al portone che guarda la serratura con aria mesta e la chiave infilata dentro con aria ancora più mesta.
Merda, si è rotta la serratura del portone, di sabato poi, quando mai verranno a ripararla, mò come faccio ad entrare, vi
cina, ma si è rotta la serratura?
Non saprei, la mia chiave non gira e guarda anche me con aria mesta e sguardo liquido, pieno di incredulità. S
opraggiunge un vicino maschio, che subito si precipita a togliere la chiave e ad analizzarla, perchè si sa, i maschi capiscono e conoscono di chiavi e dice: è storta; prende la sua e apre. Che bello, la serratura non è rotta
Non faccio in tempo ad entrare: la vicina ha richiuso il portone, infilato nella serratura la sua chiave e riprova ad aprire
Non si apre
Mi guarda con lo sguardo sempre più incredulo
Signora, la sua chiave si è storta, per questo il portone non si apre
Ma ho sempre usato questa per aprire
Non ha sbagliato chiave, signora, ma è storta, la chiave è quella giusta ma è storta, si è rovinata
Rovinata? adesso ha un'espressione sorpresissima, come se avesse visto un topo in frac spuntare da un tombino
Potrebbe provare lei ad aprire per favore?
Tolgo la sua chiave, infilo la mia, il portone si apre
Nel frattempo sopraggiunge una sgallettata piena di pacchi
Permesso
Mi sposto, la sgallettata entra e la vicina chiude il portone di nuovo, prima che possa entrarvi io
La guardo, sarà sulla cinquantina, troppo giovane per essere rincoglionita e per suscitare la mia pietas comunista.
Signora, adesso devo lasciarla, mi scusi ma devo entrare
Eh? oh ma certo e rinfila la sua chiave
Arriva un altro vicino, sfila la chiave della signora, mette la sua e apre il portone; stavolta schizzo dentro, velocissima
Entra anche la vicina che spiega al nuovo arrivato, la mia chiave non apre.
Il nuovo arrivato dice: capita! e se ne va
Mentre aspetto l'ascensore vedo la vicina che si avvia di nuovo al portone e prova ad aprirlo da dentro, con la chiave
Ovviamente non ottiene alcun effetto.
Entra un nutrito gruppo di adolescenti schiamazzanti, la vicina approfitta, esce e chiude il portone.
Poi ci infila dentro la sua chiave e rimane lì a guardarla con mesta incredulità

Penso sia ancora lì

mercoledì 25 novembre 2009

SuperPunzy


Dovete sapere subito questa cosa che ho scoperto di me: ho dei super poteri!
Si è così, sono una supereroina e il mio potere è questo: so diventare invisibile!
E' una figata che non vi dico. L'ho scoperto così, per caso.
Vi faccio un esempio: sono in motorino, sulla corsia di destra a 60 KM orari. La strada è libera davanti me, da dietro arriva una macchina e mi si appiccica al culo, tentando ostentatamene di passarmi attraverso. E' ovvio che non mi vede, perchè nessun essere umano dotato di neuroni tenterebbe di penetrare la materia, ma lui ci prova e ci riprova... è evidente che non mi vede no? sennò sarebbe un cretino abissale, nonchè un omicida. Oppure, sono in fila in farmacia, attendo il mio turno quando una grossa e culona cittadina mi spintona e mi passa avanti, scusi ma c'ero prima io, ah si? eh non l'avevo vista! ah non mi hai vista? sono invisibile allora!! perchè sennò cara cittadina culona saresti soltanto una rozza cafona maleducata e allora la culona conviene che si, sono io ad essere invisibile, non lei stronza.
Invisibile, capito?
Certo, devo imparare a controllarlo: non ho ben capito come faccio a trasformarmi, come mai a volte sono ben presente al mondo ed altre invce scompaio come un linessetaultrasottilealinotte che puoi fare anche la ruota tanto è invisibile.
Ora spetta a me decidere: un grande potere implica grandi responsabilità.. utilizzo la mia invisibilità per combattere il crimine oppure distruggo il mondo?
muble muble..

domenica 22 novembre 2009

Odo le squille far festa


Sissignore, le sento benissimo, tutte le domeniche.
Io abito, in linea d'aria almeno, molto, troppo vicino alla basilica di San Paolo fuori le mura le cui campane, signori e signore, evidentemente soffrono di un complesso d'inferiorità rispetto a quelle di S. Pietro e ci danno dentro che è una bellezza, specialmente la domenica a mezzogiorno.
La Messa della Domenica, lo sappiamo pure noi che di stè cose non ci frega un'emerita ceppa, è quella più importante della settimana e a mezzogiorno parte lo scampanio.. ma non immaginatevi un lieto squillare di campane, no, a mezzogiorno parte una roba che è una specie di ibrido tra un jingle natalizio, una nenia pastorale e la colonna sonora di Suspiria.
La cosa assurda è che noi cittadini rispondiamo in maniera isterica a qualsivoglia rumore ambientale entro massimo 0.003 milisecondi dall'origine del rumore stesso tranne a questo; il lieto scampanio domenicale a quanto pare infastidisce solo me: nessuno urla, nessuno bestemmia, nessuno mortaccia o si scompone anzi; si mettono in fila e vanno alla messa


Or la squilla dà segno della festa che viene; ed a quel suon diresti che il cor si riconforta

STREPITOSO
Le campane trasformano i cittadini in zombie disciplinati
Dev'essere IL MISTERO DI DIO
oppure IL RICHIAMO DEL SIGNORE
o forse, più semplicemente, quelle campane sono state costruite dallo stesso progettista del pifferaio magico, avete presente? la favola dove c'era un tizio che suonava il piffero e tutti i topi uscivano dalle fogne e lo seguivano incantati e lui li trascinava fuori dalla città, ciao ciao topi, disinfestazione incruenta


Dobbiamo trovare quel tizio e farlo suonare fuori da Palazzo Chigi
Presto

lunedì 16 novembre 2009

La fame nell'Urbe






Ovvero, il vertice FAO nell'Urbe.
Eh gia gia signori, per chi si fosse perso le ultime notizie dalla capitale, sappiate che in questi giorni sono qui riuniti i vertici FAO
per rispondere a due fondamentali domande:


  • come mai, nonostante noi non si sia fatto una ceppa in tutti i nostri vertici mondiali c'è ancora tanta gente nel mondo che si puzza di fame? ma non dovrebbero essere morti tutti?

  • come possiamo sprecare al massimo i soldi che teniamo nei forzieri facendo un vertice mondiale distubando quanti più cittadini possibile in un colpo solo?

Ovviamente la risposta alla seconda domanda è facciamolo nell'Urbe, la capitale europea meno adatta ad ospitare qualsiasi evento ufficiale, dato che i servizi di trasporto pubblico fanno schifo, la rete stradale anche e il traffico è terrificante.
Quindi eccoli qui e strade chiuse al'Aventino, che è come prendere un cerchio, tracciarne il centro, transennarlo e poi porre questo problema ai cittadini: dato il centro del cerchio transennato, il cittadino dovrà trovare modo di giungere fino alla transenna senza tracciare raggi, bisettrici o altre diavolerie geometriche.
La soluzione del problema è questa: stai sul raccordo anulare tutto il giorno e dentro l'Urbe non ci entri, frega a noi che tu ci devi entrare per andare lavorare o studiare, ma che ti studi poi, meglio che impari un mestiere, magari la shampista, perchè tanto non è che puoi avere altro futuro in questa caput mundi
Come se non bastasse che il lunedi alle sei di sera l'Urbe impazzisse per conto suo senza sforzo esterno alcuno.
Io lo so che adesso penasate che sono polemica (ok, sono polemica) ma la mia posizione è che il vertice della FAO lo potevano fare, che ne so, in Ruanda. In questo modo facevano affluire un pò di soldi agli alberghi del Ruanda, ai ristoranti del Ruanda, insomma proprio a tutto il Ruanda; anzi gia che c'erano, in Ruanda, io avrei messo la regola che potevano strafogare solo cibo locale nella quantità media ingerita da un puzzafame ruandese; vuoi vedere che dopo tre gioni di bacche e radici la soluzione alla fame nel mondo la trovavano, eh? e poi potevano pure bloccare le strade del Ruanda ammesso che le trovano, le strade, in Ruanda.

Quest'incredibile spreco economico e sociale mi dà il voltastomaco

mi aspetto che prima o poi qualcuno di questo incompetenti istituzionali se ne esca con una frase alla MariaAntonietta e dica: ma se in Ruanda non tengono il pane perchè non si mangiano le brioches?






venerdì 13 novembre 2009

Il risveglio urbano

Io tutti i giorni per andare in ufficio passo in una piazza dove c’e’ una rotonda.
Al centro della rotonda c’e’ un giardino e al centro del giardino c’e’ un obelisco che punta in alto in alto, verso il cielo.
Ora, io non mi sono mai soffermata a guardare la punta dell’obelisco perche’ quando arrivo in quella piazza devo tenere i sensi all’erta compreso il terzo occhio perche’ succede che guidano tutti come i pazzi, cioe’ qua nell’Urbe guidano sempre come i pazzi ma quando si arriva all’obelisco succede qualcosa che non si capisce e diventiamo tutti ancora piu’ pazzi: invece di seguire la strada e fare la rotonda cerchiamo di tagliare in diagonale, di disegnare una bisettrice con le ruote, calcolare la somma dell’area dei cateti del trangolo di segnalazione con la marmitta e la conseguenza di tutto questo e’ che nel giardinetto che ospita l’obelisco in genere ci sono, almeno: due parafanghi, tre copertoni, vetri vari, una smart infilata sul basamento, un apecar rovesciato sul terreno, due moto infizzate sul ciglio del giardino e caos vari. Allora io una mattina mi approssimo alla piazza e desto i sensi e l’occhio mi cade sul giardino dell’obelisco dove vedo dei pezzi di non so cosa, poi mi avvicino e scopro essere dei piedi e delle braccia e pure una testa mozza che spuntano dal terreno...un’ enorme testa mozza che spunta dal terreno..io dico ah beh, sara’ un monumento ai caduti dell’obelisco, cioe’ a tutti quelli che, non facendo la rotonda ma la diagonale si sono scamazzati su di esso perdendo la vita o gli arti e ovviamente c’e’ piu’ caos di tutti gli altri giorni perche’ tutti rallentano a guardare la testa mozza e fanno aaahhh e fanno ooohh.

La sera, al ritorno, la testa mozzata e’ ancora li.

Dopo una settimana in cui, nonostante io lo ignorassi vistosamente, il gigante smembrato e la sua testa mozza non accennavano a sgombrare ho fatto delle ricerche ed ho scoperto che trattasi di un’ istallazione itinerante (quindi, non ridete delle nostre disgrazie urbane, tra poco potrebbe itinerare nella vostra citta’) e precisamente


Il risveglio (awakening)
IL Risveglio è una scultura di uno dei più famosi artisti americani, Seward Johnson. L'opera, realizzata in "fiberglass", consta di cinque elementi di dimensioni gigantesche e si sviluppa per circa 30 metri eccetera eccetera. A quanto leggo, nasce negli USA, rimane nella valle del Potomac per una ventina d’anni e poi non lo so a chi gli viene l’idea, iniziano ad intinerarla, piu’ o meno in questo modo:

Cioe’ questa cosa fa impressione solo a me o mette un brivido alla collettivita’ civile intera?
Vabbe', insomma, tira la testa e tira il braccio, il 2 novembre la testa mozza arrive nell’Urbe: l'opera è stata installata all'Eur, in piazza Guglielmo Marconi, per festeggiare il ventennale dalla caduta del muro di Berlino.
Ah ecco.

Il collegamento tra la testa mozza e la caduta del muro e soprattutto l’utilizzo di una testa mozza per festeggiare qualcosa e’ certamente chiaro a tutti, nonche’ trattasi di una cosa chic e figa che noi nell’Urbe siamo sempre avanti, quanno ce freghi

Io non vedo l’ora che un apecar ci si rovesci sopra..

mercoledì 11 novembre 2009

Metodi e tecniche di resistenza urbana: il vero significato delle quattro frecce


Eh si amici, non e’ che se venite nell’Urbe potete cascare dal pero come contadinotti e dire eh ma io non lo sapevo; amo i miei blogger e mai vorrei che facessero la figura dei provincialotti di fronte a quelle che sono le personalissime interpretazioni dei miei concittadini circa il vivere civile e il codice della strada.
Ordunque, le quattro frecce.
Secondo l’art. 151 del Codice della Strada l’uso delle quattro frecce andrebbe effettuato in situazioni emergenziali del tipo: ingombro della carreggiata, fondo stradale viscido, quando per avaria il veicolo e' costretto a procedere a velocita' particolarmente ridotta; quando si verifichino improvvisi rallentamenti o incolonnamenti, insomma il concetto e’ chiaro. Piu’ o meno, evidentemente.
Qui nell’urbe le quattro frecce si utilizzano non solo per motivi altri e diversi ma costituiscono anche una sorta di impunita’ per delitti stradali vari, per esempio: hai investito un pedone mentre roteavi a stella sull’asse viario, si ma avevo acceso le quattro frecce. In questo caso, secondo il cittadino guidatore, le quattro frecce significavano: ho perso il senso della realta’, non so cosa sto facendo per cui toglietevi di torno perche’ senno’ ammazzo qualcuno.
Semplice, no?
Il problema e’ che in genere la personale rivisitazione che il cittadino guidatore effettua delle quattro frecce tu lo capisci troppo tardi, quando per esempio un SUV ti penetra nel fianco sinistro della macchina ad un incrocio regolato da precedenza , scusa ma io venivo da destra si ma io tenevo accese le quattro frecce. Ah ecco
In quel caso l’autista del SUV, accendendo le quattro frecce intendeva dire: non mi frega un cazzo di chi ha la precedenza, voglio passare prima io.
In questi ultimi tre giorni ho scoperto una simpatica serie di personali rivisitazioni delle quattro frecce, ovviamente a posteriori e dopo una sequela di parolacce e bestemmie che bocca di femminuccia non dovrebbe mai pronunciare:



  • devo proprio immediatamente e con urgenza cercare sulla rubrica del cellulare il numero della mia estetista perche’ mi urge una ceretta. A tal scopo, mi fermero’ qui, nella corsia centrale del raccordo.

  • Accidenti, queste rotonde mi disorientano, quale sara’ l’uscita giusta? Quasi quasi ne prendo una a caso, magari questa qui in curva e poi mi fermo a consultare lo stradario

  • Ops non ho trovato parcheggio, la lascio qui davanti a questo passo carrabile mentre vado a comprare l’i-phone da Trony

  • Ho un pulsante simpaticissimo con un triangolo, lo premo e un dolce ticchettio mi fa compagnia, che bello


E poi tu li insulti e loro che fanno? Eh ma non hai visto che avevo le quattro frecce? quattro frecce: Giustificazione Suprema, Alibi Massimo, Impunita’ Assoluta, Verita' Rivelata


Gesu’ salvaci o fulminaci, come ti pare ma liberaci da questo male, ti prego

domenica 8 novembre 2009

Lista dell'odio special training course




Io ODIO i corsi di formazione a cui la mia azienda mi iscrive per forza e poi mi fa frequentare; durante gli ultimi 12 mesi il mio curriculum si è arricchito di dozzine di questi corsi stupidi e senza senso dai nomi ridicoli che manco mi ricordo, anzi no qualcuno me ne viene in mente, play your team ma che cazzo mi significa? oppure business communication, idem, tanto sono tutti uguali, decine di slide e un consulente pagato profumatamente per dirti che devi cercare di comunicare con i tuoi colleghi ed il tuo capo ma guarda un pò, non viene mai in mente a nessuno che se non comunico con i miei colleghi e con il mio capo è perchè semplicemente non voglio, non è contemplato che tu al lavoro non comunichi questa cazzo di idea di azienda-famiglia fatta di parenti serpenti io se erano miei parenti per davvero facevo la causa di disconoscimento e poi il tipo pagato profumatamente ti chiede perchè non comunichi con i tuoi colleghi e io rispondo sempre questa cosa: perchè li odio ma non va bene, non è contemplato, tu ti devi integrare ah si? e perchè? nel mio contratto non c'era scritta questa cosa dell'integrazione, sono certa che si parlasse dell'erogazione di una prestazione professionale e relativo compenso ma no, era il sottotesto, il non scritto, il VALORE AGGIUNTO se io mi integro e comunico con i miei colleghi dò un valore aggiunto al mio lavoro, non capisco in che modo visto che se parlo mi distraggo e lavoro di meno e comunque, signori, io non aggiungo proprio niente che non sia pagato, quindi figuriamoci se mi prendo la briga di colloquiare gratis con qualche collega mamma ansiogena con tre argomenti di conversazione tre: figli, preoccupazioni per i figli, niente sesso con il marito mai nemmeno il sabato sera, sai che spasso ma play your team!! ma ci credono davvero non sanno come buttare i soldi? no perchè un'idea di come investire il denaro per la formazione io l'avrei, per esempio potrei fare un bel corso di inglese no? ma no perchè costa troppo, più del consulente di play your team? ma davvero? però si dà il caso che tutte le slide del corso di formazione siano sempre in inglese, magari ci son scritte tutte parolacce e io non le capisco, pensa un pò e poi perchè piove sempre quando devo fare i corsi eh? io ODIO LA PIOGGIA durante i corsi di formazione che mi devo svegliare presto per prendere l'autobus ed arrivare nel luogo ameno ove si terrà perchè intendiamoci, una sala conferenze costa, per cui viene affittato qualche capannone industriale o simili in luoghi tipo le colonne d'ercole dove ci passa si e no una corriera al giorno e tu ti alzi alle sei del mattino per fare play your team, arrivi tutta bagnata fracica e play your team! l'azienda offre la colazione, cornetto e caffè brutta ingrata che ti lamenti sempre, devi imparare a ringraziare per ciò che mamma azienda ti fa fare, credi che a tutti quanti diamo questa fantastica opportunità di annoiarsi a morte un'intera giornata? no signori, non a tutti, solo a me, sono la prediletta, porcaccio giuda infame ringrazio tutti per la cortese attenzione, se un giorno quest'azienda deciderà di chiudere i battenti e buttarmi al secchio come un'escremento putrido io troverò il mio posto nel mondo perchè, signori e signore, io ho fatto il corso play your team

aaaaaahhhh

mi sono sfogata

mercoledì 4 novembre 2009

Comunicazione urbana nell’era digitale: torno subito


Avete presente no, il cartello, a volte piuttosto artigianale, che indica che il titolare dell’esercizio commerciale/sportellista/titolare di macchina in seconda fila ecc mette per indicare che a breve tornera’ a fare il suo dovere? Bene in quest’epoca di comunicazione altra e diversa dalla forma scritta noi cittadini abbiamo i nostri metodi per indicare che adesso torniamo, non scocciate, stiamo in pausa.
Questa mattina,al capolinea dell’autobus vedo da lontano la vettura pronta, porta centrale aperta, laterali chiuse e motore acceso, simbolo universale del pronti per la partenza via; mi precipito dentro. L’autista pero’ non c’e’.
Cinque minuti, dieci, chiedo ad una vecchietta che sembra seduta li dall’ultimo fotofinish, scusi ma non parte questo autobus?e signo’ credo che si, l’autista e’ sceso ha detto torno subito, lascio il motore acceso, ah ecco, torna subito, cos’e’ andato a fare, sta rapinando una banca e poi arriva correndo e grazie al motore acceso l’autobus fila via e scappiamo tutti con la refurtiva?
Un quarto d’ora, l’autobus si e’ inzeppato, piove, siamo tutti bagnati infreddoliti e decisamente incazzati; arriva l’autista con la busta della GS e la spesa fatta, lo aggrediamo tutti: scusi eh ma le pare modo? Aho’ stavo 'n pausa e dovevo anna’ n’attimo affa’ na’ cosa, tornavo subbito ho lasciato apposta il motore acceso
Ah ecco vedi
Voglio dire, ha lasciato apposta il motore acceso
Sono io che non ho capito che lasciare un autobus incustodito col motore acceso ad inquinare a vuoto un pezzettino di mondo voleva dire che tornava subito
So’ antica, non capisco i nuovi metodi di comunicazione nell’era urbana digitale

lunedì 2 novembre 2009

MIsteri Urbani: le transenne casalinghe


Che poi non sono casalinghe, le mettono i vigili ma per come sono trascurate mi da’ l’idea del transennamento fai da te, un transennamento artigianale fatto un po’ a cazzo di cane con nastri e assi di ferro comprate da Ikea e assemblate male, tipo quella della foto per intenderci.Detta transenna giace da circa due settimane nei pressi dell’ufficio dove lavoro, forse (e ribadisco forse) messa a protezione di una striscia d’asfalto fresca che pero’ adesso e’ gia vecchia infatti i cani del quartiere l’hanno pisciata e anche altro; secondo me se la sono scordata oppure vogliono battere il record di transennamento inutile del millennio, non lo so.La cosa bella e’ che l’Urbe e’ piena di questi angoli transennati, tu li guardi e il perche’ del transennamento non lo capisci, ti sfugge, forse sono sculture astratte effettuate da un artista folle che cosi’ crede di abbellire la citta’ o magari sono candid camera e stanno registrando tutti i cittadini che si fermano davanti alla transenna e si grattano la testa; speriamo che filmano pure quando i cittadini si sono rotti le palle della transenna e la sfasciano con dei grossi randelli. Ora vi diro’ la mia ipotesi che voi potrete pensare essere un po’ fantascientifica ma secondo me questi angoli transennati indicano dove sotto ci sono delle grosse tane di topi alieni mutanti, sono tipo un cartello di aiuto ai cittadini: attenzione, qua sotto stanno i topi mutanti, girate al largo.
Si lo so, molti di voi non credono ai topi alieni mutanti ma io preferisco coccolarmi questa ipotesi, senno’ dovrei pensare che questa cazzo di transenna che sembra montata da un bambino di cinque anni che odia i Lego se la siano semplicemente dimenticata la’ e che possa erigersi a simbolo della trascuratezza italica.

Viva i topi alieni e mutanti




giovedì 29 ottobre 2009

Metodi e tecniche di sopravvivenza urbana: la metro B






Io scrivo questa cosa perche’ se venite nell’urbe puo’ essere che prendete la metro e allora lo dovete sapere come funziona, perche’ altrimenti entrate in una stazione della metropolitana e pensate di aver sbagliato porta e di essere entrati in una fogna ove verrete divorati da topi enormi e invece no, non avete sbagliato, siete nel posto giusto: se vi trovate in un luogo sporco, puzzolente, dove fa un caldo soffocante e vicino a voi un barbone sta vomitando, benvenuti, siete ad una qualsiasi fermata della metro B dell’Urbe
Come forse sapete, nell’urbe ci sono due linee della metro: la linea A e la linea B che non coprono capillarmente tutta la capitale ma solo una parte, i rimanenti quartieri se la fanno a piedi.
Da alcuni anni (forse 30) sono in corso lavori per la terza linea della metropolitana, che sara’ pronta non appena gli asini inizieranno a volare e gli autobus a passare in orario.
Quindi al momento sono due.
Questo post descrive la linea della metro B, che e’ quella che prendo piu’spesso, visto che la uso per andare in ufficio quando il motorello e’ in sciopero.
La metro B ha le insegne di colore blu e unisce due periferie degradate che si trovano ai punti opposti della citta’: Rebibbia (si, bravi, dove c’e’ il carcere) e Laurentina e in mezzo a questi due estremi tocca periferie residenziali e borgate pestilenziali; se tu la prendi da un capolinea all’altro puoi notare che ad un certo punto tutta la gente normale scende e salgono persone sempre piu’ brutte e strane ma strane proprio che sembrano strane perfino a me, che pare parlino un’altra lingua e che vengano da un altro pianeta ( ah, Signore, magari fosse cosi’) e invece no, sono esseri umani come voi e me solo che non sanno di esserlo e si comportano come scimmie antropomorfe. Ma non voglio entrare in dettaglio sul comportamento degli abitanti delle borgate di Tiburtino terzo(*) per due motivi: sono vendicativi e cattivi.
Quindi faro’ un esempio standard di fermata della metro B in una periferia medioresidenziale. La metro B, a parte gli orari di punta, passa ogni sei/otto minuti. Avete tutto il tempo di guardarvi intorno, di annusare la puzza di vomito rancido e contare le cartacce schifose dappertutto, divertendovi a datarle (uh guarda, una carta di girella, direi 1984 o giu di li).
Poi la metro arriva e voi ci salite; potrete notare

  • Almeno un barbone che dorme sui sedili il fondo al vagone
  • Un paio di tossici che svalvolano
  • Una zingara che chiede l’elemosina
  • Un gruppo musicale di origine sud amercana che suona la bamba a scopo di lucro
  • Un numero variabile di punkabestia
  • Macchie strane sul pavimento
  • Sedili unti
  • Corrimani scivolosi e vischiosi

Noi cittadini teniamo l’immunita’ ma io vi consiglio di dare un’occhiata al vostro libretto di vaccinazioni ed eventualmente rinfrescare l’antitetanica.
Si salvano, per ovvi motivi di immagine, le stazione di Colosseo e Fori imperiali, i turisti che girano per il centro non conosceranno mai le reali condizioni di quella fogna chiamata metro B.



E forse e’ meglio cosi’

*Ringrazio gli amici di Tibutino Terzo per avermi fatto notare la fauna locale e ok, lo ammetto.. avete pieno diritto di lamento!

lunedì 26 ottobre 2009

Lista dell'odio num 29


Volendo, sarebbe più lunga.

Ma l'esercizio consite nel creare delle priorità e mentre perdo tempo a riflettere e scrivere magari mi passa la voglia di fare una strage gettando un calzino puzzolente nel condotto di areazione delle metro e amen

E dunque, ecco la top five:



Trenitalia. Perchè è dovere di ogni cittadino odiare una compagnia di servizi che opera in regime di monopolio e riesce comunque ad avere i bilanci disastrati,
servizi scadenti e prezzi elevatissimi. Vi detesto cordialmente, anzi no, vi detesto e basta

L'autunno, in quanto inutile: una stagione in cui piove e fa freddo ce l'abbiamo gia, grazie, si chiama inverno. Si, lo so, non esistono più le mezze stagioni; peccato, io ne ho un disperato bisogno.

I calzini spaiati che ho appena trovato nel bucato. Per caso qualcuno di voi ha i fratelli dispersi ? uno è rosa a fiorellini e l'altro celeste con i mici. Grazie

Il portiere del mio palazzo che, dato che ottobre è parente a Natale, inizia ad aiutarmi le borse della spesa, mi chiama l'ascesore, mi saluta cordialmente..ecc

La supplente del corso di yoga, che dopo essere stata 10 minuti a tentare di insegnarmi un esercizio ha detto ad alta voce: bene, adesso che quasi tutti abbiamo imparato come si fa la presa dell'orso possiamo passare al altro...ma brutta strooooommmmm ooooooommmmm ooooooommmmm


sabato 24 ottobre 2009

Medio Evo urbano


Ho deciso di dare un nome al periodo storico che stiamo vivendo, anzi meglio, che sta vivendo l'Urbe; cioè ma vi pare possibile che nel 21o secolo nella Caput mundi si viva come nel 1200? preda degli lelementi naturali, che se piove e casca giu il cielo il giorno dopo ti aggiri per la città con uno scenario da The Day After che sembra che sia passato un cavaliere dell'Apocalisse a caso, fate voi: alberi caduti, lampioni piegati, cocci di vetro dappertutto, copertoni isolati, voragini nell'asfalto, foglie che hanno otturato i tombini e laghi artificiali nel mezzo della città, ci mancano solo le paparelle che ci sguazzano dentro e andiamo; pandemie dietro l'angolo, suina ovina aviaria sars e raffreddore cronico che appena un collega starnutisce il giorno dopo mezzo reparto è a casa a letto; ignoranza sociale e culturale, gente che che gioca al lotto per cambiarsi la vita, che cambia strada quando vede un gatto nero, ci manca solo che si mettano a gridare: "stregoneria" se vedono accendersi la luce elettrica con l'interruttore; popolazione analfabeta o quasi ma come ne sono usciti nel medioevo da stà situazione?
ah gia, con il rinascimento.
Questo però è un problema, bisogna organizzare un rifiorire delle arti ad hoc ma noi i pittori rinascimentali non li teniamo, giusto qualche graffitario metropolitano o qualche sporadico disegnatore di cazzi sulle saracinesche dei negozi chiusi per crisi
Potremmo provare a far rifiorire la musica ma come lo convinciamo Gigi D'alessio a ritirarsi dal mercato?
Sennò la scultura, ma trovatemi uno scultore o un architetto normale perchè qui nell'Urbe teniamo solo progettisti di centri commerciali, tu gli dici fammi una bella statua per questa piazza e quelli balbettano e iniziano a costruire una stele con dentro almeno tre negozi, la statua da sola non la sanno fare, capito?
Ma poi voglio dire il rinascimento non è programmabile così, a cazzo, è la gente che dovrebbe rifiorire ma diciamolo, i cittadini sembrano piante grasse che manco hanno bisogno di acqua, crescono da soli

No così non se ne esce, lo volevo solo dire

lunedì 19 ottobre 2009

Metodi e tecniche di sopravvivenza Urbana: I flussi di traffico nei giorni infrasettimanali

Dunque, il traffico nell’urbe funziona cosi’: non si capisce.
Sono anni che studio il microcosmo urbano compreso tra casa mia e l’ufficio e ne ho dedotto alcune costanti sui flussi di traffico la cui origine e’ sconosciuta, forse e’ un grande problema metafisico su cui si devono interrogare scienziati e filosofi di tutto il mondo o se non altro parlarne in qualche interessantissima trasmissione televisiva di approfondimento culturale come mattino 5, per esempio.
Ora descivero’ l’articolarsi dei flussi di traffico casa/lavoro, precisando che le informazioni sono state reperite in una condizione di ricerca empirica protetta, tipo, per esempio, che nessun incidente abbia bloccato il mondo urbano conosciuto e che non ci siano ZTL attive o targhe alterne del cazzo
Dunque, i flussi di traffico che incontra Punzy nella sua vita quotidiana sono questi:

Lunedì ore 09.00/09.30 A.M.

Per strada non c’e’ nessuno. Il lunedì ti aspetti l’inferno, il delirio, il caos, l’ingarbuglio, il nodo scorsoio e invece no, circoli libera come l’aria, nemmeno un crocicchio piccolo piccolo, un micro assembramento meccanico, niente; puoi scendere all’ora che ti pare, dieci minuti dopo arrivi in ufficio.
Lunedì ore 18.30/19.00P.M

l’inferno. Macchine da tutte le parti, motorini, SUV,apecar,camion di traslochi , pullman turistici, sembra che l’asfalto produca macchine, che qualcuno prema un pulsante e dal nulla si secerna un’auto pronta ad imbutarsi nel traffico, ovviamente prevista di clacson gia suonante. Ora io mi chiedo se nessuno e’ uscito la mattina, come fanno tutti quanti a tornare la sera? E’ un mistero misteriosissimo, forse e’ gente che dorme al lavoro la domenica sera per evitare il traffico del lunedì mattina; in questo caso e’ un gesto generoso nei confronti di tutta la cittadinanza e andrebbe premiato con un encomio, e comunque la cosa funziona: il lunedì mattina non esiste anima criata per le strade. Grazie, cittadini nobili che la domenica sera ve ne andate a dormire al lavoro, la Punzy vi ringrazia

Martedì 09.00/09.30 A.M

traffico normodotato con rallentamenti intorno al palaEUR, perche’ il martedì non ci fanno niente al palaEUR pero’ ci sta sempre traffico poi lo superi e tutte le macchine prima della tua sembrano essere state inghiottite dallo spazio tempo boh, giri l’angolo e il traffico non c’e’ piu’, dissolto, sparito, volatilizzato..non capisco ma mi adeguo
Martedì 18.30/19.00P.M

traffico assurdo, con ingorghi intorno alle fermate della metro ancora piu’ inspiegabili del traffico al palaEUR alla mattina ma anche qui, superato quelle, le strade si sbutano, con buona pace mia e di chi come me deve tornare a casa

Mercoledì 09.00/09.30 A.M.

nessuno in vista. I fannulloni della pubblica e privata amministrazione evidentemente sono gia in malattia in vista del week end, la parte dell’urbe produttiva e che non ha un medico compiacente riesce a cavarsela abbastanza bene senza rallentamenti particolari
Mercoledì 18.30/19.00P.M

il delirio. E’ palese che i flussi di traffico sono inversamente proporzionali: Il traffico che troverai mentre torni a casa e’ opposto a quello che hai trovato la mattina mentre andavi al lavoro. Tutto cio’ e’ legge urbana non scritta, ricordala

Giovedì mattina 09.00/09.30

Il panico. In giro ci sono tutti i medici fiscali mandati dalla pubbliche e private amministrazioni per cogliere in fallo i dipendenti fannulloni, inoltre girano degli elicotteri (perche’?) i camion delle mozzarelle, pullman turistici e gruppi di giovinastri a piedi che hanno marinato la scuola e fanno lo zig zag in mezzo al traffico; i vigili sono latitanti, totalmente assenti ambulanze e mezzi di soccorso
Giovedì 18.30/19.00P.M

caos indescrivibile, la regola dei flussi di traffico inversamente proporzionali non funziona il giovedì (perche’? per quale motivo? Non lo so, non lo sa nessuno) ambulanze e pompieri a tutto spiano,sempre i camion di mozzarelle della mattina e i soliti elicotteri, poi arrivi a casa, accendi la tivvu’ e non e’ successo niente, nessuna esplosione o morte massiva ma intanto continui a sentire le sirene che ululano a pazzi fino a verso le dieci di sera.

Venerdi mattina il traffico non perviene, non esiste, sei sola sulle strade, sola con il silenzio dell’Urbe, in giro non si vede piu’ nessuno e tu pensi allora che le ambulanze la sera prima erano in realta’ rastrellamenti e vai a capire chi hanno rastrellato e chissa’ con quale criterio
Venerdi pomeriggio: e’ indescrivibile, al di la’ di ogni ragionevole pianificazione di flussi, targhe alterne e ZTL, la gente va dappertutto il venerdi pomeriggio: esce dal’urbe per andare nella casa di campagna, entra nell’urbe per passare dalla campagna alla citta’ , le mozzarlle non sono state consegnate tutte e ancora girano camion, pompieri, ambulanze, polizia, carabinieri, elicotteri, protezione civile, gli apecar del lunedì, i SUV, i carretti della frutta, scuolabus (ma come? Perche’? alle sette di sera??) pullman turistici vuoti e pieni,macchine della scuola guida ma proprio il venerdi pomeriggio gli fai fare scuola guida a sti’ poveracci? Camion frigo, biciclette e astronavi forse, non lo so non si capisce niente

Ora avrete tante inquietanti domande da pormi sui flussi di traffico ma io non ho risposte, vi avviso


mercoledì 14 ottobre 2009

Misteri domestici: i mucchi di panni e le equazioni




Una delle cose che mi riesce più difficile nella mia vita di schiava domestica, è mantenere inalterato l'equilibro tra popolazione di panni sporchi e risorse di panni puliti.
E' un'equazione difficilissima, che sanno risolvere solo le mogliettine anni '50 perchè la soluzione è inserita nel loro DNA, tengono il ciclo del bucato scritto nel codice genetico; io evidentemente no: ci sono i panni bianchi, quelli colorati, quelli che non sono nè bianchi nè colorati, le copertine dei gatti, le asciugamani che devono essere deterse con il lavaggio super ammorbidente, i panni da lavare a mano perchè io li compro sulle bancarelle che costano 5 euro e se li metto in lavatrice si disintegrano, calcolare i tempi di asciugatura che se è umido sei fottuto e contemporaneamente, poi, avere sempre robe pulite nei cassetti, mutande, camicie, calzini, sopratutto calzini, perchè io mi metto le scarpe all star che ho da una vita e che sono comode comodissime, te le metti e sembra che ai piedi hai due nuvolette soffici soffici del buon gesù ma poi te le togli ed è l'inferno, una pestilenza senza ritorno e allora calzini, calzini puliti per un cambio continuo ma come si fa? quelli spariscno, tu ne metti in lavatrice dieci e quelli escono in nove, matematico, ma dove vanno? come ci vanno? e sopratutto, quando tornano? e dopo tutta stà fatica il cestone dei panni sporchi è sempre pieno, tu passi il tempo a programmare lavatrici ma è tipo la malaria in africa, il vaccino c'è ma non basta, è insufficiente, devo ricorrere agli aiuti umanitari, cioè devo comprare altri calzini!
Io ho una teoria complottistica che consiste nel fatto che i miei panni si sono organizzati per boicottarmi l'esistenza.
Per forza.
Oppure (e io credo plausibile anche questo) il mucchio di panni è autoreplicantesi.
Si accresce da solo.
Pure se tu non ti cambi le mutande per una settimana poi nel cestone troverai sette mutande sporche. Di chi sono, eh? di nessuno, sono nate da sole mentre non guardavi ma dette mutande sporche non te le ritroverai MAI nella popolazione dei panni puliti, questo è il rebus, sono sempre sporche; tu le metti in lavatrice e poi nel cassetto e non le guardi nemmeno più ma loro si sporcano e si infilano nel cestone, ve lo dico io.
O anche, ma qui andiamo nella metafisca trascendentale, in realtà la popolazione di panni sporchi è sempre stata superiore in numero, sin dall'inizio, alle risorse di panni puliti.
Rifletteteci
Qualcuno di voi ricorda com'è iniziata? Io no, sono andata a vivere da sola e c'erano dei panni sporchi da lavare, in numero superiore a quelli puliti nell'armadio e così via indietro nel tempo e nello spazio, fino al big bang e all'esplosione del cosmo-cestello della lavatrice universale che ha vomitato panni sporchi per tutto l'universo

Oh si
il grande bang

lunedì 12 ottobre 2009

Lunedi di passione

Gentili Signori delle istituzioni urbane: sindaco, giunta, comando vigili urbani e chiunque rientri in questa definizione.
Questa e’ una citta’ che gli abitanti, non so se ve ne siete accorti, sono un poco nervosi, specialmente il lunedì mattina.
Francamente, non riesco a capire come possa esservi sfuggito che noi cittadini ad inizio settimana andiamo per strada cercando qualcuno da impalare; forse, istituzioni care, non siete delle brave osservatrici oppure e io propendo per questa ipotesi (forse saro’ malpensante, diceva pero’ mia nonna a pensare male si fa peccato ma non si sbaglia) non ve ne fotte un emerita ceppa della cittadinanza tutta e dei disagi che provocate quando chiudete un’ importantissima immisione di una strada a scorrimento veloce; una chiusura che, beninteso, sara’ stata certamente motivata, magari la rampa stava crollando oppure si era stranamente allagata dato che come al solito appena piove a secchi l’Urbe diventa sotto il livello del mare ma no come Venezia, come Atlantide;
Dicevo quindi, avrete avuto le vostre buone ragioni ma in tutta sincerita’, istituzioni carissime, proprio non capisco perche’ non avvisate la cittadinanza tutta delle strade che chiudete; non una parola su quelle cazzo di tabelle luminose che avete sparso in tutta la citta’ che ci avvisano che ci sono le ZTL attive al colosseo, tutte la stessa cosa dicono, ZTL al colosseo, grazie, abbiamo capito. Non una riga sui giornali, nemmeno quelli di quartiere, il vostro sito on line ci da’ tante informazioni su delle belle iniziative culturali che non potremo mai andare a vedere perche’ i musei stanno dopo la rampa che avete chiuso, grazie dell’informazione, che fate sfottete?
Ah e grazie anche per non averci messo nemmeno un vigile urbano a regolare il flusso o forse ce l’avete messi ma sappiate che quelli stamattina non sono andati a lavorare perche’ mi sa che non li avete dotati di scudi al titanio per proteggersi dalle criccate in testa che il cittadino che si e’ fatto un’ora di traffico per arrivare alla rampa chiusa che nessuno gli aveva detto che era chiusa gli avrebbe certamente somministrato.
Ci volevate fare la sorpresa? Grazie, che pensiero gentile, vi colga un infarto fulminante.
Cosa vi fate, un vaccino istituzionale per evitare che vi colgano le bestemmie dei cittadini? No perche’, ad occhio e croce, da stamattina dovrebbero avervi colto diversi ictus, sette/ottocento attacchi di cuore e diversi prolassi emorroidali, pero’ ogni tanto apro internet e non vedo che siete morti o sofferenti, state in giro come se niente fosse.
Non mi resta che augurarmi che casa vostra stia dopo la rampa e che non abbiate avvisato nemmeno vostra moglie che non puo’ uscire di casa a fare lo shopping, cosi’ perlomeno stasera rimanete senza cena

Ah, auguri per la vostra prossima vita da scarafaggi stercorari

giovedì 8 ottobre 2009

Punzy, la fame e le truffe alimentari

Dunque, io definisco truffe alimentari quelle inezie gastronomiche che non soddisfano lo scopo primario per il quale sono state acquistate, ovvero saziare la mia fame.
Le principali truffe alimentari che io ho incontrato nella mia vita sono tre:

Lo yogurt
Alzi la mano chi dopo aver mangiato uno yogurt si sente sazio.
Ora alzi la mano chi, dopo aver mangiato uno yogurt, si sente sazio per piu’ di 10 minuti…siamo rimasti in pochi, eh? No dico, una cosa che ti viene venduta come spuntino sano e che non ti fa ingrassare e che tu mangi con la fiducia propria di un consumatore attento che non si vuole strafogare la barretta di Mars perche’ e’ meglio non esagerare con le schifezze deve avere un effetto durevole e invece no; io mangio lo yogurt, per i primi dieci minuti mi sento gonfia e temo possa uscirmi dalle orecchie e poi il mio stomaco lancia i razzi fotonici oppure non lo so qualche altra arma distruttrice e mortale e lo yogurt viene sconfitto, distrutto, polverizzato, come se non fosse mai esistito e conseguentemente io devo mangiare di nuovo. E dato che la soddisfazione psicologica di mangiare uno yogurt e’ pari a zero, non se ne parla di mangiarne un altro, vado sul panino con le melanzane sott’olio. Allora era meglio che mi mangiavo direttamente il panino, senza ingurgitare fermenti lattici che ripristinano la flora batterica del mio stomaco che, a quanto pare, non ha bisogno alcuno di ripristinarsi; oddio, non ho mai mangiato le pietre ma ho come la sensazione che i razzi fotonici funzionino pure con quelle.

Le gallette di riso o di mais
Diciamolo, se Dio avesse voluto che mangiassi grano e mais mi avrebbe fatta con le piume e messa in una stia puzzolente piena di merda a covare uova. Uh, forse in una metaforica stia piena di merda ci sono gia ma lasciamo stare; il fatto e’ questo: tu tieni il languorino allo stomaco e mangi una galletta di riso e poi un’altra e un’altra ancora e la fame non se ne va, semplicemente perche’ non le hai fornito una buona ragione per andarsene; il mio stomaco, per nulla influenzato da anni di pubblicita’ martellante salutista, delle gallette di riso se ne fotte e hai voglia a mangiare e a berci sopra litri di acqua della salute, sperando che facciano mappazza nel tuo stomaco e finalmente l’appetito trovi pace, ha ha ha che pia illusione. Molti dicono: quelle di mais sono piu’ buone.
Vero.
Se preferisci il sapore del cartone a quello del polistirolo, le gallette di mais fanno proprio per te

Il sushi
E adesso non pensate che sono la solita meridionale che vuole mangiare solo carbonara e pastiera; il fatto che io cada in deliquio di fronte alla carbonara e alla pastiera non ha nulla a che fare con questo post. Io non sono la tipica italiana che va all’estero e cerca disperatamente gli spaghetti alla matriciana; io sono curiosa di scoprire gli itinerari gastronomici delle altre culture ma il sushi, ma andiamo e non e’ perche’ e’ pesce crudo, io vengo da Napoli, noi li’ mangiamo le cozze crude al posto del pop corn quando andiamo al cinema, figurarsi; e’ perche’ non sa di niente, cioe’ e’ una cosa molliccia e sciapa ma che pesce e’, pesce nulla? Ma poi no, non e’ nemmeno che non sa di niente e’ che scusa tu vai al ristornate giapponese ed apri un mutuo per pagare il conto e poi una volta uscita da li’ devi infilarti di corsa in un Mac Donald’s perche’ comunque lo stomaco non lo sa che tu hai cenato, almeno il mio, di stomaco, non lo sa che ho cenato quando mangio il sushi,riceve questa inezia alimentare, la disintegra e aspetta che tu mangi per davvero. E adesso si porta pure come aperitivo: andiamo a fare l’aperitivo li’ con il sushi? Secondo me pensano che e’ una cosa chic fare l’aperitivo con il sushi, che la gente che ti vede mangiare pesce crudo alle sette di sera ti invidia, come no, specialmente quando nell’aire iniziano a diffondersi i profumi della cena e il soffritto di cipolla e l’odore della fettina panata ti fanno ricordare che sei vivo e, soprattutto, che hai ancora fame

Va bene, il problema potrebbe essere che io ho troppa fame.
Resta il fatto che si devono inventare degli snack che mi saziano, senno’ io sono una consumatrice scontenta.

lunedì 5 ottobre 2009

Mi ho preso un virus

prendetevelo pure voi;
la nuova rubrica di satira on line dell'Unita': contagiosissima
Che ve ne fate della suina, dell'Aviaria o della SARS; sono pandemie minori di nessuna rilevanza satirica!
Ci collabora il mio grande amico Silvio Di Giorgio (http://silviodigiorgio.blogspot.com/) che quando eravamo piccoli abbiamo giocato al piccolo terremotato campano insieme

Silvio, adesso che diventrerai ricco e famoso, ricordati degli amici!!

E voi, invece, cliccate sul virus!
http://virus.unita.it/

Virus
e sai cosa becchi