sabato 31 gennaio 2009

Esempi di riconversione urbana

Qui nell’Urbe si reagisce alla crisi così come si può, senza organizzazione, ognuno per sé.
Ci sono esempi originalissimi di stratagemmi scaccia-crisi, ad esempio la riconversione. No, tranquilli, non sto parlando di riconversioni intelligenti tipo trasformare una vecchia fabbrica abbandonata in un centro sociale oppure di un negozio che cambia genere di vendita per andare incontro ai gusti dei consumatori, no.
Forse quello che vi illustrerò a breve non è in realtà nemmeno un esempio di riconversione economica, è più una dimostrazione di schizofrenia commerciale.
Dunque da queste parti, un annetto fa circa, apre una specie di hard discount dal nome simply market, tutto giallo: insegne gialle, muri gialli, buste gialle, carrelli gialli. Due gli elementi che contraddistinguevano il simply market: i prezzi stracciati e un’asfissiante puzza di stia di galline che permeava l’intero supermercato. Il simply market faceva affari d’oro alla faccia della recessione, anche perché con cinquanta euro ci facevi la spesa per una settimana e il rapporto prezzo/qualità era veramente notevole. I cittadini trattenevano il fiato, andavano in apnea e si perdevano nei meandri del simply per sfamare le proprie famiglie a prezzi concorrenziali; i più intraprendenti si munivano di maschere d’ossigeno. Io, vi dirò, alla fine alla puzza mi ci ero abituata; tutto il quartiere si riempì di buste gialle. Dato che poi non era un supermercato molto grande, alla fine i cassieri li conoscevi un po’ tutti; ci si scambiava due chiacchiere da sotto la mascherina e via.
Poi, all’improvviso, il simply venne acquistato da una grande catena di supermercati;l’insegna diventa verde, verdi i carrelli, verdi le pareti, verdi i cassieri e i direttori. I prezzi salirono, niente puzza di galline e niente clienti. Cambiano i prodotti ( i soliti, quelli che trovi in ogni supermercato). A volte ci sono entrata, una tristezza, nemmeno più una bottiglia d’acqua vendevano. Poi ieri, all’improvviso passo di lì e..sorpresa!! è tornato il simply!! Tutto di nuovo giallo, tutto di nuovo scontatissimo. Tornano i vecchi cassieri.
E, ovviamente, è tornata anche la puzza di galline.
Voglio dire, gia che c’erano, la stia la potevano pure pulire
Poi in effetti ho capito che il grande marchio ha comprato il piccolo marchio, lasciando alcuni prodotti caratteristici del simply, affiancandogli però quelli con il loro marchio.
Evidentemente, hanno ritenuto che la puzza del simply fosse un prodotto caratteristico

giovedì 29 gennaio 2009

Autisti urbani

Dunque, qua nell’Urbe dovete sapere che gli autisti dell’autobus sono tutti pazzi, il che chiarisco subito che non si tratta di insulto ma di constatazione.
Gli autobus urbani, dovendo servire un gran numero di utenti, sono grossi e pluriarticolati, cioe’ sono due autobus attaccati da un giunto flessibile in mezzo; l’impressione che si ha e’ di un mastodonte con coda svolazzante.
Beh, quando non sono imbottigliati nel traffico questi pachidermi sfrecciano sulle scassate strade urbane ad una velocita’ pazzesca, cercando di infrangere il muro del suono o in alternativa il gard rail e agitano quella codona, sciaff sciaff, un po’ a destra e un po’ a sinistra, per eliminare tutte le macchine e i motorini che tentano di sorpassarli. Peccato che dentro quella coda, in genere, ci siano delle persone. Degli utenti, insomma. Le buche e l'alta velocita' fanno sobbalzare il mastodonte e la gente dentro va su e giu e di lato e per terra, quando frena all'improvviso
Niente paura pero’: chi entra nella coda dell’autobus in genere e’ gente urbana scafata, ex campioni di Takada’ che non tengono certo paura di un po’ di scossoni e svolazzi, nemmeno si reggono agli appositi sostegni. Addirittura ci sono cittadini temerari (me compresa) che si piazzano apposta nel giunto flessibile per essere strapazzati un po’ o utilizzarlo come tapirulan pre-ufficio.
Ovviamente il problema e’ per i cittadini anziani, le donne incinte, i disabili o semplicemente per chi e’ lento di riflessi; l’autobus si ferma dai 10 ai 15 secodi alla femata, apre le porte e devi essere lestissimo a scendere; non di rado ho notato vecchietti tremanti che si fanno per ore da capolinea a capolinea. L’autobus corre e corre e se non chiami la fermata con l’apposito pulsante ti tocca scendere al volo dal finestrino; oppure si ferma, la gente sta scendendo ma l’autista vede dallo specchietto che sta arrivando un motorino che furbamente non vuole aspettare e tenta di superarlo; l’autista allora semplicemente parte, con la gente ancora mezza appesa al predellino, chiudendo le porte in corsa e chi c’e’ c’e’ e in genere chi c’e’ e’ rimasto scamazzato.
Insomma, io capisco che fare l’autista dell’autobus in una citta’ sull’orlo di una crisi di nervi sia un lavoro veramente di cacca.
Voglio dire, per quanto tempo puoi guardare sull’orlo dell’abisso senza caderci dentro?

martedì 27 gennaio 2009

Metodi e tecniche di sopravvivenza urbana: tipologia di pioggia cittadina

Beh, visto che probabilmente ci dovro’ convivere tutta la vita per colpa dell’effetto serra che sembrava dovesse desertificare tutto invece sta sgocciolando il mondo intero, mi sono messa ad analizzare i tipi di pioggia che da mesi cadono sull’urbe allo scopo di conoscere meglio il nemico..

Ecco dunque i diversi tipi di pioggia e gli stratagemmi per poter sopravvivere in un mondo urbano allagato

Pioggia a secchiate:
trattasi di tipico piovasco monsonico, corredato da vento forte tipo bora che ti rompe il tuo ombrellino da 5 euro scarsi; dalla quantita’ d’acqua che viene giu dal cielo si evince chiaramente che nelle alte sfere si sono scordati il rubinetto aperto ( o tirano continuamente lo sciacquone). In circostanze temporali del genere l’Urbe impazzisce e macchine, autobus e motorini finiscono impantanati nelle immense pozzanghere che subito si formano,mentre i cittadini a piedi semplicemente affogano oppure muoiono scamazzati dagli alberi che il vento abbatte.
L’unico modo di proteggersi da tale evento infausto e’ procurasi un buon medico di famiglia che ti effettui certificati a iosa, in modo da poter stare a casa fino alla fine della tempesta (cioe’ da ottobre a maggio)

Pioggia invisibile
questo tipo di pioggia e’ piuttosto insidioso: guardi fuori dalla finestra e non vedi affatto le gocce, eppure l’asfalto e’ bagnato e le macchine azionano i tergicristalli; se credi ai tuoi occhi uscirai senza ombrello e la pioggia invisibile ti inzuppera’ fino alle mutande perche’ la sua caratteristica e’ di essere sottile ma fittissima ed e’ impossibile sfuggirle. In questi casi, mai fidarsi di cio’ che vedi: prima di uscire metti la mano fuori la finestra e controlla se ti si inzuppa

Pioggia fina fina
detta anche pioggia londinese, ovvero: pioggia non scrosciante ma di notevole intensita’; inganna il senso dell’udito, che non sente lo scroscio monsonico e ti induce ad uscire senza ombrello e senza fischietto chiama –soccorsi; caratteristica l’assenza totale di vento, che blocca il nuvolone nero esattamente nello stesso punto per dodici settimane o piu’, creando appunto un effetto Londra decisamente deprimente. L’aspetto positivo di questo tipo di pioggia e’ che in genere comporta un impazzimento urbano di tipo medio, con pochi incidenti stradali e quasi nessun impantanamento, causando ritardi sulla tua tabella di marcia che arrivano massimo ad un’ora e mezzo

Pioggia a macchia di leopardo
Pioggia discontinua, circostanziata a piccole zone di circa dieci metri, che si configura in questo modo: piove, dopo dieci metri no, poi ne fai altri dieci e si, poi smette, poi dopo dieci metri di nuovo, eccetera, fino a casa.
Si consiglia ombrello intermittente

Pioggia sucutante
In napoletano: sucutante=tampinante. Dicesi, in gergo napoletano, di persona, animale o cosa che ti segue in maniera asfissiante es.” quel tipo li’ mi sucuta dappertutto per avere un appuntamento con me”.
Ecco, la pioggia sucutante fa cosi’, ti segue dappertutto, ovunque tu vada e a qualsiasi ora, in barba alle previsioni del tempo. Ha carattere pressante e come la goccia cinese dopo tre mesi che ti cade in testa impazzisci
Attenzione: non confondete la pioggia sucutante con l’ormai arcinota nuvola di fantozzi: la pioggia sucutante, infatti, puo’ verificarsi anche senza nuvole e non segue voi perche’ siete sfigati, segue voi perche’ e’ nella sua natura rompervi l’anima (tipo lo scorpione che non puo’ fare a meno di pungere, insomma). Si consiglia bestemmia pronta

Pioggia traditora
Trattasi di piovasco a carattere temporalesco brusco ed improvviso; la sua caratteristica e’ la velocita’ di addensamento nuvoloso e la rapidita’ con cui cade la pioggia; tu sei li’ al sole che fai pigramente le ombre cinesi con il mignolo e un decimo di secondo dopo sei zuppo fino nelle mutande. Che e’ successo? E’ arrivata la pioggia traditora; per cascarti addosso ci mette meno di un millisecondo..non c’e’ soluzione: non ci sono sintomi ne’ segni premonitori

Bene, per il momento e’ tutto. Non escludo di aggiornare l’elenco, in futuro.

Si ringrazia per la cortese attenzione,
vostra Punzy

lunedì 26 gennaio 2009

Scaricabile numero 8

E’ uscito il nuovo numero di Scaricabile
Si, lo so, perseverare e’ diabolico e la reiterazione del reato costituisce un’aggravante giuridica ma che ci possiamo fare? Ormai in Italia non va in galera piu’ nessuno, a questi per fermarli tocca sparargli; l’unica soluzione e’ assecondarli per cui:

Scaricabile, il PDF on line che puoi leggere comodamente anche in ufficio facendo finta di lavorare; non e’ necessario distogliere lo sguardo dal pc, basta un clic col mouse ed il gioco e’ fatto e il vostro capo gabbato
Se la stampante e’ incustodita, potete anche renderlo cartaceo e utilizzarlo per ripararvi la messa in piega dalla pioggia; polivalente, polifunzionale e divertente

Liggitavello

P.S. per i redattori di Scaricabile: se desiderate una marchetta messa un po’ meglio siete pregati di avvisarmi qualche giorno prima dell’uscita del giornale perche’ io comunque non tengo l’ispirazione a comando oppure improvvisa e potrei avere anche altro da fare quel giorno o magari lavorare sul serio

ecco

domenica 25 gennaio 2009

Lista dell’odio num 20

  • La pioggia
    La maledetta, oltre a rendermi la vita difficile in motorino ormai da tre mesi, si e’ subdolamente infizzata in un muro del mio terrazzo, creando un’infiltrazione che quelli di sotto pare si stanno facendo il bidet in salotto e allora NEL MIO UNICO GIORNO DI RIPOSO e’ dovuto venire un operaio che ha frantumato il pavimento del mio terrazzo e ha messo una specie di guaina e poi ha lasciato il buco con la guaina cosi', senza aggiustare il pavimento perche’ ha detto che bisogna fare la prova per vedere se la guaina regge e se ne’ andato e io adesso ho un buco in terrazzo e poi ha ripiovuto tutto il pomeriggio e tutta la sera che Dio la mandava e il buco si e’ riempito d’acqua e speriamo che sta’ guaina regge senno’ quelli di sotto sono affogati. La conseguenza e’ che adesso tengo una piscina sul terrazzo, siete tutti invitati a fare un tuffo; l’acqua e’ un po’ freddina, pero’
  • Le domeniche lavorative
  • Le domeniche lavorative con la pioggia che arrivi al lavoro tutta bagnata e i colleghi ti fanno: UH ma sei venuta col motorino? Ma sei pazza? Ma non ti bagni?
    No, so’ idrorepellente
  • Le domeniche lavorative con la pioggia e il turno delle otto di mattina, che secondo me dovrebbe essere cancellato in quanto anticostituzionale o roba del genere perche’ la domenica mattina non ti puoi alzare alle 6.15, E’ cattiveria
  • Trenitalia perche' non e' che puo' saltare una lista dell'odio, se lo devono ricordare che pure se questo periodo non sto prendendo il treno io li odio e li schifo, sempre

mercoledì 21 gennaio 2009

Tipologia di incidenti automobilistici urbani

Dunque, nell’urbe c’e’ traffico e questo lo sappiamo.
I motivi per cui si genera traffico sono i seguenti:

  • Nessuno
  • Un SUV parcheggiato in doppia fila al semaforo
  • un incidente da qualche parte (magari a Viterbo) che sta bloccando tutta l’Urbe

Il traffico da incidente e’ delicato: scorre lento, qualche cazzone panato si ferma a vedere quello che e’ successo, i vigili aumentano la confusione, l’ambulanza con la sirena che squilla e nessuno si muove a farla passare ecc ecc
Ma ci sono diversi incidenti, nell’Urbe, che oserei definire tipici; non mortali perche’ qua non facciamo la telecronaca dei morti e feriti da week end ma solo il mero elenco di quello che succede normalmente in una semplice giornata urbana
Dunque, il tipico incidente urbano non mortale coinvolge:

  1. una macchina e un motorino/motocicletta
  2. Due o piu’ macchine con tamponamento a catena
  3. Due macchine di cui una guidata da sgallettate che procedono contro mano

Esaminiamoli uno per volta

macchina +motorino/motocicletta : In genere questo incidente avviene agli incroci e non si capisce mai chi dei due abbia ragione: sia il proprietario della macchina che il motociclista stanno in piedi a guardarsi in cagnesco mentre la macchina sembra provenire da una direzione dove in realta’ c’e’ un muro e il motorino sembra sbucato fuori da un albero e giace riverso per terra lontanissimo dal proprietario e la macchina non tiene nemmeno un graffio, infatti si capisce che si sono scontrati soltanto perche’ stanno in piedi uno verso l’altro a mandarsi mortacci

Due o piu’ macchine con tamponamento a catena:
La prima di queste macchine e’ una ritmo del 1984 in perfette condizioni ed e’ guidata da un vecchio col cappello, che non scende dalla macchina ma sta dentro e non si muove aspettando chissa’ cosa; la seconda e’ un’utilitaria guidata da una donna che tenta di convincere il vecchio a scendere dalla macchina e a firmare il cid; la terza e’ una mercedes ultimo modello guidata da un manager che sta in mezzo alla strada a sbraitare con la sua segretaria, colpevole di non averlo chiamato per ricordargli che a quel’ora avrebbe avuto un incidente d’auto; la quarta e’ un SUV con dentro una donna sfatta e tre ragazzini pestiferi che affacciati al finestrino gridano rincoglionito al vecchio della ritmo; la quinta e’ quella dei vigili che stavano correndo verso l’incidente e hanno beccato il SUV

Frontale con sgallettate : Le sgallettate urbane quando sono in macchina vanno dove gli pare e dato che la patente gliel’ha comprata papino non conoscono il significato del senso unico; il tipico frontale si presenta con la smart delle sgallettate infizzata nella macchina di un padre di famiglia con le sgallettate che ridono un sacco perche’ e’ molto divertente fare un frontale e stanno in piedi illese a ridere:’ ha ha ha amo fatto er botto ha ha ha mi’ padre me s’incula ha ha ha " mentre il padre di famiglia le guarda schifato e giura a se' stesso che i suoi figli se vengono su cosi’ li affoga; oppure l’altra macchina e’ guidata da una casalinga stupefatta dell’accaduto che guarda le ragazze che sempre ridono " ha ha ha amo fatto er botto ha ha ha mi’ padre me s’incula ha ha ha" e grida come una pazza all’indirizzo di quelle svergognate delle loro madri; infine, terzo caso, l’altra macchina e’ guidata da uno sgallettato che sta illeso pure lui e ride con le tipe: "aho’ e’ il quarto botto che faccio sto mese, o’, mi padre me leva dal monno, senti ma che me dai er numero tuo che te chiamo pe’ i danni poi magari ce prendiamo pure un caffe’"

Se l’incidente che c’e’ sulla vostra strada e’ di quest’ultimo tipo, sedetevi e chiamate il bar piu’ vicino per farvi portare qualcosa da bere.

Prima che uno dei tre capisca che deve chiamare i vigili passano giorni


martedì 20 gennaio 2009

Cow Punzy, go!

Dunque, io e’ vero che mi lamento sempre e quindi nessuno mi prende sul serio perche’ sembra la storia di al lupo al lupo ma vi dico che qua nell’Urbe la situazione delle strade sta veramente peggiorando e anzi io credo siamo arrivati al limite (dell’asfalto).
Sara’ stato il monsone che sta sferzando le povere vie urbane da mesi, sara’ che da 106 anni non fanno manutenzione stradale, sara’ che sin da quando le hanno costruite, ste’ strade, non le hanno mai fatte perbene ma vi assicuro che una passeggiata in macchina per le strade dell’Urbe sembra un gita in diligenza: buche, sobbalzi, nuvoloni di polvere che si alzano da sotto le ruote, ci manca solo l’attacco degli Apache e poi sembra proprio di stare nel far west.

Gia qua guidiamo tutti come selvaggi senza regole, poi invece di una strada normale ci troviamo di fronte un vialone frastagliato di buche, con meta’ cosrsia franata (e non transennata) tombini esplosi con foglie scivolisissime dappertutto, marciapiedi smozzicati, strisce pedonali mezze cancellate e segnali stradali caduti per terra e chi lo sa a cosa dicevano di stare attenti.
Sembra di stare dentro ad un videogioco: attento buca, salta, rettilineo, corri, il tombino, sterza, attento al lampione per terra scansalo, ok ce l’hai fatta, hai conservato la vita; ora fermati all’incrocio, il semaforo e’ rotto cerca di capire se puoi passare, piano, ok ti sei immesso, attento al cratere al centro strada, devia, bene cosi’, attenzione indovinello: segnale di pericolo caduto in terra e coperto dalle foglie, cerca di capire, presto: incrocio pericoloso? Daini che saltano? Cunetta friabile?
Meno male che io ai giochini elettronici sono sempre stata bravissima, senno’ da mo che ero morta o gravemente rotta in qualche ospedale


L’appia Antica, che tiene circa 3000 anni e’ in condizioni perfette rispetto alle strade delle periferie urbane.
Voglio dire, questi bravi antichi romani hanno costruito delle strade che resistono ancora oggi senza trasformarsi in trappole mortali (e non usavano nemmeno l’asfalto) possibile che nel ventunesimo secolo noi invece dobbiamo far le strade con lo zucchero caramellato che quando piove minimo si scioglie?
Poi la cosa che veramente non capisco e’ questa: i crateri. Parliamo di fori circolari profondi anche venti centimetri, come se un meteorite precipitando dall’alto dei cieli si fosse abbattuto con violenza sulla pubblica via, scavando la buca e scagliando detriti tutt’intorno..anzi in effetti direi una pioggia di meteoriti, visto che ogni strada tiene minimo due crateri.
Forse e’ in corso una gara di cui ignoro l'esistenza: la strada che tiene piu’ crateri vince e ci sono intere squadre di supporter che la notte girano per i quartieri con sassi pesantissimi da scagliare su viali e piazze .
Ho deciso: mi vendo il motorino e mi faccio il cavallo.
Nemmeno i SUV erano preparati a questo scenario allucinante di frane e smottamenti urbani ma il cavallo si, il cavallo sono secoli che porta l’uomo ovunque e se non mi sbaglio il far west ne era pieno.

Cow Punzy, go!!

domenica 18 gennaio 2009

Punzy bislacca

E’ un periodo che la rete mi tributa premi; io ringrazio sempre e interrompo la catena, perché sono eversiva e soprattutto pigra.
Questo premio, però, IL PREMIO BISLACCO, assegnatomi dal Blogger (
http://italyanditalians.blogspot.com/) mi ha convinta a continuare, a mio modo, la catena.
Il premio bislacco è in sostanza, un premio che si dà a chi ti fa ridere, questo è il regolamento:
http://favoloso25.blogspot.com/2009/01/premi-bizzeffe.html
non fingerò di averlo letto.
Però dato che la mattina aspetto con ansia (prima di iniziare a leggere roba seria) gli aggiornamenti di due blog che se non postano qualcosa mi viene subito la malinconia premio:


Il blogger, non per ricambiare la cortesia ma perché mi fa ridere davvero e amo i suoi post su miss Razzy

E
http://antologiadiunpaesedegradato.blogspot.com/, il blog di Pellescura che adesso si chiama Pietro, grazie anche a te per le risate sane e vigorose che mi fanno andare il sangue in circolo perbene

Per entrambi questi blog vale il discorso: “il cinismo è un dovere civico che essi hanno appreso”

Continuate così

Colgo l’occasione per ringraziare tutti i miei lettori, che aumentano sempre, grazie anche ad un passaparola che evidentemente funziona benissimo. Io scrivo per voi, voi leggete per tramandare.
Comesietebelliviaspettosemprecià


p.s. modifico in corsa il post per ringraziare le ragazze di http://no-sex-no-city.blogspot.com/ che mi hanno assegnato "l'oscar del re dei blog"..non continuo la catena perchè intendo essere l'unica regina della blogosfera, non credevo ma invece si, questo titolo nobiliare mi piace; Regina Punzy..
Inchinatevi!!
no dai, stavo scherzando, su con le schiene
ok, no mi piaceva più l'inchino

venerdì 16 gennaio 2009

MIsteri domestici

Le borse di noi signorine hanno forse un triplo fondo?
Perche’ quando ci cerchi qualcosa non ce lo trovi mai?
E, soprattutto, perche’ sul fondo ci sono fastidiose briciole come di crakers frantumato pure se non hai mai mangiato un craker in vita tua e tanto meno l’hai mai messo nella borsa?
Forse il fondo delle borse e’ collegato, in realta’, ad una settima dimensione o roba del genere, per cui tu ci metti le sigarette, quelle scivolano nel triplo fondo e vanno a finire nella settima dimensione parallela dove un’altra punzy sta rovistando nella borsa per cercare il rossetto e invece trova le sigarette che non ritrovava piu’ dal giorno prima infatti se l’e’ ricomprate.
Magari, la punzy della settima dimensione mangia crakers
Le chiedo cortesemente, se mi legge, di rimandarmi indietro il gloss ai frutti di bosco, non posso vivere senza
grazie

giovedì 15 gennaio 2009

Piccola rissa urbana con conseguenze devastanti

Per me, ovviamente.
Dunque, io sono una personcina che devi evitare di romperle le scatole, specialmente quando gia mi stanno girando.

E’ molto facile capire quando non mi devi rompere le scatole: me ne vado in giro con la faccia feroce di Voldemort quando vede a Harry Potter; ho i denti scoperti ed emetto un ringhio basso e sordo. Pensavo che questo tipo di messaggio fisognomico fosse piuttosto chiaro, invece c’e’ ancora chi, per amor del puro e semplice litigio immagino, osa avvicinarsi e pungolarmi cosi’, a cazzo.
Dunque piove.
Ormai, non me la ricordo piu’ un’intera giornata di sole ma lasciamo perdere questo discorso. Sono in motorino, ovviamente, nervosa per la pioggia, per le macchine che tentano di vincere lo schiacciapunzy,per la giornata di merda al lavoro e per il ciclo imminente. Arrivo sotto casa, motorini parcheggiati su tutto il marciapiede (gli altri condomini, come forse ricorderete, possono fare quello che vogliono con i loro motorini: soltanto io devo parcheggiarlo dritto,accenderlo solo dopo che sono scesa dal marciapiede e non metterlo dove il portiere possa vederlo). Alla fine decido di piazzarlo davanti allo sportello della macchina del mio perfido fidanzato, che tanto e’ a Milano e non aprira’ lo sportello di detta macchina almeno per altri quattro giorni. Manco ho finito di mettere la catena che sento una gracchiante voce di anziano urbano che fa: bella da qua il motorino lo devi togliere. Alzo gli occhi bestemmiando mentalmente e vedo che sono due, gli anziani urbani,che fanno finta di essere i chips e mantengono l’ordine costituito sulle strade.
Due
Non ti arrabbiare stai calma stai calma
Ok sto calma
Perche’ devo toglierlo il motorino? Tutti qui parcheggiano sul marciapiede
Risponde quello piu’ vecchio, l’altro sembra avere un altro compito al momento sconosciuto, guarda il tutto con sguardo caustico
Si ma tu ti sei parcheggiata davanti allo sportello di questa macchina e mi dai fastidio, perche’ io adesso ci devo entrare e non so come fare

Scusi…ma ..non capisco..lei non puo’…insomma questa macchina e’ mia, lei non ci pui’ entrare
Ah e’ la tua? Ah si? E come mai allora vai in motorino se chai la macchina?
E’ del mio fidanzato, comunque, in ogni caso non e’ certo la sua
Ah mo’ e’ del fidanzato, e’..quasi quasi ti chiederebbe il libretto
Ok basta calma
Passo al tu
E chi sei un vigile che mi chiedi il libretto? Ma che vuoi? Qualcuno ti ha messo il motorino davanti allo sportello della macchina e mo’ te la vuoi prendere con me?
Io manco ce l’ho la macchina!
ALLORA CHE VUOI? *****@@@@@*****cercavi qualcuno con cui litigare perche’ non ch’avevi niente da fare oggi pomeriggio? Eh? Eh?@@@@@@@******
Interviene l’altro anziano urbano, il suo ruolo finalmente chiarito:
ma lascia perdere va’, lasciala stare sta’ maleducata zotica, tutti uguali sti giovani ecc ecc ecc
e se ne vanno
aaaahhh mi sono sfogata
ops
stanno andando verso il mio palazzo
ops
ci entrano
cazzo, abitano li’
io lo so cosa succedera’ adesso
il portiere si avvicinera’ mentre loro ancora urlano per sapere cos’e’ successo, gli anziani urbani racconteranno la loro versione dei fatti, lui dira’ che lo sapeva che ero una mela marcia e oh porca miseria, il portiere fa capocetta dall’androne, mi guarda.
Ha un sorrisio trionfante e contemporaneamente schifato
Non voglio entrare piu’
Rimando il momento il piu’ possibile, poi la pioggia mi sprona a cercare riparo.
Entro nel palazzo.
Sono ancora tutti i tre nell’atrio.
Si interrompono appena mi vedono
Buonasera, dico con tutta la dignita’ possibile mentre attraverso l’atrio gocciolando come una medusa che ha il corpo composto al 90 per cento d’acqua, lasciando la scia di bagnato fino all’ascensore
L’ascensore piu’ lento del mondo ci mette circa due secoli per arrivare, mentre il silenzio colmo di disprezzo riempie l’androne, la tromba delle scale, le cantine e credo anche il resto del mondo.
Mentre entro nell’ascensore vedo il portiere che con aria sempre piu’ schifata prende lo straccio per asciugare la mia scia di bagnato

Maledizioooooooooooooooone

martedì 13 gennaio 2009

Urbe sepolta, Urbe dimenticata

Lo sappiamo: l’urbe e’ piena di tesori nascosti, seppelliti sotto il cemento e il tempo; la citta’ sepolta e dimenticata si estende per chilometri interi sotto l’Urbe nuova e nessuno sa fino in fondo dove arriva e quali tesori nasconda
Ma l’Urbe sepolta e dimenticata non esiste soltanto sotto il centro storico: anche nei quartieri piu’ moderni tesori giacciono sepolti e nessuno si ricorda piu’ che sono li’.

Per esempio, nel residenzialissimo quartiere dell’Eur, sede dei piu’ importanti ministeri, della BNL, delle Poste e dell’Inps, ci sono tesori sepolti sotto un puzzolente e viscido strato di guano. Nel laghetto artificiale dell’Eur, infatti, nonche’ su tutti i fronzuti alberi dei dintorni, dimorano migliaia e migliaia di storni; avete presente no, quegli uccelli fantastici che disegnano nell’aire in gruppo figure bellissime e affascinanti ma cagano a quintali come turisti con la dissenteria.
Bene, gli storni hanno fatto dell’Eur un quartiere sepolto e dimenticato.
Premessa fondamentale: gli storni hanno diritto di vivere e di cagare, il comune ha il DOVERE di pulire.
La situazione, da sempre critica, e’ diventata ingestibile: vecchi orologi stradali dell’epoca mussoliniana (sempre reperti storici sono) sono completamente scagazzati e nessuno sa piu’ che ora e’ ma nemmeno che quelli sono orologi. I benzinai del quartiere sembrano figure mitologiche ricoperte di escrementi, semi-umani con pollice opponibile e lunghi tubi puzzolenti che l’odore della benzina in confronto e’ aria pulita di montagna. Aspettare l’autobus all’eur significa diventare una statua di guano, a meno che non ti muovi veloce veloce come un ninja e allora ti colpiscono solo di striscio. Ovviamente noi cittadini ci siamo subito attrezzati: circoliamo con tute impermeabili o mantelline di plastica trasparente che in metro la mattina si vede subito chi deve scendere all’eur: ha l’aspetto di un ricercatore scientifico che maneggia virus infettosissimi o fa esperimenti su sostanze tossiche che possono annientare l’umanita’. I passeggeri scendono nei loro enormi preservativi paracacca con l’espressione da martiri e appena usciti dal vagone infilano stivaloni e galosce usa e getta.
Dopo mesi e mesi di pioggia siamo all’apocalisse: le macchine sfrecciano lasciando solchi nel guano, si affonda fino alla caviglia, volontari spalano la merda per liberare la strada.
Tra un po’ la mattina troveremo dei cerchi nel guano e tutti diranno che sono stati gli extraterrestri, verranno scienziati da tutto il mondo, curiosi e pazzi esaltati che grideranno che Dio e’ risorto; centinaia di indovine leggeranno i fondi nel guano e prediranno sventure; tra mille anni speleologi del futuro scenderanno nelle grotte di guano e troveranno corpi e reperti perfettamente conservati dalla merda: cittadini ancora con il pugno alzato ad inveire verso il cielo, strani figuri abbigliati in buffa maniera, forse per l’inquinamento che imperversava in quegli strani e merdosi tempi…

lunedì 12 gennaio 2009

Scaricabile numero 7

E’ uscito il settimo numero di scaricabile, il giornale on line che non vi dovete scomodare ad andare a comprare, basta un clic gratuito con il mouse.
Se piove non si bagna, non inquina, non provoca effetti collaterali anche gravi, non si disperde nell’ambiente dopo l’uso, non puzza, non dovete acquistarlo in edicola con aria losca e furtiva.
Ciccate sulla figurina a destra del blog.
Se lo farete, domani scrivo un bel post
Liggitavello

venerdì 9 gennaio 2009

Stupidi Urbani

Ritengo che uno dei soprusi piu’ odiosi che viene effettuato quotidianamente nei confronti dell’umanita’ tutta e che passa sotto silenzio e sotto lo sguardo indifferente dei poteri forti sia il subire le conseguenze della stupidita’ altrui
Ma come mi manda in bestia sta’ cosa, dovremmo essere tutti in giro per strada con dei randelli enormi per spaccare i denti agli idioti o almeno aprire un gruppo su facebook dal titolo: se sei stupido muori da solo, cortesemente.
Grazie
Intendiamoci: io non sono un genio ma ovviamente, dato che l’intelligenza media dei cittadini che mi circondano e’ prossima alla temperatura minima in Alaska (in Inverno), sembro un gigante intellettivo.
Sono circondata da stupidi,idioti,scemi,esseri senza neuroni che sembrano avere come unico scopo farmi girare le palle a velocita’ supersonica o addirittura di togliermi dal mondo.
Magari e’ un complotto.
Magari do’ fastidio a qualcuno
Magari tutti i cretini del mondo hanno ricevuto l’imput di girarmi intorno a scopo esaurimento nervoso
Chi c’e’ dietro a tutto questo?

Perche’ hanno deciso di farmi uscire dalla grazia di Dio?
Signore perche’ mi hai abbandonato?
E, soprattutto, perche’ hai abbandonato loro cosi’, in giro per il mondo senza guinzaglio ne’ museruola e manco un posto dove li possiamo acchiappare tutti e metterli sotto chiave? tanto gli basta poco: un letto, una tv, un grande fratello.
Questa mattina un tizio mi ha tagliato la strada per poi inchiodare tre secondi dopo perche’ il semaforo era rosso, a momenti gli sbattevo addosso. Perche’ mi hai tagliato la strada? Perche’? non hai visto che il semaforo era rosso? Ah gia, scusami idiota, tu vedi solo la punta del tuo naso ma solo se e’ abbastanza lungo, senno’ nemmeno quella; se hai il naso a patatatina della mia collega (che ha fatto un macello che nemmeno vi potete immaginare e che io, IO dovro’ rimettere a posto) non vedi niente come se avessi le cataratte.
Per me e’ un mistero fitto ed impenetrabile: come fa questa gente a vivere settanta, ottant’anni andandosene in giro praticamente cieca con l’unico neurone che gira a vuoto solitario nel cervello senza essere investiti da un tram? vivono un’intera esistenza, FANNO FIGLI, VOTANO, GUIDANO e non si rendono nemmeno conto di esistere. Cioe’, nemmeno i broccoli hanno coscienza di se’ ma almeno sono buoni e fanno bene, e’ difficile che un broccolo tenti di investirti guidando un SUV che si ferma all’improvviso senza frecce in terza fila davanti a all’outlet di dolce&gabbana.
A volte penso: beati loro.
Dev’essere bello vivere senza rendersene conto, tanti problemi in meno.
Poi uno di loro mi attraversa la strada davanti al motorino, sbucando fuori all’improvviso guardando in alto, forse la Madonna o il Dio degli idioti non lo so, io sterzo e cado. L’idiota continua a cammninare come se nulla fosse accaduto sorridendo beato e guardando nei cieli.


Devono avere degli angeli custodi che appartengono ai reparti speciali, non gli succede mai niente

mercoledì 7 gennaio 2009

Strani negozi urbani

Beh, ormai mi sono mappata il quartiere, sono pronta a darvi la descrizione di ogni singolo negozio che serve le 200.000 anime presenti tra questi enormi palazzoni di cemento. Ma non perdero’ cosi’ tanto tempo, voglio raccontarvi di tre negozi in particolare che hanno aguzzato la mia fantasia

Il negozio di tatuaggi

Questo negozio e’ speciale. Non mi ero accorta della sua esistenza, per mesi ho pensato che in quel punto del marciapiede ci fosse una straordinaria concentrazione di coatti tendenti alla delinquenza, non avevo capito che facevano la fila fuori dal negozio. Il proprietario e’ un tipo che ha la storia della sua vita tatuata sul corpo, che culmina con un:”Rebibbia non ti temo” esposto sul possente avambraccio, che tiene in vista scoperto pure con zero gradi urbani. La sua clientela, ovviamente, si attesta su quel genere.
In quel negozio non si tatuano farfalline, fiorellini, cuoricini, figurine orientali ecc ma solo teschi, mitra, cuori sanguinanti con dentro scritto “mamma sei l’unica”, serpenti fallici, pezzi di motori, autobus che riportano sul fronte il numero 666.
Un ambientino delizioso


Safara’
Se siete lettori di Dylan Dog avete gia capito; se non seguite il fumetto beh, mi tocca spiegarvelo. Dunque, questo negozio a volte c’e’ e a volte no. Si tratta di una merceria, sapete, di quelle un po’ all’antica che hanno tutti i tipi di bottoni che l’uomo possa mai immaginare, gomitoli, rocchetti di cotone, aghi, tessuti, scampoli, gommapiuma ecc.
A volte tu passi di li e lo vedi, dieci minuti dopo ripassi ed e’ sparito. Per sparito intendo volatilizzato, scomparso, inghiottito dall’iperspazio o dalla quinta dimensione. Sparisce anche il numero civico corrispondente. Ho fatto vedere questo fenomeno ad un sacco di gente, una volta ci sono entrata costringendo il mio fidanzato a rimanere vicino alla porta tendola aperta, per essere certa di uscire dalla stessa parte o dimensione da dove ero entrata

Pigiameria
E si chiama cosi’ non ci posso fare niente.

Vende, ovviamente, pigiami.
Pigiami, vestaglie e pantofole, tutti in stile anzianissimo, roba che ti immagini soltanto addosso ad un vecchio morente, una tristezza assoluta. Nulla sotto gli 80 euro. Mi chiedo chi spenda 80 euro per un pigiama che ti fa pensare immediatamente ad un malato terminale. E poi, chi usa la vestaglia? Non ce ne andiamo tutti in giro con un maglione sbrindellato che casca da tutte le parti sopra una vecchia tuta che usiamo per andare a dormire?

No eh?
Solo io, giusto?


Vabbe’ comunque: le vestaglie della pigiameria sono anzianissime, la clientela della pigiameria anche e, tra l’altro, anche abbastanza rara: in quattro mesi ci avro’ visto dentro due persone..come faranno a campare i titolari? Avranno un’attivita’ illegale parallela, tipo la vendita di babbucce di lana sotto banco?

lunedì 5 gennaio 2009

sono stata esportata

o meglio, un mio pezzo e' stato esportato dall'Urbe e pubblicato sul blog di Prefe..riporto l'indirizzo ma non ci credo che non lo conoscete, vi vedo da google analytcs che ve ne zonzate dal mio al suo e viceversa:http://speedyprefe.blogspot.com/2009/01/i-have-dream-very-very-absurde-by-punzy.html

l'argomento? beh una sottospecie di giornalista misogino che parla delle donne come se fossero stracci per lavare i pavimenti..
liggitavello

Saldi Urbani


Sara’ la crisi economica, sara’ la depressione sociale, sara’ che che abbiamo mangiato troppo durante le feste e adesso ci vergogniamo di andare nei camerini a misurarci i pantaloni ma quest’anno la grande ondata di cittadini ondeggianti e incattiviti tra I negozi non e’ stato un fiume in piena.
A parte, ovviamente, nei dintorni dei centri commerciali.
I quartieri nell’Urbe bene o male si sono salvati: i negozi e le strade il primo giorno di saldi erano moderatamente affollati ma chiunque abiti sulla direttrice di un centro commerciale in questi giorni sta vivendo l’inferno: macchine in coda parcheggiate a castello in mezzo alla strada, folla che urla e spintona, gente incattivita che per prendersi un paio di stivali lascia il figlio di 5 anni in macchina in seconda fila, cercando di intenerire il vigile che viene a rimuovere l’auto..
Io, per andare in ufficio, devo passare davanti ad un mostro (leggi centro commerciale) brutto fuori e kitchissimo dentro (marmi, stucchi, urne, sembra la casa di un arricchito di Dubai).

Questa mattina alle nove e mezzo, con -1 (sotto lo zero!! Nell’Urbe!!), la fila era gia gonfia e pronta all’assalto. Avevo voglia di suonare per cercare di passare, niente, non si muovevano. Aspettavano l’apertura dei cancelli fissata per le dieci, nessuno voleva perdere la pool position acquisita…mi faccio largo balzando sul marciapiede e mi accorgo che la folla inferocita e’ composta principalmente da cittadini di sesso maschile, eta’ varia..questa cosa mi incuriosisce e allora guardo meglio: hanno tutti il volantino di una catena di elettronica che promette meraviglie: iPhone,playstation,nintendo wii, i primi che entrano nel negozio probabilmente l’avranno per venti euro, non lo so ma allora bestemmio piu’ di prima mentre fendo la folla ma tu guarda l’unica cosa che sveglia un maschio urbano di prima mattina mentre e’ in ferie e’ la nintendo wii, ma io dico, ci sono pure dei padri di famiglia in mezzo alla calca che invece di procacciare il cibo per i pargoli gli vanno a comprare la playstation ma insomma e levatevi di mezzo ma non c’era la crisi? Che volete fare, comprarvi un Iphone e filmarvi in diretta mentre morite di fame?

Non rispondete, per favore.
Non sono sicura di voler conoscere la risposta

venerdì 2 gennaio 2009

Cittadini coraggiosi-3

Buongiorno a tutti.
Il nuovo anno e’ arrivato e nuovi atti di coraggio dei miei concittadini vengono perpetrati ed immortalati in questo blog

Dunque procediamo

L’anno nuovo stava iniziando; dal terrazzino della mia casetta nuova, posta sui tetti dell’urbe, io e un gruppo di miei amici abbastanza avvinazzati ci guardiamo i fuochi artificiali. L’occhio ci cade subito su un cittadino demente che, per ignote ragioni, dalla finestra di casa sua getta delle potenti bombe piriche sul suo terrazzo. Cioe’ si affaccia alla finestra che da’ sul balcone, accende la miccia della non specificata bomba e la getta sul terrazzo, ritraendosi e chiudendo la finestra. Ovviamente dopo la seconda bomba il terrazzo non ha piu’ lo stesso aspetto di prima. Ma (e qui inizia il bello) il coraggioso cittadino non si accontenta piu’ di guardare la bomba che gli esplode sul terrazzo dalla finestra, ad un certo punto si getta anche lui dalla finestra insieme alla bomba, che gli esplode vicino al piede. E’ andato avanti cosi’ per buoni venti minuti, gettandosi la bomba addosso e poi scansadola. Dall’interno della casa si sentivano applausi entusiasti, evidentemente fare il bersaglio mobile stava deliziando gli amici del demente.
Ognuno si diverte come puo’.

Dopo un po’ abbiamo iniziato ad applaudire anche noi, gli abbiamo fatto pure un trenino

Questa mattina nell’Urbe ci saranno 0 gradi e mezzo o giu di li.
Mentre andavo in ufficio, passando per una strada poco urbana e piena di ghiaccio, vedo un tizio che fa jogging in pantaloncini. Lo vedevo avanzare di corsa e con coraggio, con una felpina leggera leggera, le cuffie nelle orecchie, queste gambine nude che avevano gia raggiunto una bella tonalita’ di blu, mentre il fiatone gli si congelava davanti alla faccia: il respiro si condensava, si ghiacciava e ricadeva al suolo, ad alimentare lo strato di ghiaccio sul giardinetto.
Coraggiosissssssimo