martedì 31 luglio 2012

Vecchie guerriere urbane


Le donne anziane, qui nell'Urbe, non stanno tutto il giorno a rincoglionirsi davanti alla tivvù come Cristo comanda; vanno in giro, esplorano l'urbe, salgono e scendono dai marciapidi sconnessi, imprecano contro i giovani, i motorini, i giovani sui motorini, i rumeni, i negri, i cinesi e santiano con ardore tutto il dì; sono anziane urbane, la città le ha forgiate, non tengono paura di niente e di nessuno e hanno le idee chiare, chiarissime, su come vogliono che sia affettata la loro bresaola.

Fine, non troppo spessa
E ne vogliono due fette, forse tre, ma certo non quattro

Quindi, se becchi una di stè vecchie toste al banco dell'alimentari, sono cazzi tuoi, chiama in ufficio e avvisa che fai tardi perchè la questione potrebbe durare ore e se ne becchi due o tre di queste, al banco dell'alimentari, sappi che la questione potrebbe durare settimane, mesi, anche qualche decennio,  se il padreterno glielo concede; Se decidi di restare e attendere pazientemente il tuo turno, potresti scoprire che, in effetti, la questione dura da qualche decennio, quann'era vivo tù padre bonanima oh, sempre doppio me lo tagliava stò salame, tanto nà brava persona ma col salame nun ce capiva,eh no eh t'ho detto dù fette, dù fettine me servono che sò sola che me ne faccio de tre fette e ogni giorno la stessa storia se te dico due e mò che fai la butti? Vabbè va tajiamene n'artra, per cortesia Paolo, me lo dia dolce stò prosciutto che sennò il ragazzino non me lo mangia, ecco prenda quello sopra me faccia assaggià nà fetta,no no è troppo saporito lei quale mi consiglia? No guardi ho deciso me prende er san daniele? Che poi però stò san daniele me se secca subito, Paolo quale prendo? Eh? Quale prendo? Senti Paolo , guarda cà à mortadella che m'hai dato ieri chaveva i pistacchi, io nun t'ho chiesto quella coi pistacchi, me dai la qualità di quella coi pistacchi ma senza, hai capito?
E prova a dire a una di stè vecchie, mi scusi signora io devo prendere solo un pezzio di pane, gentilmente posso passare avanti? Poi lei riprende tranquillamente la sua discussione con Paolo, e può eventualmente dilungarsi sullo spessore del salame, senta signò, io ho fatto una fila che non le dico e mò tocca a me se va de fretta se ne può andare al supermercato sa? Paolo mi è venuto in mente che me serve pure er gorgonzola..

Io voglio aiutare tutti i piccoli imprenditori di questo quartiere: il macellaio, il salumiere, il fornaio,il fruttivendolo ma per carità, gentili negozianti, concedetemi la possibilità di ordinare per telefono
Sennò non mi basta la giornata..

mercoledì 25 luglio 2012

Simbologia metropolitana: il VERO segno dell'estate urbana!


Che e’ estate, in città, lo capisci non dal caldo boia pesto che fai la sugna ovunque; non dall’asfalto che si ammolla e ti ingloba come uno schifoso blob metropolitano, non dalla puzza di sudore rancido che regna sovrana negli autobus e nelle metro ma dalle scorze (bucce) di cocomero (mellone) lasciate in bella vista a putrefarsi vicino ai cassonetti.
La scorza di mellone e’ il vero simbolo dell’estate urbana, il segno che il cittadino sta patendo l’urbe e se ne vuole andare in vacanza; senza la scorza di mellone che si putresce nel cassonetto a te quest’informazione che fa caldo potrebbe anche sfuggire ma graziaddio il cittadino ce la butta li’, in bella vista e adesso tutti lo sappiamo, che fa un caldo boia, che presto andremo in vacanza ed e’ ora di mare; se non putresce la scorza al sol non si va alla plaja, ma dico io che ti cosa metterla in una busta di plastica e introdurla nel cassonetto; se vuoi protestare contro l’AMA la puoi pure mettere in un orifizio a caso di un netturbino ma perche’, DIOSANTO PERCHE’ la butti di lato al cassonetto, per terra, che si marcisce e puzza mille pesti che qua la citta’ gia e’ una merda, gia puzza tutto di tutto (sudore e urina in pole position) e tu che fai??
eh?? che fai?? 
Ci butti pure la scorza di melone?? 
Ma sei un incivile allora
Tutte le estati con queste scorze che si marciscono al sole, e qualcuno le prende anche a calci e le butta sul marciapiede o in mezzo alla strada che una macchina le calpesta e schizza la putrescenza ovunque; a ferragosto, poi, il boom, scorze OVUNQUE: sulle spiagge: sulle strade, sulla tangenziale, sui marciapiedi, il PIL nazionale dovrebbero misurarlo in base alle scorze, sai che risate? Gli sballiamo tutti i calcoli economici, gli sballiamo

Fanculo voi e le scorze

venerdì 20 luglio 2012

Metodi e tecniche di sopravvivenza urbana: come uscire dalla crisi


 Diciamocelo: nel caso ne uscissimo, avremo avuto un gran culo


Io però sono convinta di questo: la fortuna te la crei e uno dei modi per diventare fortunato è che tanta, tanta gente intorno a te speri che tu ce la faccia.
Come si fa in questo clima di homo homini lupus a far sì che qualcuno trovi un soffio di linfa vitale per augurarti la sopravvivenza? semplice, contraendo dei debiti
Più debiti hai, con enti e persone diverse, più tanta gente spera che tu sopravviva per onorarli
Se tu contrai un debito con la banca, essa, nella persona del più infimo impiegato al mega direttore galattico, spererà che tu non perda il tuo posto di lavoro, così potri pagarli, visto che non hai una casa che possono prendersi in cambio del tuo debito e nemmeno una macchina insomma niente, o continui a lavorare oppure siete fotutti tutti, tu e la banca e tutta la gente che ci lavora dentro.
Vedi quante persone concentrate su un unico obiettivo: il tuo posto di lavoro; che duri a lungo, il più possibile
Laddove falliscono le politiche di governo, può vincere la forza del pensiero positivo
In fondo guardateci: tutti a pregare che lo stato (indebitato) non vada in default; tutti a sperare che le banche (indebitate) non stiano affondando nella melma
Indebitati anche tu cittadino!
dai, trova la forza, entra nella spirale del pensiero positivo  sociale; immettitti nel flusso della speranza collettiva..

salvati dalla crisi: contrai un debito!