Ascoltatemi signori, vi prego
Io ho una soluzione
Io libererò Napoli dalla munnezza
Non credete ai falsi dei, alle promesse dei politici piazzisti; non lasciatevi convincere da soluzioni facili e preconfezionate: nascondono insidie, lo avete visto, lo state provando sulla vostra pelle, sulle vostre falde acquifere inquinate
Io e soltanto io so cosa fare
Non è facile.
Richiederà tempo e pazienza, sacrifici e tolleranza.
Non esistono soluzioni semplici a problemi complessi.
A qualcuno la mia idea sembrerà troppo drastica, ad altri un'utopia irrealizzabile, mi chiameranno sognatrice, mi chiameranno idealista, mi accuseranno di rincorrere chimere.
Ma io vi dico: si può fare
Se tutti insieme, società civile e istituzioni, si uniranno per concretizzare quest'obiettivo, esso si realizzerà: perchè quando esiste la volontà di crescere, di migliorare, quando le istanze sociali sono forti e collettive il mondo cambia, cambia per forza
E allora vi dico: facciamolo.
Diamo alla munnezza la cittadinanza italiana.
Facciamone un soggetto istituzionale con cui discutere, con cui integrarci, con cui cercare un accordo per dividerci questo mondo che oggi ci sembra troppo piccolo per tutti e due, cittadini e sacchetti. Adesso obbietterete: ma la munnezza puzza. E' vero. Ma chi di noi può scagliare la prima pietra? Chi, in tutta coscienza, può permettersi di guardare il bruscolino di sudore sotto l'ascella pezzata degli altri senza annusarsi prima la propria? e siamo sicuri che la munnezza, avendo una casa dove lavarsi e rendersi presentabile puzzerebbe ancora? Siamo certi noi che le nostre obiezioni non nascano da una paura dell'altro, del diverso, di ciò che non conosciamo? Vogliamo davvero vivere così, nella paura, nella rabbia, nel sospetto? guardandoci le spalle, prendendo a calci i sacchetti, bruciando i cassonetti, rivoltando camion? Vogliamo DAVVERO vivere nell'odio?
Io vi dico di no
NOn possiamo insegnare ai nostri figli a crescere nella violenza e nel terrore del diverso. Siamo fratelli con la munnezza, abbracciamoci e teniamoci stretti, a noi tocca dividerci queste martoriate terre camorristiche; a noi tocca, insieme, subire le conseguenze di anni di politca banchettatrice, di istituzioni che hanno impoverito il territorio, di voti e diritti venduti. La munnezza, questa disagiata e puzzolente munnezza l'abbiamo creata noi, è frutto di scelte sbagliate e sciagurate. Possono mai i sacchetti pagare per le nostre scelte? Essi sono vittime, come noi.
E allora dico: uniamoci. Cessiamo questa guerra civile e fratricida.
Accettiamo la munnezza come parte di noi
E viviamo con essa.
In pace