Questo è un blog che parla della città e della gente che vive, lavora, fa la fila alla posta, al supermercato, si imbuta negli autobus, nelle metro e nel traffico e che comunque, in qualche modo, sopravvive nella città
venerdì 27 maggio 2011
C’E PROPRIO UN DIAVOLO IN ME?
Diciamo subito, per farvi stare tranquilli, che si, c’e’
Ma c’e’ anche una parte buona, una parte che a me piace pensare che sia quella predominante: quella che ritiene che le persone siano tutte uguali, che hanno gli stessi diritti, che spera nell’uguaglianza sociale, nel progresso civile, nell’affermazione dei diritti umani e che ogni vita, ogni singola vita, dev’essere preservata, perche’ hanno tutte lo stesso valore.
Nella pratica, schifo il resto del mondo salvo rarissime eccezioni, sperando che il vento, le buche o l’accallappiacani mi liberi di stupidi screanzati ai quali toglierei il diritto di voto, ma anche di salutarmi, che e’ meglio.
Vado in giro col nasino all’insu’ fiera del fatto di avere un QI superiore alla media nazionale, con l’intima consapevolezza che, comunque, e’ una facile vittoria.
MI auguro che il 90% della popolazione che mi circonda venga risucchiata in una voragine senza fondo e che rimangano nell’Urbe solo quelli che sanno mettere una x decente su una scheda elettorale.
E’ come se dentro i due lobi frontali del mio cervello ci fossero due Punzy, una con i boccoli e il saio e l’altra col forcone e le corna e quella col forcone e’ piu’ forte, non la tengo a bada.
Ma io voglio essere buona, davvero, lo voglio.
Dopo aver passato un’intera giornata a scaricare botte di ironico e sarcastico acido su chiunque, tanto che negli ambienti vicini si vociferava che la zitella vittoriana dentro di me fosse esplosa, ho deciso: da domani saro’ buona.
Giuro
Quindi, quando sono uscita di casa e ho trovato il solito vecchiaccio zozzo che fa pisciare il cane sulla ruota del mio motorino, ho messo la museruola a quella con le corna ed ho taciuto, mostrando soltanto un leggero disappunto
Quando sono arrivata in ufficio e la stronza macchinetta del caffe’ mi ha rubato i soldi, non l’ho ferocemente devastata per recuperare i miei trenta centesimi, ho fatto solo presente al tipo della manutenzione che si stava scaccolando che era stato perpetrato un furto ai miei danni e che per questa volta avrei soprasseduto
Quando per l’ennesima volta e’ stato chiaro che l’aria condizionata in ufficio non funzionava, ho semplicemente mandato una e mail ai servizi generali, per fargli presente l’accaduto
E poi sono uscita di corsa per andare in farmacia: avevo tipo lo stomaco annodato, la nausea, mi veniva da vomitare; ho bisogno di drogarmi di enterogermina e mentre vado in farmacia un tizio tenta di investirmi mentre attraverso sulle strisce pedonali.
E poi abbassa il finestrino e mi copre di insulti
Del tipo che mia madre aveva una moralita’ dubbia e io perche’ non me ne vado affanculo ad attraversare da un’altra parte
Quando ho finito con lui, mi sono sentita benissimo: niente piu’ dolori allo stomaco, sensazione di leggerezza e tranquillita’
Sono rientrata in ufficio, ho chiamato quelli dei servizi generali urlando e adesso stanno aggiustando l’aria condizionata.
La macchinetta del caffe’ non funziona piu’ ma io ho recuperato i mie trenta centesimi
Non vedo l’ora di tornare a casa a fare due chiacchiere con quello del cane
Tra qualche istante, quando quella con le corna si addormentera’ soddisfatta di aver devastato tre villaggi, mi sentiro’ molto in colpa per aver urlato e anche per aver rotto la macchinetta del caffe’ e, in generale, di essere una perfida donna che gode ad umiliare il prossimo suo
Io voglio essere buona, capite, ma il mondo, il mondo signori, proprio non me lo consente
lunedì 23 maggio 2011
Un sindaco sull’orlo di una crisi di nervi
Ebbastaaaaaaaa
Ve la levo sta’ statua del papaRe che nun ve piace, ve la levo a ‘ngrati! invece d’esse contenti che al compleanno del beato 'amo messo qualcosa de simbolico ve state a lamenta’ che er simbolo e’ brutto; e’ brutto si, pare ‘n cesso:
Ma li mortacci di chi l’ha fatta e pure miei che nun me so guardato er progetto che tenevo fretta.
Si, lo volevo fa’ er concorsone per scegliere il disegnuccio piu’ bello ma poi passava er compleanno der Papapolacco e non avremmo fatto niente per festeggiarlo e allora avreste rotto li maroni dicenno che io nun so’ tempestivo, che m’ero fatto trova’ impreparato, che stavo a insegui’ l’interessi privati mia e m’ero scordato der papapolacco morto come se non bastassero i problemi che me crea quello vivo..
Ve la levo, state bboni: ma mo’ non posso, cho da fare: devo nascondere i ministeri co’ tutti i dipendenti da qualche parte, senno’ er polentone con l’ictus me li espropria e poi vai a risali’ ‘n Padania per ripigliatteli: quelli se fanno trova’ con la vanga in mano, pronti a colpirmi l’italica testa: quella e’ gente ignorante, che non sa manco l’alfabeto, io dico che ve ne fate dei ministeri?
Magari volete la pubblica istruzione? Pe’ facce cosa che nun vi siete mai istruiti?
Ma perche’, perche’ vi pijano ste’ fissazioni?
Ma non possiamo fare la propaganda elettorale come i cari vecchi tempi in cui se dava mezza 50 lire all’elettore e l’altra mezza dopo che chaveva votato? Berlusco’ ma che hai finito i sordi? E dimmelo no, che se n’annamo tutti a casa allora..
I ministeri , tsk
Stamattina gli statali mi stavano in rivolta, me stavano, pe’ protesta hanno timbrato ognuno il proprio cartellino...
La statua der papa e’ brutta ..e allora??
Pure la Polverini, io la devo vede’ tutti i giorni e non faccio sta’ storia; cosa siete pappamolle comuniste che state sempre a lamentavve? Ce stanno a espropria’ la citta’, i polentoni vogliono mettere le zampacce sulla pappa mia, sulla mia personale riserva di voti e voi ve state a preoccupa’ de na statua che tra una settimana sara’ stata completamente ricoperta di guano da quegli storni ‘nfami che VOI nun m’avete fatto ammazza’: sindaco lo storno mi caga sul cappotto di Dolce&Gabbana quando vado al pomeriggio a fare la passeggiata sui binari, allora ammazzamo li storni, noooooooooo assassinooooooo fascista, non e’ quella la soluzione, la soluzione qual’e’ allora eh? tentiamo un dialogo con le creature e li convinciamo a cagare solo sui punkbestia?? Voi ve sapete solo lamenta’, lamenta’ ma appena uno propone una soluzione la soluzione nun va bene, perche’ e’ na’ soluzione fascista! Ma io so’ fascista che nun lo sapevate quanno m’avete eletto? Allora votavate er Cicoria, che lui ce se metteva sui binari a parla’ coll’uccelletti e invece no, m’avete votato a me e poi me state a renne la vita impossibile, a romani io v’o’ dico: m’avete stufato
Nun ne posso piu’ di voi
La statua del papapolacco levatevela da soli, io me devo incatena’ alla sedia, che me la sento traballare sotto al culo.
Capace che Calderoli mi viene a semplifica’ la vita e se porta a Gallarate pure er Campidoglio.
Provace, Calderò
t'aspetto
domenica 8 maggio 2011
Avviso ai naviganti (anzi, ai volanti)
Bestie che volate, ronzate, strisciate e pungete, ascoltatemi
SMETTETELA DA VENIRE NEL MIO TERRAZZO
SMETTETELA DA VENIRE NEL MIO TERRAZZO
Io vi odio
non mi interessa che state sulla terra da prima di me e di tutta la razza mia, sulla terra ci potete stare, chi la vuole la vostra fottuta terra, è DENTRO la città che non dovete venire, è dentro il mio terrazzo all'ottavo piano di un palazzone della periferia urbana che non vi dovete azzardare ad entrare, rimanete nei boschi, nelle foreste, nei parchi, sui greti dei fiumi insomma nella cazzo di natura, me ne frego; ma la città, bestie schifose, la città è MIA
Vi avviso: sono armata
Sono completamente priva di scrupoli nel farvi fuori e dormirò tranquillissima nel sapere che ho sterminato tutta la vostra razza: sappiate che quella cosa della catena alimentare non mi convince: qui siamo tutti scafati, togli una bestia dall'universo e il suo predatore naturale si mangerà qualcos'altro, oggi c'è tanta scelta: tutti siamo utili ma nessuno è indispensabile.
Ora vi ho avvisato ufficialmente
Ora vi ho avvisato ufficialmente
Se ribecco uno di voi qua fuori, considererò aperta la fatwa, mi lego una pezza lurida attorno alla fronte e vado girando nelle campagne con mine antiuomo piene di raid; scoverò il vostro capo in un alveare pakistano dopo dieci anni di appostamento e lo farò fuori con quattro fucilate in faccia, o nel culo, o in qualsiasi cosa abbiate al posto della faccia e del culo e poi lo getterò a mare, così se lo mangeranno i pesci e magari lo trovano buono ed escono dai mari per invadere le campagne e mangiarvi tutti, tutti quanti
E mentre la vostra razza si estinguerà, io potrò stare in terrazzo sdraiata a sorseggiare una limonata, mentre la luna fa capolino all'orizzonte e nessuno stupido ronzio mi farà sobbalzare e la limonata non mi cadrà addosso appiccicandomi tutta e facendo correre altre bestie ronzanti e pungenti
Guardate che io a fare l'intifada ci metto un attimo
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