sabato 29 novembre 2008

Pubblicità progresso

Lunedi sarà on line

lo Scaricabile

http://scaricabile.blogspot.com/

giornale comodissimo: non lo dovete comprare nè sfogliare, basta un clic sul cursore e si cambia la pagina (meraviglia); non distrugge l'ambiente, non lo dovete riciclare, non dovete scendere di casa per andarlo a buttare nel secchione della carta, nessun pesce sarà mai incartato nello scaricabile.
Inoltre, lo scaricabile non crede nella sperimentazione sugli animali, a Babbo Natale, alla befana e a Berlusconi.
Ottimo anche per chi non sa leggere: ci sono un sacco di figure
La redazione dello Scaricabile è composta da persone profondamente disturbate, sociopatiche e fuori controllo; su alcuni si ha un fondato sospetto di stitichezza e problemi alla prostata.
Areate il locale prima di collegarvi

mercoledì 26 novembre 2008

Cittadini coraggiosi-2

Eccomi fedele all’appuntamento che segnala i veri atti di coraggio dei cittadini di quest’Urbe di pazzi

Da medaglia:


Tizio con la punto rossa che durante l’ultimo temporale procedeva a fari spenti su una stradina semi urbana che e’ nei dintorni del mio ufficio;medaglia particolarmente meritata in quanto non solo non si vedeva un piffero a causa della pioggia ma era anche contromano e spedito spedito ha imboccato, sempre contromano e a fari spenti, l’ingresso delle autoambulanze dell’ospedale locale.
medaglia d’oro

Magrebino d’assalto al semaforo di un incrocio pericolosissimo con una statale dove circolano enormi camion pieni di mozzarelle provenienti dall’agro pontino; questa mattina il venditore ambulante ha deciso di reagire aggressivamente alla crisi delle vendite dei fazzolettini di carta e approfittando del rosso e’ salito sul cofano di un camion urlando all’autista: tu compra tu compra.
Verde, il camion riparte come se sul cofano ci fosse una piccola mosca, e l’ ambulante approfitta subito della sua posizione di altezza per tentare di vendere i fazzolettini a pioggia, gettandoli sulla folla di macchine ai suoi piedi, mentre lentamente il camion lo porta verso l’orizzonte, a Torvaianica, credo
Medaglia di platino e premio all’imprenditoria d’assalto

venerdì 21 novembre 2008

Ingombratori urbani

Gli ingombratori urbani sono una figura sociale estremamente diffusa in questa metropoli, trasversale rispetto al sesso, all’età, alla razza, alla religione, al colore e persino all’odore.
Dicesi ingombratore urbano un cittadino che, utilizzando in maniera nefasta il proprio corpo, occupa indebitamente spazi urbani stragici.
Faccio subito degli esempi:
ufficio postale, un cordolo separa gli sportelli dallo spazio d’attesa. Quando il display elettronico chiama il tuo numero, aggiri il cordolo ed entri in un piccolo corridoio che porta agli sportelli. L’ingombratore, in genere, occupa quel corridoio. Parla al telefono o ci poggia la carrozzina o il carrello della spesa o sta semplicemente lì a guardare nel vuoto.
Ingombra.
La gente lo spintona, gli chiede permesso, lo scavalca, lo sputa, lo insulta ma lui non si sposta, obbedendo ad una ferrea legge più potente della gravità: la prima legge dell’ingombro urbano, ovvero

il tuo corpo è un mezzo per impedire il libero fluire dei cittadini

La prima legge dell’ingombro urbana è la prima di una serie di regole profondamente impresse nell’animo degli ingombratori e costituisce, insieme alla seconda e alla terza legge un piccolo corpus teorico che sta alla base della teoria dell’Ingombro Urbano Superiore

La teoria dell’ingombro postula: in ogni città esiste una volontà di Ingombro Superiore che si manifesta attraverso il comportamento bloccante di più membri della città stessa che tendono a perpetrare tale comportamento al fine di portare a termine la volontà dell’ingombro Superiore e di scassare la minchia a tutti gli altri cittadini.

Dunque, gli ingombratori sono una setta, come i testimoni di Geova e i notai.


Lo fanno apposta, convinti di essere invasi da una sacra missione
Capito perché non si spostano manco se li paghi?
Un tizio sale sull’autobus e si piazza davanti alla porta d’uscita ma non scende mai, a nessuna fermata. Si piazza in mezzo e la gente lo scavalca dicendo cose poco piacevoli su sua madre ma niente, lui non si sposta, prima ma anche seconda legge dell’ingombro:

Userai il tuo corpo per ingombrare ogni volta che potrai

e niente, non servono le bestemmie che gli lanci, li devi prendere a calci nel sedere, oppure per la collottola e spingerli fortissimo lontano lontano, facendoli cadere per terra e forse te ne liberi.
Ma niente paura: se un ingombratore cade in terra, sarà felice a causa della terza legge dell’ingombro:
Anche se sei a terra, il tuo corpo può ingombrare lo stesso

Vi sembra esagerato? Credete che la mia sia paranoia premestruale? Beh io preferisco pensare che abbiano una ragione superiore per rompere i coglioni, rispetto ad ingombrarmi la vita gratis…

mercoledì 19 novembre 2008

Metodi e tecniche di sopravvivenza urbana-rapidita’ di risposta dei cittadini

Nell’Urbe non teniamo tempo da perdere.
Noi andiamo di fretta, anche quando non abbiamo niente da fare.
A causa di questa fretta, abbiamo imparato a fare le cose in un nanosencondo e a diminuire i tempi di reazione rispetto agli innumerevoli stimoli che l’Urbe propone. In particolar modo il cittadino, anche il piu’ anziano, ha imparato a interagire velocemente con gli input tecnologici, integrandosi perfettamente in un’ottica di efficienza tanto cara alla societa’ occidentale superiore a tutte le altre. Spesso il cittadino interagisce talmente velocemente allo stimolo tecnologico che risulta in pratica collegato allo stimolo stesso.
Ecco alcuni esempi:

bestemmia collegata alla sveglia
drrrinnnn .. ma porco *****
tempo di reazione tra il suono della sveglia e il bestemmione : 0.2 secondi

scatto felino in avanti quando chiamano il tuo numero all’eliminacode
serviamo il numero centiventiquattr..
Eccomi!!
Tempo di reazione 0.00 secondi

clacson collegato al semaforo

verbeeeeeeeeep
tempo di reazione tra il verde e il colpo di clacson -0.1 secondi

perfetti

E non provate a dire che e’ lo stress
Siamo soltanto efficienti

domenica 16 novembre 2008

La città letteraria

Io l'Urbe non la giro spesso da turista.
Troppo da fare, troppo di corsa, non si trova il tempo.
Inoltre, sono notoriamente dissociata e distratta per cui ho passato tutto venerdi sera a chiedermi cos'erano quei lucchetti su tutti i ponti del Tevere che incrociavo.
Ma proprio tanti..
Poi mi è stato spiegato.
Giuro che li vado a staccare tutti
Ma come, questo popolo di svogliati non legge manco il calendario di Frate Indovino ma quel libro idiota si? E poi perchè dopo averlo letto fanno tutto quello che c'è scritto sopra? Tipo zombie: chiudono il libro, aprono la porta di casa, passano in ferramenta a comprare il lucchetto, vedono un ponte e tac! ce lo attacano sopra.
Forse nel libro ci sono dei perfidissimi messaggi subliminali che permeano le menti dei nostri giovani trasformandoli in sfregiaponti. Oppure noi non lo sappiamo ma il libro lancia un concorso a premi su chi mette più lucchetti sui ponti o magari ipotizza che il lucchetto aumenti la potenza sessuale. In quest'ultimo caso ok, posso capire che uno ci provi.
Uno, magari disperato.
Centinaia di persone che attaccano lucchetti non fa ben sperare per l'attività sessuale della romanica gioventù.
Secondo me ci vengono pure da altre città col lucchetto in mano e appena trovano uno spazio libero ce lo attaccano: tiè, ponte sul fiume dell'urbe, ti ho marchiato.

Io non ci passo, sono due giorni che parlo da sola come un'invasata: L'Urbe è patria di scrittori, terra d'ispirazione di grandi menestrelli e cantori della società. Magari il vecchietto trasteverino di Elsa Morante non ha mai letto niente ma ti reciterà tutta quanta e di un fiato la "ninna nanna della guerra" di Trilussa.
Signore Iddio ti ringrazio che Moccia non ha scritto di adolescenti pazzi che dipingevano il colosseo di arancione per dimostrare che si amavano davvero sennò stavamo rovinati

giovedì 13 novembre 2008

Sotto la pioggia urbana-lettera aperta a Dio

Caro Dio,
lo so che non si puo’ dire ufficialmente ma l’Italia e’ passata sotto il tropico del cancro, forse una volta ti sei messo a spostare le faglie e poi non le hai aggiustate piu’ e adesso siamo ai tropici, signore, tra noi ce lo possiamo dire.
Dato che siamo un paese di sfigati, non abbiamo ricevuto in cambio dello spostamento delle belle spiagge con le palme e le noci di cocco ma invece ci siamo beccati il monsone.
Noi non siamo abitituati al monsone.
Noi non siamo attrezzati per il monsone
A noi ci fa schifo il monsone
Viene acqua giu dal cielo a secchiate e poi fa vento e freddo e nell’Urbe, signore, questo vuol dire che il cittadino affoga.
Noi teniamo i tombini che si otturano pure se li guardi, pensa un po’ se ci si rovescia dentro sette litri d’acqua al minuto.
Lasciatelo dire, non sei ragionevole.
O ci sturi i tombini o ci rimetti nel mediterraneo dove stavamo prima.
Tra l’altro, mio caro Dio, credo che ci siano tutti gli estremi per una vertenza ufficiale, dato che noi italiani avevamo firmato per un clima mediterraneo e questo a me non mi sembra proprio un clima mediterraneo; almeno a Londra i cittadini nascono rassegnati: ah che bello il nostro paese civile pero’ si mangia da schifo e fa un tempo di merda invece noi tutti contenti: che merda di paese, meno male che c’e’ sempre il sole e cosi’ non va bene, Signore, perche’ noi gia stiamo sull’orlo dello schifo allucinante che in Italia (e tu lo sai bene) le cose funzionano veramente a cazzo e vabbe’ e’ colpa nostra, ok , pero’ almeno prima nello schifo dicevamo: me ne andrei proprio da sto’ paese ma come faccio a rinunciare a questo clima?
Adesso che diciamo??
Ma porco giuda non solo teniamo il nano e la sua squadra di gnomi mentali al governo, la mafia , la camorra e la stampa zerbina ma pure il monsone???
E dacci almeno il premio di consolazione, cazzo
Ti dovesse venire in mente di cambiare pure la pizza? No perche’ se togli il sole e pure la pizza qua ci suicidiamo a pacchi, io ti avviso


Signore ti prego, io non sono anfibia, fammi almeno le branchie

Ti ringrazio per il tuo eventuale interessamento al riguardo
Punzy

martedì 11 novembre 2008

Lista dell’odio num 19

Preparatevi..grosse novita’!
Al primo posto della lista dell’odio troviamo:

  • Il MIlan. Si avete letto bene, il MIlan, la squadra di calcio. Si, lo so, molti di voi sono del nord e magari tanti tifano per il MIlan e adesso dicono ma perche’, perche’ punzy, che ti ha fatto il MIlan? Devo forse ricordarvi chi e’ il presidente della squadra? E voi tifosi del MIlan, come fate a tifare per la stessa squadra di Teocoli? Siete dei contro-natura. Potreste utilizzare le vostre energie per fare cose piu’ utili, per esempio: il timballo di maccheroni (*)
  • Taddeus Regolus Maximus. No, non e’ andato via. E si, pare abbia intenzione di rimanere. Ha anche avviato delle pratiche per il ricongiungimento familiare con Proserpina Magna
  • Il tizio che ho incrociato stamattina con una smart del cazzo che al segnale “dare precedenza” ha aggiunto mentalmente: ma solo se ne ho voglia.
    Criminale
  • La figlia dei miei vicini di casa, che appena la madre apre la porta per portarla a scuola piange e piange e strilla e ancora piange. Potrei non mettere piu’ la sveglia: alle 07.45 precise la madre apre la porta e fuoriesce lo strillo disumano della sua pargola, un acuto allucinante degno della Callas che si protrae fino a dentro l’ascensore, la sento anche quando arrivano a piano terra (e io abito all’ottavo piano)
  • Trenitalia, che ha preso una multa di 84.000 euro perche’ fa viaggiare i suoi utenti in condizioni allucinanti e perche’ non eroga veri e propri rimborsi per i ritardi ma bonus per viaggiare nuovamente su suoi treni per accumulare altro ritardo ed erogare altri bonus ecc. I dirigenti di trenisfascitalia hanno preso atto della multa e adesso, al posto di erogare bonus invece di rimborsi in denaro, erogano bonus al posto di rimborsi in denaro, strafottendosene altamente. Inoltre,sono intervenuti migliorando le condizioni di viaggio dei propri utenti, aprendo ben tre bagni ogni 20 carrozze. VI DETESTO. Se non temessi la perdita del posto di lavoro per migliaia di persone, vi augurerei il sempiterno fallimento e nessuna cordata di furbetti italioti che vi si pigli

    (*) molte sono le ragioni che portano la Punzy ad avere un odio atavico verso il Milan: storico-culturali (Napoli e Milano si schifano da quando e’ nato il regno d’Italia: l’operoso nord contro il furbetto sud), politiche (devo ricordarvi chi e’ il suo presidente?), sociali (gli immigrati del sud trattati a pesci in faccia dai cittadini milanesi) ma da fonti ben informate sembrerebbe che la motivazione principale del primo posto nella lista dell’odio di quest’oggi sia da imputare principalmente al fatto che alla Domenica Sportiva i gol del Milan vengono fatti vedere sempre e comunque prima di quelli del Napoli

domenica 9 novembre 2008

YES WE ARE DIFFERENT !

YES WE ARE DIFFERENT WE ARE AGAINST RACISM

Noi siamo differenti

Noi siamo differenti perche’ crediamo nella democrazia
Noi siamo differenti perche’ pensiamo che governare un paese sia una cosa seria
Noi siamo differenti perche’ riteniamo che chi ci governa dovrebbe avere come fine ultimo ed esclusivo i nostri interessi, non i propri
Noi siamo differenti perche’ vogliamo una libera stampa in libero stato
Noi siamo differenti perche’ crediamo nel potere dell’istruzione pubblica
Noi siamo differenti perche’ crediamo in una societa’ multietnica e nell’integrazione fra i popoli
Noi siamo differenti perche’ riteniamo che la sanita’ pubblica sia un diritto di tutti i cittadini
Noi siamo differenti perche’ crediamo che la diversita’ di razza, di cultura, di lingua, di religione e di opinione sia un valore
Noi siamo differenti perche’ riteniamo che la storia non vada riscritta e che il nostro passato non debba essere dimenticato
Noi siamo differenti perche’ riteniamo che la mafia, la camorra, la ‘ndragheta e i furbetti del quartierino non debbano sedere ai piu’ alti vertici della politica nazionale
Noi siamo differenti e soffriamo nel vedere il nostro paese avviluppato nei tentacoli dei conflitti di interessi, delle lobby di potere, dei politici dal passato discutibile e dal presente impresentabile, dai finti moralisti, dai neocon e dai neofascisti

Noi siamo differenti
e vogliamo che si sappia
Che se ne parli
Che se ne discuta


Ora e' possibile : yes.we.are.different
e' un blog sta caldeggiando un'importante iniziativa, nella quale credo molto.
E' nato da poco ed ancora in costruzione per cui...qualsiasi contributo sara' il benvenuto!

So che molti di voi sono differenti.
Come me

giovedì 6 novembre 2008

Lavori socialmente utili

Nell’Urbe teniamo una figura sociale fantastica: il nonno ferma macchine.

Il nonno in questione viene cooptato (o si offre volontario) dai presidi di scuole materne ed elementari ed indossato un giubbotto catarifrangente, si piazza davanti alla scuola e ferma le automobili in corsa con una minacciosissima paletta, per consentire ai pargoli di attraversare illesi ed entrare a ricevere la dovuta istruzione.
Il sistema pare funzionare: la maestria nell’agitare la paletta crea sempre un ingorgone mostruoso nei pressi delle scuole dove macchine, motorini e autobus rimangono ingolfati nel maelström finche’ l’ultimo pargolo non e’ entrato a scuola.
E idem all’uscita.
Si sa pero’ che le variabili umane non le puoi controllare fino in fondo.
Voglio dire: il giubbotto catarifrangente e’ una specie di divisa, giusto? E la paletta fornisce un potere..un potere che nell’urbe e’ immenso: quello di fermare il traffico. ..

…e fu cosi’ che l’elegantissimo quartiere del Torrino (agglomerato residenziale a sud ovest dell’Urbe) e’ stato tenuto in ostaggio, fino al tramonto, da un nonno ferma macchine che ha abusato della divisa e della paletta: dopo aver fatto uscire i pargoli da scuola ha deciso di proteggere le vecchiette che andavano a messa ostruendo il sagrato, la via che porta al sagrato,la provinciale che porta alla via che porta al sagrato, la comunale che porta alla provinciale che porta alla via che porta al sagrato, lui, un uomo solo, un uomo anziano, dotato di tenacia, caparbieta’ e probabilmente di alzheimer

in fase avanzata , ha bloccato il traffico fino ad Ostia semplicemente mettendosi in mezzo alla strada minacciando i SUV con la paletta e, quando ha capito che stava per perdere il controllo della situazione, sdraiandosi per terra.
Nessuno aveva il coraggio di scamazzarlo, per via del fatto che c’erano troppi testimoni e non ti potevi imboscare (o almeno questa e’ stata la mia, di motivazione) ma la cosa che ci ha fatto raggiungere dei livelli di irrealta’ che il teatro dell’assurdo ci ha fatto un baffo e’ stato quando due punkabestia, con tanto di bellissimi cagnoni al seguito, ha ritenuto opportuno sdraiarsi in mezzo alla strada con il vecchio, perche’ approvavano la sua protesta.

Non c’e’ stato verso di far capire ai punkabestia che non c’era nessuna protesta ma solo del delirio stradale, si sono stesi loro e i cagnoni e buonanotte, non riuscivano piu’ a passare manco i pedoni. I vigili assistevano impotenti e dicevano: noi non abbiamo autorita’, deve intervenire la polizia, che e’ intervenuta e ovviamente non e’ che poteva dare addosso al vecchio per cui hanno dato addosso verbalmente ai punkabestia, e io allora ho strillato contro la pula e pure altra gente diceva i punkabestia non c’entrano niente e’ il vecchio che sta dando di matto e il vecchio da terra sollevava il braccio con la paletta ancora impugnata e diceva: i pedoni hanno il diritto di camminare e poi e’ arrivata pure l’ambulanza, nel caso gli pigliasse finalmente l’infarto liberatorio (per noi)

Alla fiera dell’urbe
Per due soldi
Un esaurimento la Punzy compro’

mercoledì 5 novembre 2008

Relazioni urbane nell’era digitale

Oggi non sei mai solo, se abiti nell’urbe: c’e’ facebook
Non importa che nell’Urbe esistano palestre aperte tutto il giorno e la notte, corsi di qualsiasi cosa a qualunque ora del giorno, sport estremi praticati in liberta’ h24 (es l’attraversamento pedonale sul raccordo anulare), se non vuoi essere isolato ti devi scrivere su facebook
Su facebook puoi fare amicizia con il tuo collega di scrivania che non ti inculi da 10 anni ma che importa; in rete le relazioni vengono meglio e puoi fare finta di lavorare mentre picchietti la tastiera come un dannato
Era un po’ che non sentivo i miei amici, poi ho scoperto che stavano tutti su facebook, avevano creato un gruppo che si chiamava “vediamo quanto tempo ci mette Punzy a scoprire che siamo tutti su facebook tranne lei”
Il mio Perfido fidanzato mi scrive su facebook cosa vuole per cena ma dato che io non ci entro mai e’ una settimana che siamo digiuni.
Probabilmente il mio capo mi dara’ la valutazione annuale su facebook, mi arrivera’ un’email che mi invita a registrarmi per conoscere cosa pensa il tuo capo di te, io la cancellero’ per sbaglio e verro’ licenziata.
Basta solitudine nella grande citta’, basta spersonalizzazione e tragedie solitarie che si consumano dentro le mura domestiche: se hai un pc sei salvo, ti scrivi dentro facebook e ti fai un sacco di amici che non vedrai mai ma sei fichissimo comunque perche’ sei scritto ad un sacco di gruppi culturali che fanno cose interessanti, tipo raccogliere firme a favore di qualcuno, raccogliere firme in favore di qualcun altro, indignarsi per la situazione politica in italia o in qualche altro paese terzomondista e poi si organizzano le feste anzi le mega feste e vuoi mettere meno male che c’e’ facebook non si sa come facevamo prima, forse ci toccava farci una doccia e uscire di casa per parlare con un altro essere umano ah meno male noi cittadini siamo salvi, la megalopoli non ci fa paura.


bah

domenica 2 novembre 2008

AVE, CESARE

Di me e Taddeo sapete gia tutto.
Per chi non fosse andato così a ritroso nei post del blog, riassumo brevemente: Taddeo è il mio brufolo di fiducia. Infesta la mia faccia da quasi vent’anni. Viene fuori in posti diversi: sulle guance, sul mento, sulla fronte ma è sempre lui, lo riconosco. Grosso, invadente, purulento e prepotente. Dopo lunghe e costose cure per tentare di scacciarlo (compreso il malocchio e il vodoo haitiano) alla fine mi sono arresa: gi ho dato un nome (Taddeo, appunto) degno della sua importanza e l’ho accolto in famiglia.
Ma quello che mi è spuntato fuori sulla guancia sinistra venerdi 31 ottobre, nella notte di Halloween, non è un semplice Taddeo.
E’ il re dei Taddei, il Taddeo Magno, l’unico brufolo della terra visibile da Alpha Centauri. Gli alieni non ci hanno ancora attaccato per merito suo: credevano fosse un’arma di distruzione di massa.
Speriamo che vince Obama, sennò i repubblicani me lo vengono a bombardare.
Persino il mio Perfido fidanzato, che non si accorge nemmeno se cambi il colore dei capelli da biondi a verdi (giuro) rientrando a casa venerdi sera, stanco da un lungo viaggio di lavoro e dai ritardi di Trenitalia, mi ha guardata e indicandomi il volto ha esclamato: TADDEUS REGULUS MAXIMUS!
Ualà, battezato

Che altro dire?
Ave Cesare, Punzy te saluta