Eccoci qua, siamo rientrati.
Io e gli altri sei milioni di cittadini che popolano quest’urbe. Oggi l’atmosfera urbana era piu’ cupa che mai: primo giorno di lavoro per tutti, la tristezza nell’aria era palpabile, piu’ spessa dello smog. Un elemento caratterizzava la citta’, oggi: il silenzio. Tutti zitti. Nessuno parlava o clacsonava, persino il rombo dei motori taceva. L’espressione catatonica del cittadino che rientra al lavoro era dipinta su tutti i volti, cartelloni pubblicitari compresi. In autobus nessuno sfogliava il giornale, stavamo tutti li pigiati a guardare fisso davanti a noi il vuoto cosmico, annichiliti dall’orrore di rientrare al lavoro. Io ho passato questo mio primo giorno di rientro in questo modo:
. sveglia alle 07.30
. crisi depressiva alle 07.31 per via del trauma post vacanze
. mi peso alle 07.37
. depressione cosmica per via del soprappeso, presi due kg e mezzo in vacanza
(perche’, perche’ quando sono in ferie faccio cosi??? Mi strafogo come se non esistesse un domani, come se poi non dovessi rientrare a casa e al lavoro e soprattutto nei miei vestiti!!! Ogni volta che torno dalle ferie mi tocca digiunare mangiando uno o due fili d’erba a settimana perche’ in vacanza mi sono comportata come un’ idrovora..)
· Guardo fuori dalla finestra, senza fare assolutamente nulla, fino alle 09.45
· Invio sms colmi di depressione a tutti i miei amici , non ricevo comprensione alcuna visto che sono tutti depressi come me
Esco di casa alle undici, sono oltre ogni ritardo concepibile. Da domani mi rimetto in riga, giuro. Mettero’ la sveglia quatto ore prima di dover uscire di casa, cosi’ potro’ dedicarmi alla depressione immobilizzante per circa due ore, crogiolandomi indolentemente nell’autocommiserazione
Nessun commento:
Posta un commento