domenica 4 aprile 2010

Ferrovie Italiane del basso impero: la Translittoriana


Per tornare nella mia ridente terra natia a festeggiare con il letizia e gioia la santa Pasqua, ho usufruito del maschio servizio offerto dalle ferrovie italiche utilizzando la Translittoriana, la linea ferroviaria che collega l'urbe a Napoli attraversando le gloriose terre del basso Lazio e dell'alta Campania, che con le loro preferenze alle urne hanno contribuito fattivamente alla creazione di questa nuova grande epoca littoria
Con piglio ottimistico ho accolto il primo annuncio ritardo dato alla stazione Termini dell'Urbe: non sono come quei disfattisti comunisti che appena sentono che il treno ritarda si mettono ad urlare insulti alle nostre ferrovie!! D'altronde, provenendo il treno dalla sinistrorsa Sestri Levante, è chiaro che il ritrardo era di matrice comunista; lamentarsene significa dare ragione a chi si oppone a questa nuova e splendida epoca littoria. Testa in alto e naso all'insù dunque, rimango stoicamente eretta sul binario per venti minuti, fino a quando il glorioso treno finalmente arriva.
Coerentemente con l'apprezzamento a prescindere di tutto ciò che l'italica autorità dice e fa, non mi lamento neppure per l'ulteriore ritardo che il treno cumula in stazione, tanto prima o poi partirà e così infatti è stato; in fondo italiani, siamo in vacanza, cosa ci importa il tempo che perdiamo?

Mentre il treno attraversa l'agro pontino, veloci volano i miei pensieri mentre il paesaggio scorre dal finestrino; i miei pensieri da subito si vede che sono molto più veloci del treno, che invece dopo un'ora ancora deve arrivare nella gloriosa città di Latina. Non importa: nel frattempo leggo e mi acculturo, ho riviste che parlano di tette e televisione e di televisione delle tette ed epistemologia della tetta televisiva, volendo sto a posto per altre quattro ore. A Sezze Romano, culla della cività littoria, mucche di matrice sinistrorsa bloccano i binari allo scopo di danneggiare l'italica ferrovia; le mucche, è evidente, fanno parte dell'italia che odia e che invidia; fermare la corsa del treno è una metafora di quella certa propaganda comunista che vuole fermare la littoria corsa del nostro paese. Ma ecco, arrivano i nostri: alcuni bifolchi in canottiera spingono indolentemente i ruminanti dissidenti lontano dai binari, mettendoci tutto il tempo che il maschio italico ritiene opportuno per svolgere degnamente il suo lavoro. E così, nonostante i tentavi di sabotaggio organizzati dalle toghe rosse, arriviamo alla stazione di Aversa, dove i gloriosi abitanti della ridente cittadina alle urne hanno compattamente e plebiscitariamente contribuito a far salire l'interlocutore privilegiato di ogni governo che si rispetti : la maschia camorra. E' tutto un gioire qui, tra i passeggeri che salgono: assafamaronn, è turnata à camorr, ma chella bbona però, chell onest, chella fatta r'ommn c sanno campà, no chillu zuzzus ca s piglian 100 eur a man a nà bancarell (evviva evviva hurrà! è tornata la camorra ma quella buona di una volta, fatta di uomini d'onore, di persone che ti mettono un pizzo onesto, no che si prendono 100 euro al giorno da un poveraccio che ha soltanto una bancarella)
Letizia e gioia al cor mi s'infonde, vedendo tornare la speranza in queste anime devastate dalle crudeli giunte di centrosinistra che questa Grande e Gloriosa Camorra non l'avevano mai saputa far tornare per bene

Eccoci infine, il cielo azzurro, il mare, il Vesuvio
Napoli
Prossima terra di conquista littoria
Con soli 40 minuti di ritardo.
I treni, nel glorioso secondo impero fascista, non arrivano in orario


9 commenti:

Anonimo ha detto...

Sei veramente scossa affranta dalla vincita delle destre?
Forza!

silvio di giorgio ha detto...

aspetto un post dopo che hai preso un aereo o una nave...con i treni non c'è più gusto ormai

Chica ha detto...

SOLO quaranta minuti? quasi un record positivo...:DD....bene, io ormai assuefatta ai poderosi ritardi dei treni littoriani, questo mese verificherò l'andazzo di aerei e navi...mi aspetta un mese di aprile vagabondo....saprotti dire..:)

Punzy ha detto...

Silvio
non so di cosa parli. Il viaggio è andato benissimo, ho conosciuto molti bifolchi littori

SunOfYork ha detto...

ricordo bene quel tragitto tra roma e napoli. cercavano sempre di vedermi dei panini costosissimi...

sun

il Russo ha detto...

Ah che bello viaggiare sulle ferrovie dello stato in questa ridente epoca ove quando non funziona qualcosa è colpa della mancanza del ponte sullo stretto...

silvano ha detto...

Di che ti lamenti? Ti hanno romanamente portata a destinazione piccola italiana? Sì! E allora gioisci italica femmina del nostro generoso sud, terra di poeti ed eroi, santi e navigatori senza eguali in tutto il terracqueo globo.

Punzy ha detto...

oh Silvano ma io non mi lamento; sono felicissima di far parte della gloriosa e nuova epoca littoria

Ernest ha detto...

Meglio del giornale luce!
Noi comunisti ritardatari non cambieremo mai...
Un saluto