martedì 13 luglio 2010

Terza lettera aperta della punzy al suo littorio sindaco (a proposito dell’afa urbana)



Gentile sindaco, la prego di tenere presente questa mia lettera aperta, perche’ e’ una vera e propria richiesta di aiuto.
Fa troppo caldo e noi cittadini ce ne andiamo in giro come i pesci nell’acquario: espressione vacua, zuppi fradici e boccheggianti
L’Urbe si e’ trasformata in un gigantesco crematorio ed un sole implacabile ha deciso di portare a termine la Santa missione della cottura del cittadino.
Purtroppo, a Dio o a chi ne fa le veci, non gli piace la cottura a sangue: le bistecche di essere urbano le vuole ben cotte
E puntuali come la morte, centinaia di turisti stranieri si buttano a fare il bagno nelle nostre fontane


Io, signor sindaco, sara’ il caldo che mi ha cotto il cervello, non ne posso piu’ di questo spettacolo impudico ed indecente.
Accendi la tivvu’ ed eccoli la’, in tuti i tiggi’, mozzarelle nordiche con le gambine bianche bianche che si immergono nella fontana di trevi, a piazza navona, sull’altare della patria, con quei piedacci zozzi ed extracomunitari.
E i vigili che se li guardano senza intervenire mozzandogli le estremita’…signor sindaco, questo non e’ giusto. Se le nostre fontane devono essere prese d’assalto, la priorita’ dev’essere data ai residenti. Io sono anni che voglio fare il tuffo nel fontanone ma appena mi levo l’infradito il solerte vigilante mi ammonisce con sguardo severo e monito implicito. Io, da brava cittadina littoria che tiene paura delle divise, pure di quella del lattaio, mi fermo intimorita
E invece st’impudichi no, guardali la’, con la testa, le zampacce, e che e’ la doccia di casa vostra???



Signor sindaco, a me questa deriva democratica di passiva accettazione delle usanze straniere sul mio suolo urbano non mi va bene; e’ un permissivismo, diciamolo, estremamente sinistroide.
O leviamo i turisti da sotto le fontane oppure consentiamo ai littori romani di ficcarcisi anche loro

E poi, signor sindaco, chiedo cortesemente l’antidoping per i turisti giapponesi.
A mezzogiorno, nel centro del’Urbe faranno a dir poco 40 gradi all’ombra e loro stanno la’ come se niente fosse a scattare foto in mezzo al Circo Massimo (e nel Circo Massimo, le ricordo signor sindaco, non c’e’ ombra)
Secondo me questi barano

Non sudano manco, sono zombie o robot, glielo dico io;

Forse dei manga animati


Vabbe’, la ringrazio per la cortese attenzione e mi auguro di ricevere al piu’ presto, presso il mio domicilio, il permesso di pubblico bidet

Littoriamente sua
Punzy


8 commenti:

Alessandro Tauro ha detto...

E non sai quante volte si permettono di andare in giro i cari turisti del sol levante con tanto di camicia a maniche lunghe e giacca in pieno luglio...

Sembra quasi che vogliano provocare!!

Punzy ha detto...

e si che ci provocano!!!
maledetti!!

il Russo ha detto...

Vabbè, fra una riunione fra finiani e lealisti berlusconiani, magari il sindaco degli altri si degnerà di risponderti..

Punzy ha detto...

Mah Russo...non saprei..nonostante la mia littoria devozione, ad oggi nessuna risposta..

mich ha detto...

La turista orientale non suda, ha i capelli lucenti, la pelle perfetta e il vestito sempre impeccabile. Già solo questo è motivo di rimpatrio immediato.

LadyLindy ha detto...

mò non me toccà i manga eh! semmai quelli sono più scollati e scoperti...

the muffin woman pat ha detto...

dimmi che gliel'hai mandata davvero:)
ci pensavo pure io a sta cosa: al mare la coreogiappocinese che faceva i massaggi di tutto punto, vestita da capo a piedi, sotto il sole siculo cocente senza far scende una goccia minima di sudore, mentre io coricata in costume inzupata di acqua, boccheggiavo all'ombra..
bah..

il monticiano ha detto...

Punzy' hai fatto caso che questi asiatici - cinesi, coreani, giapponesi, vietnamiti non riesco a distinguerli - girano con ombrellini variopinti, strani cappelli calati fin sulla fronte e visiere giganti davanti gli occhi.
Ridono sempre, comunque e dovunque. Ma che avranno da ridere?
Battuta littoria: mangiano riso.