Accadde un pomeriggio.
Passeggiavo tra gli alti e grigi palazzoni della periferia popolare dove abito; fendevo la folla con destrezza quando, improvvisamente, sento un suono “naturale” che immediatamente identifico e classifico come impossibile.
Cinguettio di uccelli
Garrulo cinguettio di uccelli
Impossibile.
Abbiamo sei alberi rachitici in tutto il quartiere, non e’ possibile che qualche ardito uccellino ci abbia fatto il nido..cosi’ alzo gli occhi e li vedo..
Storni
Decine, centinaia di storni che si alzavano in volo e poi si riposavano e poi svettavano di nuovo tra i palazzoni..
MERAVIGLIOSI
Gli storni, per chi non lo sapesse, sono quei fantastici uccelli che si librano in volo tutti insieme, in gruppo, e disegnano nell’aire delle meravigliose figure danzanti..quando volano gli storni chiunque, per quanto urbanizzato sia, non puo’ fare a meno di guardarli ammaliato, con il naso all’insu’, per vedere quali e quante meraviglie riescono a regalarti..peccato che, se passi il pomeriggio a guardare gli storni, rischi di trasformarti una statua di guano.
Eh si, perche’ gli storni hanno questo lato oscuro, che scagazzano come turisti con la dissenteria.
Comunque, dalle mie parti non si era mai visto nulla di proveniente direttamente dalla natura cosi’ bello e felice di esistere, per cui ci siamo messi tutti a guardarli e facevamo:”OOOhh” e anche “AAAhhhh” e poi ancora:”ma che beeeeelli”.
Dopo una settimana abbiamo iniziato a chiamare il comune per lo strato di guano e la puzza. Qualcuno piu’ feroce ha proposto anche lo sterminio. Sia ben chiaro che, OVVIAMENTE, non permettero’ che nemmeno una piuma venga sacrificata o anche minimamente toccata in nome dell’igiene del suolo urbano. Io sono un’esaurita urbana ma profondamente ecologica e pacifista. Voglio soltanto che gli storni tornino da dove sono venuti.
Ieri sera, pero’, ho scoperto che non possono. Probabilmente, infatti, provengono da un ex-parcheggio di un quartiere vicino, dove di recente sono stati abbattutti alcuni alberi in vista della costruzione di un nuovo centro congressi, denominato “la nuvola” e progettato nientepocodimenoche’ dall’architetto romano Massimiliano Fuksas, una delle firme dell’archiettura mondiale più in vista. Ovviamente io non l’avevo mai sentito nominare.
Ma, tant'e’, gli storni potevano per caso cagare sulla “Nuvola” di Fuksas? Ovviamente no, su noi sottoproletari urbani magari si ma sulla nuvola di Fuksas non scherziamo proprio, non dopo quello che costera’ costruirla.
E cosi’ gli storni sono fuggiti via, mentre le ruspe abbattevano le loro case nell’indifferenza dei media e della politica ma soprattutto degli altri uccelli, comodamente seduti sui rami degli alberi confinanti risparmiati. D’altronde ormai si sa, fino a quando una cosa non ti tocca personalmente te ne freghi abbastanza delle disgrazie degli altri.
Ma poveri, poveri storni.
Ho raccontato questa cosa a tutti, a chiunque nel mio quartiere si sia lamentato degli uccelli e la maggior parte della gente ha capito: questo e’ un quartiere popolare, siamo gente semplice e sfortunata:quasi tutti in affitto.
Sappiamo che vuol dire perdere una casa.
Restate con noi, storni!!!
Dove si impazzisce in mille, si puo’ impazzire in mille e cinquecento.
Ci divideremo lo smog,il rumore e le polveri sottili
Ci allieterete i tramonti danzando nell’aire
E ci sommergerete sotto la vostra merda
2 commenti:
Un uccello cittadino ha un'aspettativa di vita di un terzo, di un uccello che vive nel suo ambiente.
Sarà per la polenta e osei?
www.brembana.info/cucina/osei.html
www.cookaround.com/cucina/regionale/veneto/veneto-s2.php3
Quindi, vivendo un terzo di meno, cagano di più?
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