Questo è un blog che parla della città e della gente che vive, lavora, fa la fila alla posta, al supermercato, si imbuta negli autobus, nelle metro e nel traffico e che comunque, in qualche modo, sopravvive nella città
lunedì 31 marzo 2008
Pubblicita’ ingannevoli-5
una crema antirughe
uno shampoo
uno scopettino per la polvere
un fondotinta.
Mi chiedo:
e’ stato eletto da chi?
Col proporzionale o con il maggioritario?
Che cos’hanno vinto i prodotti eletti?
Com’e’ stato fatto il calcolo della vincita? Quanto candidati c’erano? Avevano il premio di maggioranza?
Al senato c’e’ stato un’ex aequo?
Soprattutto, com’e’ possibile che una cosa sia stata eletta prodotto di un anno iniziato da tre mesi?
Su cosa si sono basati, sulle vendite dei primi tre gg dell’anno? O forse ci stanno dicendo una piccola bugia per incrementare le vendite dei prodotti stessi? In questo caso sarei molto stupita: la televisione non mente mai, la pubblicita’ in televisione non mente mai
Se la tv dice che c’e’ stata un’elezione e ha vinto lo swiffer, io ci credo.
Anche se non mi ricordo di averlo votato.
Ne’ ho ricordo della sua campagna elettorale.
Forse aveva promesso un miliardo e mezzo di granelli di polvere in meno e un’aliquota di acari intorno al 33%.
Te credo che ha vinto
giovedì 27 marzo 2008
TSO
Al direttore sanitario della USL-urbe1
Oggetto: Richiesta di TSO –Trattamento Sanitario Obbligatorio
Il tribunale dell’Urbe, nella persona del giudice De punzys prescrive, con effetto immediato, un trattamento sanitario obbligatorio per il qui presente mese di marzo 2008.
In seguito a denuncia degli abitanti dell’urbe i controlli sanitari hanno evidenziato nel soggetto una grave forma di schizofrenia temporale, per cui il suddetto marzo 2008 crede di essere tutti gli altri 11 mesi e si comporta di conseguenza.
Tale comportamento arreca grave nocumento a cose e persone: recentemente il soggetto, credendo di essere dicembre, ha congelato i cittadini che andavano a fare la gita fuori porta di pasquetta.
Inoltre i cittadini hanno denunciato rapidi cambiamenti climatici che fanno pensare ad un peggioramento delle condizioni del soggetto: caldo, sole, vento, pioggia, diluvio, freddo, vento, sole, 25gradi, nuvole, diluvio, 3 gradi e tutto nell’arco temporale di una mezz’ora.
Si dispone che il soggetto sia rinchiuso in una struttura sanitaria atta a curare lo stato di prostrazione in cui si trova, restituendogli il ruolo e la funzione sociale di bizzarro mese primaverile.
La presente disposizione ha effetto immediato
Italiani all’estero
Sapete, qui teniamo ancora il grosso problema della monnezza umida, secca e politica da smaltire.
Besos e kyss
martedì 25 marzo 2008
I nemici (naturali) di Punzy
In campagna vengo inseguita e punta da insetti vari e quelli che non tengono il pungiglione mi sputano addosso. In montagna mi inseguono i serpenti e mi franano addosso slavine e rocce.
Al mare non mi succede niente, ragion per cui quando ho ferie vado sempre li, cosi’ torno viva e senza bubboni e morsi e punture.
Nel corso degli anni ho imparato a convivere con la natura ostile e ad oggi, grazie ad un lungo lavoro di diplomazia con animali selvaggi ed elementi naturali, il cerchio dei miei nemici naturali si e’ ridotto ad un'unica grande famiglia: gli imenotteri.
Gli imenotteri sono quegli insetti che volano, ronzano e sono gialli e neri (insomma le api, le vespe ed i calabroni. Rientrano in questo grande gruppo di insetti anche le formiche, escluse pero’ dal mio odio).
Io ne sono terrorizzata: quando incontro un ape per la strada perdo quel poco di dignita’ che mi resta e scappo urlando.
La mia abitazione si trova, non a caso, in un quartiere ad alta densita’ di cemento e a bassa densita’ di natura, per evitare brutti incontri
Notando il mio comportamento irrazionale, un mio caro amico studente di psicologia mi ha spiegato che io ho una fobia, ovvero un'irrazionale e persistente paura e repulsione di certe situazioni, oggetti, attività o persone. Nel mio caso degli insetti che volano, ronzano e pungono. Il sintomo principale di questo disturbo è l'irrefrenabile desiderio di evitare il soggetto che incute timore. Ovvero non andare a fare passeggiate in campagna senza scafandro e tuta protettiva da astronauta. Il mio amico mi ha spiegato anche che la fobia, pur essendo legata apparentemente a un oggetto o una situazione concreta, ha un contenuto psicologico alla base che non coincide con quell'oggetto, che svolge semplicemente il ruolo di motivazione occasionale della crisi fobica.
Io ci ho riflettuto e posso dire che non ho nessun motivo inconscio per avere paura di questi insetti: solo la piu' che conscia constatazione che essi sono infami e ti pungono, qualsiasi cosa tu faccia. E adesso non ve ne uscite con quella frase stupida: se non li disturbi loro non ti fanno niente
Questi qui NON HANNO lo stesso concetto di disturbo che abbiamo noi: tu cammini per i fatti tuoi ma in realta’ sei passata a 20 km dal loro alveare e allora ti pungono; tu stai stesa a dormire su un’amaca, una vespa si infila nelle corde dell’amaca, si spaventa perche’ tu sei grosso e allora ti punge; Un calabrone fa il nido dietro il tuo frigorifero, quella diventa casa sua e dato che tu ti avvicini a casa sua lui ti punge.
Ma si puo’ ragionare con gente cosi’?
Non puoi mai sapere cosa disturba questi insetti e io sono assolutamente convinta che in realta’ non ti pungano perche’ hanno paura ma perche’ sentono la tua, di paura. La tua paura li fa sentire potenti e invulnerabili e allora ci danno dentro e ti pungono selvaggiamente.
Oppure quel giorno gli gira male e ti pungono
O forse la stampa imenottera li sobilla contro di te e loro ti pungono
Non lo puoi sapere, non esiste una regola.
Oggi, primo giorno asciutto dell’Urbe dopo circa una settimana di diluvio universale, e’ diventata primavera e fa caldo. Sul portone del mio ufficio ronzava pigro un calabrone. Si infilava negli interstizi del portone, svolazzava obeso sul vetro e si vedeva che non aveva intenzione di andarsene. Io mi sono tenuta a distanza regolamentare, circa due km da lui. Sono rimasta li’, ho anche chiamato in ufficio per dire che tardavo, non avevo nessuna intenzione di passare da quel cancello se non se ne andava. Alla fine e’ passato un collega, ha aperto il portone e il calabrone gli e’ andato addosso. Il collega lo ha scacciato con un braccio, io ho approfittato del momento di distrazione e sono corsa dentro, chiudendo fuori il calabrone ed anche in effetti il collega.
Il calabrone si e’ incazzato e ha tentato di inseguirmi, sbattendo malamente sul vetro (che poi sono stupidi, non sanno cosa sia il vetro e rimangono a sbatterci per ore. Tu ti impietosisci, ti avvicini per aprire la finestra per farli uscire e loro, spaventati, ti pungono. Mai avere pieta’ dei tuoi nemici). Ho visto i suoi occhiacci cattivi a c guardarmi storto. Sono certa che mi aspetta fuori.
Gli imenotteri la notte dormono vero? Se mi trattengo in ufficio fino alle dieci di questa sera se ne sara’ andato, giusto?
Risultati del sondaggio
la proporzione delle persone che ha votato questa opzione e' praticamente bulgara :)
giovedì 20 marzo 2008
Metodi e tecniche di sopravvivenza urbana: La Gestione degli avanzi nel frigo
Carissimi, in questi tempi di caro vita non possiamo permetterci di buttare via nulla.
Tuttavia, e’ sempre bene discernere, tra quello che abbiamo conservato in frigo, cosa possiamo azzardarci ad ingurgitare e cosa no.
Mi sento di suggerirvi, in base alla mia esperienza personale, queste piccole semplici regole:
- Se c’e’ del muschio sopra e quel sopra non e’un tronco d’albero, buttalo. Non importa quanta fame tu abbia, buttalo e basta
- Se sulla confezione di un prodotto e’ riportata una data di scadenza c’e’ sempre un perche’
- Se puzza, ispezionalo: calzino sporco=lavatrice, cibo avariato=pattumiera
- I contenitori di plastica non proteggono i cibi dal deterioramento per sempre, e’ inutile sperare che quello che ci avete messo dentro un mese fa sia ancora commestibile
- Se ha cambiato colore da quando l’hai comprato, non e’ il caso di mangiarlo. Ricorda, la natura non ha distribuito i colori a caso
Se seguirete i miei consigli, eviterete di autoprovocarvi un’intossicazione alimentare e non diventerete lo zimbello degli infermieri del pronto soccorso.
Parola di Punzy
mercoledì 19 marzo 2008
Il treno dei desideri
Il fiore all’occhiello di Trenitalia è un teno moderno, veloce e molto trendy: magro, slanciato, a forma di missile con il nasino a punta.
A volte i vagoni sono anche tutti colorati, una vera delizia per lo sguardo nel grigiore delle stazioni ferroviarie.
Eppure mi è sempre sembrato un treno piuttosto triste, quasi malinconico direi.
Dopo un’attenta osservazione del mezzo ho capito il perché:
L’Eurostar ha un complesso di inferiorità nei confronti dell’aereoplano.
Sarà per la forma a missile, che lo faceva aspirare all’alto della Ionosfera.
Creato per viaggiare lungo tutto lo stivale, i passeggeri ingrati continuano a prendere l’aereo per arrivare da Milano a Palermo. Noi italiani siamo troppo comodini, preferiamo pagare di più e stare seduti aereo con la certezza di arrivare a destinazione, piuttosto che viaggiare un giorno e mezzo stipati nel treno. L’eurostar si sente perplesso. In fondo anche lui ha un vano apposito per portare i bagagli, come gli arei. Ma noi ingrati passeggeri chissà perché non ci fidiamo di lasciarli lì incustoditi e preferiamo ammucchiarli vicino ai sedili. Poi si sa che stiamo scomodi. Soltanto perché a volte qualche malintenzionato si frega le valigie o ci fruga dentro non vuol dire che il vano bagagli non sia sicuro. E poi com’è possibile che la gente rinunci a veder scorrere dal finestrino il panorama che va dalle Alpi e che poi digrada dolcemente verso il mare? E l’emozione di vedere la neve sugli appennini alta alta alta tre metri sopra al cielo e pure di più e non si può passare con il treno e allora si sta lì, tutti insieme a raccontarci aneddoti di un tempo passato quando si viaggiava in carrozza e si veniva assaltati dai briganti? E il brivido dell’imprevisto quando sali sul treno a Lecce, il 15 di agosto e scopri che l’aria condizionata non funziona?
Forse non siamo pronti per questo. Ci piace troppo la vita metodica e preordinata.
Non si può giocare nemmeno la carta della velocità, dato che ormai nell’Urbe i cittadini vanno in media a 100 all’ora
Allora l’Eurostar si è trovato un adeguamento tutto suo: arriva in ritardo, dai quindici minuti alla mezz’ora.
Per darci il tempo di fare il check in
sabato 15 marzo 2008
Propaganda elettorale
Considerando che qui nell’urbe eleggiamo anche il sindaco beh…non ci e’ rimasto nemmeno un piccolissimo spazio sul piu’ lercio dei muri per scrivere una parolaccia: manifesti di faccioni sorridenti e viscidi dappertutto.
Oggi pero’ ho assistito al piu’ originale comizio elettorale mai sentito.
Sono andata in ufficio in autobus; dovete sapere che la sede della mia azienda si trova in una zona decentrata, per arrivarci devi prendere degli autobus extra urbani blu e grossi:I CO.TRA.L. (dal nome della societa’ che gestisce la tratta). Nel delirio dell’inefficienza urbana, i CO.TRA.L. sono gli unici autobus puntuali, passano agli orari previsti anche nei festivi e gli autisti sono bravi e gentili. Dato che la perfezione pero’, non e’ di questo mondo, i CO.TRA.L. hanno un lato oscuro: presentano un difetto di fabbrica che consiste nell’incorporazione, nei sediolini in fondo, di un barbone che dorme evaporando alcol rancido o di un tossicodipendente (eroinomane o cocainomane, la dotazione e’ del tutto casuale).
Oggi ci toccava il tossico, fresco fresco di pista.
Parlava a mille all’ora, gia prima che partisse l’autobus ci ha cantato, tra lo schifo generale, TUTTA QUANTA senza interruzioni la canzone:” Sono un italiano” di Toto Cutugno. (Certo, ragazzi, che la coca ti riduce proprio il cervello in merda eh?)
Appena e’ arrivato l’autista, pero’, e’ iniziato il vero show: gli si e’ messo accanto e utilizzando il cellulare come microfono ci ha annunciato che lui si sarebbe candidato a sindaco di Roma. Il suo programma elettorale consisteva di quattro punti fondamentali:
- Via i cinesi da piazza Vittorio e dentro le brasiliane ma solo quelle con il culo bello.
- Lazio in serie B
- I giocatori della Roma senatori a vita
- fica gratis per tutti.
Gli concedo una certa originalita’ nelle proposte.
L’autobus imbocca la statale, non ci sono fermate previste, traffico da sabato del villaggio: siamo bloccati in mezzo al nulla. Inutile tentare di scappare: i finestrini sono sigillati e a piedi sulla statale ci camminano solo i piccioni che tentano il suicidio assistito. Il nostro candidato ha infilato disinvoltamente un altro stacchetto musicale:”Non sono una signora” della Berte’.Bloccata in mezzo al nulla con un tossico assetato di potere e gusti musicali deprecabili, la giornata non promette niente bene.
L’autista gli ordina di stare zitto, il tossico obbedisce per ben 13 secondi.
Poi decide che stare fermo e zitto e' un comportamento che non gli appartiene: inizia a passare tra i sediolini, sempre utilizzando il cellulare come microfono, per sondaggiare noi passeggeri sulle intenzioni di voto.
Un vecchietto ha risposto: “ na’ volta ero partiggiano ma mo’ voto pe’ ‘a pena de morte: la tua”.
Una filippina (evidentemente intervistata per comprendere la direzione politica degli extracomunitari) gli ha detto: “vaffanculo stlonzo! Vai a lavolale”
Io mi sono unita a due ragazzini di circa 14 anni, che stavano rimpiangendo amaramente di aver fatto sega a scuola e tutti insieme abbiamo scritto sul vetro posteriore, utilizzando la punta delle chiavi:
” CO.TRA.L COME GUANTANAMO. SIAMO PRIGIONIERI DI UN FOLLE TORTURATORE. AVVISATE AMNESTY”.
Oltre alle intenzioni di voto, il nostro candidato ha chiesto anche a tutto il pubblico femminile (compresa un’ultranovantenne) la disponibilita’ ad una convivenza scopo matrimonio. Il rifiuto di noi passeggere lo ha distrutto: ha iniziato a cantare tutto il repertorio di Gigi D’alessio.
Alcuni passeggeri hanno tentato di darsi fuoco.Avrei tanto voluto avere un lettore cd con un volume da alzare a mille.
L’autista, decisamente provato forse piu’ di tutti noi, decide di prendersi un’importante responsabilita’: apre le porte in mezzo al nulla, prende il candidato per la collottola e lo butta fuori.
Siamo riusciti a sentire che ci urlava, attraverso il vetro: “fascisti di merda!! Mettete a tacere la democrazia. Potete buttare fuori me ma non le mie idee!! Le idee non muoiono mai! Viva le brasiliane col culo alto! Lazio in serie B! Ficaaaaaaaaa”
Risultati del sondaggio settimanale
“Nessuna. La Punzy non può cambiare la lampadina perché i folletti le hanno rubato la scala:”
Questa risposta denota una grande conoscenza della vita domestica di Punzy.
Comunque, per vostra informazione, ho cambiato una lampadina tutta da sola la settimana scorsa e ne sono uscita quasi indenne.
Praticamente semi incolume.
Mi sono dovuta arrampicare sulla sedia però, perché la scala mica l’ho trovata :)
mercoledì 12 marzo 2008
Misteri Urbani
Cos’hanno, una specie di radar per trovarlo? e come fanno a prendere la mira in maniera cosi' precisa?
E perche’ dedicano questa attenzione solo a me e non anche ai motorini circostanti?
Sanno forse che il mio e’ piu’ nuovo?
Stamattina, poi, oltre alla solita cagatina, ci trovo pure una piccola piuma bianca sul parabrezza.
Tipo il segno di zorro.
Come per dire:” siamo stati noi, bella”
Non che avessi dubbi
Non sara’ che sti’ piccioni, a furia di mangiare i nostri rifiuti, stanno mutando geneticamente sviluppando la capacita’ di fare dispetti?
Voglio dire, l’evoluzione sembra essere una cosa piuttosto casuale, non preordinata: potevano sviluppare il senso della matematica e vendere la loro capacita’ di estrarre radici quadrate ai ragazzini delle medie e invece no, l’evoluzione si e’ diretta verso lo sviluppo di un macabro sense of humor piccionico, che si esplicita facendo dispetti scagazzanti alle povere disadattate urbane.
Poi dici che uno li mette nella lista dell’odio
lunedì 10 marzo 2008
Un consiglio da amica
Potreste infilzare qualcuno.
Voi stessi, ad esempio, se siete così distratti da tenere in mano una forchetta nella mano sinistra mentre contemporaneamente consultate il vostro orologio da polso.
A momenti mi mastectomizzo
La vera storia di Punzy (scritta da sé medesima)
la verita' su Punzy
Io non mi chiamo Punzy, io SONO Punzy.
Quella che vedete alla destra del blog non è la mia caricatura, è una mia fotografia.
Punzy è un cartone animato che vive in un mondo magico, dov’è possibile arrabbiarsi con i folletti, avere muratori calabresi nello stomaco e insultare i propri brufoli, perché tutto ha un’anima, tutto è vivo e gli oggetti (anche i brufoli) agiscono di propria volontà.
Punzy non è un nome, è un modo di essere e di fare, uno stile di vita, insomma.
Punzy perché pungente;
Punzy con la Y finale che fa simpatia;
Punzy, un nome piccolo, perché io sono piccola e frenetica e serve un nome breve sennò quando hai finito di chiamarmi chissà dove sono finita.
Punzy è il cartone animato che sono.
Come mi chiamo veramente? Cosa importa? Io non mi chiamo Punzy, io SONO Punzy.
Una rosa, se chiamasse con un altro nome, non conserverebbe, comunque, lo stesso profumo?
E io sono così Punzy, così tanto Punzy, che ormai mi chiama così pure la mia mamma.
E passo la palla a:
Sbeps
Le muffin girl
Sulpo Ulpi (che puo' rispondere sia sul mio blog che su quello di Ciarcip)
e ...SENZA BARARE andando a vedere su Wikipedia: da dove ho colto la citazione della rosa??
giovedì 6 marzo 2008
Angeli urbani
Non che io lo abbia visto o conosciuto o roba del genere ma posso assicuravi che e’ competente e preparato.
Non avete idea di quanto fatichi per farmi rimanere in vita fino a quando non sara’ la mia ora.
E’ operativo 24 ore su 24, festivi compresi; Non conosce requie. Secondo me, quando ho deciso di andare a vivere da sola, Dio,facendo un grosso sospiro, ha premuto il pulsante di richiamo per la squadra speciale (tipo CSI), ha selezionato l’angelo piu’ bravo e ha detto:”se non ci riesci tu, non puo’ farcela nessuno. Vai e vedi quello che puoi fare”.
Essendo un artista sono, diciamo, distratta, maldestra e smemorata; subisco continuamente incidenti domestici che stenderebbero stuoli di casalinghe: sbatto la testa dappertutto, cado, prendo tutti gli spigoli, incendio, allago, dimentico il gas acceso ecc ecc. E lui dietro di me mette la mano dietro la mia testa, mi placca con abbracci a protezione degli organi vitali, si stende sul pavimento attutendomi le cadute e strilla fortissimo durante la notte:”Il gaaaaaaaasssss” fino a quando non mi sveglio con il dubbio: “ma avro’ chiuso il gas?”
Senno’ non mi spiego come mai sono ancora viva.
Una volta, lavando il pavimento, ho fatto uno scivolone fantastico all’indietro, tipo gag della buccia di banana, cadendo con il coccige a terra e mancando di mezzo millimetro il tubo dell’aspirapolvere, che l’angelo aveva evidentemente spostato con rapidita’. Mi ha trovato mezz’ora dopo la mia ex coinquilina,ancora a terra: non riuscivo a rialzarmi per il dolore e ridevo a crepapelle, perche’, visto da fuori, lo scivolone aveva dell’esilarante.
Poi io sono fatta cosi’, butto tutto sul ridere.
Ma il mio angelo raggiunge l’apice della perfezione lavorativa quando vado in motorino: mi costruisce una gabbia protettiva intorno che mi evita di finire scamazzata da macchine che mi mancano per pochissimo, quando sbando sul manto stradale scivoloso raddrizza il motorello in modo che possa recuperare l’equilibrio, insomma: e’ bravissimo.
Ho paura del momento in cui andra’ in pensione.
Quando poi sara’ la mia ora lo conoscero’; andro’ sulla sua nuvoletta per strigergli la mano.
Speriamo solo che, vedendomi, non prenda il fugone urlando:”nooooooo pure qua noooooooo"
mercoledì 5 marzo 2008
Messaggio pubblicitario
In fondo, e' la mia prima pubblicazione..
Ho visto cose
Ho visto il cielo chiudersi sull’Urbe e acqua cadere dal cielo a fiumi
Ho visto centinaia di vigili urbani fischiare sparsi in ogni direzione;
Ho visto ingorghi mostruosi come il gorgo del Maelstrom e autobus e macchine perdervisi per sempre;
Ho visto binari della metro allagata e stazioni chiuse e cittadini che rimpiangono i tempi di quando ci si muoveva con la diligenza;
Ho visto ombrelli spezzarsi sotto il peso del vento e la pioggia bagnare il volto dei cittadini mentre le loro labbra si atteggiavano a formulare bestemmie irripetibili ma poi, quando si e’ rotto il mio, di ombrello, le ho ripetute eccome
Ho visto cassonetti galleggiare nelle strade allagate e meno male che da queste parti la munnezza la ritirano
Tutte queste cose
I miei occhi
Hanno visto
E non erano nemmeno le dieci del mattino
lunedì 3 marzo 2008
Sadomaso urbano
Il carro attrezzi sotto, il camion della munnezza sopra.
Facevano impressione
Ero in coda dietro i due mezzi e non riuscivo ad identificare l’agglomerato metallico che mi stava davanti: vedevo l’enorme portello del camion della munnezza spalancato ma situato ad un’altezza innaturale; dopo un po’ ho capito che era trasportato dal carro attrezzi.
Se ne stavano li’, placidi in mezzo al traffico in quel bizzarro accoppiamento che suscitava curiosita’ e stupore.
In fondo, anche i camion della munnezza si rompono.
E i carri attrezzi servono a togliere i mezzi rotti dalle strade.
Pero’ era evidente che ci avessero preso gusto
sabato 1 marzo 2008
Risultati del sondaggio
Siamo in piena campagna elettorale; il povero Mastella nessuno lo vuole..tu lo accoglieresti nella tua casa?
Il 45% dei votanti ha risposto: si ma solo se posso punzonarlo tutto con uno stuzzicadenti almeno due volte al giorno.
Come una salsiccia, insomma.
Per conto mio, fate pure :)