lunedì 15 ottobre 2007

Incazzature Urbane

Questo post e’ ispirato a Piper e al suo commento al precedente post

Caro Piper,
vorrei fare una nuova lista dell’odio ma la verita’ e’ che ci sono talmente tante cose che non vanno, intorno a me, che avrei veramente l’imbarazzo della scelta su chi mettere al primo posto.
Invece di redigere una lista, spendero’ allora due paroline per tutti.

Trenitalia
“grazie per aver scelto Trenitalia”. Te lo dicono alla fine di ogni viaggio allucinante che fai nelle loro pulciose (e non e’ un eufemismo) carrozze, come se ci fosse una vera possibilita’ di scelta. Come se non possedessero il monopolio delle tratte.
Io, quando la tipa dell’annuncio registrato mi ringrazia per aver scelto trenitalia m’incazzo ed inizio a sproloquiare verso il megafono, con conseguente invio, da parte del controllore, di grossi infermieri col siringone che tentano di sedarmi. Finora non mi hanno mai presa ma la vecchiaia incombe e non riesco piu’ a catapultarmi dal finestrino insieme alla valigia cosi’ velocemente come prima. Il loro “orario effettivo” e’ una presa per il culo che offende l’intelligenza delle zecche che viaggiano sui treni, figuriamoci la nostra. Complimenti a trenitalia, comunque, per essersi allineata alla grande al trend in voga in questo paese, dove la soluzione di ogni male consiste nel trovare un nome non –disfattista al problema. Mi aspetto che da un momento all’altro venga promulgato d’urgenza un decreto legge che dichiara ILLEGALE la parola problema, con sanzioni gravissime per chi trasgredisce. Cosi’ non avremo piu’ IL PROBLEMA DELLE PENSIONI ma LA SITUAZIONE PENSIONISTICA , e cosi’ via in una serie infinita di non-problemi, che essendo tali richiedono non soluzioni.
E torniamo ad un altro punto sottolineato da Pier: la comunicazione.
La comunicazione attuale sembra completamente svincolata dal suo significante. Si dice una cosa volendone significare un'altra. Una volta la comunicazione al contrario veniva utilizzata soprattutto in politica, per cui si verificavano scene di panico ogni volta che il Presidente del consiglio di turno si affacciava alla finestra per dirci che andava tutto bene. Oggi viene utilizzata da chiunque, per cui quando il panettiere ci dice che la pizza e’ stata fatta con lievito naturale compriamo il nostro pezzetto di bianca aspettandoci un sapore di gomma. C’era una volta la parola, la sua etimologia, il suo significato. Oggi, la parola significa il suo contrario, o il suo sinonimo, nel migliore dei casi. Nessuna verita’, nessuna bugia, questo e’ il motto imperante della comunicazione. E nessuno protesta, perche’ gli addetti alla comunicazione sono spesso interinali con contratto a termine che pur di tenersi il lavoro soggiacciono al bavaglio. E noi, lavoratori dipendenti, che sappiamo leggere dietro le finte parole delle aziende le verita’ che si nascondono, facciamo finta di niente, perche’ il contratto scade a tanti di noi e se parliamo non si rinnova. Tutto gira intorno a questo grande ricatto, di cui nessuno parla perche’, ricordate:? Non e’ un problema, non si chiama precarieta’ ma flessibilta’. Altro inganno comunicativo. Per cui continuiamo a parlare, tutti insieme, senza vedere dove vanno a finire le parole.
E non sopporto chi, quando faccio questa riflessione, mi dice che ce lo meritiamo, perche’ la classe politica, la classe imprenditoriale, le lobby massoniche e mafiose sono lo specchio della nostra societa’. Beh, sara’ lo specchio della vostra, di societa’; di quella parte di italietta da Alberto sordi che cerca la conoscenza giusta per inserirsi in una lista d’attesa privilegiata in ospedale; sara’ la vostra, di societa’, saro’ lo specchio dei VOSTRI privilegi acquisiti. Anche questa affermazione, che abbiamo quello che ci meritiamo e’ un esempio di comunicazione ingannevole particolarmente insidioso: si chiama: PROFEZIA CHE SI AUTOADEMPIE. I manuali di sociologia elementare ne sono pieni. Convincendoci che questa nazione e’ cosi’ perche’ tutti noi, a livello collettivo non siamo altro che furbetti ignoranti da quattro soldi, finiremo con il crederci davvero e non saremo mai abbastanza motivati per reagire. Beh, dato che la materia l’ho studiata a fondo, mi sento di dire una cosa importante: NON E’ VERO.
Questo paese e’ pieno di gente onesta, di gente perbene, di gente che lavora, che paga le tasse, che si attiva sul piano civile, che fa volontariato, che legge..NON E’ VERO che ce lo meritiamo. Ed e’ ora di darci una svegliata. Troviamo da qualche parte la coscienza civile dimenticata, CHIAMIAMOLA CON IL SUO NOME VERO, svegliamola e ripetiamoci tutti i giorni:
Io sono un bravo cittadino
Io lavoro e pago le tasse.
Io sono un bravo cittadino, lavoro, pago le tasse e vivo in una collettivita’ dove la maggioranza delle persone e’ come me e NON CREDERO’ A CHI MI DICE IL CONTRARIO, PERCHE’ MENTE

Sono andata fuori tema rispetto a questo blog ma la punzy quando s’incazza esternalizza le proprie emozioni attraverso la parola
Cioe’ scrive
E comunica quello che pensa

Punzy Grrrr

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