L’urbe puzza.
E’ un fatto innegabile.
Puzza di smog, di munnezza rancida, degli odori corporei di mille e mille cittadini.
Io sono ecologista e molto sensibile alla tematica della puzza corporea. Riciclo la plastica, la carta, il vetro e mi lavo. Sono una cittadina responsabile. Aiuto l’urbe a far fronte alle sue più pericolose emergenze: lo smog, la munnezza e la puzza.
Purtroppo, non posso dire lo stesso di tutti gli altri cittadini.
La puzza corporea è ormai un’emergenza sociale conclamata. Noi persone che ci laviamo e non puzziamo non ce la facciamo più a sedere nelle metro fianco a fianco con cittadini puzzolenti di carogne morte, a sederci in un piccolissimo ufficio con loro, sono persone irresponsabili che riempiono i trasporti pubblici, gli uffici, le case, le strade, i negozi di puzza puzzosissima che si sente che non hanno mai visto il sapone figurati se lo hanno mai usato. E non sto parlando della puzza di sudore che fa schifo però in questa città piena di effetto serra che a marzo fa un caldo che sembra giugno è pure normale che alle sette di sera dopo una giornata passata in giro tu un poco olezzi;sto parlando di persone che puzzano gia mille pesti alle sette del mattino e quindi non vi dico quando arrivano le sette di sera e che è? non ti senti che puzzi? Voi puzzacchioni non vi siete mai chiesti perché la gente vomita quando entrate in una stanza, come mai trovate sempre posto a sedere nell’autobus ed intorno a voi si forma come una specie di vuoto pneumatico? E’ per caso una strategia di sopravvivenza urbana? Avete capito che se puzzate il vostro capo non metterà mai piede nel vostro ufficio per affidarvi alcun incarico? Se è così avete tutto il mio rispetto.
Ma temo che il problema abbia radici più profonde.
Indipendentemente dal problema che genera la puzza (disfunzione ghiandolare, allergia al sapone, scelta consapevole che il deodorante aumenta l’effetto serra ecc) detta puzza genera orrore e raccapriccio in chi vi sta vicino. E’ nauseante, prende lo stomaco, viene da rimettere e ti passa la voglia di vivere. A volte sappiamo che state arrivando ancora prima di vedervi: la puzza vi anticipa.
Perché ci fate questo? Ma vi rendete conto che cosa significa starvi accanto per tutto il giorno? Io sono allibita: molti di voi hanno moglie, figli, compagni, mariti, cani ma come fanno a subirvi? Come fanno a mangiare a tavola con voi, a dormire nello stesso letto? Sono sudicioni e puzzacchioni pure loro? Hanno una scorta infinita di salviettine profumate?
Sono particolarmente interessata a questo tema: i puzzacchioni sanno di puzzare?
Ci sono tre sole risposte a questa domanda:
- No
- Si e se ne vergognano
- Si e non lo ritengono un problema
Di queste tre possibili risposte solo la seconda merita comprensione
Passiamo ora alle altre due ipotesi. I puzzacchioni che sanno di puzzare e se ne fregano dovrebbero essere imprigionati e processati come criminali di guerra, responsabili del mal di stomaco e nausea di tutti quelli che conoscono o che vengono in contatto con loro. Con subdola premeditazione ed infinito egoismo impongono la loro puzza al mondo intero, che per uno strano pudore non riesce a mandarli a quel paese o anche solo a dirgli: scusa caro collega, hai per caso fatto il bagno nella fogna questa mattina?
E veniamo al punto cruciale: i puzzacchioni che non sanno di puzzare proliferano perchè noi glielo permettiamo!!! Si lo so, è una verità sconvolgente ma è proprio così: un puzzacchione che non sa di puzzare continuerà a farlo perché nessuno ha il coraggio di dirglielo…per pudore, per imbarazzo, per una deviazione perversa della buona educazione, al puzzacchione non si dice che puzza.
Tutti lo sanno ma nessuno glielo dice. Il puzzacchione continuerà a impestare tutti i luoghi chiusi che frequenta e noi a vomitare o a morire di puzza fino alla fine dei tempi perché dire ad una persona che puzza è semplicemente una cosa che non si fa. E’ questo il vero grande tabù del ventunesimo secolo.
Preferiamo girare in ufficio con una molletta sul naso, pur di non dire ad un collega che il suo odore ci fa rimpiangere di avere il senso dell’olfatto. Ma reagiamo allo stesso modo con perfetti sconosciuti: se in metro un puzzacchione si siede vicino a noi, ci scostiamo, proviamo a respirare con la bocca, mettiamo un fazzolettino profumato sotto il naso ma non glielo diciamo che puzza!! In fondo, cosa avremmo da perdere? E’ uno sconosciuto, un estraneo che non vedremo mai più,che cosa ci importa di ferire i suoi sentimenti? Eppure è cosi. Non esitiamo ad insultare anche pesantemente un tizio che ci taglia la strada in macchina ma non riusciamo a dire ad un estraneo che il suo odore ci sta causando la morte dell’apparato digerente. Facciamo cose molto più cattive del fare notare ad uno sconosciuto che puzza. Diciamo bugie, bestemmiamo, facciamo le corna al partner,prendiamo a calci i cani (io no eh?) però al puzzacchione no, al puzzacchione non gli diciamo niente. Da dove nasce questo strano pudore? Vorrei incolpare il cattolicesimo ma non sono sicura che c’entri.
Facciamo bene o male ad infrangere questo tabù?
Nel frattempo, mentre tentiamo di rispondere a questo dilemma, i puzzacchioni imperversano, alcuni ignari, altri consapevoli e sadici.
Strani tempi, i nostri tempi