domenica 25 maggio 2008

COMUNICAZIONE URBANA NELL’ERA DIGITALE


La crisi economica sta stroncando i cittadini.
Siamo in ginocchio.
Zompettiamo alacremente come formichine urbane, tutte comprese nell’arrivare alla quarta settimana senza troppi debiti.
Per cui, non ci rimangono abbastanza soldi per ricaricare il cellulare. Non ho altra spiegazione da dare rispetto al nuovo ed articolato sistema di comunicazione intracondominiale che si sta sviluppando nel mio quartiere.
Sabato mattina, 08.00 A.M.
La mia vicina dell’appartamento a destra, non avendo soldi nel cellulare e mancando, evidentemente, di un telefono fisso, non ha trovato altro modo di comunicare con la sua dirimpettaia che urlare a squarciagola dalla finestra la ricetta della coda alla vaccinara.
No, dico, alle otto del mattino.
La coda ti rimane pesante.
Ovviamente, come se nulla fosse, si è aggiunta alla discussione un’altra tizia che ridicolizzava la prima perché nel soffritto non metteva la carota.
Dormire no, eh?
Ero così arrabbiata per essere stata svegliata che non sono riuscita nemmeno a ricoprirle di insulti sarcastici.
Comunque, visto che ormai ero sveglia, mi sono vestita e sono andata a farmi il mio bagno di Urbe. Sotto al palazzo becco una tizia letteralmente attaccata al citofono che chiacchiera fitta fitta con un’interlocutrice invisibile che per motivi inspiegabili non la invita a salire ma accetta e abusa di questo strumento di comunicazione condominiale.
Il mistero mi solletica l’immaginazione.
Perché l’interlocutrice invisibile non invita la sua amica a salire in casa, salvando il citofono da morte per asfissia da chiacchiere?
Era forse in desabillé?
Forse era in punizione.
Il che la dice lunga, sulla situazione economica italiana, dato che la tizia attaccata al citofono sarà stata sui 40. D’altronde, con la crisi degli alloggi, 56 anni di convivenza con i genitori sono il minimo. La vita inizia a 70 anni. Con l’ingresso nel mondo del lavoro.
La tizia al citofono esaurisce gli argomenti e saluta l’amica invisibile. MI chiede a scrocco una sigaretta.
Siamo messi malissssssssimo

6 commenti:

bradipa ribelle ha detto...

si punzy hai ragione siamo messi malissssssssimoooooooo ....

... ma la signora che parla al citofono con l'amica invisibile.....

the muffin woman pat ha detto...

figo. a me piacciono le comunicazioni così.
dai come quelli che ti passano a prendere e per dirti che sono giù ti chiamano al cellulare. cazzo ma citofonami no? poi si rimane senza soldi.
a me piace parlare dal balcone.
quando ero piccola con mia zia che abita al secondo avevamo preso i telefoni giocattolo col filo lunghissimo che penzolava dalla finestra e ci chiamavamo così.
invece mi chiedo perchè la gente non usa i walkie talkie.

Punzy ha detto...

Buongiorno care!! data la mia origine meridionale apprezzo le parlate dal balcone, preferibilmente in orari compatibili con il sonno..rispolvererei anche i piccioni viaggioatori, cosi' diamo un senso ai topi volanti

Iaia Nie ha detto...

da ragazzina parlavo con la mia amica vicina di casa tramite walkie talkie...stavo un passo avanti!

Anonimo ha detto...

attenta mia cara se vedi del fumo che sale nel cielo dell'urbe,non è nessun incendio è solo la sora Rosa che parla con la Inese.il grande orso

Pino Amoruso ha detto...

siamo messi male e per te una giornata iniziata malissimo!!!
;-)