Dunque, qua nell’Urbe dovete sapere che gli autisti dell’autobus sono tutti pazzi, il che chiarisco subito che non si tratta di insulto ma di constatazione.
Gli autobus urbani, dovendo servire un gran numero di utenti, sono grossi e pluriarticolati, cioe’ sono due autobus attaccati da un giunto flessibile in mezzo; l’impressione che si ha e’ di un mastodonte con coda svolazzante.
Beh, quando non sono imbottigliati nel traffico questi pachidermi sfrecciano sulle scassate strade urbane ad una velocita’ pazzesca, cercando di infrangere il muro del suono o in alternativa il gard rail e agitano quella codona, sciaff sciaff, un po’ a destra e un po’ a sinistra, per eliminare tutte le macchine e i motorini che tentano di sorpassarli. Peccato che dentro quella coda, in genere, ci siano delle persone. Degli utenti, insomma. Le buche e l'alta velocita' fanno sobbalzare il mastodonte e la gente dentro va su e giu e di lato e per terra, quando frena all'improvviso
Niente paura pero’: chi entra nella coda dell’autobus in genere e’ gente urbana scafata, ex campioni di Takada’ che non tengono certo paura di un po’ di scossoni e svolazzi, nemmeno si reggono agli appositi sostegni. Addirittura ci sono cittadini temerari (me compresa) che si piazzano apposta nel giunto flessibile per essere strapazzati un po’ o utilizzarlo come tapirulan pre-ufficio.
Ovviamente il problema e’ per i cittadini anziani, le donne incinte, i disabili o semplicemente per chi e’ lento di riflessi; l’autobus si ferma dai 10 ai 15 secodi alla femata, apre le porte e devi essere lestissimo a scendere; non di rado ho notato vecchietti tremanti che si fanno per ore da capolinea a capolinea. L’autobus corre e corre e se non chiami la fermata con l’apposito pulsante ti tocca scendere al volo dal finestrino; oppure si ferma, la gente sta scendendo ma l’autista vede dallo specchietto che sta arrivando un motorino che furbamente non vuole aspettare e tenta di superarlo; l’autista allora semplicemente parte, con la gente ancora mezza appesa al predellino, chiudendo le porte in corsa e chi c’e’ c’e’ e in genere chi c’e’ e’ rimasto scamazzato.
Insomma, io capisco che fare l’autista dell’autobus in una citta’ sull’orlo di una crisi di nervi sia un lavoro veramente di cacca.
Voglio dire, per quanto tempo puoi guardare sull’orlo dell’abisso senza caderci dentro?
32 commenti:
mi fai sempre ridere un sacco nelle tue descrizioni...... leggendo, pero', mi è venuta in mente una canzone straordinaria di luca carboni dal titolo "Gli autobus di notte" dove la visione di questi mezzi diventa anche romantica.......
Gli autusti dell'autobus non sono pazzi. Solo solo romani. Romani che guidano mezzi molto grandi, ecco.
Volevo scrivere [...] Sono solo [...]
A me il tagadà faceva vomitare solo a guardarlo, altro che campione....
Solo una volta mi hanno fregato col tagadà... Poi basta!!! C'è da dire che qs poveretti o finiscono pazzi o nella migliore delle ipotesi, con un ulcera.
Buona giornata ;)
il tagadà! :) come sempre mi diverto nel leggerti!
Io mi sono consumato sugli autobus. quando andavo alle superiori molte volte da quanto era gremito il convoglio urbano, lo zaino rimaneva fuori e io dentro, o in alternativo, lo zaino e metà del mio corpo rimaneva dentro, e la controparte fuori.
figure di merda e applausi a profusione.
Oh, Punzy: hai lo stesso hobby che avevo io quando viaggiavo in autobus ... il giunto "massaggiatore" ^__^
e gli autisti a cui chiedi informazioni sulle coicidenze e percorsi mentre guidano? Distratti come sono, ti spediscono dall'altra parte rispetto a dove devi andare. Poi gli chiedi conto e loro: "ma non è mica il mio lavoro dare indicazioni.." Ok, ma te l'ha prescritto il dottore di darmele sbagliate?
Da noi solo minibus o quasi.
Punzy, quando dici
"non di rado ho notato vecchietti tremanti che si fanno per ore da capolinea a capolinea. "
Intendi che si drogano o hai dimenticato un paio di parole?
Comunque bella descrizione. Non ti preoccupare sono inquietanti tutti gli autisti di autobus. A Padova con mio sommo sbigottimento ho visto autisti di autobus non fermarsi a fare salire gente perchè erano in ritardo. Con l'autobus vuoto.
"non di rado ho notato vecchietti tremanti che si fanno per ore da capolinea a capolinea"
intendevo dire che non riescono a scendere dall'autobus finche' non si ferma definitivamente al capolinea.
Sei una suocera, prefe, SUOCERA
"non di rado ho notato vecchietti tremanti che si fanno per ore da capolinea a capolinea"
Eh però ammetterai che la frase si prestava a dipingere un quadretto apocalittico post-industrial-nichilista mica da poco... non so da film di David Cronemberg o cose così.
Città popolate da vecchi tossici perennemente a rrota... spettacolare...! ^__^
anche Pennac l'aveva accennato, questo tema (la fata carabina, credo)..e prefe rimane una suocera
qui a castel volturno invece la frase è ok solo che sostituiamo "negretti" con vecchietti......!e qui gli autisti pure corrono e non si fermano per non farne salire altri.....
Presto dovrò tornare nell'urbe, ricordami di non prendere autobus... A presto
Ciao cara, sono uno di quei "vecchietti" che, anche se ha ottenuto la tessera gratis per via dell'età e del reddito, non si sogna di prendere autobus o metro, magari un tram, no, se ne va a piedi sognando una canna.(Meglio una sigaretta dato che sono più di dieci anni che ho smesso di fumare).
Io gli autobus a Roma li ho presi.
Non fa una piega.
Qui a Bologna ne hanno arrestato uno lo scorso mese.
Era in stato di ebbrezza. Andiamo bene...
L'ufficio del turismo dell'urbe dovrebbe pagarti. Fai venire a voglia di visitare Roma già solo per un giro in autobus, con tanto di caschetto, ginocchiere e quant'altro, sei uno spasso e prefe una suocera hihihi
E se trasformassero il viaggio in autobus in uno sport estremo? Con competizioni, incontri, sponsor, programmi tivvù dedicati...
No perché il livello di rischio pare quello eh...
Pensavo di trasferirmi a Madrid ma dopo il tuo racconto Roma mi affascina troppo, sai?
Un bacio Punzy, sei la meglio.
Blogger
Quando incontrerò qualcuno sui mezzi vestito come un roller professionista, saprò chi ce li ha mandati. E dovrai renderne conto, mia cara...
non hai capito, quello è il mostro finale di schiaccia-punzy, come super mario bros.
he he he mi sa che il saggio ci ha preso..dev'essere proprio l'ultimo quadro..se lo supero sono salva
per tutti: non osate dare la colpa a me per tutti i matti che vanno in giro per strada vestiti da roller..
comunque Ale mi ha fatto venire un'idea, mi sa che trasformo la mia vita in un video game..vuoi vedere che svolto??
Punzy voglio tornare a Roma!
Quanto non sopporto prendere gli autobus in pieno giorno, quando nonostante sono strapieni la gente si infila lo stesso! Ce l'hai presente Punzy, si?
siamo tutti succubi di queste disavventure........
ne approfitto x proporti una iniziativa interessante:mi daresti il tuo parere ?vieni a leggere il post del31 gennaio
Buon w.e.
Lella
No, indubbiamente è un lavoro che non farei mai in una grande città: a Roma e Milano rischi l'incidente ogni 2x3, a Trieste e Genova spesso passi in viuzze imbriccate che farei fatica a passarci con una Panda, a Torino quando fa buio su certe linee sembra di essere nel bronx....
"...cercando di infrangere il muro del suono o in alternativa il gard rail..."
Non so perchè, ma la seconda ipotesi mi sembra più probabile...
E brava Punzy il quadretto è perfettamente aderente alla realtà!
L'unica cosa che lo rende divertente è il tuo modo di raccontarlo!! Sei grandiosa!
P.S. In questi autobus si viaggia meglio quando sono pieni come uovi, che non cadi proprio, anzi non ti puoi grattare nemmeno il naso!
a questo punto metterei l'atac nella prossima lista dell'odio...
La mia mitica sorella viaggia da più di 20 anni sui mezzi pubblici romani e devo dire che gli effetti speciali di Matrix le fanno un baffo! Si piega, corre, si divincola, si fissa per aria meglio di Trinity e gli autisti degli autobus/metro non riescono mai a fregarla!
E' tutto un grande game.
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