sabato 3 novembre 2007

Traversie urbane

Insomma piove
Giovedi di pioggia nell’Urbe. Esco dal lavoro, piove fitto, la tuta antipioggia funziona, l’iluminazione stradale no. Faccio tipo 10 km alla cieca, fortuna che il motorino conosce la strada.
In qualche modo arrivo a casa, tiro fuori le chiavi dalla borsa, quella del portone e’pericolosamente piegata. Tento comunque di aprire. Ovviamente si spezza.
Sconforto e bestemmie
Provo a citofonare ai vicini, nessuno risponde.
Nel mio palazzo noi abbiamo questa simpatica abitudine di non rispondere al citofono, tanto sono sempre gli ufficiali giudiziari o l’amministratore che vuole i soldi del condominio, per cui fingiamo di non essere in casa. In genere il postino, dopo aver citofonato per ore, s’incazza e ci lascia la posta sparsa per strada. Quando capiamo che la via e’ libera scendiamo e cerchiamo le nostre lettere in giro per il marciapiede.
Comunque.
Palazzo disabitato, alla fine una vocina giovanile risponde:”Pronto?”
“Salve, sono la tua vicina del terzo piano, mi si e’ rotta la chiave del portone, mi apriresti per favore?”
“No. Non posso aprire a nessuno, mamma non vuole cha apriamo agli estranei”
“Giustissimo. Pero’ io non sono un’estranea, sono la tua vicina del terzo piano, se ti affacci mi vedi”
“No, non mi posso affacciare, mamma non vuole. Quando lei non c’e’ non apriamo e non ci affacciamo. Comunque mamma torna presto”, precisa. Nel caso io fossi un maniaco che intende seviziarla a morte, sono stata informata che la casa e’ priva di adulti ma non per molto.
Brava bambina, non insisto.
Suono ancora a casaccio a tutti.
Risponde la filippina del secondo piano, anzi non risponde e si affaccia;“Chi e’?”
Io guardo in alto, pioggia sul viso, negli occhi, dietro il collo. Sorrido e dico:“Mi apre per favore’?
La signora sorride e mi saluta
Io sorrido, saluto ed indico il portone
La signora mi saluta di nuovo
Io disperata:”Signora il portone, per favore mi apre??”
Niente, mi sorride e saluta
ma io dico per favore, una cazzo di parola in italiano ce la facciamo ad impararla??
Passano venti minuti, la pioggia ormai fa parte anche delle mie mutande, spunta da dietro l’angolo un vicino. Lo saluto festosa come un eroe, mi accodo per entrare dietro di lui nel portone. Ma mi lui si ferma e mi guarda severo.
“Chi sei tu?”
E poi, prima che possa rispondere:
“sei la figlia di Frontoni?”
Comprendo che la mia ipotetica parentela con Frontoni mi consentira’ l’accesso al portone per cui sorrido e dico di si, sono proprio io.
Allora il vicino stabilisce che siamo amici, chiacchieriamo in ascensore e mi manda tanti saluti per papa’.
Presentero’
The day after, ancora piove.
Appena esco dal palazzo, mi rendo conto di aver lasciato l’ombrello a casa. Il portone e’ gia chiuso alle mie spalle. Inutile rifare la trafila del giorno prima, l’amico di frontoni non e’ in vista.
Mi avvio sconsolata al lavoro, saltellando e bestemmiando sotto la pioggia…

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Divina, la mia casa dista dalla tua circa 3 km....alla prossima disavventura vieni a citofonarmi!

Anonimo ha detto...

Sono la Figlia di Frontoni, mi dici chi era il signore che ti ha fatto salire, cosi' da non far fare una brutta figura a mio papa'?

Anonimo ha detto...

Lisa, torna subito a casa e non parlare con gli sconosciuti.
Non ho amici nel palazzo (non ne ha nessuno)!

Papà

Punzy ha detto...

Egregissima famiglia Frontoni, mi scuso umilmente per aver cosi' indebitamente sfruttato la vostra identita'; posso soltanto dire, a mia discolpa, che oltre a tutte le traversie descritte, mi stava scappando la pipi'...

la faccia mia sotto i piedi vostri e voi ci potete pure camminare sopra...
Punzy

Anonimo ha detto...

Per papà Frontoni.
Papà, quando torni a casa porta un po' di pizza, con la nutella, e con tonno e fagioli.
baci
tua figlia, Lisa

Per Punzy: papà è un po scorbutico, ma da quando si è perso il suo tupe' più bello non ha voluto rivolgere più la parola a nessuno.

Anonimo ha detto...

Lisa,
con te facciamo i conti a casa!!!

E niente pizza!

Punzy ha detto...

Mi rendo conto di aver scatenato una faida familiare..solo io sono in grado di provcare, con le mie disgrazie, simili crisi familiari. E' proprio per questo che non ho intrapreso la carriera diplomatica: all'universita', il mio prof di scienze politiche mi disse che se ci avessi anche soltanto provato, avrebbe fatto di tutto per far promulgare un decreto legge che me lo impedisse .. :(